Polonia, consigli per un viaggio fai da te

Consigli pratici ed informazioni utili per organizzare una vacanza in autonomia
Scritto da: Scaglia
polonia, consigli per un viaggio fai da te
Partenza il: 12/08/2018
Ritorno il: 26/08/2018
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Un saluto a tutti da Dario e Mari ed eccoci con un altro diario di viaggio. Anche per questo diario la linea guida è quella di fornire il maggior numero di indicazioni utili per chi vuole fare un viaggio in piena autonomia, tralasciando notizie ed informazioni storiche dei luoghi che potete trovare su ogni guida. Perché siamo andati in Polonia? Perché non ci va nessuno. Semplice. E’ un po’ dimenticata dal turismo – a meno che non sia quello religioso per noi italiani – e secondo noi molto sottovalutata. Infatti ci ha regalato molto più di quello che ci aspettavamo ed è un paese veramente interessante. Il nostro tour in Polonia avremmo potuto definirlo anche come tour lungo la Vistola dal momento che tutte le città che abbiamo toccato sorgevano su questo fiume. Dal Po alla Vistola per non sentire la nostalgia. Entriamo però subito nel vivo del viaggio con alcune informazioni di carattere generale.

Indicazioni generali:

Fuso orario: uguale all’Italia

Sicurezza: la Polonia è un paese assolutamente sicuro e tranquillo. La gente è cordiale e non abbiamo mai corso il benché minimo rischio o pericolo.

Lingua: il polacco è assolutamente incomprensibile. Non è che in questo viaggio ci siamo impegnati più di tanto per capirlo od imparare qualche parola, ma capivamo meglio il cinese nel nostro recente viaggio in Cina! La maggioranza però parla inglese e molti ad un ottimo livello.

Elettricità: non sono necessari adattatori.

Strade: Le condizioni delle strade sono ottime in città e buone nelle strade secondarie. Una costante della Polonia, mi sembra di aver capito dalla nostra breve esperienza e da altri diari letti in fase di preparazione, sono i moltissimi cantieri presenti che dilatano i tempi di percorrenza soprattutto sulle arterie secondarie.

Molte autostrade sono gratuite mentre alcune sono a pagamento. Noi abbiamo pagato solo il tratto Torun – Gdansk (28zl)

Valuta: la moneta è lo zloty. Logicamente il cambio peggiore lo abbiamo avuto all’aeroporto dove abbiamo cambiato pochissimi € per le prime necessità (1zl=3,72€ mi sembra di ricordare ma potrebbe essere anche 3,22zl: in pratica un vero e proprio furto!) mentre a Cracovia e nelle altre città lo abbiamo trovato a 1zl=4,30€. Bisogna però valutare le quotazioni di almeno due/tre kantor (ufficio cambi). Differenze enormi le abbiamo trovate a Cracovia tra Kantor situati a 100 mt l’uno dall’altro.

Costo della vita: molto più economico rispetto all’Italia soprattutto nei ristoranti. Alcuni esempi: il biglietto dei mezzi pubblici (tram-bus-metro) costa 3,80zl a Cracovia e 3,40zl a Varsavia. Una bottiglia di acqua da 1,5 lt costa 4,99zl (1,20€) in autogrill. Il caffè invece costa di più rispetto all’Italia. Un doppio espresso costa 4,99zl in autogrill, mentre un caffè americano mediamente varia dagli 8zl ai 12zl ma dipende poi dal tipo di locale e dalla posizione. Cenare al ristorante (due piatti di salmone e due birre medie) ci è costato in media 100zl (25€) in due. Solo una volta abbiamo pagato 120zl –sempre a coppia- per cenare ma il locale era particolare e li valeva. Un litro di benzina costa 5,49zl ovvero 1,28€. Il nostro viaggio è costato 2.700€ totali.

Trasporti pubblici: detto dei costi che sono economici, bisogna aggiungere anche che sono efficienti e puliti. Lo stesso discorso di economicità vale anche per i taxi anche se li abbiamo presi solo una volta.

Hotel: di buon livello qualitativo, puliti e con un alto senso dell’accoglienza. Costo degli hotel: mediamente sui 50/55€ pernottando in validissimi hotel. Solo a Cracovia abbiamo pagato 75€ in un hotel ottimo a due passi dal centro. Per il resto AirBnB.

Clima: saremo stati fortunati ma non è mai piovuto se non il giorno della nostra partenza. Le temperature talvolta erano anche troppo calde; abbiamo toccato i 29°C ma mediamente si aggiravano sui 24°C pertanto molto piacevoli. Le temperature però si possono abbassare repentinamente. Una sera a Danzica abbiamo raggiunto i 14°C e l’aria era decisamente fredda.

Cucina: noi l’abbiamo trovato ottima. Ecco alcuni piatti proposti dalla cucina polacca partendo con il piatto nazionale ovvero i Pierogi (si pronuncia Pieroghi). In pratica sono dei ravioloni ripieni, molto simili ai nostri italiani, che possono essere serviti bolliti od anche fritti. Il ripieno poi è di qualsiasi cosa, dai crauti, alla carne, funghi, formaggio e crauti, etc… Il limite è solo la fantasia. Li servono anche nella versione dolce con ripieno di marmellata di ciliegie o altro ma questa è una versione che abbiamo amato meno. Ci sono le Zupi o Zurek che sono zuppe di cavoli, funghi o salsiccia e che talvolta vengono servite in una pagnotta calda.

Oscypek: tipico formaggio affumicato polacco di latte di pecora. Lo vendono ad ogni angolo di strada, ed è simile alla nostra scamorza affumicata. Viene servito anche cucinato alla griglia.

Golabki: Sono involtini di verza o di cavolo ripieni di riso, orzo o carne.

Il consiglio che ci sentiamo di darvi vista la difficoltà della lingua è quello di stamparvi un paio di menu di ristoranti e tradurli quando state ancora preparando il viaggio. Potrebbe esservi utile per familiarizzare meglio con le varie portate. Note: nei ristoranti non portano mai il pane. Il miracolo è capitato solo una volta a Torun.

Mance: nel conto dei ristoranti il servizio non è incluso. E’ consigliato lasciare una mancia (in genere il 10%)

Itinerario: abbiamo fatto tre notti a Cracovia (escluso la notte di arrivo), una notte a Oswiecim, una a Czestokowa, una notte a Torun, quattro notti a Danzica, e per finire tre notti a Varsavia.

Primo giorno: Domenica 12 Agosto – Cracovia

Il nostro volo Ryan Air è arrivato puntualissimo all’aeroporto di Cracovia, dopo un viaggio di 1h40min. Il biglietto lo abbiamo pagato 320€ con la tariffa plus che comprendeva un bagaglio di 20 kg a testa, priorità all’imbarco e due bagagli a mano.

