Polonia

Siamo una giovane famiglia composta dal sottoscritto, mia mogle Valeria ed il piccolo Samuele, nato nell'aprile 2004. Siamo molto amanti dei viaggi e l'arrivo del bambino non ci ha certo scoraggiato dal visitare nuovi Paesi, seppur con maggiore attenzione e prudenza. I giorno In mattinata partiamo alla volta dell’aeroporto insieme a Sandra e...
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Partenza il: 02/07/2005
Ritorno il: 07/07/2005
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
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Siamo una giovane famiglia composta dal sottoscritto, mia mogle Valeria ed il piccolo Samuele, nato nell’aprile 2004. Siamo molto amanti dei viaggi e l’arrivo del bambino non ci ha certo scoraggiato dal visitare nuovi Paesi, seppur con maggiore attenzione e prudenza.

I giorno In mattinata partiamo alla volta dell’aeroporto insieme a Sandra e Peppino alla volta dell’aeroporto di Roma Fiumicino dove, dopo aver espletato le formalità di rito e mangiato un boccone al solito ristorante panoramico dell’aerostazione, ci imbarchiamo su di un volo Alitalia diretto a Varsavia.

Arrivati nella capitale polacca dopo circa 2 ore e 30 minuti, ci rechiamo dalla locale agenzia di autonoleggi della Maggiore per farci consegnare l’auto precedentemente prenotata dall’Italia (una citroen xsara berlina). Ultimate le procedure di pagamento e ricevute le varie spiegazioni inerenti la macchina, lasciamo immediatamente l’aeroporto alla volta di Cracovia.

I 300 km di percorrenza risultano essere abbastanza faticosi, considerato lo stato di manutenzione della strada ed i tanti paesi che attraversiamo.

Effettuata una sosta per la cena in un piccolo ristorante sulla strada, simile ad un nostro autogrill di qualche decina d’anni fa, raggiungiamo Cracovia verso le 11.00 di sera.

Fortunatamente troviamo l’hotel Rezydent (3*), anch’esso prenotato dall’Italia, in brevissimo tempo e, lasciata l’auto in un parcheggio custodito dell’albergo, andiamo immediatamente a riposare.

L’hotel è situato in una posizione molto privilegiata, sulla ulica Grodzka, un tratto della Via Reale, a pochi passi dalla Piazza del Mercato. La camera (in tutto l’albergo ne dispone di 60) è spaziosa e confortevole.

II giorno Dopo aver effettuato la prima colazione in albergo, trascorriamo l’intera giornata alla scoperta di Cracovia. A differenza della maggior parte delle città polacche, Cracovia è una città ‘vera’ e non una ricostruzione nuova di zecca di un passato segnato da numerose guerre. Antica capitale della Polonia e sede della corte ancora oggi è la più leggendaria e amata città polacca.

Prima tappa del nostro tour è la visita del Castello Reale di Wawel, uno dei complessi architettonici più ricchi al mondo, oltre ad essere un posto simbolico, strettamente legato alla storia della Polonia, essendo stato per oltre 5 secoli il centro politico ed amministrativo del Paese.

Lo raggiungiamo attraverso la via Reale (dove è proprio situato il nostro albergo), un’affascinante via commerciale già conosciuta nell’antichità, chiamata via unghero-prussiana oppure più comunemente itinerario dell’ambra.

Ci fermiamo alcuni minuti per visitare la chiesa dei Santi Pietro e Paolo, fatta costruire dal re Sigismondo III Vasa, protettore dei Gesuiti, con di fronte le statue dei Dodici Apostoli.

Attraverso la piccola piazza della Santa Maria Maddalena raggiungiamo via Kanonicza, uno stretto vicolo molto affascinante, contornato da vecchie dimore tra cui, al numero 21, la casa del Decanato, un edificio che svolgeva il ruolo di abitazione per i vescovi supplenti della diocesi di Cracovia (anche Wojtyla vi ha soggiornato diversi anni).

Allo sbocco della via Kanonicza ammiriamo l’imponente veduta del Wawel.

