PISTE BERBERE: la rosa del deserto

Dal finestrino vedo la mia amata Torino, sempre più piccola e lontana, fino a scomparire, e come tutte le volte che sono salita su un aereo, penso di essere matta: cosa ci faccio in mezzo al cielo su questo trabiccolo? Beh! Ormai ci sono e comunque é meraviglioso, anche perché, nonostante le mie incertezze e la mia miopia, sono riuscita ad...
Scritto da: giovanna fara
piste berbere: la rosa del deserto
Partenza il: 16/07/2007
Ritorno il: 23/07/2007
Viaggiatori: in gruppo
Spesa: 1000 €
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Dal finestrino vedo la mia amata Torino, sempre più piccola e lontana, fino a scomparire, e come tutte le volte che sono salita su un aereo, penso di essere matta: cosa ci faccio in mezzo al cielo su questo trabiccolo? Beh! Ormai ci sono e comunque é meraviglioso, anche perché, nonostante le mie incertezze e la mia miopia, sono riuscita ad imbarcarmi su quello giusto.

Mi chiedo cosa troverò e cosa avrò dimenticato a casa e soprattutto: che diavolo ci vado a fare nel deserto? proprio io che soffro il caldo e poi … Dopo un anno di lavoro e di studio sono stanchissima. Ho paura, avrò fatto una scelta azzardata di cui mi pentirò? Comunque vada tra una settimana potrò tornare nel verde, tra le mie bellissime e fresche montagne.

Che carina Fiorella che mi accoglie in albergo, finalmente posso rilassarmi, la sua amicizia é per me un porto sicuro ed affidabile, non so come potrò mai ricambiare. A Djerba la spiaggia é bianca, mi immergo nell’acqua calda, trasparente ed azzurra e mi lascio avvolgere dalla bellezza del mare. Chiaccheriamo, mangiamo e dormiamo, ed al mattino presto si parte.

Una guida ci parla in italiano con un accento curioso e divertente e davanti ad una cartina del Sud – Tunisino ci illustra il tour. Timorosa, tengo stretta la mia bottiglia d’acqua e salgo sulla 4×4 con quelli che saranno i miei compagni di viaggio.

L’autista “col turbante” si presenta: lui é “Taieb dalla nascita” e noi chi siamo? Inzia da Djerba il mio viaggio da sogno: deserto roccioso, oasi, montagne, laghi salati, dune pietrificate, rose del deserto, villaggi sperduti, alberghi di lusso, piscine, case berbere, palmeti, mercatini, musei, sinagoghe, medine, dromedari, capre, thé, spezie … E soprattutto spazi infiniti e tanto cielo.

Quanta ricchezza in mezzo a questa sabbia, tra le roccie, tra i volti dei bambini berberi, sulle montagne e nella steppa. L’aria é pura ed i colori meravigliosi. Qui tutto é colorato, il cielo, la terra, i mercati, le persone, non esite nulla che sia grigio. Cerco di trattenere nei miei occhi e nella mia anima le emozioni che passano attraverso quello che vedo e che sento.

Si ma noi chi siamo? Compagni di viaggio per una settimana, e che compagni! Simpatici, accoglienti, carini e curiosi. Con naturalezza, come se ci conoscessimo da sempre, abbiamo condiviso risate, fatiche, pensieri, aspirine, la magia di una tenda in un’oasi ed un cielo pieno di stelle.

Ho ritrovato me stessa tra le dune rosse del Sahara, davanti ad un fuoco al tramonto, pane e the alla menta, il cielo colorato di rosa. Accoccolata sulla sabbia non riesco a distogliere il mio sguardo incantato dalla prima stella della sera.

Intanto, anche un preside, compagno di viaggio da noi carinamente soprannominato “Fellini”, dietro la sua inseparabile telecamera pronuncia un fatidico: “E’ … Fantasfttticcco!!!!”; non riusciamo a trattenere le risate.

“Taieb dalla nascita” mi ha detto che sono troppo timida, infelice, che lui sa leggere la mano e, cercando di non offendermi, mi definisce UNA ROSA SENZ’ACQUA. Non mi conosce, come può aver colto in me queste cose? Dice di aver osservato il mio sguardo. Sorpresa per quanto mi ha detto, mi chiedo se mi stà prendendo in giro, ma mi rendo conto che, comunque, questo uomo é sicuramente dotato di una sensibilità eccezionale, fuori dal comune. La sensibilità di chi osserva in profondità, di chi sà cogliere e “sentire”anche in presenza di chi non parla.

Come “sospeso tra due mondi”, con il suo “sentire” riesce ad orientarsi nel deserto senza perdersi ed a parlare la mia lingua utilizzando sfumature che tanti italiani non conoscono. Mi avrà sicuramente presa in giro, ma trovo gradevole anche questo, perchè viene da una persona speciale dotata di un’ intelligenza ed una simpatia straordinarie.

Con pazienza, durante il viaggio ha risposto a tutte le nostre domande, sui luoghi e sulla cultura della sua gente e con premura si é sempre preso cura delle nostre esigenze. Grazie a lui ho capito che anch’io sono un essere un pò sospeso tra due mondi: adoro la natura, ma sono “Giovanna dalla nascita” e per ironia della sorte sono nata e vivo in città. Ma nonostante le ciminiere della Fiat, la confusione dei supermercati, il traffico, lo smog, la gente indifferente e distratta, ora so che posso scegliere di vivere con più dolcezza, più serenità e più umanità.

Il meraviglioso cielo del deserto mi ha regalato una stella cadente, ho espresso il mio desiderio e fiduciosa ho ritrovato la mia strada, o meglio una pista berbera: quella della natura, delle emozioni, della solidarietà, dell’amicizia, dell’accoglienza e del “sentire”. Sono i nuovi boccioli di una ROSA che finalmente ha ritrovato l’ACQUA, quella preziosa, che si trova solo nel deserto.

Saluto e ringrazio tutti gli amici che hanno partecipato con me al tour Piste Berbere dal 16 al 23/07/07, compreso il preside “Fellini” (… Non me ne voglia).

Un saluto particolare a Fiorella, Michele e Valentina, Massimo e Tiziana ed al mitico Taieb.

Con simpatia Giovanna, torinese dalla nascita, montagnina per passione ed ora anche un pò beduina.

Sciauuuuuuu Belllllllli!!!!!!!



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