Porto in 4 giorni

Mini guida per assaporare al meglio la romantica e decadente città di Porto
Scritto da: mariapaola79
porto in 4 giorni
Partenza il: 27/04/2019
Ritorno il: 01/05/2019
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Ultimamente il Portogallo è diventata la meta prediletta delle mie vacanze. Di ritorno dal mio trekking sull’isola di Madeira ho approfittato dello scalo a Porto per visitare questa cittadina su cui avevo grandi aspettative. Aspettative che sono state ampiamente soddisfatte. Ecco, non è stato esattamente uno scalo tecnico, a Porto mi sono fermata 4 giorni pieni e per una volta ho fatto le cose con calma. Una volta che inizierete a passeggiare per la città vi renderete presto conto che le distanze sono nettamente inferiori a come uno se le aspetta (non sono come Lisbona per intenderci) e le attrazioni principali sono tutte a portata di mano (o di piedi), questo però non vi autorizza ad organizzare una maratona per vedere tutto in tempi record. Dopotutto Porto è una città dove la vita scorre placida come le acque del fiume Duoro che la attraversa, fiume che un tempo veniva usato per il trasporto delle botti di legno dove veniva fatto invecchiare il Porto. Ecco la città di Porto, come il suo famoso liquore va assaporata lentamente, affinchè se ne possano cogliere tutte le diverse note.

Qualche piccola dritta di carattere organizzativo e poi vi racconto come mi sono organizzata per la visita della città.

VOLO

Raggiungibile dall’Italia con un volo di circa 2 ore e mezza. Sono arrivata con TAP da Funchal (Madeira) e sono rientrata su Bologna con RYANAIR.

PERNOTTAMENTO

Quando non si conosce una città è sempre difficile identificare in quale zona pernottare. Un po’ ci si basa sulle recensioni, un po’ si va a sentimento (e aggiungiamo anche un pizzico di fattore C. che non gusta mai). Il B&B da noi prescelto si è rivelato ottimo: THE GATE. Forse non bellissimo a livello strutturale, l’ingresso lascia alquanto perplessi. Un palazzo grigio e parecchio anonimo, la reception si trova al secondo piano mentre le camere sono dislocate ai piani superiori. A parte questo dettaglio trascurabile, STRA- consiglio questo Hotel. Le camere sono silenziose, pulite e dotate di tuti i comfort, con cambio giornaliero degli asciugamani. La colazione a buffet è varia e abbondante, dal salato al dolce, tutti prodotti freschi e di ottima qualità, compresi gli straordinari Pastéis de nata per cui ho sviluppato una sorta di dipendenza. Non so voi ma a me non serve altro, per lo meno quando sono in visita di una città. Ubicato in una posizione favorevole per giare a piedi tutta Porto. Si trova a pochi passi dalla stazione di Sao Bento, dal mercato bolhão (purtroppo al momento chiuso per restauro) e ad una decina di minuti a piedi dalla Torre dos Clérigos.

CUCINA

Come in tutte le altre zone del Portogallo che recentemente ho avuto la fortuna di visitare, anche a Porto potrete mangiare piatti gustosi senza che la spesa incida troppo sul vostro portafoglio.

Qui di seguito vi lascio l’elenco dei ristoranti che ho testato personalmente, un po’ basandomi sulle recensioni trovate in rete un po’ affidandomi alla mia infallibile bussola gastronomica.