Scalando la collina lasciamo accanto il muro con le iscrizioni che ricordano i nomi ei donatori che finanziarono il restauro del castello. Sulla cima del bastione eretto nel 1581 vediamo la statua di Kosciuszko, quindi entriamo attraverso la Porta degli Stemmi nella residenza reale del Wawel.

La prima visita la effettuiamo alla Cattedrale, luogo di incoronazione dei re polacchi e principale edificio sacro della Polonia. L’ingresso è collocato tra le due cappelle gotiche: di Santissima Trinità e della Croce Santa. All’interno ammiriamo la cappella confessionale barocca di Santo Stanislao, disegnata da Giovanni Trevano che racchiude le reliquie del santo vescovo, la cappella gotica di Santa Croce che ospita i resti del re Casimiro IV e la cappella di Sigismondo.

All’uscita ci soffermiamo ad osservare incuriositi il caratteristico ingresso nel quale sono esposte le ossa di un leggendario drago protettore della città (in realtà sembra che siano ossa di un animale preistorico).

Fatti pochi passi entriamo nel cortile del Castello Reale, caratterizzato da un grande giardino circondato da splendidi edifici. Sono visibili anche alcuni resti archeologici a conferma dell’esistenza di una città fortificata al posto della quale fu eretto il primo castello nello stile romanico. Dopo un breve riposo e qualche foto, ci dirigiamo verso il castello. Ad osservarlo dallo splendido cortile interno, a tre piani di arcate, il castello si presenta come un magnifico palazzo italiano del Rinascimento. Difficile immaginare che al suo posto c’era una solida fortezza gotica edificata nel XIV secolo. Il castello attuale deve la sua esistenza all’incendio che distrusse la fortezza nel 1499, in seguito al quale, all’inizio del XV secolo, Sigismondo il Vecchio decise di farsi costruire una nuova residenza.

Dopo un’ultima passeggiata nel centro del Wawel, durante la quale Samuele si addormenta, lasciamo il castello attraverso la Grotta del Drago, alla quale accediamo tramite un’interminabile scala a chiocciola di ben 135 gradini, con all’interno nulla di spettacolare se non fosse per la leggenda del Drago che vi viveva nel VII secolo.

Effettuata una breve passeggiata lungo la Vistola, rientriamo nel centro cittadino e raggiungiamo la famosa Piazza del Mercato, centro della vita politica, economica e religiosa della città fin dalla sua nascita. La pianta di Cracovia medioevale fu tracciata nel 1257. La piazza (200 x 200 metri) con le vie adiacenti che formano il disegno della scacchiera, tipico per le soluzioni architettoniche dell’epoca, costituisce uno dei pochi esempi meglio conservati in Europa dell’organismo urbano medioevale.

Girovaghiamo per la piazza ed iniziamo la visita dall’edificio che ne domina la parte centrale, i Fondachi, costruzione tra le più interessanti dell’intera Cracovia. All’interno troviamo numerosi negozi di abiti, souvenirs, gioielli e molto altro ancora.

Essendo ormai giunta l’ora del pranzo approfittiamo dei numerosi ristoranti presenti sulla piazza, con tanto di tavolini all’aperto, per mangiare qualcosa. Proprio di fronte al locale ci sono alcuni artisti di strada che intrattengono i numerosi passanti e turisti.

Nel primo pomeriggio continuiamo nella visita della grande piazza.

Entriamo nella Basilica dell’Assunzione di Santissima Maria Vergine, edificio che costituisce uno degli esempi più significativi dell’arte gotica in Polonia. La facciata è affiancata da due torri, di cui una più alta (82 metri contro i 69 dell’altra), collegate nella parte bassa al portico tardo barocco. L’interno ci offre un grande altare che domina la navata, un vero e proprio gioiello dell’arte medioevale.

Usciti dalla chiesa, osserviamo l’imponente statua di Adam Mickiewicz (famoso poeta romantico), simbolo dell’appartenenza della città alla Polonia e delle tradizioni di Cracovia. Curiose sono le numerose bancarelle di fiori che occupano un largo spazio adiacente alla statua.

