Polonia – Agosto 2002
Attraversiamo la Slovacchia passando per la frontiera di Zwardon. Alla frontiera la polizia , al controllo passaporti, ci ha contestato la mancata esposizione del contrassegno internazionale appioppandoci una multa , a dir la verita,’ piuttosto modesta anche per l’entita’ del “reato” (al cambio : una decina di Euro). Proseguiamo per la citta’ di Kety attraversando la campagna polacca , prefissandoci, come prima meta la citta’ di Oswiecim.
Il nome di questa citta’, alla moltitudine delle genti, non ricorda nulla. E’ la triste Auschwitz della seconda guerra mondiale.
Al termine della campagna di settembre nel 1939 la citta’ di Oswiecim e le localita’ situate nei suoi dintorni furono annesse al III° Reich . Nello stesso tempo i nazisti cambiarono il suo nome in Auschwitz.
Prima di giungere a Kety ci fermiamo a Zywiec sede di una famosa fabbrica di birra . Rapida visita della citta’, degustazione di un buon boccale di birra e ripartenza (tranquilli!! non eravamo ubriachi!!).
Arriviamo a Kety, una piccola cittadina, la sera del 8 agosto. Soggiorniamo in un ottimo hotel , il “Piwnica Rycerska” restando meravigliati di come, in una cittadina tanto anonima , ci sia un Hotel cosi confortevole ed elegante, al livello dei piu alti standard europei. Nel ristorante dell’Hotel, ricavato da un antica cantina , degustiamo piatti tipici della vecchia cucina polacca serviti da una bionda, alta e bella cameriera.
9 Agosto. La mattina del 9 agosto partiamo per Auschwitz, 20 km a nord di Kety. Giungiamo al campo di concentramento nazista (ma sarebbe meglio dire campo di sterminio) e cominciamo la visita .
“Arbeit macht frei” ..Il lavoro rende liberi. Sono le prime parole che leggiamo all’entrata del campo. Parole di un cinismo estremo. Per questa porta i detenuti si recavano e tornavano dal lavoro massacrante di tutti i giorni. Sulla piccola piazzetta antistante l’orchestra del campo suonava delle marce che dovevano razionalizzare il passaggio di migliaia di internati e facilitarne la conta da parte degli uomini delle SS.
Il campo fu fondato nel 1940 per i prigionieri politici polacchi. Inizialmente doveva servire da strumento di sterminio e di terrore dei polacchi. Successivamente i nazisti iniziarono a deportarvi gente di tutta Europa, principalmente ebrei ma anche prigionieri bellici sovietici e zingari.
Che dire in piu’ di questo triste luogo di quanto non sia gia’ stato detto? La visita è proseguita alle camere a gas, ai forni crematori, al cortile delle fucilazioni, alle baracche dove i deportati “alloggiavano” in condizioni disumane, alle fosse comuni, al blocco degli esperimenti medici del famigerato Dr. Mengele. Tutto ad Auschwitz richiama l’orrore, la disperazione, la sofferenza e la morte. Tutto in questo luogo è l’espressione piu’ elevata dell’assoluta mancanza di rispetto per la liberta’ e la dignita’ umana. Ma l’incontro piu’ emozionante è stato con un gruppo di ex deportati in visita al campo per una cerimonia commemorativa. Un nodo alla gola ci ha preso vedendo questi uomini e queste donne, ormai anziani, con i cappellini e le divise a strisce bianche azzurre e grige, sfilare davanti a noi per deporre corone di fiori e targhe commemorative al cenotafio delle vittime .