  • Zenith – Brunch & Cocktails Bar, Praça de Carlos Alberto 86. Locale piccolino e spesso affollato ma se pazientate riescono a servire tutti. lo trovate nella graziosa piazzetta Carlos Alberto, a due passi dalle Chiese gemelle do Carmo & Carmelitas. Il posto ideale per un brunch o un pranzo veloce ma appetitoso
  • CERVEJARIA BRASAO, Coliseu R. de Passos Manuel 205. Accogliente birreria, ben arredata e dove poter assaggiare la miglior Francesinha di Porto. Esistono due locali, uno più piccolo, ubicato in R. de Ramalho Ortigão, zona Baixa, ma è impossibile entrare senza prenotazione. Noi, sotto consiglio degli stessi gestori, siamo andati del locale del Coliseu, che era anche più vicino al nostro hotel. Il personale è giovane, veloce e molto disponibile. Il menu è abbastanza ristretto, come in tutti i ristoranti di Porto, ma noi volevamo testare il super panino portoghese e mangiato quello vi assicuro che siete a posto fino al giorno dopo e oltre! La Francesinha è un’autentica bomba calorica composta da due spesse fette di pane ripiene di una fettina di vitello, salsiccia e qualche fetta di chouriço (salame piccante locale). Il tutto cosparso di formaggio fuso e annegato nella salsa alla birra. Si tratta dunque di un super panino non adatto ad essere morso mentre camminate per la strada, necessita di coltello e forchetta. Sicuramente vi causerà qualche “intoppo digestivo” ma è da provare almeno una volta.
  • MERCERIA MIRAFLORES, R. das Flores 110. Una piccola gastronomia in cui in cui è anche possibile mangiare. Il negozio è delizioso e arredato con cura, nessun dettaglio è lasciato al caso. I prodotti sono tutti biologici e se si vuole di possono pure acquistare.
  • RISTORANTE COZINHA CABRAL, R. do Dr. Sousa Viterbo 65. Un bel ristorante dalla atmosfera accogliente e rilassata ma con cucina di alto livello. Offre una cucina tradizionale rivisitata, con una cura particolare alla presentazione.
  • TASCA VASCO, Rua Sá de Noronha, 61. Non troverete recensioni su questo ristorante perché di nuovissima gestione. Lo abbiamo trovato per caso gironzolando attorno a piazza Carlos Alberto. Come suggerisce il nome si tratta di una Tasca, tipica osteria portoghese, con menù ridotto ai piatti tipici locali. Rispetto alle tascas tradizionali più rustiche, questo locale è molto curato e ogni dettaglio è scelto con cura. Come da tradizione la cucina è buona e genuina ma le porzioni sono più umane. Nelle tascas in genere è difficile arrivare in fondo al piatto.
  • CANTINA 32, Rua Flores 32. Siamo stati in questo locale per la nostra ultima cena a Porto, prenotando un tavolo il giorno prima. Arredato in stile industriale con tavoloni in legno e luci “strategiche” che scaldano un ambiente moderno e informale. Il personale è giovane, cordiale e veloce. Il menù offre piatti tipici ma rivisitati in chiave moderna.
  • TAVERNA SAN ANTONIO, R. das Virtudes 32. Ecco la tipica tasca portoghese, dove entrare solo se siete veramente affamati! Piccolo locale a conduzione familiare, il menù è semplice e limitato a solo 5 portate che variano in base alla stagione e all’estro della cuoca. Piatti abbondanti, genuini e super economici. Il servizio non è dei più rapidi ma il personale è molto cordiale e sempre sorridente nonostante la confusione tipica delle ore di punta.

Ecco come abbiamo organizzato i nostri 4 giorni pieni a Porto. Volendo si può fare tutto anche in 3 tre giorni ma per una volta abbiamo voluto fare le cose con calma, assaporando ogni singolo momento.

Itinerario del 1 giorno

Raggiungiamo Rua Santa Catarina, a soli 5 minuti a piedi dal nostro Hotel. Qui si trova lo storico Cafè Majestic. Avevamo già fatto un abbondante colazione in Hotel ma si sa, a noi italiani piace iniziare la giornata con un buon espresso da bar. Purtroppo, è domenica ed è il giorno di riposo settimanale del Cafè. Torneremo in un altro momento, intanto lo abbiamo localizzato.