Altro edificio degno di nota della Piazza del Mercato è la Torre del Municipio, in stile gotico, unico resto del municipio demolito nel 1820 dalle autorità locali che lo ritenevano troppo vetusto.

Terminato di scattare foto e fare riprese, facciamo un giro con una caratteristica automobilina, attrezzata per i ‘city tour’, durante il quale visitiamo Kazimierz, il vecchio quartiere ebraico. Questa zona era in origine una città indipendente fondata nel 1335 da Kazimierz III Wielki, il quale oltre al nome diede anche uno statuto municipale e numerosi privilegi.

Qui abbiamo l’opportunità di osservare alcune sinagoghe, senza però poter entrare all’interno, oltre ai principali luoghi dove furono ambientate le scene del film ‘Schindler List’. Ritornati in piazza del Mercato, approfittiamo della bella giornata per effettuare ulteriori foto ed ammirare gli splendidi palazzi che la contornano, quindi rientriamo in albergo per custodirci e prepararci per la cena.

Dopo aver mangiato in uno dei ristorantini della piazza ed aver effettuato una breve passeggiata nel centro illuminato, rientriamo in albergo per la notte.

III giorno Lasciamo l’albergo di buon mattino e, presa la macchina, ci dirigiamo alla volta di Wieliczka, per visitare la famosa miniera di sale. Vi arriviamo dopo circa una mezz’oretta di viaggio. Considerata l’impossibilità di poter portare Samuele con noi, decidiamo di scendere uno alla volta.

La Miniera di Salgemma di Wieliczka appartiene ai più noti ed interessanti luoghi turistici della Polonia (inscritta nel 1978 nella prima lista del Patrimonio Mondiale Culturale e Naturale della UNESCO) dove ognuno può vedere con i propri occhi il risultato dello sfruttamento sotterraneo del sale cominciato quasi nove secoli fa. La Miniera è un complesso di cave sotterranee localizzate ai livelli dal I al IX, ad una profondità che va dai 64 ai 327 metri. È costituita da oltre 300 km di corridoi e circa 3000 caverne per una cubatura complessiva di circa 7,5 milioni di metri cubi.

L’itinerario turistico che ci viene fatto percorrere (lungo circa 2 km) ci permette di visitare le più belle grotte, gallerie, cappelle e laghi sotterranei.

La più bella sala che ammiriamo è certamente la Cappella di Santa Kinga, il più ricco ed imponente tempio sotterraneo. La sua lunghezza supera i 54 metri, la larghezza va dai 15 ai 18 metri mentre l’altezza è tra i 10 ed i 12 metri. All’interno vi si celebrano messe solenni in particolari occasioni, alle quali possono assistere centinaia di persone. Splendide le statue, i bassorilievi ed i pulpiti e le varie opere presenti nella famosa cattedrale.

Curioso il ritorno in superficie, attraverso il buio e stretto ascensore che veniva utilizzato dai minatori.

Intervalliamo la visita con un veloce spuntino nell’adiacente ristorante, mentre chi rimane ‘in superficie’ trascorre il tempo in parte curiosando tra le numerose bancarelle di souvenirs e per il resto facendo giocare il piccolo Samuele.

Rientriamo in città nel pomeriggio e, dopo aver fatto fare merenda al piccolo Samuele, effettuiamo una passeggiata nel parco Planty uno spazio verde che circonda il centro storico di Cracovia, proprio dove un tempo si trovavano le vecchie mura ed i fossati difensivi.

Dopo una breve passeggiata raggiungiamo la Porta Floriana, una delle sette porte della cinta edificata nel corso di 200 anni tra i secoli XIII e XV. Sul retro della porta ammiriamo il barbacane, un bastione difensivo circolare aggiunto nel XV secolo per rinforzare la difesa della porta. Si tratta di uno degli ultimi barbacani ancora intatti in Europa.

