Piacevole sorpresa
E’ mio compito organizzare i nostri viaggi e così mi sono messa al lavoro su internet per avere notizie e per fissare gli alberghi nelle varie tappe.
Siamo partiti verso le 6 da Prato, la città dove viviamo da oltre 20 anni, e abbiamo preso l’autostrada fino a Bologna, poi verso Padova, Venezia e Trieste. All’ultima stazione di servizio italiana abbiamo acquistato la vignetta per l’autostrada Slovena,per una settimana 15 euro.
Ci siamo diretti, appena passato il confine verso Lipica famosa per l’allevamento dei cavalli ma, dato che lo spettacolo iniziava soltanto alle 15, abbiamo preferito saltare questa tappa e proseguire per le Grotte di San Canzian, sono meno conosciute di altre ma meritano certamente una visita, qui il fiume Reka si inabissa e scorre nelle profondità tra sale suggestive, il percorso della visita è di circa 3 Km e non è difficile. Accompagnati dalla nostra guida scopriamo fantastiche stalactiti, stalagmiti e colonne formatesi nel corso dei secoli,la parte più faticosa è sicuramente all’uscita quando si devono fare circa 300 scalini!!! Dopo questa bella fatica è piacevole riposare seduti al tavolo della Gostlina (come le nostre trattorie) dove si possono gustare piatti tipici sloveni ad un prezzo ragionevole.
Siamo quindi ripartiti alla volta della costa, tappe d’obbligo a Koper e Izola, pittoresche cittadine sullo splendido mare Adriatico, non è semplice trovare un parcheggio ma con un po’ di pazienza ci siamo riusciti. Ci siamo quindi diretti verso Piran dove avevamo fissato all’Hotel Tartini, ottima la sua posizione proprio sulla piazza principale, camere spaziose e pulitissime, molto gentili alla reception,nelle vicinanze il parcheggio. Dopo una veloce rinfrescata siamo subito usciti alla scoperta di questa bellissima cittadina che si estende sulla punta di un promontorio tra i golfi di Pirano e Struggano, le strette stradine si aprono su piazzette piene di negozi e ristoranti. La zona di Punta e quella di Marciana sono separate dalla splendida piazza Tartini e in alto, come a fare la guardia, il Duomo con il notevole campanile, del 1608, copia di quello di San Marco a Venezia.
Il panorama è favoloso e non si smetterebbe mai di fare foto, in basso i bagnanti si rinfrescano con nuotate nelle pulitissime acque.Scendiamo nuovamente nella parte bassa e ceniamo in uno dei tanti ristorantini tipici che offrono pesce cucinato in modo semplice ma gustosissimo, poi, dopo un giretto sul porto ce ne andiamo a riposare.
La nostra giornata inizia con una tappa alla mondana Portorose, affacciata sul golfo di Pirano, ricca di strutture alberghiere e di sale da gioco, si estende fino alle Saline di Sicciole e il suo porto turistico è veramente notevole.
Lasciamo il mare e ritorniamo verso la zona carsica dirigendoci al piccolo villaggio di Hrastovije, su un’altura un tipico Tabor, un recinto dove si rifugiavano gli abitanti nei momenti di pericolo, all’interno del quadrilatero una piccola chiesetta romanica dove, per caso, fu scoperto un ciclo di affreschi di Giovanni da Castua, fra questi la famosa danza macabra, tutto l’interno è decorato e ci viene spiegato con fare un po’ annoiato da una signorina che funge sia da cassiera che da guida! Bene, non ci resta che avviarci verso Postumia, nostra prossima tappa dove abbiamo la prenotazione all’Hotel Jama, proprio accanto all’ingresso delle Grotte. E’ un albergo che, sicuramente, ha avuto tempi migliori ma, nonostante l’aria vecchiotta risulta pulito, con una splendida vista sul parco e con un buonissimo ristorante. Nel pomeriggio decidiamo di andare a vedere le grotte, prendiamo i nostri maglioni(all’interno ci sono solo 8-10°) e ci dirigiamo all’ingresso dove c’è già una bella fila in attesa del turno delle 16, un trenino ci porterà a visitare la prima parte, va piuttosto veloce ma si possono ammirare scenari favolosi, messi anche in evidenza dalle luci, posizionate in modo ottimale! Dopo un paio di chilometri, si prosegue a piedi, divisi per gruppi a secondo la lingua, il sentiero sembra bagnato ma, ci viene detto, è coperto da una resina particolare che non fa scivolare. Le varie cavità hanno nomi che spesso derivano dal loro aspetto o da particolarità che vi si trovano come la Grotta del Diamante dove si ammira la più bella stalagmite che è anche il simbolo delle Grotte di Postumia. La passeggiata termina alla Sala dei Concerti da dove si risale sul trenino che, dopo un breve tratto, ci riporta all’uscita.