Percorrendo Rua Santa Catarina, una via pedonale gremita di negozi, sia di marche locali che internazionali, raggiungiamo Capelas das Almas, la chiesa più instagrammata della storia, completamente ricoperta di azulejos dipinti a mano che ritraggono la vita di vari santi, tra cui la morte di San Francesco e il martirio di Santa Caterina. Sapevo che era famosa per i suoi azulejos ma non ero pronta a tanto splendore. Rimango letteralmente a bocca aperta, in adorazione. Una volta ripresa dallo stupore cerco un’angolatura decente per scattare una foto che le faccia onore ma invano. L’andirivieni di persone e turisti che si fanno selfie non aiuta e alla fine rinuncio, sempre più convinta che certe meraviglie vanno viste con i propri occhi. Entriamo per una visita veloce all’interno, ma essendo domenica stanno celebrando la funzione religiosa. Nel rispetto dei credenti raccolti in preghiera ci limitiamo ad osservare la chiesa dal fondo della navata e proseguiamo il nostro giro esplorativo della città di Porto.

Passiamo davanti al Mercado do Bolhão, un mercato attivo dal 1839 dove è possibile acquistare prodotti freschi, dalla frutta e verdura, ai formaggi e al pesce. Gettonatissimo tra i turisti attratti anche dal caratteristico edificio in stile neoclassico che lo ospitava, ma al momento è chiuso per restauro. I banchi sono stati momentaneamente trasferiti in uno stabile vicino e al momento il mercato ha, ahimè, perso un po’ del suo fascino.

Sempre a piedi raggiungiamo l’austera Iglesia da Trinidade, meno conosciuta rispetto le altre ma anche questa finemente decorata da numerosi azulejos.

Gli azulejos non compaiono solo sulle facciate delle chiese, tenete gli occhi aperti e vedrete che tutti i palazzi della città presentano queste decorazioni, anche i palazzi più fatiscenti e malconci possono vantare la presenza di queste famose piastrelle azzurre, anche solo ad incorniciane una finestra.

Scendiamo per Avenida Dos Aliados, un ampio viale in stile parigino dove svettano eleganti palazzi beaux arts, fino al Municipio per poi risalire, rigorosamente a piedi verso Rua dos Clérigos, e salire sulla omonima torre e dare uno sguardo alla città da 76 metri di altezza. L’ingresso per la Torre de los Clérigos è a pagamento, € 10 a persona. Si salgono 225 scalini ma la fatica verrà ripagata. Questa torre campanaria è stata progettata dall’architetto italiano Niccolò Nasoni, sepolto nella chiesa adiacente.

È la volta di una visita alla famosa Livraria Lello & Irmão, in R. das Carmelitas, una libreria storica inaugurata agli inizi del ‘900 dai fratelli Lello. Coniuga in maniera sapiente e armonica elementi gotici e liberty. Si narra che l’ampia scalinata che porta al piano superiore abbia ispirato J.K. Rowling, che lavorò a Porto per 3 anni come insegante di inglese, nella stesura del primo volume della saga di Harry Potter. Che siate o meno fan del maghetto la libreria è un posto che va visitato. Purtroppo, oggi i turisti sembrano essere anche più numerosi dei libri in vendita. Mi sarebbe dispiaciuto non entrare ma non posso certo dire di essermi goduta la visita. Per entrare nella libreria si paga € 4 a persona, potete fare i biglietti nel negozio di souvenir all’angolo. In caso acquistiate qualche libro, il costo del biglietto vi verrà scontato dal conto complessivo.

In questa zona trovate due negozi bellissimi per acquistare un ricordino. Trovate di tutto, dalle scatolette di sardine ai saponi, abbigliamento e oggettistica di designer emergenti, sono Fernandes, Mattos & Ca, proprio di fianco la libreria e A VIDA PORTOGUESA, in R. de Cândido dos Reis, poco più avanti sulla sinistra.

Raggiungiamo Praça Carlos Alberto, una graziosa e tranquilla piazzetta dedicata al re italiano Carlo Alberto che trascorse gli ultimi mesi della sua vita in esilio a Porto. Al centro della piazza sorge un Monumento dedicato ai morti della Grande Guerra, opera dell’artista Henrique Moreira.

