Ponza, un microcosmo a sé
Per raggiungere l’Isola di Ponza, io e la mia amica Giulia arriviamo al porto di Anzio la mattina presto del 1° settembre. Lasciamo in custodia la macchina presso il parcheggio Parking Blu del porto di Anzio (prenotazione effettuata online, 50€ per un totale di 5 giorni complessivi, pagamento in loco) e ci imbarchiamo sull’aliscafo Agostino Lauro in direzione Ponza (prenotazione online dei biglietti a/r e bagaglio incluso, costo 58€ a persona).
Indice dei contenuti
Dopo circa 1un’ora e mezza di navigazione, giungiamo al Porto Borbonico di Ponza, a ferro di cavallo e dalle abitazioni tutte colorate.
Per raggiungere il Piccolo Hotel Luisa, che dista a 10 minuti a piedi da porto, sfruttiamo la navetta dell’hotel; una volta effettuate le operazioni di check-in, ed essendo già ora di pranzo, ci fermiamo per un pranzo veloce e poi ci dirigiamo verso il porto per prendere il taxi boat per la Spiaggia del Frontone, l’unica raggiungibile via mare (biglietto a/r 6€ a persona). Arrivate alla spiaggia, noleggiamo due lettini al costo di € 10 l’uno presso l’unico stabilimento balneare (solo in un piccolo lembo di spiaggia, è possibile sdraiarsi con il proprio telo per terra).
Capiamo subito che Ponza è un’isola abbastanza cara, ma il pensiero viene subito scostato alla vista dell’acqua azzurra che ci si presenta davanti agli occhi… tra bagni, pennichelle e letture passiamo il pomeriggio a rilassarci e alle 18.00, orario dell’ultima corsa, riprendiamo il taxi boat che ci riporta al Porto (fino al mese precedente, l’ultima corsa era prevista alle ore 19.00).
Alla sera, decidiamo di cenare presso il ristorante dell’albergo, Gamberi & Capperi, che però non ci lascia particolari emozioni. Termina così il nostro primo giorno in quel di Ponza.
Giovedì 2 settembre – escursione in barca
Io e la mia amica Giuli oggi passeremo la giornata “separate”. Giuli decide di passare la giornata alla Spiaggia Cala Feola, che si raggiunge via bus dal Porto e, successivamente, scendendo per un sentiero che sfocia direttamente sulla spiaggia. Piccola nota: i mezzi pubblici a Ponza funzionano a “modo loro”, cioè pochi mezzi, orari non sempre rispettati, il consiglio migliore per visitare l’isola è noleggiando un motorino o un’auto (anche perché non è possibile portare il proprio automezzo sull’isola) o visitandola via mare, come ho scelto di fare io quel giorno.
Al Porto, numerose barche effettuano escursioni in giornata e quel giorno opto per la Cooperativa Barcaioli Ponzesi, dove con 30€ pranzo incluso, offrono il tour completo dell’Isola di Ponza, con varie tappe e possibilità di fare tuffi e bagni.
Alle 10.00 la barca lascia il porto e inizia la sua circumnavigazione dell’ isola ponziana, passando dapprima davanti alle Grotte dove ci sono le murene, poi le Grotte del Calzone (chiamate così perché ricordano la forma di un pantalone). Ci fermiamo qui per il primo tuffo/bagnetto della giornata.
Si riprende, facendo il giro del Monte della Guardia (il punto più alto di Ponza, purtroppo non raggiungibile a piedi…) e subito dopo si apre davanti a noi la meravigliosa Spiaggia di Chiaia di Luna, la più famosa spiaggia pontina, oltre che una delle più belle, con un’acqua cristallina e una forma che, appunto, ricorda la luna. Impossibile non tuffarsi in questo piccolo gioiello, nonostante sia chiusa alla causa caduta massi.
Proseguiamo il tour in barca e ci dirigiamo verso la Grotta della Maga Circe e la Grotta di Capobianco, dove la barca si ferma e il capitano ci informa che, immergendoci e facendo il giro all’interno della grotta, potremmo ammirare dei riflessi blu magnifici. Non me lo faccio ripetere due volte e dopo due minuti sono già in acqua che mi godo quello stupendo gioco di luci.
Il tempo di godersi il pranzo in barca, in un completo silenzio, rotto soltanto dal rumore dell’acqua che si scaglia contro le rocce e il venticello che ci avvolge dolcemente e si riparte.
Giungiamo ai Faraglioni di Donna Lucia, dove il capitano ci racconta l’aneddoto sull’origine del loro nome: si racconta che una donna si buttò dopo aver scoperto del tradimento del marito… Nonostante questo racconto non proprio felice, ci invita a tuffarci e ad attraversare la Grotta del Morso a nuoto. Bellissimo!!
Subito dopo passiamo davanti a Cala Feola, le Piscine Naturali e attracchiamo a Cala Fonte, dove facciamo l’ultimo bagno previsto dal tour in barca. Anche qui l’acqua la fa da padrone, bellissime sfumature di blu e verde e una natura quasi incontaminata rendono questa Cala molto “sauvage”…adoro.!!
Continuiamo la nostra circumnavigazione pontina in barca e il capitano ferma la barca nei pressi dell’Arco Naturale di Ponza, soprannominato “Spaccapolpi”. Questa formazione rocciosa ha la forma d’arco e si innalza in mezzo al mare, a poche centinaia di metri dalla costa. Suggestivo.
Rientriamo al porto, la gita è giunta al termine. È stata una bellissima giornata, consiglio vivamente questa esperienza, lasciarsi fluttuare dalle onde del mare, avendo la possibilità di godersi il panorama, nuotare in acque cristalline, sono momenti indimenticabili, che non si ha l’opportunità di vivere tutti i giorni della propria vita.
Al rientro al porto, alle 16.00 circa, prendo il bus per raggiungere la mia amica Giuli a Cala Feola.
Per cena, optiamo per il Ristorante “Gennarino a Mare”, che ci è stato consigliato da Laura, la zia della Giuli. A parte la location, la cui veranda si apre sul porto di Ponza, si mangia bene… cosa che ci fa tornare anche la sera dopo. I prezzi sono in linea con quelli di Ponza, abbastanza alti, come ogni isola prevede diciamo, dove la concorrenza non è di casa.
Venerdì 3 settembre – Palmarola
Glo & Giuli go to Palmarola. Scegliamo una delle barche meno affollate al porto (porta un massimo di 18 persone) e pagando sempre 30€, ci imbarchiamo alla volta di una delle isole che compongono l’arcipelago pontino. Passiamo dapprima davanti a Chiaia di Luna, dove è prevista una tappa bagnetto, e dopo un’oretta di navigazione in mare aperto, ci avviciniamo alle coste dell’Isola di Palmarola, più precisamente alla spiaggia O’ Francese, l’unica spiaggia sabbiosa dell’ isola, che conta solo il ristorante omonimo e sullo sfondo, alcuni appartamenti di proprietà dei pescatori locali (sprovvisti di luce ed acqua potabile). Palmarola è quindi totalmente disabitata, anche se ospita la villa di Alda Fendi. La barca ci lascia circa due ore per goderci del panorama e della pace che ci circonda.
Al nostro rientro sulla barca, pranziamo e riprendiamo il viaggio, lasciandoci alle spalle quell’oasi meravigliosa.
Sabato 4 settembre – Spiaggia del Frontone
Oggi il tempo non è dei migliori, lascio Giuli in camera a riposarsi nel mentre decido di andare a fare una passeggiata, quando ancora l’isola è ancora alle prese con Morfeo.
Dopo colazione, il tempo è ancora incerto, quindi optiamo per fare un giro per i negozi che costeggiano il porto. Successivamente, il sole sembra averla vinta e ciò ci convince a passare il resto della giornata alla Spiaggia del Frontone, nonostante il mare non sia nelle sue condizioni ottimali.
Alzando gli occhi al cielo, notiamo un ristorante sulla parte sinistra della scogliera della spiaggia, il Ristorante da Giraldo, che si raggiunge a piedi, risalendo la scogliera. È un posto spartano, con le caprette intorno, a conduzione familiare, piatti semplici ma genuini, con una bellissima sulla baia della Spiaggia del Frontone.
Prima di rientrare in albergo, Ponza ci regala un bellissimo tramonto che ammiriamo dalla Spiaggia Chiaia di Luna, che ci godiamo in tutta la sua beltà.
Per quest’ultima cena, optiamo per il Ristorante “Il Melograno”, situato all’interno di un hotel di 4 stelle, molto curato nei dettagli, con personale qualificato. Prezzi in linea con quelli isolani.
Domenica 5 settembre – Spiaggia Giancos e rientro
oggi si rientra sulla terra ferma. In attesa dell’aliscafo che ci riporterà ad Anzio alle ore 12.00, ci godiamo l’ultima ora di sole e spiaggia nei pressi di Spiaggia Giancos, vicino al centro cittadino.
Arrivate ad Anzio, prima di riprendere la macchina e di “risalire” l’Italia in direzione Bologna, pranziamo al Ristorante “Al Sarago”, che consigliamo vivamente.
Termina così la nostra meravigliosa vacanza in quel di Ponza, un’ isola che ha saputo rimanere tale. Un microcosmo a sé.
Ponza è scontrosa e bellissima (…) – Eugenio Montale