Playa del carmen, holbox di e adesso tocca a noi…

…Adesso tocca a noi raccontare perche’ purtroppo e’ finita anche per quest’anno ! E visto quanto ci siete stati utili tutti voi che scrivete su questo sito, spero che anche il ns. Racconto vi possa servire. Premetto che questo e’ stato il nostro primo viaggio fai da te quindi all’inizio eravamo un po’ imbranati pero’ poi…...
Scritto da: pinocchio
playa del carmen, holbox di e adesso tocca a noi...
Partenza il: 09/04/2005
Ritorno il: 23/04/2005
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
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…Adesso tocca a noi raccontare perche’ purtroppo e’ finita anche per quest’anno ! E visto quanto ci siete stati utili tutti voi che scrivete su questo sito, spero che anche il ns. Racconto vi possa servire.

Premetto che questo e’ stato il nostro primo viaggio fai da te quindi all’inizio eravamo un po’ imbranati pero’ poi… ragazzi e’ stato bellissimo ! Partenza sabato 9 aprile con Air Europa da Milano Malpensa , scalo a Madrid e quindi coincidenza per Cancun.

Qui c’e’ stato l’unico inconveniente del viaggio, visto che il volo e’ partito con un’ora e mezza di ritardo e quindi gia’ eravamo in paranoia al pensiero di come funziona quando si perde il collegamento aereo … A Madrid siamo arrivati mezz’ora dopo la partenza del volo ma fortunatamente, essendo della stessa compagnia, ci hanno aspettato. Siamo arrivati a Cancun in perfetto orario. Dieci minuti di coda all’immigrazione ed eravamo gia’ belli e pronti per il nostro primo bancomat. La nostra destinazione era Playa del Carmen e ancora non ho scoperto quanto costa la tratta in taxi (avevo aperto pure un forum ) visto che fuori dall’aereoporto abbiamo preso un pullman Ado per 45 pesos a testa.

Un ‘oretta ed eravamo a Playa … Mr e mrs. Dracula ( nel senso belli come due vampiri !!!) stanchi ed affamati. Io da come mi raccontavano pensavo di trovare un ammasso di discoteche e superedifici, invece siamo stati sorpresi da questa piacevole localita’, con un notevole accentramento di locali si’, estremamente turistica si’, ma comunque molto graziosa e con locali piccolini , molto carini e colorati. Ci siamo avviati verso il nostro hotel LA RANA CANSADA. Faceva molto caldo. Per risparmiare, camera senza aria condizionata … quindi cinque giorni con le pale a manetta e comunque avevi sempre quella sensazione da microonde…Ma noi abbiamo resistito! Non avevamo spiaggia fissa, sceglievamo la zona che piu’ ci piaceva e questa e’ stata una fortuna perche’ c’erano parecchie alghe e molti turisti con albergo sul mare si ostinavano a sdraiarsi sui lettini del loro hotel con ai piedi cumuli larghi uno o due metri di alghe…Va be’ che hai pagato ma… Qui abbiamo passato i primi due giorni. Il terzo giorno abbiamo acquistato i biglietti dell’autobus andata e ritorno e siamo partiti per Chichen Itza. Con l’autobus di prima classe sono circa 4 ore per una quindicina di euro tot. A testa.

La rete di autobus funziona benissimo ed e’ anche economica . L’unica cosa : portatevi un maglioncino peche’ l’aria condizionata picchia di brutto sulla prima classe. Se invece dovete prenderne uno di seconda portatevi una trapunta perche’ li’ veramente e’ da Polo Nord ( e anche un ombrello, ad ogni curva dai bocchettoni dell’a/c mi scendeva in testa mezzo bicchiere di acqua ghiacciata !! fantastico …) . Torniamo alle rovine. Siamo arrivati verso mezzogiorno . E noi che ci lamentavamo di Playa… nello scendere dal bus una botta di caldo che non vi dico …In due ore ci siamo bevuti cinque litri di acqua e una coca , giusto perche’ il mio Giovanni si era dimenticato i soldi, altrimenti … In due ore abbiamo girato tutto, se avesse fatto meno caldo forse ce la saremmo goduta di piu’ . Comunque il sito e’ bellissimo . Se dovete comprare dei souvenir e’ anche molto meno costoso che a Playa ( li’ e tutto piu’ caro ). Alle 15.30 ritorno a Playa e gia’ che eravamo al terminal abbiamo comprato i biglietti per il giorno successivo a Tulum.