Qui scorgiamo un grazioso locale dove decidiamo di fermarci per pranzo, lo Zenith. Ve ne ho parlato nel paragrafo dedicato ai ristoranti.

Rifocillati riprendiamo il nostro giro. Siamo a due passi da una delle piazzette principali della città dove sorgono la Iglesia do Carmo e la Iglesia do Carmelitas, due chiese gemelle dichiarate patrimonio nazionale. Sono definite gemelle ma solo per la vicinanza, sono in realtà molto diverse. L’ Iglesia do Carmo è del XVIII secolo, come da tradizione ricoperta di azulejos sempre dipinti a mano che ritraggono scene della vita di Maria Vergine. La Iglesia do Carmelitas venne costruita nel XVII secolo, è in stile neoclassico, decisamente meno sfarzosa della gemella in stile rococò.

Torniamo verso la Torre de los Clerigos, come avrete capito queste attrazioni sono tutte molto vicine per fare visita al Museo della fotografia, il cui ingresso è gratuito. Ospitato nel palazzo del ‘700 dove un tempo si trovavano la Corte d’appello ed il carcere della città. Trovate una collezione permanente che va dai primissimi strumenti fotografici ai modelli più attuali. Per gli amanti del genere è una collezione sicuramente completa e curiosa, trovate anche le detective Kodak, macchine fotografiche per spie nascoste in pacchetti di sigaretta o accendini e tante altre chicche. Ci sono anche mostre temporanee ma quella che ho trovato io ammetto non fosse un gran chè. Il Museo della Fotografia si trova ai margini del quartiere ebraico, un groviglio di stradine e vicoli medioevali che visitiamo subito dopo.

Girando senza una meta precisa per il quartiere ebraico, raggiungiamo il Miradouro da Vitória, da dove si gode di una splendida vista dell’intera città, dalla cattedrale de Sé, al Ponte de Dom Luís fino al quartiere Vila Nova do Giaia, con tutte le sue cantine che animano l‘altra sponda del Duoro.

Concludiamo la giornata rilassandoci stesi sull’erba del giardino vicino al museo della fotografia. Ci prendiamo una birra e la sorseggiamo all’ombra di un ulivo, in questo giardinetto di piccole dimensioni ma di grande carattere. Come vi dicevo in apertura, Porto va assaporata ad un ritmo molto slow.

Itinerario del 2 giorno

La seconda giornata parte con la visita alla bellissima e imponente Cattedrale del Sé, più simile ad una fortezza che una chiesa che vigila dall’alto di una collina l’intera città. L’ingresso al chiostro è a pagamento (€ 3 a persona). Anche qua le pareti del chiostro gotico sono ricoperte di brillanti azulejos del ‘700 con immagini ispirati al Cantico de Cantici. La loggia superiore, progettata dall’architetto italiano Niccolò Nasoni (lo stesso della Torre dei Clérigos) è decorata anch’essa da splendidi azulejos raffiguranti scene di vita della Madonna. Sarebbe un peccato perdersi questa visita per pura spilorceria. Davanti la cattedrale si apre un Miradouro da dove godere di una splendida vista. Vi consiglio di tornarci anche al tramonto quando la luce sarà più tenue e farà risaltare ancora di più i tetti della Ribeira.

È proprio il quartiere della Riberia che andiamo ora ad esplorare. Imbocchiamo uno dei tanti vicoli che dalla cattedrale scendono verso il lungo fiume.

La Ribeira è l’immagine che tutti richiamano alla propria mente quando pensano a Porto, sia chi c’è stato sia chi non ci ha mai messo piede. È una zona vivace, caratterizzata da vecchi palazzi coloratissimi che si specchiano delle acque del Duoro sfoggiando con eleganza i propri anni, incuranti della moltitudine di panni e lenzuola sventolano al sole. Un dettaglio che in altre città potrebbe disturbare ma qui fa quasi parte dell’architettura cittadina. Credo di non aver mai visto tanti panni stesi ad asciugare come a Porto.