Il nostro pomeriggio trascorre fra i negozietti di souvenir in cerca di qualche ricordino da portare a parenti e amici, una breve sosta per un rinfrescante boccale di birra gelata e poi in albergo per una sostanziosa cena e il necessario riposo.
La mattina ci dirigiamo al Castello di Predjama, un piccolo villaggio a circa 10 Km da Postumia, è particolarissimo perché costruito tra i monti Hrusica, all’entrata di una grotta su una parete rocciosa a strapiombo, si chiama anche Castello di Erasmo dal nome del cavalleresco bandito Erasmo Lueghi che qui fu assediato per la sua cattura. La parte esterna fu poi costruita dai Kobenzel, ma la zona che più rimane impressa è la parte antica, completamente nella grotta, che viene chiamata Tana di Erasmo.
Ci dirigiamo verso Lubjana, nostra prossima tappa, percorrendo la strada statale che meglio ci permette di vedere il modo di vivere di questo paese, arriviamo a Vrhnica, paese natale di Cankar,scrittore di prosa sloveno, qui non c’è molto da vedere ma meritano una veloce occhiata le belle residenze che si susseguono sulla via principale.
Lasciamo il paese per andare a Bistra, piccolo villaggio noto per l’ex certosa (Kartuzija) che è stata trasformata nella sede del Museo della Slovenia, qui percorriamo le varie fasi dello sviluppo della cultura tecnica e scientifica del paese nel settore agricolo, tessile, per la lavorazione del legno, della caccia, della pesca e del trasporto. Il tutto circondato da un grande parco con un laghetto, molto ben tenuto. Una curiosità da non perdere è sicuramente l’edificio dove sono esposte le auto di Tito, ce ne sono di favolose, quasi tutte blindate e sono modelli veramente particolari!! All’uscita una Gostlina dove rifocillarsi con un menù di piatti originalissimi come bistecche d’orso, medaglioni di capriolo,bistecche di cervo e funghi cucinati in vari modi, vi dico la verità, noi non ce la siamo sentita di assaggiare carni di animali anche in via di estinzione e abbiamo optato per della comune carne di maiale, era molto gustosa e ci ha fatto sentire meno in colpa! Arriviamo a Lubjana nel primo pomeriggio, facilissimo trovare l’albergo, è un po’ troppo di lusso per i nostri gusti, vi hanno soggiornato personaggi famosi, presidenti e regine, ma io l’ho scelto perché c’era una buona offerta e più che altro per la sua posizione, ovviamente centralissima.
Dopo esserci un attimo rinfrescati usciamo subito alla scoperta di questa città, è piccola ma molto vivace e ci ricorda molto Praga e Budapest, una moltitudine di localini lungo il corso del fiume Ljubljanica, tutti pieni di gente ed è difficile trovare un posticino anche per noi!Il nostro giro continua nella centralissima piazza civica, da una parte l’obelisco con la fontana dei fiumi carniolani, dall’altra il municipio e bei palazzi barocchi. Fa capolino, più in alto, la torre del castello, ma quella sarà la nostra passeggiata domani mattina.
La mattinata inizia con un’ottima colazione nella sala del nostro albergo, molti clienti fanno foto allo splendido assortimento proposto, i camerieri sono molto professionali ma rovinano tutto con la velocità con cui ti tolgono i piatti… sembra che prima fai e più contenti sono…Sì, c’è qualcuno che riempie in modo eccessivo i piatti, ma non tutti fanno così e tutta questa velocità a farti finire non fa certo piacere visto che è un albergo a quattro stelle e con dei prezzi piuttosto salati!! Il tempo è un po’ nuvoloso e minaccia di piovere ma niente mi può impedire di visitare il mercato, pensate che viene fatto ogni giorno, ci si può trovare di tutto, sono tanti banchi con le tendine a righe bianche e blu e mettono allegria solo a guardarli. Giriamo, curiosando, mentre ci dirigiamo verso la funicolare che ci porterà al castello, troviamo altri italiani ma con nostro rammarico sono un po’ rumorosi e con rammarico ci teniamo in disparte! Il Castello si rivela una grandissima delusione, una mia amica me lo aveva detto ma io credevo fosse troppo pessimista, l’esterno non è stato modificato ma all’interno hanno abbinato costruzioni modernissime che però stonano molto e creano una grande accozzaglia di stili, l’unica cosa che si salva è la Cappella che è decisamente bella. Non ci viene voglia di rimanere e, fatta qualche foto al panorama, che è splendido, non ci resta che ritornare verso la funicolare per ritornare al mercato.