Mi vergogno un po’, col senno del poi, ma al momento ci eravamo talmente devastati con le rovine di Chichen che quelle di Tulum ci siamo limitati a guardarle dalla spiaggia…! Comunque se amate il mare non perdetevi Tulum . Che spettacolo … enormi spiagge di sabbia bianca finissima e una mare di un turchese… Poi , sara’ stato per il periodo , c’era pochissima gente. Le strutture alberghiere sono molto piu’ costose che a Playa ma se avessimo visto quel mare prima, sicuramente i primi due giorni avremmo fatto i pendolari pernottando a Playa e stando di giorno li’ in spiaggia. Non c’e paragone. Il giorno successivo ore 5.45 : autobus per Cancun e alle 8 autobus per Chiquila destinazione ISOLA DI HOLBOX.

E’ stata la prima (ed ultima) brutta giornata della ns. Vacanza. A Cancun pioveva, il cielo grigio…Va be’. Qui una trafila per comprare sto biglietto per Chiquila, un po’ perche ‘ e’ un autobus di seconda e quindi l’operatore cerca gli orari sul cartaceo, un po’ per il nostro spagnolitaliano ( ossia parlare spagnolo aggiungendo una S in fondo alle parole italiane …E’ molto semplice, non capiscono nulla, pero’ ti da’ questa sensazione di dire qualcosa …!) ma alla fine ce l’abbiamo fatta. Arrivati a Ciquila verso mezzogiorno, subito il traghetto che aspetta i passeggeri del bus per portarti sull’isola.

Quando vi imbarcate chiudete gli occhi e non pensate. Specialmente se il cielo e’ coperto.

L’acqua in questo tragitto infatti assume un angusto e torbido colore verde palude … Sottolineo che questo viaggio l’ho pianificato io , quindi a me sarebbero toccati onori e oneri… Oh mamma pensavo ( e mio marito evitava di guardarmi ) dove siamo finiti qui … 9 notti pure avevo prenotato e 4 gia’ pagate… Nel frattempo il traghetto ha attraccato. Un mini taxi ci ha prelevato e scortato al nostro albergo , l’HOTEL MAWIMBI.

Ornella ci ha accolto piacevolmente e informato che ci avrebbe abbassato i prezzi perche’ l’ufficio turistico le aveva anticipato la bassa stagione…( evviva l’onesta’ qui da noi non so chi ce l’avrebbe detto) cosi’ ad un prezzo inferiore ci siamo presi una camera di livello superiore al primo piano.

L’impatto con l’albergo e’ stato notevole, quasi ci eravamo dimenticati dello shock dell’acqua.

La struttura e’ piccola (una decina di camere) ma davvero deliziosa. Tutto semplice ma molto curato nei particolari con materiali naturali, legno, paglia e conchiglie. E inoltre molto pulito.

La stanza non era ancora pronta, quindi ci hanno offerto un caffe’ ( espresso, ottimo, come in Italia … sara’ che eravamo in piedi dall’alba, sara’ per quel putrido caffe’ americano in bicchiere di carta bevuto al volo a Playa prima di partire ma pareva proprio oro colato) in attesa di portare i bagagli di sopra e cosi’ abbiamo dato un’esploratina ai dintorni. Il Mawimbi ha un bel giardino interno (di sabbia) ombreggiato e subito fuori la spiaggia attrezzata con lettini e amache colorate.Inoltre i proprietari, Carmelo ed Ornella sono gentilissimi e sempre disponibili, hai proprio la sensazione di essere a casa tua( ps. Un abbraccio se state leggendo).

Ma guarda la terapia del caffe’, che oltre a rigenerarci il corpo ci aveva rigenerato anche lo spirito… infatti dopo pochi minuti si apre il cielo ed esce il sole… Il mare in un momento e ‘ cambiato completamente , uno specchio di acqua cristallina con tutte le tonalita’ del verde su un letto di fine sabbia bianca.

Grazie al cielo ho pensato, niente divorzio !!! I primi tre giorni c’era vento dal nord quindi un vento molto forte e anche freschino ed un po’ di alghe. Dal quarto giorno in poi, e’ girato il vento e pur mantenendo una gradevole temperatura (molto sole ma ventilato e poca umidita’) sono sparite completamente le alghe. Gente, un paradiso… Ho fatto delle foto che non vi dico… Certo, Holbox non e’ un’isola per tutti. Poco turismo, poche strutture, pochissimi locali (e alle 22.30 se vi volete bere una tequila preparatevela a priori in camera perche’ a loro non gli frega delle vostre voglie notturne se e’ Serrado e’ serrado e basta).