Dopo il pessimo cambio all’aeroporto del quale abbiamo già scritto in precedenza abbiamo preso il treno per “Krakow Glowny” ovvero la stazione principale di Cracovia: il biglietto costa 9zl cad. durata della corsa 20 min. I biglietti si fanno alle macchine automatiche oppure sul treno senza sovrapprezzo (inconcepibile per noi Italiani patria dei furbi). Le corse sono frequenti; dovrebbero essere una ogni mezz’ora anche se in realtà gli orari che mi ero stampato non coincidevano con la realtà. Comunque vicino alle biglietterie automatiche del treno c’è sempre un addetto del servizio turistico pronto ad aiutare i turisti. Dalla stazione al nostro hotel abbiamo preso il tram n. 10 che passa di fronte all’ingresso principale della stazione e dopo due fermate ed altrettanti minuti ci siamo fermati proprio difronte all’hotel. Costo del biglietto: 3,40 zl.

Abbiamo pernottato presso il “Best Western Plus Krakow Old Town”. L’hotel è decisamente carino, moderno e ben curato con parti comuni molto pulite e luminose. La nostra camera era molto grande e molto pulita. L’accoglienza del personale è ottima. Wi-fi gratuito e ben funzionante. L’hotel dispone anche di un parcheggio privato al costo di 10€ la notte. La prima colazione in questo hotel è perfetta ed è da dieci con lode. Ampio salone luminoso ed abbondanza di cibo di ottima qualità che varia dal dolce al salato. Inoltre l’hotel dista dalla piazza centrale cinque minuti a piedi (sono 500mt) quindi è veramente molto ben posizionato.

Abbiamo Cenato al ristorante “Goscinna Chata”. La scelta di andare in questo locale è dovuta al fatto che in fase di preparazione del viaggio avevo letto alcuni diari ed in uno in particolare se ne parlava molto positivamente ed in maniera entusiastica. Pertanto me lo ero segnato visto che quando si arriva in una città turistica c’è sempre l’imbarazzo della scelta in termini di locali e le fregature sono sempre dietro l’angolo. Mai scelta fu più azzeccata. Il ristorante è veramente carino ed arredato in modo tradizionale come le antiche case di campagna polacche. Anche i camerieri servono in abiti tradizionali. La qualità dei piatti proposti è ottima. Noi ci siamo andati due sere su quattro passate a Cracovia ed abbiamo sempre consumato piatti diversi. Il servizio è particolarmente cordiale ed il prezzo poi è assolutamente corretto. L’ambiente è poco luminoso, cosa che a me non piace molto ma contribuisce a creare l’atmosfera. Conviene prenotare perché il ristorante è sempre pieno ed è difficile trovare posto. Dopo le 21:30 hanno respinto clienti in quanto la cucina stava per chiudere. Il locale è situato in ul. Slawkowska, 10 a pochi metri dalla piazza centrale. PS: conviene segnarsi questa via perché per diverse volte è stata il nostro salvagente a Cracovia.

Secondo giorno: Lunedì 13 Agosto – Cracovia

Dopo una colazione super abbondate siamo arrivati verso le 9:00 nella “Rynek”. Abbiamo visitato nell’ordine la Rynek Glowny (ovvero la piazza principale) il Fondaco dei tessuti (anche se i banchetti aprono in tarda mattinata) la Basilica di S. Maria (attenti ad entrare dall’ingresso giusto: ingresso sud dalle 11:00 alle 18.00 nei giorni settimanali e dalle 14:00 alle 18:00 nei festivi, altrimenti il custode, ben poco cristiano ma molto cafone, vi riprenderà con modi piuttosto sgarbati); il collegio Maius e relativo orologio trecentesco che alle 9:00/11:00/13:00 ed alle 15:00 batte le ore con spettacolino apprezzato dai turisti; il Mercato coperto “Stary Kleparz” a nord è interessante e poco visitato dai turisti, e presenta due micro locali situati al centro dello stesso dove è possibile mangiare in maniera economica ed interessante; il Barbacane con la porta d’ingresso; la Chiesa di S. Barbara e la Chiesa di S. Adalberto che poi è quella piccola che di trova nell’angolo sud ovest della Rynek (li abbiamo visitato dopo il Barbacane a causa del l’orario di apertura).

Abbiamo pranzato in un localino (diminutivo usato sia perché il negozio era carino ma anche e soprattutto per le sue dimensioni micro. Cinque tavolini in tutto) specializzato in Pierogi fatti a mano. Ottimi abbondanti ed economici: essendo il locale situato in zona decentrata, il prezzo è di per se più conveniente. Il locale si chiama “Pierogowi Raj” (pierogowyraj.pl) ed è situato indovinate dove? …in via Slawkowska al 25. Pierogi al salmone (15zl) con maiale (14zl) e due bibite: totale 39 zl. Consigliato assolutamente. Dove cambiare i soldi? Non all’aeroporto come già detto. Abbiamo ispezionato quattro/cinque Kontor (uffici cambi) ma alla fine, anche su consiglio di una ragazza del posto siamo andati al kontor chiamato “Grosz” situato sempre nella nostra via salvagente, ovvero in ul. Slawkowska al n. 4 che è risultato essere il più conveniente della città. Confermato anche da una signora americana che vive a Cracovia da anni insegnando inglese: lei li conosce tutti e viene sempre qui. Cambio a 4.30zl. Nel pomeriggio breve riposo in hotel e poi … Kazimierz: quartiere ebraico girovagando senza meta. Il quartiere è molto interessante è mi è parso anche molto vivace culturalmente. E’ pieno di bei ristoranti e caffè giovani ed alla moda e molti altri ne stanno nascendo e di lì a breve secondo me esploderà come una delle zone più cool della città. Testimonianze del passato ebraico sono presenti in ogni pietra del selciato e molti sono i musei, siti o le sinagoghe visitabili. Noi siamo entrati nella “Stara Sinagoga” ovvero la “Vecchia Sinagoga” (11zl cad-audioguida solo in inglese o polacco) che è la più antica sinagoga in stile gotico della Polonia e che esercitò la sua funzione religiosa fino al giorno dell’occupazione tedesca. Oggi è stata trasformata in museo sulla cultura e sui riti religiosi ebraici. Visita decisamente interessante. Nel tardo pomeriggio un po’ di relax con una corsetta lungo la Vistola. Anche la sponda del fiume è piena di bei ristoranti e bar galleggianti e ci sono alcune imbarcazioni che fanno la crociera sulla Vistola.

Cena presso il ristorante “Goscinna Chata”.