Non è possibile non comprare e ci mettiamo a scovare qualche ricordino per amici e parenti, poi, visto che siamo golosi, ci dirigiamo verso i banchi dei prodotti tipici dove acquistiamo funghi secchi e una torta favola con i mirtilli.
La nostra mattinata prosegue con la visita della città, tante chiese e bellissimi palazzi spesso in fase di restauro, poi la zona moderna con molti giardini e pulitissima. Nel pomeriggio decidiamo di andare verso Maribor ma, per strada decidiamo di visitare prima la cittadina di Ptuj. Sovrastata da un bellissimo castello, dove passiamo un paio d’ore a visitare il museo che è veramente particolare, scoviamo angoli veramente graziosi che non ci saremmo immaginati poi, mentre stiamo per ritornare alla nostra macchina, siamo via via circondati da un raduno di moto, saranno state almeno cinquecento, una più bella dell’altra e i loro proprietari fanno a gara a chi fa più rumore ma è una simpatica confusione che mette allegria solo a guardarli!!!!!! Maribor, pur essendo la seconda città della Slovenia, si rivela piuttosto monotona, in giro ci sono pochissime persone, forse perché è sabato pomeriggio, così girelliamo per il centro visitando la Gavni trg, la piazza principale, con il monumento votivo dedicato alla Madonna, il municipio e la chiesa di San Luigi. Vediamo solo l’esterno della cattedrale nella piazza alberata dove si affacciamo anche i neorinascimentali palazzi delle Poste, il teatro nazionale sloveno e la biblioteca universitaria ma, anche questi, sono tutti chiusi e così, dopo aver girellato ancora un po’, non ci resta che consolarci con un bel gelato e poi riprendere la strada del ritorno.
L’ultima sera a Lubjana ci regaliamo una romantica cenetta a lume di candela in uno dei ristorantini lungo il fiume e una passeggiata per le strade del centro dove tanti artisti di strada allietano la moltitudine di persone che, come noi, girellano senza meta…Poi, siamo stanchi… a nanna.
Lasciamo la città per andare verso Krany, il centro storico è situato su un promontorio alla confluenza dei fiumi Kokra e Sava e conserva la struttura medievale, visitiamo la chiesa di Sv.Kancijan, è il primo esemplare di chiesa a sala della Slovenia, otto pilastri dividono l’interno in tre navate a tre arcate, coperte da elaborate volte stellari ornate a rilievo. La stella centrale è il capolavoro di Giovanni da Lubiana ed è un affresco con cori d’angeli. Anche qui, sulla piazza principale, di forma allungata, si affacciano diverse case medievali e rinascimentali fra cui il municipio che è anche sede del museo archeologico con reperti che partono dalla preistoria al rinascimento.
Ci spostiamo verso un’altra incantevole cittadina, Skofia Loka, dominata dal cinquecentesco castello tra colline verdissime, vi si accede dal un ponte di pietra ad arco unico dal quale si possono vedere i resti di antichi mulini abbandonati, è disposta su due livelli, uno più vicino al castello con le case dei ricchi mercanti e gli edifici pubblici e l’altro, più in basso con le più modeste rustiche case popolari. Sulla piazza civica si trova la fontana con lo stemma della città e poco più avanti il monumento barocco alla Madonna, una colonna con le statue di S. Giuseppe e S.Antonio.
Una ripida salita porta al castello, circondato da un parco, consiste in un grande edificio a U ai cui vertici svettano due torri una quadrata, una cilindrica, più a lato una torre campanaria a base ottagonale. Anche questo castello è la sede di un museo piuttosto interessante, nella cappella sono conservati tre grandi altari dorati.
Proseguiamo il nostro viaggio dirigendoci verso Kropa, il paese del ferro battuto, lungo le strade che costeggiano il fiume si vedono le prese d’acqua che alimentavano i magli, le case sono adornate con oggetti in ferro battuto tutti diversi l’uno dall’altro, decidiamo di fermarci a mangiare in un piccolo ristorante in mezzo al paese, pochi tavoli ma un ambiente familiare e simpatico! Chiacchieriamo in un inglese stentato con una coppia di australiani che sono seduti al tavolo vicino a noi e ci informano che, nonostante sia domenica, il museo è aperto e che ci conviene visitarlo.