Ci fermiamo alcuni minuti anche per visitare la chiesa di San Floriano, la cui origine risale al Medio Evo, quando fu eretto il primo edificio nello stile romanico, successivamente ricostruito in stile gotico.

Prima di rientrare in albergo per prepararci per la cena abbiamo anche il tempo di fare alcuni acquisti in un piccolo supermercato cittadino ed in alcuni negozi di abbigliamento.

Per poter meglio venire incontro alle esigenze di Samuele, decidiamo di farlo mangiare nel ristorante del nostro albergo, molto curato e disponibile nel cucinargli la pasta precedentemente acquistata.

Quindi ci rechiamo in un ristorante situato sulla piazza del Mercato, denominato Sphinx che il giorno ci aveva destato curiosità per i bei piatti che presentava.

Dopo un gustoso pasto a base di carne ed una piacevole passeggiata nell’illuminata piazza, rientriamo in albergo per la notte.

IV giorno Di buon mattino, dopo aver fatto colazione in albergo, riprendiamo l’auto e lasciamo Cracovia per dirigerci verso Auschwitz, cittadina tristemente famosa per l’omonimo campo di concentramento, il più grande del mondo, luogo di supplizio per oltre 2 milioni di persone.

Il campo fu fondato nel 1940 inizialmente per i prigionieri politici polacchi ma ben presto i nazisti iniziarono a deportarvi gente di tutta Europa, specialmente ebrei di varie nazionalità.

Tra le cose più interessanti e significative che visitiamo all’interno ci sono le camere a gas, i forni crematori, le garitte e le torrette delle SS, il recinto di filo spinato ed i vari blocchi dove erano ammassati i detenuti.

Terminata la visita, riprendiamo il viaggio verso Varsavia non prima di aver fatto mangiare Samuele in un piccolo ristorante situato vicino all’ingresso del campo. Durante il tragitto effettuiamo una breve sosta in un autogrill per fare uno spuntino, quindi intorno alle 17.00 raggiungiamo Czestochowa, il luogo di culto spirituale con il leggendario monastero di Jasna Góra dove si trova il misterioso dipinto della Madonna Nera – la regina del cristianesimo polacco. Quest’edifico e’ messo in compagnia dei monumenti più importanti di tutta la religione cristiana mentre le sue fortificazioni hanno avuto un ruolo principale nella storia polacca.

La visita, a causa del poco tempo a disposizione che abbiamo, è breve e riguarda principalmente l’interno della chiesa dove è custodito e venerato da centinaia di persone il dipinto della Madonna Nera.

Riprendiamo il tragitto verso Varsavia, consapevoli del fatto che abbiamo ancora diversa strada da percorrere. Infatti solo verso le 19.15 raggiungiamo l’aeroporto dove il noleggiatore ci aspetta per la riconsegna della nostra xsara e accompagnarci al Polonia Palace (4*), l’albergo che fin dall’Italia avevamo prenotato per 2 notti.

Hotel storico del 1913, completamente ristrutturato e riaperto nel dicembre del 2004, è situato a pochi minuti a piedi del centro storico cittadino. Dispone di oltre 200 camere, ristorante, bar, caffetteria e centro relax con sauna, solarium e fitness.

La camera che ci viene data è realmente molto bella e spaziosa, tanto che il piccolo Samuele appena entrati si mette a correre e giocare per la stanza. Per cena decidiamo di cercare un ristorante nelle vicinanze dell’albergo.

Per pura combinazione troviamo un bel locale della catena Sphinx, praticamente identico a quello nel quale avevamo mangiato la sera precedente.Anche la soddisfazione per la cena è la stessa.

Rientriamo quindi nel vicino albergo per la notte.

V giorno Dopo aver gustato un’ottima colazione in una splendida sala ottocentesca, iniziamo la visita di Varsavia, la capitale della Polonia. Ricostruita dalle rovine dopo la seconda guerra mondiale, oggi costituisce un centro degli affari molto importante dove si trovano le sedi delle maggiori aziende internazionali.