Terzo giorno: Martedì 14 Agosto – Cracovia

Ritorno al quartiere ebraico dove abbiamo visitato la “Sinagoga Tempel” piccola ma molto carina ed interessante. Sono visibili ancora l’arca-armadio che conteneva i rotoli della Torah nella parete ad est, la Bimah ed il matroneo dove pregavano le donne. Una volta che i nazisti occuparono Cracovia decisero di usare questa sinagoga, a maggior sfregio, come stalla per i cavalli. E’ stata recentemente salvata e restaurata ed una visita ne vale assolutamente la pena. All’uscita ci siamo fermati al “Singer Cafe” dove tutti i tavolini sono costituiti da vecchie macchine da cucire Singer per l’appunto (ma anche Pfaff). Volevamo berci un caffè al famoso “Cheder Cafe” ma essendo ancora chiuso abbiamo preferito non aspettare e posticipare la visita al giorno seguente. Il ritorno in hotel lo abbiamo fatto seguendo il percorso che dal castello porta alla Rynek in ul. Grodzka e fermandoci a visitare un paio di chiese cattoliche di scarso interesse. Dopo un pranzo veloce, nel pomeriggio abbiamo preso il treno per le miniere di sale di Wieliczka. (www.minieradisalewieliczka.it). Il biglietto costa 3,50zl cad. durata della corsa 25min. C’è un treno ogni ora (10:00 -11:00 etc…). L’ingresso per le miniere di sale di Wieliczka lo avevamo prenotato su internet tempo fa con guida in italiano al costo di 188zl in due. Soluzione consigliata per evitare le lunghe file. Alle biglietterie abbiamo aggiunto solo 10zl cad. che sarebbero il permesso per scattare foto, anche se in realtà poi fotografavano un po’ tutti. Dal momento che abbiamo preso il treno delle 13:02 eravamo molto in anticipo per l’orario fissato sul nostro biglietto per la visita pertanto abbiamo deciso di visitare la Torre di Graduazione. Il biglietto costa 10zl cad. e la visita è piuttosto breve: circa mezz’ora. Da sapere che presso l’ingresso delle miniere è disponibile un deposito bagagli gratuito. La temperatura all’interno delle miniere è di circa 14°C. Sinceramente un pile è anche più che sufficiente e verso la fine della visita ce lo siamo pure tolto per il caldo e l’umidita che c’era. Il treno del ritorno parte ogni ora dalla mezza (con qualche min. in più): quindi il nostro treno era alle 19:33. In realtà abbiamo incontrato una copia di italiani che aveva fretta di ritornare in città ed abbiamo diviso un taxi con. La corsa da Wieliczka alla stazione centrale di Cracovia costa 54zl. Cena presso “Smak Ukrainski” situato in centro. Come dice il nome il ristorante è Ucraino, pertanto i piatti proposti nel menù sono un insieme di specialità polacche e Ucraine. Ci siamo fermati qui perché avevamo letto buone recensioni su altri diari di viaggio e la qualità è stata confermata. Le cameriere in abito tradizionale parlano solo inglese ma sono gentilissime e disponibili ad aiutarvi. La qualità dei piatti proposta è buona. L’ambiente è piacevole e presenta anche un piccolo giardino interno dove poter cenare all’aria aperta. Prezzo nella media: 111zl totali: gulasch servito in una piccola ciotola di argilla tappata con crosta di pane, piatto di maiale, Pierogi, dolce, tre birre. Consigliato. Il migliore per noi, dopo “Goscinna Chata” naturalmente.

Quarto giorno: Mercoledì 15 Agosto – Cracovia Visita al Wawel Castle: siamo arrivati alle 8:50 praticamente tra i primi dieci. Di solito le biglietterie aprono alle 9:00 ma essendo ferragosto avevano posticipato l’apertura di 30 min. Dopo pochi minuti comunque la coda era già lunghissima. I costi di ingresso variano a seconda delle combinazioni di siti che si sceglie di visitare. Vedere costi sul sito (www.wawel.krakow.pl). Una cosa che ho notato essere abbastanza comune è che i vari siti web delle attrazioni turistiche (castello, miniere di sale o Auschwitz…) non sono chiarissimi e si perdono in uno sproloquio di parole a volte in contraddizione tra loro, per cui possono creare qualche dubbio nel lettore. Attenzione perché hanno un numero limitato di biglietti per le varie attrazioni. Ad esempio nel giorno della nostra visita questi erano i biglietti che erano ancora disponibili a mezz’ora dall’apertura delle biglietterie: State Rooms n. 977 biglietti, appartamenti privati n.220, Tesoro della corona e armeria n. 590; come si può vedere la disponibilità di biglietti, in particolare per le attrazioni più interessanti è piuttosto limitata. Un altro valido motivo per cui conviene arrivate al mattino presto. Noi abbiamo visitato State Rooms, Royal Private Apartments, Sandomierska Tower, Dragon’s Den. Prendendo i biglietti in un’unica soluzione eviterete inoltre le lunghe code che incontrerete per acquistare l’ingresso alle singole attrazioni. Siamo usciti dal castello alle 13:00. Sinceramente la visita alle innumerevoli stanze del castello così uguali tra loro non ci ha entusiasmato, ma comunque va fatta (forse?!?!). Pranzo veloce in un bar con un insalatona e poi abbiamo noleggiato due bici (10zl ora cad) per velocizzare gli spostamenti. Abbiamo raggiunto in pochi minuti la “Fabbrica di Oskar Schindler” (solo dall’esterno per due motivi: chiusura di ferragosto e comunque costo del biglietto che abbiamo valutato troppo caro -30€ se ricordo bene- per quello che ci sarebbe stato da vedere); la “Farmacia sotto L’Aquila”; il Muro del Ghetto; siamo poi ritornati al “Cheder Cafe” che non è un semplice cafè ma un luogo che vuole diffondere la cultura ebraica e che è dotato di una buona biblioteca di libri in inglese e polacco. Organizza spesso incontri letterari e cineforum. Un istituzione a Kazimierz. L’ambiente è assolutamente tranquillo e rilassante ed il menù è abbastanza vario. Noi abbiamo assaggiato il famoso caffè mediorientale con cardamomo e cannella che è semplicemente fantastico, servito in una pentolina tradizionale turca in rame. Il clima rilassato probabilmente ha contagiato un po’ troppo anche i camerieri che sembrano piuttosto stanchi o svogliati e lenti. Esperienza consigliatissima (quella del bar non quella dei camerieri !!). Costo del caffè: 12zl per 350 ml. Riconsegna delle bici e via alla stazione e dopo venti min. di treno (9zl) siamo in aeroporto e ritirare l’auto prenotata tramite Ryan Air con la compagnia di noleggio “Panek” i cui uffici si trovano al primo piano dell’aeroporto. Il noleggio passando per Ryan Air è il più conveniente che abbiamo trovato; nemmeno direttamente abbiamo scoperto tariffe migliori: €231,00 per nove giorni con estensione dell’assicurazione e franchigia incluso (26€ al giorno) per una macchina Seat Ibiza o similare.

