Petit Paris
1° giorno Venerdì 22 Agosto 2008 Arriviamo all’aeroporto di Orly intorno alle 11e30 del mattino tramite volo interno da Nizza con l’Air France.
Raggiungiamo l’albergo posizionato strategicamente in una traversa dietro l’Arco di Trionfo e i mitici Champs Elysees.
L’Albergo Royal Magda Etoile è piccolo ma confortevole, pulito e con personale gentile.
Decidiamo per una visita veloce all’Arc de Triomphe, peccato solo che si sia messo a piovere e noi come al solito siamo vestiti inadeguati ma soprattutto senza ombrello! La passeggiata lungo il viale dello shopping é d’obbligo, i negozi con le vetrine memorabili si alternano in un mix di colori e luccichii. Scendiamo in metro e facciamo l’abbonamento da 5,80 per l’intera giornata, a conti fatti e per l’intero w-end ci conviene fare un abbonamento al giorno, peccato che la metropolitana sia molto vecchia e mal tenuta, cartacce, macchie di muffa e odori forti sono presenti in buona parte delle stazioni. La prox tappa sarà il Trocadero, la splendida terrazza dalla quale ammirare la Tour Eiffel.
Quando arriviamo troviamo una pioggia fittissima e un vento forza 9, neanche l’ombrello appena comprato riesce a ripararci ma lo spettacolo è talmente emozionante che non ci importa. E’ bellissima. Non credevo che un ammasso di ferro simile, potesse avere tutto questo fascino.
Arriviamo fin sotto la Tour Effeil pensando che forse con questa pioggia troveremo meno coda all’ingresso della salita.
Solamente le entrate per le scalinate a piedi sono vuote…C’è più coda per gli ascensori, certo! Torneremo nuovamente, magari di sera.
Sarà meglio comprare qualche abito adeguato perchè le previsioni del tempo non miglioreranno, così pensiamo di andare nei centri commerciali de La Defense. Al nostro arrivo troviamo il famosissimo arco di marmo bianco che ci presenta uno scenario futuristico dietro di lui. Architettura moderna e grandi spazi tra opere d’arte e milioni di pezzi di vetro. Sotto questa veste Parigi è diversa, quasi inadeguata per quanto io adori la modernità.
Finiamo il nostro giro di compere e facciamo pausa allo Starbucks, ci sediamo nella terrazza del retro bar e consumiamo il nostro caffè tra i piccioni, le carte e bicchieri di carta buttati a terra. Parigi è piuttosto sporca ovunque.
Optiamo per una sosta a Pigalle per cena e ci divertiamo a curiosare nei vari negozi che si trovano su questo pittoresco viale. Ancora un’occhiata al Moulin Rouge, al museo dell’erotismo e via alla volta della Tour Eiffel per la salita notturna.
Arriviamo in tempo per l’ultima scalata della sera e a mezzanotte e mezza siamo in cima all’antenna radio più alta e famosa del mondo, tra i giochi di luci che fanno ballare tutto il panorama circostante. Molto romantico.
2° giorno Sabato 23 agosto 2008 Questa mattina si dorme un po’ e tiriamo fino a mezzogiorno perchè per pranzo andremo a Montmatre.
Visitiamo il Notre Dame e la foto sul punto zero; il centro di Parigi, è scontata. Camminiamo tranquillamente per le vie di questa isoletta e godiamo davvero dell’aria parigina, forni e pasticcieri che ci regalano profumi deliziosi, baguette croccantissime che escono dal loro sacchetto per più della metà, gli anziani che discutono per chissà quale banalità sportiva…Anche le litigate dei francesi sono così tranquille e nobles oblige.
Ci aspettano ancora i giardini del Lussemburgo che ci accolgono tra verde, statue, fiori coloratissimi e fontane. Una meraviglia per gli occhi e ancora più fortunati perchè possiamo oziare sulle sedie del parco accompagnati dal sole splendente spuntato a sorpresa da qualche ora.
La guida sulla quale avevo studiato per questo viaggio, consigliava una passeggiata in una delle vie più antiche di Parigi, la via Romana che portava alla capitale italiana passando per Lione; Rue Moufettard.
Abbiamo camminato un po’ per trovarla ma è stata davvero piacevole. E’ una strada stretta e in salita con il classico ciottolato dei nostri centri storici, piena di negozietti molto carini che spaziano dal supermercato giapponese, gioiellerie indiane e antichi negozi di musica.
Volevamo ancora un po’ di romanticismo e cosa sarebbe stato meglio della Plantee Promenade per rilassarci un po’ dopo la camminata e godere del verde sopra Parigi? I Ponti di questo antico percorso ferroviario sono stati adibiti a gallerie d’arte e design, quindi è stato molto interessante perdersi in tutti questi spartani locali prima di salire per la lunga passeggiata nel parco sopraelevato. Il tramonto visto all’altezza dei tetti di Parigi è mozzafiato.
Per cena abbiamo optato per un classico bistrot nei pressi dell’Academie de la Music, sfarzosa opera archettonica in stile parigino.
3° giorno Domenica 24 agosto 2008 Sveglia presto perchè vorremmo saltare la coda alle Catacombe di Parigi, ma arriviamo e troviamo la fila che arriva al parco retrostante. Qualcuno si era portato la torcia…
La visita in questo insolito e angusto tragitto sotterraneo è durata quasi un’ora, era strano trovarsi decine di metri sotto terra al buio tra cunicoli strettissimi e cancelli arrugginiti dall’umidità. La vista di tutte quelle ossa ammassate è stata sicuramente un po’ raccapricciante e bisognava usare il flash della macchina fotografica (vietato severamente) per poter sbirciare nel fitto buio dietro ai cancelli che sbarravano alcune strette vie non accessibili. Beati quelli con la torcia.
All’uscita ci hanno controllato le borse…Qualcuno è pure in grado di portarsi a casa teschi e ossa?!!? Mangiamo in un ristorante asiatico nei pressi dell’uscita di questo tragitto che ci ha portato parecchio distanti dal punto di partenza. Purtroppo essendo domenica i negozi sono chiusi e in più siamo accompagnati dal brutto tempo che in questo w-end ci ha dato poca tregua.
Riprendiamo la metro in direzione Luovre, il posto giusto dove terminare la nostra piccola visita.
Abbiamo incontrato la piramide rovesciata all’interno del centro commerciale che ci ha portato alla piazza principale, verso l’ingresso del Louvre.
Le foto in questo posto si sprecano e l’atmosfera è così culturale da rimpiangere il fatto di non ricordarsi poi molto di tutta la storia dell’arte che ho studiato alle superiori.
Ritorniamo nel centro per l’ultima crepe e per comprare qualche souvenir.
Casa, ora, è davvero vicina.