Pochi consigli… Ma spero utili
Ho deciso di scrivere questi appunti di viaggio perché ritengo possano essere utili ad altri viaggiatori che, come noi, partono senza un’organizzazione alle spalle e vogliono vedere tante cose non spendendo molto ma godendo di comodità che certi paesi ti consentono in quanto i costi di permanenza sono per noi convenienti. Personalmente navigare nel sito di “Turisti per Caso” mi è stato di grande utilità.
Cosa dire del Sudafrica? E’ indubbiamente un bel paese con splendidi paesaggi e spiagge bianche certo non ci ha suscitato le emozioni dei siti Atzechi o Maja di Messico e Perù però questo era ovviamente prevedibile così come, vuoi per la tipologia delle abitazioni che per la maggior parte si vedono viaggiando, vuoi per la natura del territorio delle zone che abbiamo visitato, l’impressione che si ha è più quella di un paese nord europeo che non quella che nell’immaginario si può avere dell’Africa.
Febbraio/marzo non sono i mesi maggiormente consigliati per il turismo, perché sulla costa dell’oceano indiano è stagione di piogge che condizionano negativamente le vacanze ed diminuiscono la possibilità dell’avvistamento di animali all’interno dei parchi a causa della maggiore presenza di vegetazione. Questo però è molto relativo, in parte perché ormai le stagioni hanno un andamento molto meno prevedibile e poi perché si può godere di altri vantaggi (meno turismo, meno traffico ecc.). Noi comunque abbiamo trovato sole e visto diversi animali in più, pur non prenotando nulla dall’Italia, non abbiamo quasi mai avuto problemi a trovare le sistemazioni adatte alle nostre esigenze.
Siamo partiti da Roma con un volo della Olimpyc (€ 500 circa a testa) alle 19,15 e siamo arrivati a Johannesburg alle ore 10,00 del giorno seguente. Da lì siamo andati a Pretoria ospiti di amici, i quali oltre a farci fare un giro dei dintorni ci hanno portato a Sun City, una specie del Las Vegas del Sudafrica, che non vale assolutamente nulla.
Il terzo giorno abbiamo ritirato la macchina (Tojota Tazz 1300) della Europcar che avevamo prenotato dall’Italia scegliendola per la sua convenienza rispetto alle altre compagnie di noleggio auto (circa € 33 al giorno) e siamo partiti alla volta di Sabie (Mpumalanga) impiegando circo 4 ore, ma viaggiando con tutta calma. A Sabie abbiamo dormito in un B&B situato subito all’ingresso del paese ed abbastanza confortevole al prezzo di € 33 la doppia (Wild Fig Three Guest House). Voglio precisare che tutte le sistemazioni avevano il bagno in camera. Il giorno dopo abbiamo fatto il giro della “Panoramic Route” che, con i suoi canyon e le sue bellissime vedute, ci è piaciuto molto.
Il quarto giorno siamo partiti per la costa direzione Hluhluwe attraversando lo Swaziland, pensavamo di fermarci a dormire a Mbabane invece, visto che era presto abbiamo preferito continuare e pernottare a Big Bend un paesino vicino al confine dalla parte di Lavumisa in un albergo un po’ fatiscente ma pulito (€ 27) e mangiato ad un ristorante, di cui non mi ricordo il nome, un ottimo sea-food al curry (entrambi indicati nella Lonely Planet), un suggerimento! Prendete la porzione piccola in due, perché è semplicemente esagerata anche se buonissima! Questa sosta, a parte il sea-food, potevamo anche risparmiarcela perché non c’è assolutamente niente da vedere e, essendo arrivati abbastanza presto, saremmo potuti anche andare avanti. Comunque la nostra tabella di marcia non sarebbe cambiata di molto.
Il quinto giorno siamo partiti e in un paio d’ore siamo arrivati a Hluhluwe dove abbiamo dormito al Sand Forest Lodge, splendido!! Cottages individuali arredati in stile africano con angolo cottura e babecue all’esterno, piscina e ristorante alla modica cifra di circa €30 a camera. Nel pomeriggio siamo andati a Sodwana Bay (circa 1 ora) a farci tre orette di mare. Sodwana è molto bella anche se credevo di trovare un paesaggio unico per il Sudafrica invece, le spiagge che abbiamo trovato in seguito, sono altrettanto belle se non di più.
