Porquerolles, pourquoi pas?

Un'isola tutta da pedalare al largo della Costa Azzurra
Scritto da: PONGO
porquerolles, pourquoi pas?
Partenza il: 13/08/2009
Ritorno il: 13/08/2009
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 500 €
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Finalmente sono riuscita ad andarci e voglio condividere la mia esperienza viste le scarse info in rete! Eravamo io, mio marito e mio figlio Lorenzo di 5 anni.

Siamo andati il 13 agosto, quindi in piena estate e in periodo sconsigliato da molti… Ma essendo in Costa Azzurra abbiamo voluto approfittarne.

Siamo partiti da Juan Les Pins e percorrendo l’autostrada A8 in un’ora e mezzo siamo arrivati a Hyeres (che è il luogo più vicino dove imbarcarsi per l’isola di Porquerolles, ma si può partire anche da Le Lavandou).

Abbiamo parcheggiato l’auto al porto di Hyeres (zona La Tour Fondue) pagando 5 euro per tutto il giorno.

Poi ci siamo imbarcati sul traghetto delle 8.30 (in pratica il secondo della giornata – ne parte uno ogni mezz’ora) pagando il biglietto A/R 16,50 euro per gli adulti e 14,50 euro per mio figlio; il tratto è di circa 15 minuti. Arrivati a destinazione sono andata subito all’ufficio informazioni e ho acquistato (ebbene sì, la fanno pagare! ) la cartina dell’isola. Poi ci siamo diretti verso i centri per il noleggio delle mountain bike per muoverci meglio, ce ne sono diversi (costo 13 euro a bici per l’intera giornata).

Ci siamo diretti subito alla Plage Notre-Dame che devo dire è stata decisamente la più bella vista sull’isola: un’acqua cristallina, sassolini bianchissimi in spiaggia, un leggero vento, una bella pineta alle spalle e una pace… Perlomeno quando siamo ci siamo giunti noi, perchè dopo un’ora circa è cominciato l’arrivo degli altri turisti. Questa è la spiaggia più distante (ci si arriva in un’oretta di cammino, ma se prendete la bici… È un po’ più semplice).

Poi ci siamo diretti alla Plage de la Courtade (mezz’ora a piedi dal villaggio), carina ma un po’ più ristretta rispetto alla precedente.

Quindi abbiamo deciso di attraversare l’isola e di andare nel lato opposto per visitare il faro (punto molto panoramico ma anche faticosissimo…): purtroppo l’accesso al faro non è consentito al pubblico ma ne è valsa la pena per avere una prospettiva diversa: infatti è un punto alto con le rocce che cadono a picco sul mare! Infine siamo andati nell’ultima spiaggia, la Plage d’Argent (anche questa a mezz’ora a piedi dal villaggio). Purtroppo questa spiaggia era caratterizzata da una parte formata da uno spesso strato di alghe nere: non era proprio bella a vedersi, ma ci hanno spiegato che essendo parco naturale non le tolgono. Anzi, l’isola è un territorio eccezionale ed è protetta da una regolamentazione specifica (il noleggiatore delle bici ci ha infatti dato una cartina dove erano indicati i percorsi per le bici da quali non si poteva uscire).

Quindi sulla via del ritorno abbiamo visitato il piccolo borgo, formato da qualche negozietto, qualche localino e una piazza.

Devo proprio dire che il posto merita, è bellissimo. Unica nota dolente, i tafani: sono veramente cattivissimi (ti pungono anche sopra gli abiti mentre vai in bici), però anche questi insetti qui sono protetti.

CONSIGLI: Consiglio decisamente di noleggiare la bici (c’erano comunque tante persone a piedi); noi abbiamo noleggiato una mountain bike per me e una per mio marito con carrellino annesso (dove mio figlio si è divertito moltissimo), però ci sono anche i seggiolini per i bimbi piccoli.

Portatevi viveri e soprattutto da bere: l’unico bar in spiaggia l’abbiamo trovato a la Plage d’Argent, ma stonava decisamente con quel paradiso. Comunque nel villaggio trovate dei negozietti e anche all’arrivo ci sono diversi bar dove mangiare e bere qualcosa (il vero problema è quando siete lontani da qui…) Vale la pena al rientro in porto fare un giro nel centro di Hyeres, è una cittadina medievale arroccata con le mura intorno. Molto suggestiva.

Ah dimenticavo: avevo anche provato a cercare un posto per alloggiare sull’isola una notte, ma oltre a essere quasi tutto esaurito è anche tutto molto caro! Magari fuori stagione…



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