Polinesia 7
Destinazione Fakarava, che avrebbe dovuto essere l’ultima isola ma che poi per mancanza di spazio in villaggio e’ diventata la prima, splendido isolotto delle Tuamoto in cui siamo stati 4 giorni.
Il primo aereo, dopo aver preso quelli intercontinentali e’ sembrato piccolo, con pilota pazzo che voleva far vedere ad entrambi i passeggeri delle due corsie la barriera corallina (facendo virate da capogiro!!) splendida hostess tutta colorata e soprattutto nessuna numerazione dei posti a sedere.
Arrivo:un piccolo aeroporto,proprio piccolo, una capanna con intorno una “recinzione” di paletti… Il nastro trasportatore erano gli uomini del posto e soprattutto calma, serenità e un’aria gioiosa. Tutti attendevano qualcuno, chi per affetto chi per interesse come noi; seconda corona di fiori, tutta bianca di fiori di Tiare profumatissima.
Arriviamo al villaggio le maitai , veniamo accolti da Juliette, ragazza francese che lavora li e conosciamo altri due italiani della nostra età in viaggio di nozze: Federico e Elisa. Solitamente in vacanza ci teniamo distanti dagli italiani ma questa volta abbiamo seguito il nostro sesto senso e non ce ne pentiremo mai!! Il primo giorno, dopo aver visto un’alba clamorosa sull’oceano, l’abbiamo passata nella tranquillità più assoluta, facendo snorkeling (eccezionale) e prendendo sole e ombra sotto una palma, con una bella protezione 40. Il bungalow con vista sul giardino, aveva il tetto areato, due porte di cui una vicino alla doccia ed era semplice ma incantevole.
Il secondo giorno invece alle 8.30 prendiamo le canoe, destinazione sconosciuta, insieme alle notre nuove amicizie, e pagaiando pagaiando(circa 3 km), ci troviamo in una piscina naturale, coralli ovunque,pesci spettacolari, sole venticello… Il vero paradiso.
Saranno le affinità di carattere tra noi 4 sconosciuti, ma penso che, vedere quella spiaggia e rimanere incantati tutti insieme e ogni tanto sorriderci e dire QUESTO E’ UN SOGNO ci abbia unito tantissimo.
Lui e’ uno sportivo molto coraggioso e tenace(forse troppo), lei e’di compagnia e (fortuna nostra) piu’ cauta: quello che serviva a noi. Lui diceva ANDIAMO e tutti si andava. Abbiamo raccolto conchiglie piu’ grandi di una mano a 5 metri di profondità, abbiamo nuotato insieme a milioni di pesci di tutti i colori, siamo corsi dietro ad una razza o manta che fosse, siamo scappato davanti a uno squalo, ci siamo addentrati tra i coralli scattando foto a go go… Il terzo giorno sempre pagaiando siamo arrivati in paese (circa 7km) siamo risaliti al mercato locale, abbiamo visto l’oceano con delle onde assurde e poi purtroppo come tutte le cose belle finiscono, e si doveva cambiare isola.
Ci piangeva il cuore lasciare quell’isola e quella coppia, ma scambiati gli indirizzi e con la promessa di ritrovarci a Bora Bora (nostra e loro ultima isola) ci siamo salutati.
Partiti da Fakarava alla volta di Moorea con scalo intermedio a Tahiti e corsa al “INTERNATIONAL 2 “ che non trovavamo. Essendo tra le due isole una distanza di appena 17 km e visti i viaggi di turisti e lavoratori, hanno pensato bene di fare un Gate solo per quella destinazione e assicurano 40 viaggi al giorno tra andata e ritorno. Bastava un cartello o bastava non avere fretta come la nostra… guardando l’aeroporto e’ spostato sulla destra di 500 metri basta seguire semplicemente la pista del marciapiede.
Dopo un volo di 10 minuti di pura paura ( l’aereo aveva stipato alcuni bagagli anche su una botola che si apriva nel portellone anteriore, aveva la capacità di 20 persone strette, non aveva la porta che divideva la cabina di pilotaggio da resto e l’hostes era il pilota stesso!!) siamo arrivati a Moorea.
Accoglienza floreale istantanea e istantaneo trasporto al sofitel : siamo entrati nel lusso più assoluto!! Il bungalow era posizionato di fronte al mare con vista su tahiti, aria condizionata che il primo non aveva, un piumino bianco immacolato sul letto, un bagno con giardinetto privato… il mare non eccezionale come a Fakarava ma bello lo stesso. Il fatto e’ che quando costruiscono gli over water forse non pensano che il mare intorno, soprattutto i coralli, ne possono risentire.. Quindi i coralli erano rovinati ma comunque tanti pesci.
Il primo giorno era domenica ed abbiamo noleggiato una “buggy” per 4 ore ed abbiamo scorazzato per l’isola (60 km) semi deserta, viso che per la festività gli abitanti erano tutti alle funzioni religiose. Siamo andati sul punto panoramico abbiamo visto le baie di cook e opunoun , tutto bellissimo.
Il terzo giorno siamo andati con la guida che nuovamente ci ha fatto vedere le baie e il punto panoramico, poi ci ha spiegato i “marae”, rovine sacre risalenti alcune al 900 D.C. Ci ha portato a visitare delle coltivazioni di ananas, vaniglia, banane, frutti della passione, fiori di colori così vivi che sembravano finti, poi ci siamo fermati al Fruit Juice Factory e Distillery con degustazione di 5 grappe a gradazione alcolica fino a 70° ed in ultimo ci ha aperto una noce di cocco con coltello che sembrava una sciabola in piccolo. Tutto magnifico!! Ritorno al villaggio e snorkeling, foto, e raccolta di conchiglie, non grandi come quelle di Fakarava ma carine da tenere come ricordo. Partenza per la nostra ultima isola:Bora Bora.