Il sesto giorno con un tempo piovigginoso abbiamo visitato il parco KwaZulu-Natal e siamo stati fortunati infatti abbiamo visto giraffe, elefanti, impala, babbuini, bisonti, zebre e soprattutto abbiamo avuto un incontro ravvicinato veramente emozionante con tre rinoceronti bianchi. Nel pomeriggio in un paio d’ore abbiamo raggiunto Amanzimtoti (km 20 dopo Durban) dove abbiamo alloggiato al Houseirmgard Holiday garden Cottage – 26 Qeen Terrace tel. 031/9036262) suggerito da walter&Gloria su Turisti per Caso e devo dire che è stato un ottimo consiglio (€ 25 circa) lì abbiamo dormito due notti passando la domenica tra mare e piscina dell’alloggio, eravamo soli e avevamo a disposizione un intero appartamento nella dependence. Il giorno dopo siamo andati a Durban, la Miami del Sudafrica, con grattacieli e spiaggia infinita, dove abbiamo visitato il quartiere indiano con i suoi mercatini e soprattutto negozi di seta ad ottimi prezzi (anche lì, allarmismi immotivati!). Nel pomeriggio siamo partiti per Port S. Johns prendendo prima la N2 poi la R36 (gli ultimi 17 Km sono sterrati) (circa 3 ore) bella strada in mezzo a verdi vallate. P.S.J è abitato soprattutto da neri ed ha delle belle spiagge.
L’ottavo giorno siamo partiti per East London (Km. 350) bella cittadina dove abbiamo pernottato in un Hotel sul mare sempre a circa € 30 a camera.
Il nono giorno siamo partiti percorrendo l’ottima strada costiera (R72) con destinazione Jeffreys Bay (circa 3 ore) dove abbiamo trovato una delle sistemazioni più convenienti con un ottimo rapporto qualità/prezzo camera curatissima (€ 19) al Greystone Guesthouse (dietro la SPAR). E’ stato proprio lì che, per cercare il ristorante, ci siamo trovati di notte nella bidonville nera che era nera in tutti i sensi, infatti c’erano solo piccole luci in quelle sciagurate abitazioni e dove il contrasto con il benessere della popolazione bianca era stridente e drammatico. Abbiamo perso l’orientamento in quel dedalo di viuzze prive di ogni logica urbanistica spaventandoci anche un po’ perché, girare a vuoto in mezzo a quell’umanità a tutt’oggi così emarginata, non ti fa stare tranquillo perché comunque rappresenti il simbolo di un’ingiustizia sociale. E, come dar loro torto? In ogni caso non è successo nulla, ci hanno infatti tranquillamente ignorati.
Il giorno dopo abbiamo continuato il percorso della Garden Route, bellissima! Con montagne imponenti, verdi vallate e spiagge bianchissime con destinazione Plettemberg Bay con sosta alla Nature’s Valley splendido connubio di spiaggia abbagliante, laguna trasparente e prati verdi. A Plettemberg abbiamo trovato più turismo, per cui ci siamo dovuti adattare (si fa per dire! ) ad una sistemazione un po’ più costosa (€ 60) ma deliziosa. Infatti consisteva in una camera con bagno raffinata nell’arredamento e piena di optional (televisore, frigo bar , immancabile bollitore con vari tipi di bustine di tè, candele profumate nel bagno dotato di vasca e doccia nuovissimi, ingresso indipendente con piscina fronte camera e vista di un pezzo di spiaggia in lontananza. Unici ospiti di una coppia molto simpatica Alliston e Nic Bryant che ci servivamo colazioni pantagrueliche nella grande terrazza e ci invitavano la sera a bere un drink con loro. Veramente soldi ben spesi. Ci siamo rimasti due notti e siamo partiti con un po’ di rammarico sia nel lasciare dei posti veramente belli arricchiti da tanto sole e dall’ottima ospitalità, sia dal mancato incontro con i delfini che in genere giocano a centinaia in quelle acque calde e spumeggianti.