Nei dintorni dell’hotel ci sono diversi parcheggi a pagamento ma abbiamo preferito lasciarla in quello dell’hotel al costo di 12€ a notte (50zl). Altrimenti i parcheggi delle vie circostanti costano 3zl l’ora e si paga dalle 10am alle 8pm. Comunque la zona sembrava molto tranquilla.

Volevamo cenare nel quartiere kazimierz in uno dei tanti ristoranti che alla sera fanno musica klezmer dal vivo. La nostra scelta è caduta sul “Max 14” (attenzione perché c’è un altro ristorante con lo stesso nome nella Rynek) e ci siamo trovati abbastanza bene, anche se forse è un po’ troppo turistico. La qualità del cibo è comunque buona ed il prezzo corretto. Solo il servizio è un po’ lento. Dovessimo tornare a Cracovia probabilmente sceglieremmo il ristorante “Klezmer Hois” (klezmer.pl) a poche decine di metri dal Max 14 sempre nella stessa piazzetta. Il ristorante è antico e di pregio con interni molto affascinanti. Penso proponga una cucina di qualità più alta dei locali adiacenti, ma la musica klezmer dal vivo ha un costo extra di 30zl a persona.

Quinto giorno: Giovedì 16 Agosto – Cracovia – Chiese di Legno – Wadowice – Oswiecim

Siamo partiti alle ore 8:30 andare a visitare le chiese di legno che si trovano a sud di Cracovia, nella regione della Malopolska, sulle prime pendici dei Carpazi. Le chiese di legno disseminate in questa zona sono tantissime (penso circa 150) e alcune di queste (otto chiese per la precisione) sono inserite nel Patrimonio UNESCO per la loro particolare bellezza ed il loro interesse architettonico. Alcune sono cattoliche ed altre ortodosse. E’ un giro al di fuori delle solite rotte turistiche. (Info su questo sito: www.drewniana.malopolska.pl). In realtà il giro programmato in origine per la giornata odierna era molto più lungo: circa 400 km per visitare cinque/sei chiese e terminare la giornata ad Oswiecim (Auscgwitz). Abbiamo deciso di modificarlo il giorno prima inserendo una vista alla città natale di papa Giovanni Paolo II, per cui lo abbiamo tagliato parecchio ed abbiamo visto solo un paio di chiese che sono comunque state sufficienti. La prima è stata quella di Lipnica Murowana che dista 65km e circa un’ora di viaggio passando per strade secondarie che attraversano dolci colline, piacevoli paesaggi e piccoli paesi sparsi nella regione della Malopolska. Se la chiesa di legno è chiusa bisognerà rivolgersi alla chiesa del paese e chiedere che qualcuno venga ad aprirvela. Ingresso libero. La chiesa è piccola ma significativa ed intensa. La chiesa risale al 1141 costruita su un vecchio sito pagano ma gli interni in legno presentano decorazioni molto antiche che partono dal 1500 per finire al 18 sec. Un oasi di pace. Da vedere assolutamente. Dopo di che abbiamo visitato la chiesa di legno del paesino di Rajbrot distante pochi km dalla precedente (chiesa non sito Unesco ma interessante). Da lì ci siamo diretti a Wadowice (85km per 1h30 circa) dove siamo arrivati nel primo pomeriggio. Vicino alla piazza centrale della cittadina di Wadowice c’è un ufficio cambi conveniente (4,30zl) dove abbiamo provveduto a cambiare un po’ di euro. La casa natale di Giovanni Paolo II sorge giusto a fianco della chiesa principale del paese. L’ingresso al museo-casa natale costa 30zl cad. e fanno entrare a scadenze periodiche solo piccolo gruppi con guida nella lingua desiderata inclusa nel costo. Durata della visita: 1h10min. le biglietterie sono a fianco dell’ingresso. Il pomeriggio probabilmente è un buon momento per la visita perché ci sono pochissimi turisti. Ultimo ingresso alle 17:40. (www.it.wadowice.pl/ita/attrazioni/musei-gallerie-del-arte/museo-casa-della-famiglia-del-santo-padre-giovanni-paolo-ii.html). Terminata la visita al museo e dopo aver immancabilmente assaggiato anche la Kremokwa, ovvero il famoso dolce del Papa (non sanno più cosa inventarsi!!) abbiamo raggiunto il nostro hotel ad Oswiecim (Auschwitz): hotel “Galicia Wellness Spa” pagato 53€. L’hotel è veramente ottimo e di buon livello. Camere ampie curate e pulite. Ampio parcheggio interno e giardino. Dispone anche di due ristoranti, uno italiano ed uno tradizionale. Nel costo è inclusa la prima colazione e la possibilità di usufruire della Spa, piccola ma accogliente con due bagni turchi, una sauna ed una vasca idromassaggio. La prima colazione è particolarmente ricca sia in varietà (non manca nulla dal dolce al salato) che in qualità. Ottimo.

Per la cena siamo andati in centro ad Oswiecim (solitamente non mangiamo mai in hotel) ma per la verità avremmo fatto meglio ad usufruire dei ristoranti dell’hotel vista la bassa qualità della cena consumata. Pare inoltre che i due ristoranti presenti all’interno della struttura siano di buona qualità. Per di più non ci è sembrato che Oswiecim abbia questa grande offerta di locali, almeno in centro. Non c’era un ristorante che era uno e ci siamo ritrovati a cenare presso una pizzeria (sigh!) denominata “Pizzeria da Grasso” (ho scoperto essere una catena perché ne abbiamo viste altre in giro per la Polonia). Abbiamo mangiato un insalatona ed una pizza con un paio di birre. Costo totale 52zl. Niente di che ma nemmeno drammatico in termini di qualità. La cosa che invece mi ha dato un po’ fastidio è che nel menu hanno un pizza denominata “Pizza Mafioso”: forse un bel vaffa.. se lo meriterebbe o forse è la fama che ci siamo duramente costruiti quando siamo emigrati noi italiani brava gente. Valutate voi.