Timidamente abbiamo chiesto a questi sopravvissuti la cortesia di posare per una foto insieme a loro. E’ uno dei miei ricordi piu’ belli. Lo stesso giorno la visita è proseguita per Wadowice , la citta’ natale di Papa Giovanni Paolo II° , piccolo centro industriale e di istituti tecnici e professionali. In questo piccolo borgo, da un ufficiale austriaco trasferito al neonato esercito polacco, nacque, il 18 maggio 1920, Karol Wojtyla, divenuto arcivescovo-cardinale di Cracovia ed eletto , nel 1978, papa, con il nome di Giovanni Paolo II° . Visita alla cattedrale e alla casa natale di Karol Wojtyla, oggi trasformata in museo di ricordi personali e oggetti appartenuti al Papa.
10 Agosto Partenza per Cracovia e arrivo in mattinata. Soggiorniamo presso l’ “Hotel Royal” . Cracovia, senza ombra di dubbio, è la piu’ bella citta’ della Polonia. In ogni momento della sua storia millenaria fu nobilitata da splendidi monumenti che la rendono il centro artistico e intellettuale piu’ vivo del Paese. E’ sede di Universita’, di 17 musei , di 14 teatri, di un teatro d’opera e di una famosa filarmonica. E’ sede arcivescovile e il cardinale-arcivescovo Karol Wojtyla ne fu il titolare dal 1958 al 1978.
Visita alla citta’ vecchia (Stare Miasto). La visita comincia al Rynek Glowny, il mercato centrale, cuore della citta’. E’ una delle piazze medioevali piu’ grandi d’Europa impossibile a cogliersi in tutta la sua imponente bellezza. Quasi tutti gli edifici che circondano la piazza hanno rilievo storico e artistico. Nel mezzo della Piazza si estende la Sukiennice, il mercato dei tessuti, edificio gotico in mattoni del 1300. Il Wieza Ratuszowa, torre del municipio, la chiesa gotica dedicata a Maria e, tutt’intorno alla piazza bars , ristoranti e locali. Visita guidata al museo Czartoryskich e, in particolar modo, soffermandoci alla “Galleria di pittura” , la piu’ importante della Polonia, che annovera il celeberrimo capolavoro di Leonardo – la dama dell’ermellino – .
Ricordo quando questo famoso quadro venne esposto a Milano. C’era una coda kilometrica per riuscire a vederlo . Questa volta eravamo…Solo noi!!.
Nel pomeriggio visita al Wawel.
Questa collina è , forse, il posto piu’ bello e piu’ famoso della Polonia. Gia’ in epoca preistorica il colle era fortificato. Intorno all’anno 1000 vi fu eretta la prima chiesa sostituita da due successive cattedrali di cui rimangono i resti.
Intorno al 1330 – 1370 inizio’ la costruzione dei 2 piu colossali monumenti del Wawel, il castello reale e la cattedrale e, intorno al 1390 vennero rafforzate le potenti mura che difendono il colle.
La sera stessa ci viene riservato uno dei piu’ gravi oltraggi alla cultura gastronomica italiana.
Entriamo a cenare in un sedicente ristorante Italiano, “da Caruso” dal nome del famoso tenore Enrico Caruso.
Ordiniamo 4 pizze margherita. Quale orrore!! Ci vengono propinate quattro innominabili pietanze dove nell’ordine: la pasta della pizza sembrava una piadina romagnola il pomodoro(da insalata) era tagliato a fette e deposto sulla piadina (si badi bene..Avevamo ordinato una pizza e non una caprese!!) Il formaggio sembrava disegnato con la tempera bianca e aveva…Lo stesso sapore!! Risultato finale: mai piu’ in un ristorante italiano in Polonia! 11 Agosto La mattina dell’11 agosto il nostro viaggio prosegue , direzione Varsavia.
