Porto e Lisbona, ida e volta
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LUNEDì 2 LUGLIO
Partiamo dunque da Pisa alle ore 7 di lunedì 2 luglio per arrivare all’aeroporto Francisco de Sá Carneiro di Porto alle 8:50 ora locale (tra il Portogallo e l’Italia c’è un’ora di differenza e quindi al nostro arrivo riusciamo a guadagnare un’ora, non male visto il poco tempo a disposizione!), accolti da un clima fresco e temperato: dato che la città si trova a nord e si affaccia sull’oceano Atlantico in estate le temperature diurne si aggirano intorno ai 20°-25°, niente a che vedere dunque col caldo torrido del nostro Paese.
Per arrivare in città il mezzo più comodo è senz’altro la metropolitana: il tempo di fare i biglietti alle macchinette automatiche e in una quarantina di minuti raggiungiamo il nostro alloggio, il Residencial Faria Guimaraes, scelta che si è rivelata davvero azzeccata sia per la posizione (a pochi metri dalla fermata omonima della metro) che per la gentilezza della proprietaria (appena arrivati ci ha infatti illustrato brevemente quali fossero le attrattive più interessanti della città) ma anche per il servizio di wi-fi gratuito e, soprattutto, per il costo (30 € a notte in due!); unico neo le stanze davvero piccole, cosa peraltro per noi non importante data la brevità del nostro soggiorno.
Lasciamo quindi i bagagli alla pensione e iniziamo subito a scoprire la città che, considerando anche l’area metropolitana, è piuttosto estesa ma i cui luoghi di interesse storico-artistico risultano concentrati nei quartieri centrali, in particolare nella cosiddetta “città vecchia”, inserita nel 1996 nell’elenco dei Patrimonio Mondiale dell’Unesco e corrispondente in pratica alla cittadella medievale.
Riprendiamo dunque la metropolitana fermandoci alla stazione di São Bento, l’unica fermata della metro presente nella città vecchia che ci permette di fare una prima tappa all’omonima vicina stazione ferroviaria il cui elemento più caratteristico è rappresentato dall’atrio, decorato con migliaia di azulejos raffiguranti episodi della storia del Portogallo.
Passando poi per Praça da Liberdade, la piazza principale di Porto con la statua equestre del re Pietro IV, arriviamo alla Igreja dos Clérigos con la sua Torre, simbolo della città e dalla cui sommità è possibile godere di un bel panorama.
La fame inizia a farsi sentire ma troviamo ancora il tempo di fare un salto alla vicina Livraria Lello, considerata una delle più belle librerie al mondo grazie ai suoi splendidi arredi in stile liberty e alla sua imponente scalinata in legno ma famosa anche per essere stata ripresa nei film di Harry Potter (è la libreria magica Ghirigoro).
Contenti ma affamati iniziamo a questo punto a dirigerci verso il quartiere della Ribeira, la zona più caratteristica della città costituita da un dedalo di stradine e vicoli che dalla riva del fiume Douro si arrampicano sulla Penaventosa, il colle in granito su cui è costruita Porto; un’occhiata veloce al Palàcio da Bolsa e finalmente facciamo conoscenza, in una piccola cervejaria nei pressi del palazzo, con la cucina portoghese: il primo test è superato alla grande, prendiamo infatti del buon pesce pagando in tutto ca. 25 €.
Sazi e felici riprendiamo “blandamente” la nostra passeggiata attraversando Praça da Ribeira e arrivando sul lungofiume, Cais da Ribeira, dove ci abbandoniamo al piacevole sole portoghese ammirando la splendida vista del fiume Douro sormontato dall’imponente Ponte Dom Luís I, altro simbolo della città costruito su progetto di un allievo di Eiffel ed inaugurato nel 1886.
Scattiamo qualche foto, curiosiamo un po’ fra i localini della zona e quindi decidiamo di oltrepassare il ponte per arrivare a Vila Nova de Gaia, comune a sé stante dove sono concentrate le cosiddette “case del Porto”, ossia le cantine dove viene fatto invecchiare e viene imbottigliato il famoso vino di Porto, che offrono visite guidate e degustazioni.
Noi decidiamo di fare qualche passo in più e visitare quella di “W. & J. Graham” che si trova sul colle alle spalle della banchina: con soli 3 € partecipiamo alla visita guidata in italiano e degustiamo tre diversi tipi di vino!
Usciamo dalla cantina che è ormai pomeriggio inoltrato e quindi, con aria beata e gaudente, decidiamo di tornare verso la nostra pensione: una doccia e via a mangiare a Casa Paradiso 2, una piccola taverna sita nei pressi che, per soli 22 €, ci permette di gustare un’abbondante cena a base di carne!