Sesto giorno: venerdì 17 Agosto – Auschwitz Birkenau – Czestokhowa

Visita al Campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau che dista dall’hotel cinque minuti. Il parcheggio situato vicino all’ingresso costa 10 zl ed è sicuro. Avevamo qualche timore poiché sulla macchina avevamo lasciato le nostre valigie ma la ragazza della reception dell’hotel ci ha rassicurato. In effetti al parcheggio c’erano diverse macchine con valigie a bordo ben visibili. L’ingresso al sito è costato 100zl (50zl cad) con guida inclusa e lo abbiamo prenotato su internet. Stando a quanto diceva il sito web (sempre un po’ confusionario) mi sembrava di aver capito che fosse l’unico modo per ottenere i biglietti ma in realtà all’ingresso del Campo di Concentramento c’era già una discreta fila già alle 9 del mattino (mentre alle 13 era lunghissima) e mi hanno detto che era la fila per acquistare i biglietti. Mah?!? Comunque sia il consiglio che ci sentiamo di darvi è quello di acquistare i biglietti con largo anticipo sul web (auschwitz.org). Nel sito non si può entrare con borse che superino le misure di 30x20x10 ed ho notato che sono rigorosi nel far osservare questo regolamento. Comunque all’entrata c’è il deposito bagagli del quale però non conosco il costo. Mettete in conto 3:30 min di visita. Consiglio di portarvi almeno una bottiglietta d’acqua (anche due: se c’è il sole può fare veramente caldo) anche se all’interno del memoriale non mancano un paio di negozi dove acquistarla, nemmeno carissimi. Vicino alle biglietterie ci sono anche i bagni. Piccola particolarità: sono a pagamento, e se non avete le monetine niente da fare. Ma io dico: dopo che mi hai fatto pagare quello che mia hai fatto pagare per il biglietto d’ingresso, mi fai pagare pure per andare a pisciare!?!? Tra l’altro nemmeno poco (mi sembra di ricordare qualcosa come 0,50€). Se fate il calcolo sul numero totale di visitatori questi si fanno un bel gruzzoletto.

Ritornando a discorsi più seri è inutile che vi dica che il sito è decisamente interessante e suscita sentimenti che potete facilmente immaginare. La prima parte della visita (con guida in inglese poiché le guide in italiano non erano più disponibili) è dedicata al campo di Auschwitz che poi è la parte che vi porterà via più tempo, dopo di che si prende il bus ed in pochi minuti si raggiunge il campo di Birkenau 1. Questo campo è stato costruito in un secondo momento quando i tedeschi si sono accorti che il primo era decisamente sovra affollato ed insufficiente e non riuscivano ad eliminare più ebrei di quanti ne entrassero. Da qui la costruzione del secondo campo con metodi di stermino più “industriali”. Nel campo di Birkenau in realtà non c’è quasi più nulla. Infatti tutte le baracche sono state distrutte (pardon, nella meticolosità tutta alemanna, sono state smontate – logicamente dai prigionieri – per essere ricostruite in un altro campo. Incredibile! Ancora più incredibile pensare che pensavano ancora di poter vincere la guerra!). I forni crematori sono stati distrutti dagli stessi nazisti per non lasciare tracce visibili all’esercito invasore. Rimangono invece l’ingresso del campo con le rotaie che portavano al capolinea del treno e della vita. Rotaie che sono poi l’immagine simbolo di Auschwitz.

Mentre il sito è un confusionario per quanto riguarda i biglietti, presenta invece una sezione ben fatta riguardante le informazioni storiche sui vari settori del campo. Potrebbe essere utile leggerle per arrivare più preparati.

Terminata la visita al Memoriale di Auschwitz-Birkenau ci siamo diretti a Czestokhowa che dista 100 km (più o meno 1h30 min). Abbiamo pernottato presso l’hotel “Wenecki” (43€). E’ situato in una via piuttosto tranquilla della città dove è abbastanza facile trovare parcheggio. Comunque l’hotel ne ha uno privato. L’accoglienza è stata ottima e l’hotel è decisamente di buon livello e pulito. Camera magari un po’ piccola, ma silenziosa, pulita, con letto comodo e con un buon bagno. Ottima la colazione al mattino.

Alla sera, su consiglio del proprietario dell’hotel, abbiamo anticipato il tour del mattino successivo e siamo andati a vedere la chiusura della Madonna Nera, chiusura della Madonna che in realtà quella sera non c’era perché si teneva una veglia notturna. E’ stato decisamente interessante ed emozionante soprattutto (detto da un ateo come me!) essere nel mezzo di una moltitudine di persone che cantava orazioni in una lingua sconosciuta. Decisamente un ottima esperienza.

Cena presso “Popas”, locale scoperto per caso esplorando i dintorni dell’hotel. Ambiente piccolo ma veramente carino con arredamento vintage ben curato. Pulito sia il locale che il bagno. Ci hanno ricevuto subito in maniera cordiale aiutandoci anche ad orientarci tra le varie proposte anche se ci avevano dato un menù in inglese. Su consiglio della cameriera abbiamo ordinato due piatti del giorno “in offerta” e siamo caduti benissimo sia per qualità che per quantità (anzi le porzioni erano troppo abbondanti). Il conto è stato sbalorditivo in positivo: 71 zl per due piatti di carne con contorno due birre ed un cocktail di frutta. Ne siamo usciti piegati in due. Il locale è aperto fino a mezzanotte. Consiglio assolutamente questo posto perché ci siamo trovati benissimo.

Settimo giorno: sabato 18 Agosto Czestokhowa – Torun

Viaggio da Czestokowa a Torun (km 290 circa 3h). Arrivo nel primo pomeriggio e visita al centro città tanto decantato dalle guide. Secondo il nostro personalissimo giudizio la cittadina è sicuramente bella ma niente di eccezionale come lasciava trasparire la LP. In realtà abbiamo visto città più piacevoli di questa, o forse erano le aspettative ad essere troppo alte. Una visita di mezza giornata comunque la merita e così abbiamo fatto anche per spezzare il viaggio fino a Danzica. Cose da vedere: casa di Copernico (13zl). Torre della chiesa (9zl cad) con buona visione panoramica della città dalle quattro finestre situate nei quattro punti cardinali. Museo del pan di zenzero (11zl). Lungo la Vistola, situata al di fuori delle mura c’è una piacevole camminata lungofiume.

Abbiamo cenato presso il ristorante “Karczma Spichrz” scelto seguendo la classifica di TA. Ambiente piacevole pulito e ben arredato. Il servizio al cliente è massimo e ci ha spiegato anche la storia di un paio di piatti. Abbiamo ordinato due salmoni con contorno di verdure (42zl cad) più due birre (8 cad) ed una Coca (5 zl). Totale 105zl. Prezzo ok e piatti decisamente saporiti. Consigliato assolutamente.

L’hotel scelto per dormire a Torun è stato il “B&B Hotel Torun” (52€) situato a pochi minuti a piedi dal centro e come tutti gli hotel di questa catena economica garantisce un buon rapporto qualità prezzo anche se in realtà avrebbe potuto costare qualcosa meno. Il prezzo giusto sarebbe stato 42€7max 45€, non di più. Per la stessa cifra spesa qui, altrove in Polonia abbiamo dormito in hotel di livello più alto. Livello di pulizia discreto. Parcheggio a pagamento situato di fronte all’hotel. Una ragazza della reception parlava italiano. Aspettatevi di avere comunque per quel che pagate.