Arriviamo dopo 1h e 30 minuti all’aeroporto che e’ situato su un motu ( isolotto) saliamo su un aliscafo e ci gustiamo il panorama dell’sola che ci attende: colline lussureggianti con qualche picco coperto dalle nuvole, isolotto privati con resort e over water, finalmente arriviamo al porto.
Ci salta subito agli occhi le condizioni della strada: pessime. Addirittura per coprire le buche ci mettono terra… abbiamo noleggiato le biciclette per fare il giro dell’isola( 32km circa) siamo arrivati al mercato che eravamo coperti di terra che con il sudore… ci sentivamo sporchi!! Abbiamo acquistato due perle, una verde l’altra più scura, incantevoli, alcuni parei per le amiche, olio di monoi come souvenir. Tornati all’albergo le maitai che dopo i bungalow a cui eravamo abituati non era nulla di speciale, una classica stanza con bagno grande e terrazza, subito in acqua a punta matira, una delle spiagge piu’ belle dell’isola centrale, con la sabbia chiarissima ma senza la minima presenza di coralli, con grandi banchi di pesciolini bianchi e grigi.. molti turisti e abitanti, sembrava di più essere nella riviera romagnola.
Il terzo giorno abbiamo noleggiato una barchetta,a motore e siamo andati sui motu, appunto isolotti interni alla barriera corallina, privati con villaggi o disabitati come cercavamo noi, con spiagge bianche, palme, cocchi… piccoli paradisi. Riuscivamo a scorgere 5 tonalita’ di azzurro guardando l’acqua, e abbiamo fatto foto distesi sulla spiaggia con l’acqua alta 10 centimetri.. Bellissimo e appagante.
Il quarto giorno ci siamo ritrovati con la coppia di Facarava , e ci siamo scambiati opinioni sulle varie isole:loro sono stati a rangiroa, definendola spartana ma bellissima,un po pericolose le escursioni ( a detta di lei, mentre lui smentiva!)e ribadendo il nostro concetto che come la prima isola… insomma c’e’ proprio rimasta nel cuore!!l’ultimo giorno siamo andati un po’ a zonzo,comprare ultimi souvenir, ultimo bagno e preparazione psicologica per le 26 ore in aereo che ci attendevano ( tahiti-los angeles- Parigi-milano) prima di toccare il magnifico, inquinato ma potabile suolo italiano!!
NOTE:
Un litro d’acqua no gas ha un costo che varia dal tipo di resort e dal tipo di isola: 500 CFP – 4,19€ al Le Maitai Fakarawa 300 CFP – 2,51 € in un supermercato della stessa.
600 CFP – 5,03 € Sofitel Moorea 150 CFP – 1,26 € in un market di Moorea.
500 CFP – 4,19 € Le Maitai Bora Bora 125 CFP – 1,05 € in market di Bora Bora.
L’insetticida non c’è mai servito perché la causa primaria degli insetti sono i cocchi che cadono e si decompongono, ma lì ogni poco tempo li ammucchiano e gli danno fuoco insieme alle altre immondizie di qualsiasi genere (!) e poi fanno trattamenti mirati vicino si resort e sulle zone abitate.
Infatti abbiamo trovato insetti molto voraci nel piccolo motu in barchetta a Bora Bora ma niente di preoccupante.
E’ necessario portarsi via un ombrello a testa, meglio ancora le mantelle, perché lì quando piove piove fisso per 10 minuti (noi siamo andati quando non era la stagione delle piogge) poi pioviggina e sentirlo sulla pelle da’ una sensazione fantastica perché comunque fa caldo anche in pieno inverno! I souvenir : parei e olio di tiare nella distilleria di Moorea li avevamo visti al miglior prezzo, 1500 CFP – 12,57 € , venduti insieme. Si spende di più a comprarli separati.
Comunque i bei parei partono da almeno 2000 CFP – 16,76 € .
Il tiare lo trovi nei supermercati da 590 CFP- 4,94 € a 700 CFP – 5,87 €.
In aeroporto nessuno controlla corallo o conchiglie anche se sta al turista non staccare pezzi da corallo vivente ma recuperarli belli uguali lungo la spiaggia.
La vita in tutta la Polinesia è molto cara, noi abbiamo supposto che fosse perché importano tanto dalla Francia e dal resto del mondo, in fin dei conti lì ci sono poche cose che riescono a produrre …
Ma pagare un succo di frutta all’ananas, fatto da loro, 6€ (715 CFP) mi è sembrato più un furto che altro.
Le nostre escursioni o noleggi: A Moorea il giro dell’isola prenotato appena scesi dall’aereo costa 4000 CFP – 33,52 € invece il noleggio della “ Buggy” per 4h 6600 CFP – 55,31 €.
A Bora Bora le biciclette 2000 CFP – 16,76 € per tutto il giorno e la barca per il giro dell’isola, sempre tutto il giorno, 12500 CFP – 104,75 € .
Se un giorno dovessi tornare, di sicuro ( non so se l’avete capito) tornerei a Fakarava, poi mi orienterei su isole molto minori, meno turistiche e con meno confort.
Il nostro viaggio ci è costato in agenzia 12086 € poi le spese tipo tassa giornaliera da pagare in loco (1,50 € al giorno), acqua, noleggi, souvenir ed escursioni in tutto altri 1000 € e ci siamo sentiti bravi! Per qualsiasi domanda suggerimento o altro laura_m78@alice.It