Arriviamo a Varsavia dopo aver percorso un interminabile Strada Statale e ci incontriamo con Olympia, la ragazza conosciuta in “messenger” (la chat line piu’ famosa del mondo) che ci accoglie e, incurante della nostra mortale stanchezza, ci porta direttamente in centro per la visita della citta’ e del centro storico. Nota positiva: Olympia parla perfettamente l’italiano. Nota negativa: Ci porta a visitare Varsavia senza prima aver riposato un pochino. Lei non è mai stanca..Ci dice! Visita al parco Lazienkowski, il piu’ bello, il piu’ vasto della capitale e ricco di edifici di alto valore artistico. La sera stessa visita della citta’ vecchia, la zona dell’ex ghetto e incontro con Roberto, un amico italiano sposato con una deliziosa ragazza polacca di nome Beate e Dorotah, un amica di Olimpya. Sempre incurante della nostra stanchezza Olympia ci porta a visitare , dopo una discreta cena in un ristorante polacco, il palazzo della cultura, voluto da Stalin . Una sorta di timore reverenziale ci impedisce di dare uno “stop” alla nostra guida proseguendo nel nostro “tour by night” di Varsavia. Il palazzo della cultura è’, senz’altro, l’edificio piu’ noto e piu’ imponente della citta’ ; per erigerlo, in soli tre anni (1955 – 1958) furono abbatute le rovine di parecchi palazzi e si ottenne cosi l’immensa piazza che lo circonda. E’ un dono dell’ex Unione Sovietica . Il palazzo è alto 234 metri con 30 piani . L’enorme costruzione ospita parecchie istituzioni: una sala per congressi tre teatri. Caffe’ e gallerie d’arte.
La visita prosegue per il monumento al milite ignoto e, finalmente , dopo il “colpo di grazia” (un bicchiere di Wodka Zubruwka in un locale tipico) si va a dormire!!! 12 agosto La visita prosegue per la citta’ vecchia . Salutiamo , con un respiro di sollievo, l’infaticabile Olympia e proseguiamo per Czestokowa dopo aver percorso un’altra interminabile strada statale (in Polonia non esiste una vera e propria rete autostradale).
A Czestokowa giungiamo dopo una tappa nella citta’ di Tomaszow dove ci rifocilliamo in un ristorante caratteristico in mezzo ad una foresta.
Czestochowa è , da secoli, la capitale religiosa della Polonia per il Santuario di Jasna Gora dove si venera il ritratto della Madonna Nera che ci riproponiamo di visitare il giorno dopo. La prima cosa che osserviamo è il ritratto di Papa Giovanni Paolo II° sui muri di tutti i locali, negozi, uffici pubblici, case. E’ qui, piu’ di ogni altro luogo della Polonia, che il Papa è considerato la fiera anima del popolo Polacco. Soggiorniamo all’Hotel Ibis, rapida visita serale della citta’, agli immancabili negozi di souvenirs (il turismo religioso è la principale risorsa di questa citta’) e…Tutti a nanna!!! 13 agosto Ci giunge la notizia che L’Elba è straripato in Germania e nella Repubblica Cecka. Questo fatto impone’ un cambiamento nelle mete dei giorni successivii. E’ nostra intenzione visitare Praga , purtroppo completamente allagata. Jasna Gora ci attende . La storia del quadro della Madonna Nera di Jasna Gòra viene tramandata secondo due versioni: una tradizionale, avvolta nella leggenda, ed una storica, ricostruita dai critici d’arte interessati alla genealogia di questa straordinaria Immagine.
Secondo la versione della tradizione, il Quadro fu dipinto dall’Evangelista Luca sul tavolo della casa della Santa Famiglia. San Luca avrebbe dipinto due immagini di Maria, una delle quali pervenne in Italia, e fu conservata a Bologna, ove ancora oggi viene venerata; l’altra quella di Jasna Gora venne traslata da Gerusalemme a Costantinopoli dall’imperatore Costantino e deposita in una chiesa. Sei secoli più tardi, il principe russo Lev, ottenne dall’imperatore il Quadro come riconoscimento dei suoi meriti militari. Durante le guerre in Ruttenia il principe Vladislao di Opole trovò il Quadro, nel castello di Belz, dove veniva venerato come miracoloso. A seguito della grazia della vittoria riportata sui Tartari, portò con sé quel Quadro a Czestochowa, affidandolo alla custodia dei Monaci Paolini. Queste notizie ci sono pervenute tramite un manoscritto, il più antico, intitolato “Translatio tabulae”, di cui una copia dell’anno 1474 viene conservata nell’archivio di Jasna Gòra.