Ottavo giorno: domenica 19 Agosto Torun – Danzica

Viaggio da Torun a Danzica (km 170). Siamo arrivati a Danzica a mezzogiorno e poiché l’appartamento ci sarebbe stato consegnato solo per le 15:00 siamo usciti a vedere le bancarelle per la fiera di S. Domenico. Pranzo presso “A Noz Widelec Ryba” situato nella via centrale (ul. Panska) a lato del mercato coperto. In realtà sembra quasi un chiosco con tavolini però ci sembrava carino e ci siamo seduti. Abbiamo preso due merluzzi e due birre per un costo totale di 52zl. Attenzione che il pesce si paga a peso per cui il prezzo potrebbe non corrispondere esattamente con quanto esposto. Lo consigliamo vivamente perché è economico, si mangia bene e frequentato da molta gente del posto.

Appartamento prenotato con AirBnB. L’appartamento è situato al secondo piano di un grande condominio, senza ascensore. L’accoglienza da parte del nostro host è stata buona e ci ha dato tutte le informazioni utili per usufruire dell’appartamento il quale è stato rinnovato da poco, ben arredato, e luminoso, wi-fi funzionante. Le foto sul sito corrispondono alla realtà anche se nell’annuncio (mi accorgo solo ora mentre scrivo il diario) diceva letto matrimoniale e non divano letto mentre noi abbiamo trovato un divano letto. La camera da letto è comunque molto piccola. Purtroppo l’appartamento non era pulitissimo. Anche la cucina non era pulita: sia il piano di lavoro che il microonde erano sporchi. Il barattolo del sapone in bagno era vuoto e c’era solo un rotolo di carta igienica. Non c’era zucchero né tanto meno una bustina di the (cose che ti obbligano a correre al supermercato appena arrivati). Il punto forte è la posizione: si trova veramente a 5 min dal centro. In zona ci sono diversi parcheggi a pagamento (9:00/17:00) ma non è impossibile trovarne di gratuiti. La zona è molto tranquilla è ci sono alcuni mini-market dove fornirsi. La posizione è fantastica, ma ci vorrebbe solo più attenzione per la pulizia. E’ quasi perfetto.

Cenato al ristorante “Dominikanska” ben segnalato da TA. Il ristorante presenta diversi tavoli esterni mentre internamente ci sono solo cinque o sei tavoli. L’ambiente interno è comunque abbastanza anonimo ma i piatti proposti sono buoni tanto che sarà uno dei nostri punti fissi durante la nostra permanenza a Danzica. La qualità del salmone che abbiamo ordinato era ottima così come i Pierogi del giorno seguente. E’ un posto assolutamente consigliato con un ottimo rapporto qualità-prezzo. Costo della cena per due piatti di salmone con contorno di verdure più due birre da 0,5 lt: 95zl.

Nono giorno: Lunedì 20 Agosto Danzica – Hel – Danzica

Giornata dedicata alla visita del paesino di Hel situato sull’omonima penisola ed affacciato sul mar Baltico. Dista 100 km da Danzica ma ci abbiamo impiegato due ore a causa del traffico piuttosto intenso, arrivando verso mezzogiorno. Hel e tutta la penisola sono un luogo molto frequentato dai polacchi che vengono qui per le vacanze estive o per fare kite-surf grazie al vento sempre presente. Sulla penisola ci sono anche importanti testimonianze della seconda guerra mondiale poiché qui sono avvenuti parecchi scontri con l’esercito tedesco. (www.gohel.pl). E’ lunga 30 km e larga mediamente 500 mt con una sola strada sola che la percorre tutta per cui nelle ore di punta il traffico è inevitabile; si allarga solo nel finale proprio nel punto dove sorge il paese omonimo raggiungendo i 3 km di ampiezza. La strada è fiancheggiata dalla ferrovia con la quale si può raggiungere il paese di Hel. Una valida alternativa sarebbe quella di raggiungere il paesino con un traghetto da Danzica o da altre località. Sul traghetto non si possono caricare macchine ma solo persone. Gli orari del traghetto sono i seguenti: da Gdansk per Hel 8:20/13:00/18:00 da Hel per Gdansk 10:20/15:20/20:00. Costo 40 zl. Durata del viaggio fino a Danzica: 1:50. Meglio comunque che li controlliate al porto di Gdansk o preso un ufficio turistico visto che possono esserci modifiche: partono traghetti anche da Gdynia e Sopot.

Nel paese i punti di interesse sono il Fokarium (acquario dove si possono vedere le foche grigie del Mar Baltico con piccolo museo annesso. Ingresso 5zl + 1zl per il museo), il museo della pesca, il Faro, ed il museo della resistenza. A proposito della guerra, Hel è stato l’ultimo posto ad arrendersi ai tedeschi. Pare che questo fatto sia importante per loro e motivo di orgoglio, per cui ancora oggi viene celebrato od almeno così ci è parso di capire. Sta di fatto che il paese pullula di bancarelle di militaria e soprattutto scorrazzano Jeep e mezzi militari con gente investita in uniforme ed abiti d’epoca. Penso che sia per qualche manifestazione o tour turistico. La gita comunque si è rivelata essere molto piacevole. Numerosi sono i negozi di articoli da regalo. Interessante la visita al Fokarium. Abbiamo pranzato al ristorante “Kutter” su consiglio di un signore del posto che gestisce un negozio di souvenir. Scelta perfetta che consigliamo ampiamente. Arredamento particolare ed accogliente accompagnato da un ottimo servizio ci hanno fatto subito capire che la scelta era stata buona. I piatti poi sono stati straordinari. Entrambi abbiamo ordinato salmone (uno grigliato con salsa di pomodoro ed uno cucinato nel vino) che è risultato essere uno dei migliori che abbiamo mangiato in Polonia. Accompagnato da due birre aromatizzate con le ciliegie (si chiama Piwo Kutter come il locale.). Costo 102 zl. Tutto fantastico.

Il ritorno è stato più veloce grazie al fatto che c’era meno traffico e ad una scelta più oculata dell’orario nel quale ci siamo messi in viaggio. L’escursione alla penisola di Hel è interessante e noi la consigliamo.

Cena al ristorante Dominikanska.

Decimo giorno: martedì 21 Agosto – Danzica

Giornata trascorsa a visitare Danzica, passeggiando e riposando. Nulla da segnalare di particolare se non chè Danzica, seppur piccola e ricostruita dopo la seconda guerra mondiale è bellissima. Girando per la città è facile vedere foto di Danzica alla fine della guerra per rendersi conto di come era. Praticamente non c’era più nulla. Al di fuori dei soliti punti turistici è interessante visitare il lungofiume Oplyw Motlawy (ammesso che sia un fiume) ed i bastioni costruiti a suo tempo per proteggere la città: questi si trovano nella zona sud della città stessa. Sulle mura difensive e lungo il canale ci sono piste ciclabili e sentieri dove è possibile anche correre e non sarà inusuale vedere bambini polacchi fare il bagno nelle sue acque. In pochi passi si è completamente immersi nella natura ed a noi è capitato di vedere perfino una volpe nel parco lungo il fiume. Siamo nella zona di Ul. Reduta Wiskok dove abbiamo parcheggiato la nostra auto e siamo andati a farci un paio di corse durante la nostra permanenza a Danzica.