In realtà i palazzi vecchi e malconci sono proprio l’essenza di Porto e una delle cose che più mi ha entusiasmato. Avrei potuto passare giornate ad osservare quelle finestre e quei balconi e tutte le volte che volgevo lo sguardo all’insù mi lasciavo incantare dai gesti quotidiani più comuni. Una signora che stende i panni, un uomo che fuma una sigaretta, un altro che annaffia i fori. Un microcosmo di persone normali che compiono gesti normali ma che in questa cornice cosi colorata e malinconica allo stesso tempo assumono un fascino senza tempo. È cosi, Porto rivela agli occhi curiosi dei turisti un’anima romantica e decadente, due caratteristiche cosi stridenti tra di loro ma che a Porto convivono magnificamente, anzi è difficile dire dove finisca l’una ed abbia inizio l’altra. È una sensazione difficile da descrivere ma non potrei definire Porto con aggettivi più calzanti.

I vicoli della Ribeira pullulano di piccole trattorie e bar, che rendono il lungo fiume di porto una delle zone più animate della città, sia di giorno che di notte.

Da Plaza da Ribeira risaliamo tutto il quartiere fino a raggiungere Rua das Flores, una strada pedonale costeggiata da negozi indipendenti, gelaterie e ristorantini. Qui avevamo identificato un localino di nostro gradimento e ci concediamo un veloce break per il pranzo. A seguire raggiungiamo il sontuoso Palãcio da Bolsa, un edificio storico dell’XIX secolo, testimonianza dell’importanza commerciale che tempo aveva la città. La facciata in stile neoclassico nasconde interni riccamente decorati e pavimenti intarsiati. La visita ha inizio nel Patio delle nazioni, con la sua bella cupola ottagonale e decorata con gli stemmi di tutte le nazioni che intrattenevano rapporti commerciali con il Portogallo. Una sontuosa scala di condurrà al piano superiore mentre il vostro sguardo sarà sicuramente colpito dai sontuosi lampadari di bronzo che scendono dal soffitto e che pesano una tonnellata l’uno. Pensate che per cambiare una lampadina o anche solo pulirli si attiva un sistema di carrucole nascosto ma serve comunque la forza di 5 uomini per poterli abbassare. All’interno del palazzo è presente lo studio di Gustave Eiffel, che qui lavorò al progetto del ponte Maria Pia, qualche anno prima di realizzare la sua famosa torre. Nella Sala dos Retratos è custodito un tavolo in legno completamente intagliato a mano per la cui realizzazione furono necessari 3 anni di lavoro. Ma il vero fiore all’occhiello del Palazzo della borsa è il suo il salone arabo, in tipico stile neo moresco, con i suoi affreschi e stucchi dorati per i quali vennero impiegati ben 20 kg di oro. Non c’è un angolo privo di decorazione. Vi lascerà di stucco. La visita guidata in francese, portoghese, spagnolo o inglese parte ogni 30 minuti e dura circa un’ora. Il costo del biglietto è di € 10 a persona ma sono ben spesi.

A fianco del Palazzo della borsa trovate la Chiesa di San Francesco. Non lasciatevi ingannare dal suo aspetto disadorno, gli interni sono completamente rivestiti d’oro! L’ingresso è a pagamento (€ 3,50) e all’interno non è possibile scattare foto.

Torniamo sul lungo fiume e questa volta attraversiamo il Ponte Dom Luís I, uno dei simboli di Porto. È una struttura ad arco in ferro lungo 345 metri e altro 45 che, progettato da Théophile Seyrig, uno studente di Gustave Eiffel e ultimato nel 1886. Il ponte vi permetterà di raggiungere l’altra sponda della città. È caratterizzato da due livelli distinti, quello inferiore per macchine e pedoni, e quello superiore percorribile solo dai tram e dai pedoni. Da qui la vista sopra il fiume Duoro è incredibile ma è altamente sconsigliato a chi soffre di vertigini.