Ma se amate la natura, chilometri di spiaggia vergine e una miriade di conchiglie di tutte le forme ed i colori e quel mare da cartolina… La gente e’ cortese, ti saluta e ti sorride non come a Playa dove sei solo un pollo da spennare … Parentesi pesce. Ne ho visto tanto ma mangiato poco . Nel senso che l’attivita’ principale e’ si’ la pesca, ma per quel che mi hanno detto il pescato viene subito impacchettato ed esportato. Se andate a Holbox sappiate che i negozi di souvenir o l’artigianato da portare a casa sono una rarita’, quindi preparatevi a trovarli altrove. I ristoranti sono pochi e ci siamo trovati bene un po’ dappertutto. Se site a corto di soldi vi consiglio un baldacchino Coca Cola in piazza che fa’ per pochi spiccioli dei panini con la carne (di che? Boh…Animale!) meravigliosi … Oeh ragas non siete mica all’Hilton chiaramente, talvolta meglio chiudere gli occhi e farsi guidare dall’olfatto e dal gusto! Se una sera vi va di mangiare un ottimo cibo italiano : LAS CASITAS sulla spiaggia. Gli gnocchi ai 4 formaggi fatti in casa eguagliano quelli di mia zia ( avete presente l’estasi da cibo? Ecco…) . Un bacio a Lucio e Laura che tra l’altro sono simpaticissimi. Se andate a Holbox ricordate che per ora non ci sono bancomat e le carte di credito sono accettate raramente, quindi portatevi una buona scorta di pesos. All’internet cafe’ cambiano anche euro e dollari, in caso di necessita’.

Le strade sono tutte di sabbia e le auto sono macchinine da golf. Ahhhh se penso alla mia tangenziale qui mi viene da piangere. Dei vestiti li’ non gliene frega niente a nessuno, quattro stracci,un paio di ciabatte (che userete raramente, abbiamo trascorso nove giorni praticamente sempre scalzi) e due costumi e siete a posto.

Comunque sia, la nostra permanenza a Holbox e’ trascorsa in un batter d’occhio. Sabato 23 le ultime ore in spiaggia e poi siamo partiti per il nostro lungo viaggio di ritorno. Taxi per il molo, mezz’ora di traghetto, il mitico bus di seconda e verso le 16 arriviamo al terminal dei bus di Cancun. Da qui ci sono delle navette che per 35 pesos ti portano all’aeroporto, uno ogni mezz’ora , per un tragitto di un’oretta. Il ns. Volo era alle 20.30 quindi il check in alle 18.30 . Eravamo in anticipo un paio di ore sulla tabella di marcia e ci siamo ricordati che avevamo comprato poco e niente da portarci a casa. Quindi c’e’ venuto in mente che Laura della Casitas ci parlava del Mercato 28 a Cancun dove aveva preso dei bicchieri per il ristorante che tanto ci piacevano. Abbiamo chiesto ad un signore anziano dove fosse sto mercato ( in spagnolitaliano ovviamente… e lui a capito eh ,veramente!) e ci ha spiegato che era a pochi isolati da li’ quindi abbiamo deciso di farci un salto. In taxi pero’, per 25 pesos, perche’ con tutti i bagagli ed il caldo era impensabile farsela a piedi. Piu’ che un mercato e’ un’area per turisti con una marea di negozietti che vendono le solite mercanzie messicane ma per chi arriva da Holbox e’ proprio un’oasi per lo shopping. E ho pure trovato i bicchieri uguali a quelli del Mawimbi e della Casitas ! Alle 18 dopo un’estenuante trattativa con un paio di tassisti, siamo riusciti a farci portare con gli ultimi 100 pesos all’aereoporto che si raggiunge in poco piu’ di 20 minuti.

Alle 20.30 partenza per Madrid e da li’ per Malpensa.

Domenica 24 rieccoci a Milano. Pioveva . C’era pure foschia. Tutto grigio. Nel corridoio del terminal regnava un tetro silenzio. Che tristezza il ritorno. Mini van, parcheggio, auto, autostrada ed eccoci alla ns. Casa a Brescia. Avevamo spento la caldaia e in casa c’erano 16 gradi . Si’ siamo proprio tornati, abbiamo pensato…



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