Abbiamo cenato al ristorante “Canis Music & Wine”. E’ stato il peggiore posto dove abbiamo mangiato in Polonia. Siamo stati attratti dall’ambiente che è carino ma dietro a questo non c’è molto altro. La qualità del pollo che abbiamo mangiato è piuttosto ordinaria, da centro commerciale. Probabilmente è perché siamo stati abituati bene nei ristoranti dove abbiamo mangiato nel nostro tour in Polonia, ma questo è l’unico ristorante dove non ritorneremmo.

Undicesimo giorno: mercoledì 22 Agosto Danzica – Cassubia – Danzica

Questa mattina siamo partiti in direzione della Cassubia, una piccola regione situata a sud-ovest di Danzica popolata di piccoli villaggi tradizionali nei quali vive una popolazione che ha mantenuto le proprie tradizioni e la loro identità etnica e si dice che parlino perfino una lingua diversa dal polacco. La nostra meta è un paese dal nome impronunciabile ma che ci ha incuriosito mentre leggevamo la nostra Lonely perché è sede di un museo etnografico che sembrava interessante. I paese si chiama Wdzydze Kiszewskie ed è situato vicino a Koscierzyna. Il “Parco Etnografico Cassubiano” (www.muzeum-wdzydzw.gda.pl) è un museo all’aperto fondato nel 1906 dal maestro del villaggio nel quale sono raccolte diverse abitazioni tradizionali

della Cassubia – 52 per l’esattezza su un area di 22 h. – molte delle quali visitabili anche all’interno ed arredate con mobili originali d’epoca. Oltre alle abitazioni antiche c’è anche una scuola, un mulino, una segheria ed una chiesa dove si svolgono ancora le funzioni religiose. Il museo è estremamente interessante soprattutto se viaggiate con bambini. Apre dalle ore 10.00alle ore 18:00 (visitate però il sito perché in alcuni periodi cambia l’orario di apertura) e costa 16zl (audioguida disponibile). All’entrata c’è un ampio parcheggio gratuito ed all’interno c’è un ristorante dove è possibile pranzare. Il paesino inoltre è situato sulle sponde di un laghetto pittoresco e piacevole da vedere dove i polacchi vengono a trascorrere le vacanze. Molte case hanno l’accesso diretto al lago ed hanno un attracco personale per le loro piccole barche. Il sito ha superato le nostre aspettative. Se lo visitate tutto nei dettagli probabilmente ci passerete la giornata, altrimenti tre ore potrebbero bastare. Una volta usciti ci siamo diretti a Koscierzyna dove abbiamo mangiato un piatto di Pieroghi in un ristorante sulla piazza principale (Restauracja Lemontree: costo 69zl)

Nel tardo pomeriggio dopo essere tornati a Danzica ed esserci riposati nella nostra abitazione siamo usciti per visitare ancora la città e per cenare in un posto che avevamo notato la sera precedente ma che necessitava della prenotazione in quanto super gettonato. Il locale si chiama “Gdanska Restauracja” e non ci siamo assolutamente pentiti della scelta seppur casuale. Gli interni sono incredibili, con arredamenti fuori dal comune più simili a stanze di un castello che ad un ristorante: Il locale comunque è molto raffinato ma anche il cibo è di alta qualità tanto che il ristorante è apprezzato anche da molti polacchi pur essendo in una zona turistica. Probabilmente spenderete un po’ di più che in altri ristoranti (noi abbiamo pagato 120zl per due piatti di salmone e due birre) ma il rapporto è corretto e ne vale assolutamente la pena. Ottimo e consigliato.

Dodicesimo giorno: giovedì 23 Agosto Danzica – Varsavia

Giornata di trasferimento da Danzica a Varsavia (km 420) partiti alle 9:00 ed arrivati all’appartamento alle 14:00 dove abbiamo lasciato le nostre valigie e siamo poi ripartiti in direzione dell’aeroporto Chopin (25min) per riconsegnare l’auto all’agenzia Panek. È stata la riconsegna più veloce della storia. Basta ridare le chiavi alla ragazza del bancone ed andarsene: chiusura contratto via mail. La macchina va lasciata nei parcheggio 1 al livello 0 mentre gli uffici si trovano nell’aeroporto nella parte degli arrivi. Da lì abbiamo preso il treno (3,40 zl cad) che in venti min. ci ha portato alla stazione centrale e poi il tram 33 direzione Jana Pawla II che in 5 fermate ci ha lasciato sotto casa. A Varsavia abbiamo pernottato in un appartamento privato prenotato con AirBnB: “Avocado Apartment” situato in via Anielewicza n.20. L’appartamento è situato in un palazzone stile comunista al terzo piano con ascensore nuovissimo. La zona è molto tranquilla anche di sera e vicino ci sono mini-market “Zabko” dove rifornirsi. L’appartamento è praticamente perfetto e le foto sul sito corrispondono alla realtà. Buone dimensioni della camera da letto, ampio e luminoso soggiorno con angolo cottura. Nuovo negli arredamenti, e soprattutto assolutamente pulito. Solo il bagno è di dimensioni ridotte ma passabile e corredato da una buona scorta di salviette e carta igienica. Armadi in quantità dove riporre gli abiti, e ferro da stiro più lavatrice. Ewa – la proprietaria – ci ha fatto trovare nella dispensa anche zucchero è bustine di the. Forse l’unico punto “negativo” è la distanza dal centro: sono 2 km, ovvero 25 min a piedi camminando tranquillamente per raggiungere la Rynek. Ma lungo la via che conduce al centro, a soli 600 mt dall’appartamento, c’è il “Museo della Storia degli Ebrei Polacchi”. La via si trova all’incrocio con via Jana Paula II dove passano diversi tram e bus che portano alla stazione centrale (5 fermate di tram) ed altre località. Il check-in è fai-da te ma le istruzioni sono semplici e chiarissime. Voglio evidenziare ancora una volta l’alto livello di pulizia dell’appartamento. Dovessimo tornare a Varsavia sceglieremmo ancora questo posto.

Di sera giro veloce in centro e poi pranzo nel primo locale che ci ispirato un po’ di fiducia: “Gosciniec – Polski Pierogi” situato in via Podvale. Il locale fa parte di una catena ma questo non è granché. Il personale sembra svogliato e non voleva farci sedere ad un tavolo vuoto sostenendo che non c’era posto. Inoltre per tutta la durata della cena, le cameriere non mi sono sembrate particolarmente sveglie. Tutto sommato il cibo era buono ed il prezzo onesto.

