Ponte del 2 giugno a Gela e dintorni
Diario: Mercoledì 1 giugno Arrivati a Gela, abbiamo solo il tempo di prendere una pizza da mangiare a casa. La pizzeria si chiama “La casereccia” e fa una pizza ottima.
Giovedì 2 giugno Ci svegliamo e andiamo a fare colazione in un bar in centro. Breve nota su Gela: si può definirla “città dell’ENI”, infatti vedendo e soprattutto vivendo la città si capisce come dipenda dalla raffineria, in cui lavora mio padre. Per il resto, a parte qualche spiaggia carina, Gela è proprio bruttina. Andiamo dunque a Piazza Armerina, per visitare la villa romana del Casale e il centro storico del paese. La strada tutto sommato è accettabile. La villa romana, aperta da pochi mesi dopo i lavori di restauro, presenta dei mosaici fantastici ma anche troppe gru che gli danno ancora l’aria di “lavori in corso”. Finita la visita, ci dirigiamo verso il centro storico di Piazza Armerina che, sebbene non ci sia molto da visitare, ci sembra molto carino e ben curato. Indirizzati dalla segnaletica, andiamo a pranzo al ristorante “Da Gianna”, che consigliamo vivamente solo solo per il simpaticissimo cameriere (buona anche la cucina). Poi andiamo ad Aidone, nel cui museo è conservata la Venere di Morgantina. Nonostante la scarsità di reperti, il museo è carino e ben organizzato. Dopo il rientro a Gela, la sera andiamo a cena all’agriturismo “Le bufale”, che si trova subito dopo S. Croce Camarina e che consigliamo vivissimamente: tutti i piatti sono a base di bufala, mozzarella buonissima compresa!
Venerdì 3 giugno Con il sole di oggi decidiamo di andare a mare a Gela, che si trova proprio di fronte casa. La spiaggia è carina, ma è piena di scarafaggi: per fortuna scopriamo presto che nella spiaggia bagnata non vengono, così ci accampiamo nel bagnasciuga. Dopo il pranzo a casa, trascorriamo un pomeriggio di totale relax sui divani e letti di casa, fuorché una partita di tennis in serata tra me e mio padre al circolo del tennis di Gela (non molto curato ma affollato). Cena a casa.
Sabato 4 giugno Ci svegliamo con un gran vento e decidiamo di andare a Noto oggi. Il navigatore ci fa prendere una strada tortuosa, lunga e che passa in rassegna tutti i paesini visitati in nostre capatine precedenti da queste parti; l’i elenco brevemente: Scoglitti (pregiato lido balneare), Vittoria (famosa e ricca per le sue serre), Modica (da vedere assolutamente), Comiso, Ragusa (da vedere assolutamente), Ispica e Rosolini. Finalmente a Rosolini entriamo nell’autostrada Siracusa-Gela (chissà quando la finiranno) e dopo pochi minuti arriviamo a Noto. Dopo le mille difficoltà per trovare parcheggio, pranziamo con un panino in un chiosco nel giardino appena fuori dal centro. Quindi entriamo nel bellissimo centro storico ma, essendo ora di pranzo, troviamo tutto chiuso e così ci limitiamo solo a una passeggiata in Corso Vittorio Emanuele, dove ci fermiamo anche per assaggiare una ottima granita. La passeggiata basta per farci dire che Noto è molto bella e perciò la consigliamo. Per il ritorno scegliamo di non prendere la strada dell’andata ma di fare il giro lungo da Catania. Questo comporta un passaggio da Siracusa, dove abitano i nostri zii e decidiamo quindi di fermarci per un saluto, saluto che poi diventa una sosta anche per la cena. Dagli zii tra due calci a pallone, un giro in bici e qualche passaggio a basket con i nostri piccoli cuginetti siamo stanchissimi e la passeggiata ad Ortigia è quasi una scusa per staccare. Ortigia è lo splendido centro di Siracusa, ma altro non è che una piccola isoletta collegata alla terraferma. Si nota troppo bene quanto Siracusa sia molto più sviluppata e ordinata di Palermo. Ad Ortigia passeggiamo dal tempio di Apollo al bianco e splendido duomo fino alla fonte Aretusa sul lungomare. Dalla terrazza del Lungomare Aretusa si vede la conformazione geografica di Ortigia che compone una perfetta conca chiusa nel mare e che fa capire perché i Greci l’hanno scelta per costruirgli una delle loro piazzeforti principali. Troviamo molto traffico per tornare a casa, probabilmente dovuto alla rappresentazione delle tragedie nel teatro greco, che porta tantissimi turisti a Siracusa. Ceniamo con una pizza e poi torniamo a casa a Gela in poco tempo passando da Catania.
Domenica 5 giugno Anche oggi vento. Siccome è il giorno della partenza, ci limitiamo a una breve passeggiata in spiaggia. Il vento dopo un po’ ci fa desistere e torniamo a casa per il pranzo. Dopo pranzo subito partenza per Palermo. Fino a Caltanissetta solita pessima strada, poi in autostrada è tutta un’altra storia.
Conclusioni: Gela voto: 3 Villa romana del Casale voto: 7 e mezzo Piazza Armerina voto: 8 Aidone e museo di Morgantina voto: 7 Noto voto: 9 Siracusa (Ortigia) voto: 9 Vi consigliamo di visitare la Sicilia sud-orientale perché è ancora una zona misteriosa e da scoprire, ma anche un po’ abbandonata a se stessa soprattutto perché è mal servita dalle strade.