Raggiungiamo così Vila Nova de Gaia, la zona delle cantine, che visiteremo domani, abbiamo già prenotato una visita guidata. Per ora passeggiamo sul lungo fiume ammirando le tipiche imbarcazioni in legno che un tempo erano usate per trasportare i preziosi barili contenenti il vino che dalla Valle del Duoro veniva portati ad invecchiare nelle cantine. Oggi ovviamente non sono più utilizzate per questo scopo, semplicemente rendono omaggio al passato e pubblicizzano le diverse cantine, i cui nomi sono ben in evidenza su ogni barcos rabelos, così si chiamano queste barche tipiche. Da Vila Nova de Gaia è possibile ammirare la Ribeira da un’altra prospettiva. Anche da qua le case trasudano una decadenza affascinante.

Arrivati fino all’ingresso del teleférico de Gaia la tentazione è troppo forte per rinunciare almeno ad un giro, nonostante il costo del biglietto non sia esattamente a buon mercato. € 6 per una corsa che dura poco meno di 5 minuti ma è comunque un’esperienza divertente che vale la pena di fare. Avrete in omaggio una degustazione di porto presso una delle cantine meno note ma come spesso avviene questo buono non è stato utilizzato. Alla partenza vi verrà scattata una foto ricordo che al vostro arrivo potrete liberamente scegliere se acquistare o meno. Il costo è di € 7.

La teleferica collega il lungofiume di Vila Nova de Gaia con uno spiazzo panoramico presso il livello superiore del Ponte Dom Luís I. A questo punto se ne avete voglia potreste visitare il Mosteiro da Serra do Pilar, un monastero dal bel chiostro circolare color rosa pastello, niente azulejos a questo giro. Il monastero in sé non spicca per caratteristiche particolari ma vanta una posizione privilegiata, da qui si domina tutto il lungo fiume e la città vecchia. Vale la pena solo per il panorama.

A questo punto ripercorreremo il ponte in senso contrario e transitando sul suo livello più alto, quello dedicato esclusivamente a pedoni e tram.

Itinerario del 3 giorno

La mattina del terzo giorno ci siamo spinti fino a Rua de Miguel Bombarda. In parte perché era un quartiere che rientrava nel “Graffiti tour” che ci siamo ritrovati ad improvvisare e in parte perché sulla guida era descritto come la zona degli artisti emergenti, pieno di gallerie e negozi vintage. Era addirittura suggerito un itinerario a piedi per assaporare al meglio la zona e sembrava davvero imperdibile. È stata una grande grandissima delusione. Le gallerie erano tutte chiuse e i pochi negozi con un’offerta veramente limitata. Era chiuso persino il tanto decantato Rota do Chá, un negozio dove si possono trovare oltre 300 varietà di tè che possono essere servite calde o fredde. Non è esattamente quello che ci si aspetta di trovare nel cuore palpitante di un centro artistico.

Quindi se il vostro tempo è rosicato evitate senza rimpianti.

Noi, arrivati fino qui ne abbiamo approfittato per fare una visita Giardini del Palácio de Cristal.

Il palazzo era in ristrutturazione, mentre il giardino offre piacevoli angoli dove rilassarsi tra piante e fiori, oche e pavoni. Ci sono un paio di punti, tra cui una torretta, da cui si può ammirare un panorama fantastico sul fiume Douro.

Nel primo pomeriggio torniamo a Vila Nova de Gaia per una visita guidata alle cantine Sandeman.

Avevo prenotato già dall’Italia una visita guidata in italiano, optando per il tour premium che prevedeva l’assaggio di tre tipi di porto diversi al costo di € 16 a testa. Sul sito non è possibile acquistare direttamente il tour ma non preoccupatevi, potete scrivere una email e vi contatteranno subito.

La visita guidata alle cantine Sanderman è stata molto suggestiva.