MARTEDì 3 LUGLIO
Un giorno è stato tutto sommato sufficiente per farsi un’idea di Porto e quindi decidiamo subito di prendere, dalla stazione ferroviaria Campanhã, il treno per Lisbona (costo del biglietto 30 €) dove arriviamo dopo ca. 3 ore: anche questa città è servita benissimo dai mezzi pubblici quindi facciamo subito la carta Viva Viagem, che con soli 5 € al giorno permette di utilizzare sia la metropolitana che tutta la rete Carris (autobus, tram, tra cui il mitico n. 28, e funicolari) e ci rechiamo alla nostra pensione, Pensão Praça da Figueira, sita nel centro di Lisbona (nel quartiere di Baixa, il cuore della città): spendiamo un po’ di più (70 € in due a notte) rispetto a Porto ma anche questa si rivela un’ottima scelta: la stanza è piuttosto grande e pulita ed il personale molto gentile, l’unica pecca (a nostro avviso veniale) è rappresentata dalla mancanza di ascensore per arrivare ai diversi piani dell’hotel.
Una rinfrescata, uno spuntino veloce e ansiosi di scoprire la tanto agognata Lisbona, iniziamo la nostra passeggiata visitando in rapida successione Praça Dom Pedro IV (o Rossio), la Estação central do Rossio e l’Elevador de Santa Justa per arrivare poi alla zona di Chiado dove ci concediamo una sosta al famoso caffè A Brasileira, situato nel cuore del quartiere in cui è nato Fernando Pessõa a cui l’amministrazione comunale ha eretto, in mezzo ai tavolini esterni del locale, una statua in bronzo.
Un salto a Praça Luís de Camões e quindi torniamo verso Baixa percorrendo Rua Augusta, l’elegante via dello shopping interamente pedonale per arrivare poi alla bella Praça do Comércio, l’antica Piazza del Palazzo: era qui che un tempo venivano scaricate le spezie e l’oro provenienti dalle colonie.
Nonostante inizi ad affiorare un po’ di stanchezza la bellezza della città è tale da spingerci a continuare la nostra visita: oltrepassiamo quindi la vicina Casa dos Bicos (il cui nome deriva dalla facciata dell’edificio costituita da pietre intagliate a punta di diamante, “bicos” appunto in portoghese) per arrivare al quartiere dell’Alfama: la nostra guida lo presentava come un poetico labirinto di vicoli, popolato da artigiani e pescatori in cui abbandonarsi a romantiche passeggiate a naso all’insù. Beh, a dire il vero a noi ha dato un’impressione un po’ diversa: nelle strette stradine del quartiere (a nostro avviso neppure troppo poetiche) più volte abbiamo incrociato lo sguardo di facce poco raccomandabili che ci hanno squadrato da capo a piedi; dopo pochi minuti decidiamo dunque di tornare verso Praça do Comércio dove riprendiamo la metro per tornare a Praça da Figueira: una cena veloce (che sicuramente non rimarrà nei nostri migliori ricordi) in una delle cervejarias della piazza e a nanna!
MERCOLEDì 4 LUGLIO
Una ricca colazione alla Confeitaria Nacional di Praça da Figueira, una delle più antiche pasticcerie di Lisbona e siamo pronti per partire alla volta di Belem, quartiere di periferia che rappresenta un vero e proprio omaggio alle imprese di tutti i navigatori portoghesi salpati alla scoperta del Nuovo Mondo. Prendiamo dunque, sempre da Praça da Figueira, il tram n. 15 (attenzione ai borseggiatori!) e in una ventina di minuti arriviamo a destinazione: visitiamo anzitutto la Torre di Belem, eretta nel XVI secolo inizialmente a scopo difensivo (poi divenne residenza dei capitani e quindi prigione) e oggi simbolo della città, quindi il Padrão dos Descobrimentos, il “monumento alle Scoperte” eretto nel 1960 a ricordo dei 500 anni dalla morte di Enrico il Navigatore e rappresentante la gigantesca prua di una caravella proiettata verso l’oceano su cui si affollano i grandi personaggi (sovrani, navigatori, religiosi e artisti) che hanno fatto la storia marittima del Portogallo, per poi arrivare al Mosteiro dos Jerónimos, vero e proprio capolavoro architettonico in stile manuelino, con la vicina Igreja Santa Maria, al cui interno si trovano le tombe di Vasco da Gama e di Luís de Camões.
Ci concediamo una sosta all’Antiga pastelaria de Belém per assaporare i famosi pastéis e quindi con, in rapida successione, autobus e metro arriviamo al Parque das Nações, la zona moderna della città interamente riconvertita in occasione dell’Expo del 1998.