Dodicesimo giorno partenza per Wilderness con varie tappe in punti tipici (big three ecc.) e con giro in battello lungo la laguna di Knysna che abbiamo trovato piuttosto insignificante. A Wilderness avevamo intenzione di fare solo un po’ di mare e ripartire, invece abbiamo deciso di fermarci perché era una splendida giornata e proprio sulla spiaggia abbiamo trovato una bella sistemazione Silver Sand B&B (€ 33) anche questa molto curata e pulita con colonne greco/romane piuttosto kitch e giardinetto tropicale con fontanelle, anche qui la colazione è stata incredibile.
Tredicesimo giorno destinazione Swellendam con l’intenzione di fermarci una sera in questa cittadina descritta come “storica” ma, o perché era l’una di una domenica assolatissima e non circolava anima viva, o perché per noi al concetto di storico corrisponde un’altra cosa, fatto si è, che abbiamo proseguito per avvicinarci alla meta finale Cape Town. Considerato che avevamo già percorso circa 250 Km. Abbiamo preferito fermarci a dormire a Hermanus, luogo dove si riproducono le balene, ma non essendo questo il periodo, era una tappa non prevista. In effetti credo che meriti una visita solo per quel motivo. Tra l’altro anche il B&B che abbiamo trovato non era un gran che, l’unica cosa positiva e che ci siamo mangiati un’ottima bistecca di un calamaro che doveva essere stato lungo almeno due metri. A proposito di ristoranti, c’è da dire, che sono ottimi in tutto il paese, infatti una cena abbondante e di ottima qualità annaffiata con i loro superbi vini, costava mediamente sui 10-12 Euro a testa ma si può spendere anche molto meno.
La mattina dopo percorrendo la strada costiera (R44) anche questa ottima e molto panoramica ci siamo incamminati verso Cape Town fermandoci un paio d’ore sulla bellissima spiaggia di Pringle Bay e con l’intenzione di soggiornare gli ultimi quattro giorni a Kalk Bay. Una volta arrivati però, ci siamo resi conto che era troppo caotica o, perlomeno così ci è sembrata, per cui abbiamo proseguito e, su indicazione di una coppia di ragazzi tedeschi conosciuti ad Hermanus, ci siamo diretti ad Hout Bay ed è stata una piacevolissima sorpresa, infatti è un paese delizioso incastonato tra mare e montagne con tanti ristorantini caratteristici, ovviamente per caratteristico intendo stile sudafricano/bianco perché ne dovrà passare ancora di tempo prima che “i neri” possano disporre di locali tipici della loro tradizione. Abbiamo alloggiato al Brightwater Lodge dove, siccome erano sprovvisti di camere libere, ci hanno dato un appartamento bellissimo composto da grande soggiorno con angolo cottura, bagno con vasca incassata, ampia camera arredata in toni di bianco e celeste con anche un divanetto e con vetrate su mare e montagne, più una splendida terrazza dalla quale la notte potevamo ammirare il cielo australe dominato dalla suggestiva costellazione della Croce del Sud. I proprietari molto cordiali (soprattutto lei) dal momento che occupavamo l’appartamento per più giorni ce lo hanno affittato al prezzo di € 23 a notte sempre compresa la prima colazione. Una considerazione da fare è che in febbraio/marzo i prezzi sono ancora quelli dell’alta stagione.
Questi ultimi giorni li abbiamo trascorsi visitando la zona: Capo di Buona Speranza, Cape Town con la sua Table Mountain, Costantia, Stellenbosch e godendoci gli ultimi caldi raggi di sole (bagni meno, perché lì l’acqua è fredda) prima di tornare in Italia dove abbiamo trovato, è vero il sole, ma con 5° di temperatura anziché 28°.
Il volo di ritorno CT/JNB lo abbiamo effettuato con la Kulula, una compagnia locale, prenotandolo via Internet al prezzo di € 35 a testa (la metà di quello che ci avevano chiesto altre compagnie) l’unica differenza è che se vuoi bere o mangiare devi pagarlo a bordo (due ore scarse di volo!) e poi … Roma con sosta ad Atene.