La fama sempre crescente dell’immagine miracolosa della Madre di Dio fece sì che in breve tempo il monastero divenisse mèta di continui pellegrinaggi, e che cominciasse a raccogliere numerosissimi e preziosi exvoto. La preziosità di tali doni accese purtroppo la cupidigia: nel giorno di Pasqua, il 14 aprile del 1430, una banda di ladri, provenienti dalla Boemia, dalla Moravia e dalla Slesia, assalì il monastero. Entrando nella Cappella della Madre di Dio i ladri deposero dall’altare l’Immageine, depauperandola di tutti i preziosi e deturpandola sul volto con le spade. In seguito gettarono il Quadro in terra, provocandone la rottura in tre parti .Dopo la profanazione e il restauro, la fama del santuario crebbe enormemente e aumentarono i pellegrinaggi, a tal punto che la chiesa gotica originaria si rivelò insufficiente a contenere il numero dei fedeli. Per questo motivo, già negli anni ’60 del secolo XV, accanto alla Cappella della Madonna, fu dato avvio alla costruzione di una chiesa gotica a tre ampie navate. Se visitate la Polonia non perdetevi Jasna Gora!! Una delle cose che piu’ colpisce è la moltitudine di giovani festanti che percorrono il viale principale che porta al santuario cantando e acclamando con festose e coloratissime bandiere e palloncini. Un immagine di festa e di commozione al tempo stesso.
14 agosto Partenza per Breslavia (nome polacco Wroklaw) . Arrivo a Breslavia nella tarda mattinata e soggiorno all’hotel Bud. Nel pomeriggio visita del centro citta’ e della zona storica. Breslavia è la citta’ principale della Slesia, una metropoli storica , artistica e culturale. Dopo la seconda guerra mondiale i numerosi tesori architettonici sono stati ricostruiti con cura e hanno ripreso vita e prestigio le numerose istituzioni culturali (musei, teatri, accademie, universita’) La citta’ vecchia (zona sud )ha forma pressochè circolare , secondo il giro di antiche mura, con strette vie ortogonali e vaste piazze. Tra queste piazze primeggia il Rynek , il cuore della citta’ , la piazza del mercato. Le case che la circondano, rinascimentali e barocche, sono opera di ricostruzione in quanto totalmente distrutte durante la seconda guerra mondiale. Locali e ristoranti caratteristici fanno la parte del leone in questa splendida piazza. La visita prosegue per la zona nord della citta’ vecchia e, nel pomeriggio, visita al Museo Nazionale, il piu’ importante della Slesia . La sera cena in un ottimo ristorante dove, con qualche diffidenza (memori della pizza al ristorante “Caruso” di Varsavia) , ordiniamo un insalata greca . Mai mangiato un insalata greca cosi’ ricca!! Nemmeno in…Grecia!. La sera, stanchi morti, tutti a nanna. 15 Agosto Decidiamo di fermarci un giorno in piu’ a Breslavia per visitare i dintorni. Visitiamo la citta’ di Walbrzych , seconda citta’ della Slesia e centro minerario (carbone). Visita al parco nazionale di Gor Stolowych. Ritorno a Wroklaw e …Tutti a nanna stanchi morti.
16 Agosto La mattina ci informiamo sulle condizioni metereologiche in Repubblica Ceka e, definitivamente, abbandoniamo l’idea di visitare Praga ormai completamente allagata. Partiamo da Breslavia per il confine tedesco. Entriamo in Germania dalla citta’ di Gorlitz e proseguiamo per Norimberga…(il viaggio prosegue in Germania). Fabrizio Zingrillo.