Polonia 2006
Perché fare un viaggio nell’inverno più gelido a memoria d’uomo in uno dei paesi più freddi e meno turistici d’Europa? E perché visitare luoghi che evocano ricordi non nostri, ma drammatici, potenti e dolorosi? Perché…Perché a volte un viaggiatore deve uscire fuori dalle solite rotte, perché se ti senti parte del mondo non puoi aspettarti che tutto sia sempre caldo, colorato e accogliente.
Alla fine questi cinque giorni sono stati un pellegrinaggio vero e proprio, fino all’ultimo minuto.
Il viaggio di ritorno della skyeurope era stato soppresso, evito qualunque polemica in riferimento al comportamento discutibile della suddetta compagnia, sta di fatto che siamo tornati in Italia con un bus della Eurolines, affrontando 25 interminabili ore di viaggio, attraversando Slovacchia, Austria e finalmente l’Italia.
Ma parliamo della Polonia. Cracovia è molto carina, vivace e con alcuni angoli davvero “preziosi”, come la piazza del mercato e il castello.
Dei campi di concentramento non credo ci sia modo di parlare. Sappiate solo che per entrare in certi luoghi bisogna prepararsi per tempo, essere consapevoli di che cosa sarà quel “viaggio” e soprattutto, avere un cuore grande e forte.
Tutto il resto sono solo parole senza sostanza. Puoi capire il “male” solo se ci cammini dentro, e camminando giuro, poi non si dimentica.
La vita in Polonia è decisamente economica, ci siamo mossi praticamente sempre in taxi, tutti cercano di arrotondare e di fregarvi facendo giri assurdi e facendo finta di perdersi, naturalmente bisogna essere accorti, ma sappiate che comunque una corsa media in taxi oscilla tra i due e i tre euro, con gli arrotondamenti! Anche per gli spostamenti fuori città i costi dei pulmann si aggirano intorno ai due euro a tratta, per Chestokowa abbiamo speso 5 euro andata e ritorno ma considerate che sono circa 3 ore di viaggio per l’ andata e 3 ore per il ritorno.
Ma assistere alla messa, rigorosamente in polacco, e alla commovente cerimonia che precede la visione della Madonna nera è talmente emozionante che vale tutto il viaggio. Anche la vista che si gode dalla sommità del santuario è spettacolare, ancor più suggestiva sotto una coltre di neve incredibile! E che dire delle miniere di sale di Wielicka…Indescrivibili! La nostra guida era simpaticissima e nonostante parlasse solo inglese comprensibilissima.
In conclusione, per l’intero viaggio compreso il ritorno in pulmann abbiamo speso circa 200 euro, volo, hotel con prima colazione (HOTEL ABEL quartiere ebraico)e pulmann.
Per quanto riguarda i pasti anche se non è esattamente il tipo di cibo che soddisfa un palato come il nostro, vi consiglio il ristorante Ariel nel quartiere ebraico, vi chiederanno un supplemento per la musica ma avrete a disposizione una sala arredata in maniera diciamo “suggestiva” e un gruppetto capeggiato da una arzilla signora polacca che vi faranno cenare al ritmo della musica ketzmer! Impareggiabili.
E soprattutto se decidete di fare un viaggio così, abbiate pazienza, in tutto e verso tutti. I polacchi sanno essere irritanti fino allo stremo, oppure di una gentilezza commovente, come il ragazzone che ci ha riportato (ignari ancora della sorpresa della skyeurope!) in aeroporto, raccontandoci in mezz’ora della cucina polacca, del suo viaggio a Venezia, del “nostro” papa, del giorno dei suoi funerali, dei pantaloni che ha comprato a Mestre, dei ravioli…Etc…Etc…, ripagandoci del freddo, della scortesia di alcuni suoi burberi compatrioti e anche delle 25 ore di pullman! Quindi, alla fine, nonostante tutto e tutti, grazie Polonia, per essere così sfacciatamente ruvida e maledettamente disarmante. Per essere semplicemente te stessa.
Buon viaggio viaggiatori.