Dopo aver pagato e ricevuto come simpatico ricordo un piccolo “chiodo” di ferro battuto ci dirigiamo verso il museo, oggetti particolarissimi, uno dei simboli della Slovenia, il drago, in tante fogge, ma ciò che ci piace di più è una credenza con all’interno un carillon gigante. Ora ci attende la nostra ultima tappa, Bled, una mia amica mi ha detto che resterò incantata,sarà vero? Sì, è proprio così, la cittadina di Bled è incantevole, la pensione Alp dove alloggiamo è la tipica casetta un po’ stile tirolese, in legno, con tutti i fiori alle finestre e uno splendido giardino. I proprietari sono gentilissimi e le camere ottime, il prezzo (50 euro a testa) comprende la mezza pensione. Decidiamo di andare subito al lago, ci sono dieci minuti a piedi e così facciamo una passeggiata, giunti sul lungo lago, strapieno di turisti, ci dirigiamo verso un piccolo molo dove è in attesa un barcaiolo che, con la sua “pletna”, così si chiamano queste barche con il tettuccio, ci porterà sull’isolotto dove c’è la famosa chiesetta con la “Campana dei desideri”, ripartiremo dopo una mezz’ora, il panorama è splendido, il colore del lago è di un azzurro-verde particolarissimo e non ricordo di averne visti altri di questa fantastica colorazione, è di origine glaciale, cioè generato dal ghiacciaio del Triglav, le sorgenti d’acqua sgorgano dal fondo a circa 20 gradi e d’estate la mantengono ad una temperatura non più alta dei 25°,sul lago non possono andare natanti a motore e vi sono spazi attrezzati per la balneazione.
Sull’isolotto, dopo una breve salita arriviamo nella piazzetta dove si affacciano la chiesa, un piccolo negozio di souvenir e un bar, una scalinata porta nella parte più in basso dove tanti ragazzi prendono il sole e si tuffano nelle bellissime verdi acque, noi andiamo a suonare la campana, anche altri del nostro gruppo della barca sono lì e ci facciamo le foto a vicenda mentre esprimiamo i nostri desideri!!!! Dopo altre fotografie al panorama ritorniamo verso la pletna che ci riporta a Bled, non ci lascia dove siamo saliti, ma dall’altro lato del lago dove è in corso una festa popolare, ci sono molti stand gastronomici e tanti banchi di prodotti dell’artigianato locale, mi manca ancora qualche regalino e così mi butto nello shopping. All’ora di cena rientriamo alla pensione, hanno apparecchiato in giardino perché fanno un barbecue per gli ospiti, dopo vari assaggi, un bel bicchiere di birra e poi un applauso al dolce a forma di cigno che la cuoca porta in tavola con grande gioia dei bambini presenti.
Per smaltire ritorniamo al lago, c’è il trenino che sta per partire e io costringo mio marito a salirci, in effetti siamo tutti, o quasi, adulti, con velocità sorprendente facciamo il giro del lago e ancora una volta siamo incantati da tanta bellezza. La mattina, fatti i bagagli, scendiamo a fare colazione, poi andiamo al Castello, si eleva su uno sperone roccioso a strapiombo sul lago e si gode un meraviglioso panorama, ci soffermiamo ad acquistare dei vini tipici in un’enoteca ricavata in una delle cantine del castello e veniamo serviti da un signore vestito da frate e dal suo garzone anche lui in abiti di epoca medievale, ancora un giretto per il castello, il museo, le torri e poi via, verso l’ultima tappa.
Arriviamo così all’incantevole lago di Bohinj,il più grande della Slovenia, ai piedi del Triglav, circondato da boschi, tante le barche di pescatori e le canoe che da qui iniziano il percorso del fiume Sava. Un tipico ponte di pietra conduce all’ingresso della chiesetta di Sv.Janez, questa è particolare perché coperta interamente da affreschi anche all’esterno.
Bene, ora, dopo una breve sosta fra le montagne per mangiare un’ottima trota, inizia il nostro viaggio di ritorno, su strade statali arriviamo a Nuova Gorica e da lì, dopo pochi chilometri l’autostrada italiana, salutiamo la Slovenia, questo paese ci ha incantato, non pensavamo fosse così bella, sicuramente ritorneremo per visitare alcune zone che, per motivi di tempo abbiamo saltato o visitato velocemente.