Varsavia divenne relativamente tardi una città importante (intorno al XIII secolo circa), ma la sua posizione geografica vantaggiosa ne favorì lo sviluppo. Venne proclamata capitale alla fine del XVI secolo, in seguito ad un incendio che distrusse parzialmente il castello reale di Cracovia.

Prima tappa è l’adiacente Palazzo della Cultura e della Scienza, edificio enorme che domina tutto il centro città con i suoi 242 metri di altezza.

Venne costruito nel 1950 su idea di Stalin che pensò di donare a Varsavia un monumento alla gloria del socialismo. Lo osserviamo dal basso ed è impossibile non notare l’assoluta somiglianza con l’Università di Mosca.

Dal Palazzo ci dirigiamo verso il vecchio quartiere ebraico, distante poche centinaia di metri.

Qui, in ulica Prozna troviamo due modesti edifici di mattoni che sono gli unici ad essere scampati alla distruzione del ghetto prima ed alle ruspe della ricostruzione dopo. Attraverso i ricostruiti quartieri del moderno centro cittadino (qui troviamo il Teatro Grande e l’Opera nazionale) e la Plac Josefa Pilsudskiego dove brilla la fiamma perenne della tomba del milite ignoto, raggiungiamo la città vecchia (Stare Miasto).

Prima sosta la effettuiamo davanti al Castello Reale, vero e proprio simbolo di indipendenza per tutti i polacchi. Anche il Castello fu completamente distrutto nel corso della seconda guerra mondiale e solo nel 1971, grazie a migliaia di donazioni, è stata intrapresa l’opera di ricostruzione, terminata nel 1984.

Davanti al Castello ammiriamo la Colonna di Sigismondo III, il monumento più antico di Varsavia, eretto nel 1664 dal re Ladislao IV in memoria del padre.

Dalla piazza entriamo nell’adiacente parte storica del centro attraverso la Via Reale. Qui visitiamo innanzitutto la Cattedrale di San Giovanni Battista, la chiesa più antica della città (XIII – XIV secolo), quindi raggiungiamo la centrale Rynek Starego Miasta (piazza della città vecchia), ricostruita nella sua forma originaria del XVII e XVIII secolo, delimitata da dimore borghesi, alcune delle quali presentano facciate decorate con affreschi, sculture e bassorilievi.

Quindi proseguiamo la passeggiata verso la città nuova, raggiungendo in breve il Barbakan, ricostruzione delle antiche mura smantellate nel XIX secolo. Ritornati nella piazza della città vecchia, sostiamo per il pranzo in un ristorante con tavoli all’aperto sulla piazza stessa.

Terminato di mangiare ed effettuate le consuete foto e riprese filmate, lasciamo il centro per dirigerci verso la parte più moderna della città.

Tra le varie costruzioni interessanti che ammiriamo troviamo anche lo storico presidium del Consiglio dei ministri (palac Namiestnikowski), dove nel 1955 fu stipulato il patto di Varsavia. Dopo una passeggiata di circa un paio di chilometri ed una sosta alla celebre pasticceria Blikle, la più antica della città (1869) per gustare un paio di ottime paste ai frutti di bosco, ritorniamo nella zona del nostro albergo.

Qui Valeria decide di fare un poco di shopping in un grande centro commerciale molto animato, quindi rientriamo in hotel per prepararci per la cena. Decidiamo di non ritornare da Sphinx, seppur avevamo mangiato molto bene, ma di provare qualcosa di nuovo. Troviamo un bel ristorante in stile inglese, dove gustiamo dell’ottima carne.

Rientriamo in albergo intorno alle 23.00, anche in maniera piuttosto affrettata, considerando che, per la prima volta, il tempo non promette nulla di buono.

VI giorno In mattinata, dopo aver comodamente fatto colazione in albergo, lasciamo il centro città con un taxi alla volta dell’aeroporto.

Qui, svolte le consuete formalità, veniamo imbarcati sul di un volo dell’Alitalia per Roma. Dopo aver pranzato a Fiumicino, rientriamo a Terni nel tardo pomeriggio.



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