Facciamo un salto al Centro commerciale Vasco da Gama dove consumiamo un rapido spuntino e quindi per mezzo di una moderna teleferica che permette di godere di una bella visuale sul parco e sul fiume Tejo – sullo sfondo il grandioso ponte Vasco da Gama – arriviamo all’Oceanário, l’acquario più grande d’Europa che consta di una grande vasca centrale e di quattro vasche laterali più piccole che ricreano gli habitat dell’oceano Atlantico, Pacifico, Indiano e Antartico.
Terminiamo la visita che è ormai pomeriggio inoltrato: torniamo in centro e, dopo un rapido aperitivo a base di ginja da A Gingjinha prendiamo l’Ascensor da Glória per arrivare prima al Miradouro (“belvedere”de São Pedro de Alcântara (superba la vista sulla città!) e quindi al Bairro Alto, uno dei luoghi della movida della città. Ci perdiamo fra le caratteristiche stradine del quartiere e, dopo una deliziosa cenetta al Restaurante Cabaças, torniamo, stanchi ma soddisfatti, alla nostra pensione.
GIOVEDì 5 LUGLIO
Iniziamo la mattinata, come già fatto il giorno precedente, con una colazione alla Confeitaria Nacional e quindi ci rechiamo in Rua Martim Moniz per prendere il leggendario tram n. 28 (anche qui attenti al portafoglio), il cui percorso si snoda fra gli stretti vicoli dei quartieri più caratteristici della città (Graça, Alfama, Baixa, Chiado) sfiorando case e persone, e che ci porta sino al Miradouro de Santa Luzia da cui si può godere di un’altra splendida visuale sui tetti dell’Alfama e sul fiume Tejo: una breve (anche se in salita) passeggiata e arriviamo al Castelo de São Jorge per poi scendere di nuovo alla Catedral Sé Patriarcal al cui interno si trova la tomba di San Vincenzo, patrono della città.
Un buon pranzo alla vicina Tasca da Sé, piccola trattoria a gestione familiare, ed è ormai l’ora di riprendere il treno dalla stazione di Santa Apolonia per tornare a Porto dove arriviamo in serata.
La nostra breve, ma intensa vacanza finisce davanti ai deliziosi piatti della Taverna Regional Dom Castro, sita nei pressi del Residencial Faria Guimaraes: la mattina dopo l’aereo ci riporta in Italia.
Il bilancio che possiamo fare al termine di questa breve vacanza è senz’altro positivo: anzitutto entrambe le città meritano a nostro avviso di essere visitate anche se ciascuna possiede proprie caratteristiche e tratti distintivi.
Porto a nostro avviso è da preferire per la qualità della vita, la cordialità della gente ed in generale per la vivibilità della città, Lisbona invece per il suo enorme patrimonio artistico-culturale.
Anche se in poco più di quattro giorni siamo riusciti a vedere alcune delle maggiori attrattive delle due città sarebbe preferibile ovviamente, se possibile, poter disporre di almeno una settimana per visitarle più approfonditamente, magari dedicando un paio di giorni a Porto (per noi sufficienti) e il tempo rimanente a Lisbona, in modo da visitare anche qualcuno degli innumerevoli musei che le città offrono.
Il periodo migliore per recarsi in Portogallo è l’estate dato che, come accennato, il clima risulta temperato e piacevole con temperature che si aggirano intorno ai 20°-25°, il costo della vita è più basso che in Italia permettendo quindi di fare acquisti, soggiornare e soprattutto godere della buona e abbondante cucina portoghese a prezzi convenienti, la gente è infine (soprattutto al nord) gentile e disponibile.
Per quanto riguarda il tema della sicurezza, Porto ci è sembrata complessivamente più sicura rispetto a Lisbona: pur non incappando anche a Lisbona in episodi spiacevoli, vi si respira tuttavia, nonostante la capillare presenza di agenti di polizia, un più diffuso clima di “insicurezza” con i frequenti spacciatori che offrono la loro “mercanzia” ad ogni angolo delle strade (anche se comunque si limitano a ciò, desistendo subito una volta che si rifiuta) e la presenza di facce non troppo raccomandabili sui mezzi (tram, autobus, ecc.) maggiormente utilizzati dai turisti e (soprattutto al calar della sera) in talune zone della città; in ogni caso usando un po’ di attenzione e di buon senso la città risulta facilmente visitabile con rischi ridotti. Dal canto nostro consideriamo questa vacanza solo un primo “assaggio” del Portogallo: i pochi giorni trascorsi fra Porto e Lisbona ci hanno infatti convinto delle meravigliose attrattive che offre questa terra in cui ci ripromettiamo di tornare a breve per un più lungo periodo in modo da visitare anche altre zone di questo stupendo Paese.