Portland nel cuore
Noi abbiamo visitato il Portland, sul nord-est dell’isola, è la parte meno turistica.
Per mangiare e per i vizi giornalieri la spesa è molto abbordabile. 29/07/2007 Accompagnati alle ore 14:00 all’aeroporto di Milano … ecco che inizia il nostro viaggio, saliamo emozionantissimi sull’aereo della compagnia AIR EUROPE eeee si parte… Destinazione JAMAICA! Per Vali é stata la prima volta in aereo e all’inizio panico, poi è stato tutto perfetto (a parte il ritardo alla partenza fermi dentro l’aereo per il traffico sulla pista).
30/07/2007 Scalo tecnico a Cuba aeroporto dell’Havana e poi si riparte per atterrare a Montego Bay … Jamaica siamo arrivati! Dopo aver recuperato i bagagli, via dritti verso Port Antonio e dopo 4 ore con il tassista di formula 1, arriviamo. Già sentiamo quell’odore di Jamaica (profumo di foresta tropicale) che rimarrà con noi per tutta la vacanza.
Ecco il nostro alloggio, la guest house “DRAPERS SAN” dove la romanaccia Francesca(figlia della ganzissima rasta romana Carla) ci porta nella nostra camera super disegnata e colorata, è tutto perfetto! Dopo aver provato a riposarci 5 minuti, e dopo aver conosciuto canini e gattino jamaicano decidiamo di andare subito a fare un giro.
Due gentilissimi giardinieri jamaicani(uno con un tranquillo macete di circa un metro alla mano) ci danno un passaggio fino alla spiaggia “FRENCHMAN’S COVE”.
Ps: per muoverti devi fare l’autostop, e ti consigliano sempre di prendere i taxi con le targhe bianche che sono quelli in regola, costa poco, gli altri taxi quelli non in regola possono chiederti anche un bel po’ di più, dipende se hai fortuna oppure no.
La spiaggia dove ci hanno portato è la più bella, circondata da una verdissima foresta tropicale e con un fiumiciattolo gelido e limpido che sfocia nel mare. Abbiamo subito fatto il bagno, e giocherellato con l’altalena sopra il fiume.
Sempre sulla spiaggia c’è un ristorantino tendonato dove puoi mangiare del buonissimo pollo al jerk (specialità jamaicana) e piatti di pesce.
Torniamo verso il Drapers sempre più affascinati dalla prorompente foresta tropicale che non lascia buchi vuoti e che è immensamente verde.
Per la cena ce n’andiamo a prendere degli hamburger da WOODY’S PLACE (5 minuti dal drapers e fa dei panini buonissimi) e ce li mangiamo sul nostro terrazzino.
Rimaniamo un po’ fuori a gustarci la calma e la pace che c’è nell’aria: alberi, oceano, uccellini … Il paradiso. Poi ce n’andiamo a letto, stanchissimi del viaggio e della bellissima giornata! A domani!
31/07/2007 Ci svegliamo come in un sogno,in un mix di suoni e colori e andiamo a fare colazione (Eccezionale!!!!!).
Partiamo con una barchetta guidata da Ringo per visitare la Laguna Blu, notiamo subito quanto è bello il paesaggio visto dal mare, una vegetazione stupenda che ti toglie il fiato.
Dopo aver visto dalla barca Monkey Island arriviamo alla Laguna; senza parole è veramente bellissima, di un blu intenso dovuto ai suoi 60 metri di profondità. Le mangrovie che escono dalla foresta entrano e rispuntano fuori dall’acqua e su un lato della laguna c’è anche un vecchio ristorante prima molto famoso, purtroppo a causa di un uragano a cessato la sua attività.
Siamo scesi dalla barca per farci un bagnetto veloce, anche se quella gran profondità a dire il vero mette un po’ di timore.
E’ in ogni caso da non perdere.
Tornando indietro ci fermiamo a “WINNIFRED BEACH”.
La rimaniamo a rilassarci un po’ bevendo due birre comprate al piccolo bar sulla spiaggia, il cui proprietario è un simpaticissimo ragazzo di nome Otis, conosciuto prima. Appena la fame si fa sentire ce n’andiamo a mangiare un piatto di jerk di pollo al ristorante 10 metri dietro di noi.
Il nostro giro è finito e ripartiamo con la barchina e il capitan Ringo dritti verso il drapers.
Ceniamo lì e poi sfiniti dalla lunga e favolosa giornata ce ne andiamo a letto.
01/08/2007 Ci svegliamo, e dopo aver fatto LA COLAZIONE, andiamo a vedere altre spiaggie.
Stavolta andiamo a “LONG BAY” una spiaggia lunghissima, di 7 Km, la sabbia è molto chiara e la cosa più bella è che eravamo completamenti soli.
Ecco che iniziamo a fare shopping sulla spiaggia, si avvicinano dei ragazzi del posto per vendere delle cose che fanno loro: collane, cappelli, strumenti musicali e altre cose molto carine e noi siamo dei buoni clienti perché compriamo qualche cosetta, entusiasti di avere con noi qualcosa che ci ricordi questo posto.
Verso l’ora di pranzo andiamo da “CHILL OUT” lì sulla spiaggia e mangiamo sempre il nostro piatto preferito ”jerk di pollo”, fanno dei piatti veramente abbondanti, da non poter assolutamente tornare in spiaggia. Per mangiare tutta quella roba si spendono pochissimi dollari jamaicani.