Tredicesimo giorno: venerdì 24 Agosto – Varsavia

Giornata dedicata alla visita della città ma prima abbiamo visitato il Museo di storia ebraica in Polonia. Apre alle ore 10. Ingresso 40zl (10zl di audioguida anche in italiano). Il museo è veramente interessante nonché splendido ed oltre ad una piacevole architettura dell’edificio che lo contiene, spiega veramente bene la storia degli ebrei in Polonia dal loro arrivo fino agli ultimi giorni grazie anche all’utilizzo di molti strumenti multimediali. Uno dei migliori musei che ci sia capitato di vedere. Il giro con l’audio guida, se si ascoltano tutte le 60 stazioni informative, dura un paio d’ore. Se poi si interagisce con i pannelli esplicativi i tempi logicamente si dilatano. Terminato la visita al museo ci siamo dedicati alla città che per la verità offre ben poco ed un giorno è più che sufficiente per visitarla, a meno che non si vogliano vedere tutti gli altri musei presenti in città che, se sono sul livello di quello descritto in precedenza, meritano sicuramente un approfondimento.

Abbiamo pranzato leggero a base di pierogi al ristorante “Zapiecek” in ul.Swietojanska. I Pierogi sicuramente migliori del ristorante della sera precedente, anche se il servizio lascia sempre un po’ a desiderare perché le ragazze sembrano svogliate e poco attente. Comunque lo consigliamo per un pranzo veloce ma non per la sera, dove invece vi indichiamo il seguente ristorante che ci è piaciuto molto ed uno dei migliori qui a Varsavia (tra quelli provati). “Gospoda Kwiaty Polskie”. Abbiamo provato diversi piatti tra cui delle zuppe buonissime e ci siamo andati anche l’ultimo giorno prima di partire. L’ambiente interno non è molto grande ma caloroso, intimo e molto ben arredato. Presenta anche un apio di tavoli esterni. Buono il prezzo e la posizione vicinissima alla Rynek.

Quattordicesimo giorno: sabato 25 Agosto – Varsavia

Prima giornata uggiosa con qualche goccia. Abbiamo fatto un giro tranquillo in centro per vedere quel poco che ci mancava di Varsavia. Interessante bere un caffè al “Bristol Hotel” sulla via principale. Pranzo nel bar-latteria (mieczny) “Pod Barbakanem” perché volevamo provare assolutamente questo tipo di locale. Il posto è economico (fino ad un certo punto visto le portate ridotte) e la formula interessante ma soprattutto interessante è il suo significato storico. Due zuppe “acquose” e acqua 19zl, Pierogi 12zl totale 41 zl. La signora alla cassa però è simpatica come una m…..a sul risotto. Si infastidisce subito se si sbaglia ordinazione chiedendo un piatto non presente nel menu del giorno. Sapere quali piatti sono nel menu del giorno però è impresa ardua se non impossibile. Non pensate nemmeno di chiederle info sugli ingredienti dei vari piatti poi che si incazza subito. Dovrebbe capire che i turisti, che peraltro le portano tanti bei soldoni, magari il polacco non lo masticano. La sua sola fortuna è stata quella di essere inserita nella famosa Lonely. Mi ha fatto venire voglia di andare via ma ha prevalso la curiosità e la voglia di andare fino in fondo. Se fossi stato in Italia l’avrei mandata a stendere dopo due secondi. Esperienza da provare ma presso altri locali di questo tipo presenti sia a Varsavia che in altre città (anche a Cracovia). Peraltro le porzioni erano alquanto misere.

Cena presso “Pod Sansonem” ristorante polacco ebraico. Servizio che lascia a desiderare. Hanno portato prima la zuppa di mia moglie e dopo il mio salmone quando ormai la zuppa era finita così mentre uno mangiava c’era sempre uno che guardava. Salmone mezzo crudo all’interno. Ad un certo momento i camerieri erano tutti seduti al bancone guardando il cellulare senza accorgersi delle necessità dei clienti!! Altra particolarità: per andare al gabinetto si paga 1 zl anche se sei cliente del ristorante (prima volta che mi capita!!. Assurdo). Inoltre il ristorante ha ben poco di ebraico anche in termini di piatti proposti. Per una zuppa ai funghi (10zl), salmone (28zl) e due birre (14zl) speso 52zl senza sovrapprezzo per il servizio come fanno alcuni ristoranti qui a Varsavia. Nonostante il costo sia contenuto, l’esperienza è stata deludente proprio per l’assenza di atmosfera e per questo lo sconsigliamo vivamente.

Quindicesimo giorno: Domenica 26 Agosto – Varsavia

Seconda giornata uggiosa e piovigginosa del viaggio ma ormai Varsavia non ha più niente da mostrarci. In tarda mattinata usciamo per recarci un ultima volta in centro dove pranzeremo al ristorante “Gospoda Kwiaty Polskie” ma per raggiungerlo facciamo un giro largo che ci porta in Ul Chiodna in quanto vogliamo vedere il monumento che sorge là dove una volte c’era il ponte che univa il ghetto grande con il ghetto piccolo. Monumento semplice ma interessante con l’idea originale di permettere di vedere da due binocoli immagini della vita del ghetto così come a suo tempo potevano vedere i cittadini polacchi passando sul tram che percorreva la via che divideva il ghetto.

Quindi dopo pranzo siamo partiti in direzione dell’aeroporto per ritornare a casa e terminare le nostre ferie.

Per raggiungere l’aeroporto Modlin ci sono tre modi diversi:

– con il taxi la corsa dovrebbe costare 150zl per una durata di 40 min circa

– con il treno+bus. Il treno parte ogni ora circa ma conviene informarsi in stazione centrale. Il treno non va direttamente all’aeroporto ma gli ultimi dieci min. di percorso vanno fatti con il bus. Il biglietto del treno costa 19 zl cad. ed include anche il tragitto con il bus. Vi servirà circa un’ora di viaggio.

– con il shuttle bus (www. modlinbus.pl). Il viaggio è diretto (45 min). Vedere il sito.

Il nostro diario di viaggio si conclude qui e speriamo che le informazioni che vi abbiamo fornito possano esservi utili per organizzare il vostro viaggio. Ciao a tutti e buon viaggio in Polonia.

Di seguito alcuni siti che possono esservi di aiuto:

www.polonia.travel/it

www.logitravel.it

www.drewniana.malopolska.pl (per le chiese di legno della regione)

www.krakowairport.pl/en/ (sito dell aeroporto di cracovia)

www.jewishfestival.pl/en/jewish-culture-festival/ (festival ebraico a Cracovia)

www.mhk.pl/branches/oskar-schindlers-factory sito della Fabbrica di Schindler e di altri musei a Cracovia (sito complicatissimo).

www.minieradisalewieliczka.it

www.wawel.krakow.pl/en/



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche