Ponte di Pasqua in Valle Aurina

Ponte di Pasqua in Valle Aurina, tra montagne, sport, buon cibo e tanta neve!
Scritto da: ElisaC
ponte di pasqua in valle aurina
Partenza il: 02/04/2010
Ritorno il: 06/04/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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Ponte di Pasqua 02/04 al 06/04 Valle Aurina Per il ponte di Pasqua io, Elisa, e Fabio, mio compagno di vita e di avventure, abbiamo deciso di trascorrere qualche giorno in montagna, nel nostro posto preferito, la Valle Aurina! La meta è stata scelta come sempre senza troppo discutere dato che Fabio, da esperto alpinista e sciatore, ama questi luoghi per i paesaggi e le mille possibilità che offrono e io stessa adoro questi posti magici che frequento fin da piccola. Siamo stati spesso in questa valle situata all’estremo nord dell’Alto Adige per brevi vacanzine, innanzitutto per la bellezza dei luoghi e per i ritmi di vita scanditi dalla montagna e anche perché si riesce sempre ad alloggiare in graziosi e accoglienti posticini spendendo cifre davvero modeste…(questione un po materiale ma ahimè, io senza lavoro fisso e lui studente…) Questa volta la scelta è caduta su un paesino situato in una valletta laterale alla centrale valle Aurina, la valle di Selva dei Molini, che non avevamo mai visitato. Il paesino in cui abbiamo alloggiato si chiama Lappago ed è l’ultimo paese di questa piccola valle lunga circa 20Km. Il vantaggio di questa posizione è che praticamente il piccolo gruppo di case che costituisce il paese è completamente circondato dalle maestose cime che chiudono la valle, quindi da ogni finestra del nostro appartamento era possibile vedere una cima diversa! Ma andiamo con ordine… 02/04: Siamo partiti dalla provincia di Mantova al mattino alle 6.00 (per paura del traffico che non abbiamo trovato…) con la mia Ford Focus carica come un camper e siamo arrivati lisci lisci a Campo Tures, graziosissimo paese centrale della valle Aurina, alle 9.30. Qui domina il paesaggio il bellissimo castello medioevale che si erge su una guglia centrale alla valle, davvero bello! Tappa d’obbligo nel bar del centro per un caffè e poi verso la nostra meta. La strada per Lappago si imbocca immediatamente prima del paese di Campo Tures sulla sinistra e, fiancheggia la montagna superando prima il paese di Selva dei Molini, e giungendo subito dopo a Lappago. Come anticipato il paese è molto piccolo, alcune case, come sempre molto curate, e una piccola chiesetta, un paio di negozi per le spese indispensabili e niente più! Ma è un posto davvero magico che ci si presenta abbracciato dalle montagne e in veste decisamente invernale! Infatti la nevicata della notte precedente ha imbiancato ogni cosa (comprese le strade…) e ci preclude la possibilità di effettuare la gita al lago di Naves, attrazione della valle, in programma al nostro arrivo, ma alla quale dobbiamo rinunciare per una valanga che blocca completamente la strada. Fabio è molto dispiaciuto (io un po meno…;-) ma di fronte a questa cosa non ci rimane che fare una passeggiata nei dintorni per ammirare un po il paesaggio prima di raggiungere il nostro alloggio. Abbiamo prenotato tramite internet un appartamento nel residence Sonneck Apartments (www.appartment-sonneck.com) al prezzo di € 18 a persona al giorno (solo pernottamento). Il residence è molto carino, in perfetto stile tirolese! Per chi volesse c’è anche la possibilità di comprendere la colazione o di scegliere il trattamento mezza pensione. L’appartamento, soggiorno/cucina, camera da letto e bagno, è semplice ma funzionale e pulito. I proprietari ci accolgono con molta ospitalità e cortesia. Il figlio dei proprietari, ci aiuta addirittura a scaricare la macchina, con le vagonate di cibo che ci siamo portati! Infatti Fabio ama molto cucinare, e quando siamo in vacanza sfoga il suo animo da chef deliziando il mio palato, ma portando in genere provviste che basterebbero per un mese di vacanza… Comunque, ci sistemiamo, doccia veloce e nel pomeriggio ci rilassiamo in casa, anche perché il tempo sta cambiando…ne approfitto per ammirare il panorama da ogni punto della casa, è davvero bello, le cime imponenti sovrastano il paesino, e c’è un sacco di neve! 03/04: Ci svegliamo con il sole, e dopo un’abbondante colazione partiamo per la gita del giorno! Fabio decide per l’ascesa al rifugio Roma, famoso punto di partenza per numerose gite alpinistiche. La scelta cade su questa gita perché, date le condizioni meteo, il rischio valanghe è molto elevato, e questo sentiero non presenta particolari rischi. Così usciamo dalla nostra valletta e verso le 9.00 raggiungiamo Riva di Tures, piccolo paese situato sempre nelle vicinanze di Campo Tures. Parcheggiamo, sci ai piedi lui e ciaspole ai piedi io, cominciamo la passeggiata che ci porterà a quota 2.400mt superando un dislivello di 800mt! Il primo tratto di sentiero, ovviamente innevato, si snoda molto ripido all’interno di un bosco, e risulta piuttosto faticoso da percorrere per gli strati di ghiaccio che si sono formati. L’ambiente è molto suggestivo, con la neve che copre ogni cosa il bosco è fiabesco. Man mano che la vegetazione si dirada la pendenza diminuisce e la neve aumenta, e finalmente ci troviamo al termine del bosco dove la risalita si fa più agile…ed ecco che in lontananza si inizia a intravedere il rifugio, che perfortuna è più vicino di quanto pensassi! Dopo un altro breve tratto di ascesa, la vegetazione scompare definitivamente, e si apre davanti a noi all’improvviso uno spettacolo mozzafiato: le cime imponenti circondano la spianata di pascoli e prati resi tuttuno dall’abbondante neve che li ricopre formando un manto unico, sinuoso e brillante che si estende a perdita d’occhio! La montagna è incredibile per questo, a distanza di pochi passi il paesaggio cambia rapidamente e ti ritrovi immerso in un ambiente che poco prima neanche si preannunciava…comunque procediamo e attraversiamo questi splendidi prati innevati sotto alle cime, la pendenza si è addolcita, il sole è caldo e, nonostante un po di fatica che inizia a farsi sentire, ammiriamo rapiti (io anche un po intimorita…) l’ambiente maestoso che ci circonda. Finalmente arriviamo al rifugio, il tempo di un panino, e cominciamo a scendere. Fabio sembra un bimbo felice, scivola coi suoi sci sicuro e deciso, mentre io parto al suo inseguimento trascinandomi le ciaspole che, in discesa, non sono poi così divertenti…comunque, come sempre, ne è valsa la pena! La discesa procede veloce, anche perché il tempo inizia a peggiorare. In circa un paio d’ore scendiamo e siamo di nuovo alla macchina, decisamente appagati anche se un po stanchi. Un’esperienza unica da provare anche per chi non è particolarmente esperto di questi sport (come me…), basta affidarsi ad una guida appassionata e rassicurante e anche tanto tanto paziente… Ripresa la macchina scendiamo a Campo Tures, e dopo una breve sosta per bere qualcosa, ritorniamo a Lappago. Qui ci accorgiamo che vicino a noi c’è un caseificio che vende i prodotti artigianali al dettaglio, così ci precipitiamo dentro e facciamo incetta di formaggi davvero squisiti! Il resto della giornata trascorre in rilassamento (più per me…) per riprendermi dalla gita. Sabato sera inizia a nevicare… 04/04: Domenica mattina, giorno di Pasqua, ci svegliamo sotto un’abbondante nevicata! Qualche fiocco cade ancora, ma comunque prendiamo la macchina e ci dirigiamo verso Brunico, città situata all’inizio della valle Aurina, unico centro di discrete dimensioni della zona. Il tempo a valle è coperto ma almeno non piove, così, parcheggiata la macchina nei pressi della stazione (parcheggio gratuito molto comodo in ogni periodo dell’anno, in 10min a piedi si raggiunge il centro) ci dirigiamo verso il centro città per assistere alla cerimonia Pasquale nella Chiesa Parrocchiale…pessima idea…qui dicono solo una messa in italiano, le altre tutte in ladino (lingua del posto) o tedesco. Morale: entriamo in chiesa a spintoni come a un concerto di Ligabue e appena dentro veniamo schiacciati contro il muro da una folla di turisti scalmanati…allora guardo Fabio e ce ne usciamo subito, sostituendo la messa con una bella passeggiata…assuefatti alla quiete della valle dove alloggiamo e in cerca di luoghi lontani dalla confusione, non tolleriamo l’affollarsi della gente in modo anche poco gentile…quindi passeggiamo per un po nel centro di Brunico, anche se i negozi sono tutti chiusi… La cittadina è molto carina, pulitissima, ordinata e per nulla caotica. Presenta una via centrale con una serie di negozi esclusivi, e numerose istituzioni che testimoniano, accanto alla tradizione della cultura tirolese, che qui emerge sempre molto forte, anche una fervida attività culturale giovane, con un polo universitario, diverse biblioteche e musei. Domina la città dall’alto il castello, che abbiamo già visitato in un’altra occasione, ma che non presenta particolari attrazioni, sebbene sia molto pittoresco su una collinetta rialzato rispetto alla città. Il pomeriggio il tempo peggiora decisamente, così torniamo all’appartamento. 05/04: Il giorno di Pasquetta il tempo inizia a migliorare, anche se gli immancabili fiocchi di neve ci accompagneranno tutto il giorno, probabilemte spinti dal vento. Decidiamo di fare una passeggiata molto famosa nella zona, il percorso delle cascate di Riva di Tures, anche perché il sentiero si snoda a valle, quindi non ci sono problemi di neve…Ci spostiamo di nuovo con l’auto fino a Campo Tures, parcheggiamo appena fuori paese e proseguiamo a piedi circa 10min fino alla partenza del percorso. Qui c’è un parcheggio a pagamento, ma non conviene lasciare qui l’auto, il sentiero si percorre al massimo in un paio d’ore e la strada a piedi se si parcheggia a ridosso del paese è davvero poca…Partiamo dunque per l’escursione e seguiamo il segnavia numero 2 che chiaramente conduce alle cascate. Dopo poco tempo arriviamo alla prima cascata, alta 10metri, graziosa ma modesta, anche perché, essendo ancora inverno, la portata d’acqua è decisamente ridotta. Dopo una dolce risalita nel bosco che io mi godo appieno (adoro l’ambiente boschivo, sembra di essere in un mondo incantato con un buon profumo di pino…) e dopo poco raggiungiamo anche le altre due cascate, a breve distanza l’una dall’altra, decisamente più alte e suggestive della prima. La terza cascata è ammirabile da un ponte che attraversa la gola in cui passa il torrente, che in questo punto è davvero profonda e non manca di mettere un po di soggezione…oltrepassate le cascate proseguiamo il sentiero fino ad una piccola cappella, sempre nel bosco, posta nel punto più alto del percorso sempre a picco sulla gola che si costeggia quasi lungo tutto il sentiero. Scendiamo ripassando per ogni cascata, il tempo di qualche foto, e torniamo alla macchina. La gita è stata piacevole e rilassante (anche perché partiamo presto e nel bosco ci siamo solo noi…). E’ davvero un percorso semplice che tutti possono percorrere, anche i bambini, anche se forse, per noi amanti della natura incontaminata, un po troppo turistico. Si snoda qui infatti anche un altro percorso, chiamato il sentiero di San Francesco, e spesso compaiono sul percorso statue in legno, e tavole che riportano versi dal Cantico delle Creature del Santo, cosa che personalmente apprezzo, ma che toglie al luogo la spontaneità del naturale e forza la presenza dell’uomo in modo un po troppo d’impatto facendo assomigliare un po tutto il percorso a un luogo di ritiro per campi scuola… Dopo il solito rapido panino siamo indecisi se tornare, dato che nel frattempo si è alzato un vento fortissimo, o se fare un giro nel pomeriggio. Decidiamo ovviamente per un giro, anche perché grazie al vento, il cielo si sgombra dalle nuvole ed esce un bel sole! Andiamo in valle di Anterselva, altro luogo che conosciamo già ma sempre fantastico. Per raggiungerla, è necessario uscire dalla valle Aurina in direzione Brunico, e poi seguire le indicazioni per Dobbiaco. Si supera il paese di Perca, e poco dopo sulla sinistra è chiaramente indicata la valle. Si prosegue fino in fondo sino a giungere ad una strada molto larga lungo la quale si può parcheggiare e proseguire a piedi. Gemma della valle è il brillante laghetto alpino che si trova alla fine della valle stessa, che d’estate presenta la tipica colorazione verde, ma che si presenta ai nostri occhi completamente ghiacciato e coperto di neve! Strano vero? Il posto è stupendo, accanto al lago dei daini pascolano tranquilli, ormai non più intimoriti dall’uomo, così facciamo una passeggiata lungo il lago. Anche qui c’è davvero poca gente e ci godiamo la quiete e la calma di questi luoghi dove la natura domina incontrastata. La strada che costeggia il lago di solito è percorribile in auto, perché conduce al passo Stalle, valico che segna il confine tra Italia e Austria. Appoggiandosi però su una pendenza notevole, la strada d’inverno è chiusa al traffico ed è completamente innevata. Dunque passeggiata romantica sulle neve, e giunti in prossimità del lago scattiamo qualche foto a questo paesaggio davvero incantevole! Poi ritorno a Lappago. 06/04: Purtroppo è già ora di tornare, e oggi ovviamente c’è un sole splendido e un cielo blu che più blu non si può! Così partenza alle 8.00 da Lappago, dopo aver debitamente salutato i proprietari del residence, ci dirigiamo verso Chiusa di Valgardena, vicino a Bolzano, perché grazie alla giornata eccezionalmente limpida, io vinco un’altra gita in montagna! Ci provo, dicendo a Fabio che sono stanca e proponendo l’ormai tradizionale tour di Bressanone di ritorno dalla montagna, ma anche questa volta la spunta lui…percorriamo così la strada del ritorno, e arrivati a Chiusa seguiamo le indicazioni per un paesino dal nome impronunciabile, Lazfons, dove infiliamo una stradina tutta a curve che mi fa seriamente temere per le fiancate della mia Focus…la gita prescelta è un sentiero che, dalla fine della stradina dove lasciamo l’auto, sale fino alla vetta del Monte del Pascolo, quota 2.300mt. Il posto è splendido e il tempo è stupendo, iniziamo a passeggiare nel bosco tra scoiattoli e caprioli, e pochissima neve…proseguendo su una strada forestale il bosco inizia a diradarsi e compare la neve, così di nuovo sci e ciaspole ai piedi…iniziamo a risalire i dolci pendii dei pascoli imbiancati e ad ammirare il panorama, il sole è caldissimo e la luce abbagliante, giunti a una delle tante malghe che costellano il pendio decidiamo di fare una pausa e ci sediamo a riposare un po, ma ahimè, questa pausa mi conferma che sono proprio stanca e non mi sento di proseguire oltre…inoltre la neve inizia a sciogliersi col calore e proseguire diventa incauto…così, sempre per la pazienza di Fabio, optiamo per scendere, e dopo un panino, riprendiamo la macchina che nel pomeriggio ci porta verso casa. Mi sono dilungata molto, lo so, ma raccontare di questi luoghi mi fa partire a routa libera… Comunque, mi sento di consigliare vivamente la montagna in generale, le valli di confine dell’Alto Adige in particolare, per chi voglia una vacanza all’insegna del relax, della quiete, della natura, ma anche dello sport, dell’aria aperta e del buon cibo! Al prossimo viaggio!


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