La guida, con indosso cappa e cappello spagnolo come il Don Sandeman, ci accompagna nelle cantine, spiegando la storia e i prodotti che hanno reso celebre questo marchio. Si continua con un video che descrive il duro lavoro che c’è dietro la creazione di questo particolare vino e si conclude con una degustazione. Il premium tour prevedeva l’assaggio di un White port, un Tawny e un Ruby. È stata una scoperta, pensavo di non amare il porto ma forse non ne avevo mai assaggiato uno di qualità. Peccato solo non fosse possibile avere (ovviamente a pagamento) qualche stuzzichino da accompagnamento. 3 bicchieri di Porto a stomaco vuoto si fanno sentire! Per fortuna al momento dell’assaggio non mettono nessuna fretta e si può stare in tutta tranquillità.

Visto che parte della giornata è stata dedicata alla caccia di graffiti, non possiamo non scattare una foto assieme all’ half rabbit, vicino alla Iglesia de Santa Marinha, uno degli esempi più spettacolari di “urban art.”

Facendo ritorno in Hotel, approfittiamo della vicinanza per una breve visita ad altre due icone di Porto: la stazione di São Bento e la Chiesa di Ildefonso.

La stazione di São Bento, progettata da Jorge Colaço nel 1930 è rivestita da oltre 20.000 azulejos raffiguranti i momenti più significativi della storia del Portogallo, tra cui la conquista di Ceuta e la battaglia di Valdevez. Vi consiglio di venirci verso sera quando c’è meno via vai di pendolari e viaggiatori e potrete assaporare l’atmosfera di altri tempi che questa stazione è in grado di evocare.

E se gli azulejos stanno suscitando un fascino particolare su di voi la Chiesa di Ildefonso non vi deluderà. Eretta in onore dell’arcivescovo di Toledo nella prima metà del XVIII secolo e considerata una delle più belle chiese di tutto il Portogallo. Gli azulejos che ne ricoprono la facciata vennero però aggiunti solo un secolo dopo la sua costruzione.

Itinerario del 4 giorno

Siamo ormai giunti al termine nel nostro mini break primaverile in terra Portoghese. Le attrazioni principali di Porto le abbiamo viste, come vi avevo anticipato la città è visitabile anche in tre giorni quindi oggi ce la prendiamo comoda ripassando negli angoli che più ci sono piaciuti e aggiungendo qualcosina al programma originale.

Approfittiamo di un’altra meravigliosa giornata di sole per prendere parte alla crociera dei 6 ponti sul fiume Douro. Dura circa un’oretta e potrete rilassarvi mentre vi gustate la città da un’altra prospettiva. Una voce registrata vi fornirà interessanti spiegazioni sui 6 ponti costruiti sulle sponde del fiume e sulla città in generale. Peccato fosse solo in portoghese e inglese. È stato un ottimo modo per concludere la nostra visita di Porto e prendere un po’ di sole.

Prima di salire sulla metro che ci porterà in aeroporto abbiamo ancora una tappa obbligatoria, il Cafè Majestic, trovato chiuso il primo giorno di esplorazione della città. Alle volte si può formare un pò di coda all’ingresso ma vale la pena attendere per entrare in questa caffetteria di altri tempi con arredamenti art déco, grandi specchi, sedute in pelle e camerieri in uniforme.

Gli appassionati della saga di Harry Potter sapranno che la scrittrice J.K. Rowling mentre viveva a Porto si recava spesso in questa caffetteria dove si respira un’atmosfera raffinata e carica di suggestioni e non mi stupirei se qualche pagina del primo libro sia stata scritta proprio a questi tavolini. Ovviamente i prezzi sono decisamente cari, € 13 per 2 caffè e un pastel de nata ma era un capriccio che mi volevo togliere e ve lo consiglio.

Se vi è piaciuto il mio diario e lo avete trovato utile vi invito a passare sul mio blog, dove trovate un’ampia galleria fotografica. Se avete dubbi o domande non esitate a scrivermi, sarò felice di rispondervi. http://civediamoquandotorno.it

Guarda la gallery
cultura-w8m2b

porto in Porto



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche

    Video Itinerari