Noi, tenaci, torniamo anche con la pancia troppo piena, non si può perdere tutto quel paradiso.
Nel pomeriggio decidiamo di spostarci, prendiamo il taxi e andiamo a visitare un’altra spiaggia: “BOSTON BAY”.
Questa è molto piccola rispetto all’altra spiaggia, ma è altrettanto bella, isolata, è come una piccola baia dove l’unico rumore che senti e quello del mare.
Separata da una piccola scogliera si vede l’altra parte della spiaggia dove ci sono dei ragazzi sul surf, noi rimaniamo lì a goderci le ultime luci e poi andiamo al drapers per prepararci al resto della serata.
Prenotiamo in un ristorante molto famoso a Port Antonio: ”DICKIE’S: THE BEST KEPT SECRET”. Nell’assoluta tranquillità di questo locale sospeso sul bordo della scogliera, ci gustiamo un’ottima cena a base di pesce, crostacei e frutta. Tutto questo in compagnia di tre ragazzi conosciuti al drapers. Tornati alla guest house, ci godiamo una splendida luna piena sotto il nostro portico.
02/08/2007 Sveglia. Colazione. Taxi e … Port Antonio! Scambiamo degli euro in un negozietto di vestiti adibito anche a questo servizio, situato nella piazza principale.
Dopo di che c’immergiamo nel caos più totale del mercato e non tardiamo a spendere gran parte dei soldi cambiati. La visita al mercato è da non perdere per la gran varietà di colori, odori e la calda accoglienza dei simpatici commercianti.
Con un tassista del posto ci rechiamo con altri ragazzi a visitare una comunità di persone che vivono grazie ai frutti della terra, vediamo di tutto: palme da cocco, frutti del pane, canne da zucchero, piante di marijuana e moltissimi fiori colorati. I due simpatici ragazzi che ci fanno da guida ci offrono un cocco appena raccolto e dell’ottima canna da zucchero, dolcissima! Ci fermiamo anche ad uno splendido ruscello con cascatella in mezzo al verde prorompente. Alla fine della passeggiata, attraverso una vera e propria jungla, torniamo alla casetta principale dove ci offrono del frutto del pane lessato. Mentre mangiamo, scambiamo quattro chiacchiere con i simpatici agricoltori che ci raccontano come vivono e ci spiegano a grandi linee la loro religione.
Finita la visita si torna con un piccolo pulmino verso il drapers accompagnati dalla musica a tutto volume e curiosi di sapere cosa ci avessero preparato di buono per cena.
Troviamo il fidanzato jamaicano di Francesca, impegnato a cucinare un’ottima cena alla brace ballando a ritmo di musica reggae.
03/08/2007 Ci svegliamo presto e dopo aver fatto colazione partiamo per la nostra prossima avventura: un giro nella jungla accompagnati da Rufus(il giardiniere del Drapers).
Prendiamo il taxi fino a Port Antonio, un altro taxi di gruppo, che ci porta sulle verdeggianti colline del Portaland.
Da qui inizia la nostra camminata.
I primi passi sono molto rilassanti poiché la strada è in piano.
Rufus inizia a spiegarci la flora locale: fiori, piante e strani frutti.
Dopo la prima parte di relax inizia un ripido sentiero nella fitta jungla. La cosa si fa faticosa poiché c’è un gran caldo e l’umidità è molto alta, in compenso lo spettacolo è fantastico.
In cima al sentiero usciamo dalla jungla e troviamo una piccola baracca che fortunatamente vende bevande. Dopo esserci rifocillati con un buon succo di frutta,continuiamo il nostro giro che questa volta è in discesa. Dopo un’altra mezz’ora nella vegetazione Rufus ci porta dritti verso delle stupende cascate. Sempre più all’avventura ci arrampichiamo e facciamo un bel bagno.
Il sentiero prosegue fino ad arrivare al fiume Rio Grande. In quest’ultimo tratto siamo accompagnati da musica reggae proveniente da chi sa dove. Arrivati al fiume ci fanno salire su delle strettissime zattere artigianali, guidate da loro con un lungo bastone e in piedi sulla prua.
Ci troviamo immersi nella natura, sentendo suoni e profumi provenienti soltanto da essa e arriviamo dopo 3 ore alla foce del fiume insieme ad un bellissimo tramonto.
E’ stata un’esperienza imperdibile e indimenticabile; ci hanno anche fatto guidare la zattera… Emozionante! Prendiamo un taxi e torniamo al Drapers.
Anche questa magnifica giornata finisce.
04/08/2007 Ultimo giorno in questo magnifico posto! Torniamo alla nostra spiaggia preferita “Frenchman’s Cove”, ci godiamo quest’ultima mezza giornata sotto il sole cocente, pranziamo con il piatto tipico “Jerk di pollo” e ritorniamo a preparare le valigie.
La nostra vacanza purtroppo è finita. Torniamo a Montego Bay per prendere l’aereo, accompagnati dal gentilissimo tassista della guest house.
Questa esperienza ci ha lasciato un segno indelebile nel cuore e la consigliamo a qualsiasi persona voglia vedere un diverso stile di vita, dove il tempo non esiste e dove tutto si muove lentamente a ritmo di musica reggae.