Peru’ patrimonio mondiale delle meraviglie

La premessa è che chi leggerà questo racconto troverà un enorme uso nonché numerose ripetizioni di aggettivi superlativi relativi e soprattutto assoluti; ce ne scusiamo, la colpa non è nostra ma è del paese che abbiamo visitato(nostro pallino da tempo) in giugno 2007. Prima di partire per questa meta gli amici e conoscenti che erano già...
Scritto da: leleben
peru' patrimonio mondiale delle meraviglie
Partenza il: 17/06/2007
Ritorno il: 01/07/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 3500 €
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La premessa è che chi leggerà questo racconto troverà un enorme uso nonché numerose ripetizioni di aggettivi superlativi relativi e soprattutto assoluti; ce ne scusiamo, la colpa non è nostra ma è del paese che abbiamo visitato(nostro pallino da tempo) in giugno 2007. Prima di partire per questa meta gli amici e conoscenti che erano già stati e che abbiamo consultato( tutta gente che ha viaggiato veramente tantissimo), tutti, senza alcuna eccezione ci hanno detto:” state per andare in uno dei posti più belli del mondo!”. Quindi un po’ce lo potevamo anche aspettare, ma ciò che abbiamo visto in 14 giorni va oltre qualsiasi commento. Per l’itinerario volevamo cercare di sfruttare al massimo le nostre 2 settimane e abbiamo trovato un tour molto completo(che andava a toccare le zone e le mete che ci eravamo prefissati) tramite Mistral, che si appoggia totalmente all’ottima agenzia di turismo peruviano “Silvana Tour” . La scelta è stata eccellente e ci ha consentito di effettuare buona parte del viaggio con spostamenti via terra (2 soli voli interni), rendendo il viaggio più faticoso ma decisamente più ricco e affascinante; i trasferimenti fatti col pulmino in mezzo alle Ande(a volte anche di 8 ore) e sulla Panamericana in mezzo al deserto(per arrivare a Nazca e Paracas) sono stati insieme ai luoghi visitati quanto di più bello abbiamo mai visto in vita nostra, facendoci ammirare scenari naturali incredibili, con una forza, intensità e nitidezza di colori(caratteristica fondamentale del Perù) che ti entrano dagli occhi e ti rimangono intrappolati dentro. Noi abbiamo dovuto per motivi di tempo rinunciare al nord(dove andremo quando ritorneremo) e alla foresta amazzonica; le nostre tappe sono state in sequenza: LIMA: è la capitale, ma c’entra ben poco con quello che è il vero Perù; costruita dagli spagnoli nel deserto, è una megalopoli arida, brulla, molto grigia che si affaccia sull’oceano Pacifico ed è interamente circondata da sabbia e rocce. Carina la Plaza de Armas e il quartiere Miraflores che costeggia l’oceano, ma per il resto non ci è assolutamente piaciuta. AREQUIPA(2.400 m), CHIVAY(3.700m) E LA VALLE DEL COLCA(3.650 m): Arequipa è molto bella ed è situata in mezzo a 3 vulcani; dalla parte alta della città si gode di una visuale favolosa. Da non perdere il monastero di Santa Catalina( una città dentro la città) e la visita al museo dove è conservata la mummia di Juanita. Arequipa è anche la base di partenza per la visita a Chivay(se vi capita fate il bagno nelle calde terme naturali all’aperto a 3.700 m di altezza con le Ande che fanno da spettatori) e alla valle del canyon Colca(per arrivare si valica un passo a 5.000 m) dove oltre all’incredibile spettacolo dei paesaggi abbiamo avuto la fortuna di vedere i condor. Sul percorso abbiamo incontrato anche numerosi vicùna, alpaca e lama. PUNO E IL LAGO TITICACA(3.850 m): a Puno si arriva soprattutto per ammirare il lago Titicaca, il più alto lago navigabile al mondo, di una bellezza rara; durante la sua navigazione si visitano le isole galleggianti degli Uros e la splendida isola Taquile(4.000 m), anch’essa patrimonio mondiale dell’Unesco insieme al lago e dove sembra di tornare indietro nel tempo con i suoi abitanti che vivono senza corrente elettrica. Da qui si ammirano anche i picchi innevati delle Ande Boliviane. CUZCO(3.400 m), LA VALLE SACRA E MACHU PICCHU(2.360 m): la capitale dell’impero Incas e la vera capitale del Perù. E’ stupenda, e da qui si parte per la visita dei siti Incas intorno a Cuzco e per la valle sacra, la valle dell’Urubamba (sembra un enorme quadro, da mozzare il fiato)con il tipico mercatino di Pisac, l’imponente quanto bella fortezza incaica di Ollantaytambo, ed infine col trenino che porta a Aguas Calientes: da qui si sale con i pulmini e si arriva a Machu Picchu, semplicemente senza parole. CHINCHA, NAZCA, PARACAS E LE ISOLE BALLESTAS: è la zona costiera del deserto a sud di Lima ed è anche la zona maggiormente colpita dal terribile e disgraziato terremoto di agosto 2007. Siamo nel deserto peruviano, in una zona totalmente differente da quelle andine, ma non per questo meno bella e ricca di cose da vedere: partendo da Chincha, cittadina dove si produce il Pisco Sour(la bevanda nazionale peruviana), per poi arrivare a Nazca per ammirare le famose linee(anche qui, senza parole) dall’alto con il sorvolo su aerei turistici; infine Paracas con l’escursione in barca alle isole Ballestas, dove si incontra l’enorme candelabro inca scolpito nella roccia e dove abbiamo ammirato pinguini e leoni marini in uno scenario naturale incredibile. Volendo dare qualche consiglio, ci sentiamo innanzitutto di dire che chi ama viaggiare non può non visitare un paese come questo; perciò per prima cosa non fatevi scoraggiare dalle altitudini che si raggiungono perché questo è un viaggio alla portata di tutti e l’unica cosa da fare è moderare nei primi 2 giorni di altura l’alimentazione e l’uso di alcolici; se fate questo non vi succederà niente, al massimo un po’ di testa pesante ma solo per 1 o 2 giorni, niente più. Ovviamente l’abitudine all’altura va fatta in maniera graduale, ma per far questo basta evitare di andare direttamente da Lima(35 m) a Cuzco(3.650 m); quindi, nell’organizzare il viaggio tenete presente che una volta arrivati a Lima, prima di “addentrarvi”nelle Ande è meglio andare a visitare Arequipa(2.450 m), dove l’organismo si abitua all’altura ed è così pronto per “salire” di quota( noi,durante il trasferimento al Colca, siamo anche scesi per fare foto a un passo a 5.000 m che è stato il punto più alto del viaggio, ma stavamo bene e non ci è successo niente, e come noi anche gli altri che viaggiavano con noi). Seconda cosa: se andate a Nazca non perdetevi assolutamente l’occasione di fare il sorvolo per vedere le linee, il volo è tranquillissimo e non da nessun problema(basta tenersi leggeri a colazione o anche rimandarla a dopo ed evitare per una volta di bere latte). Per il resto la tranquilla gente peruviana che abbiamo incontrato ci ha accolto con curiosità e generosità, spesso mostrandoci i propri prodotti, peraltro molto belli e dove trionfa quella forza di colori che è impressa nel dna del Perù. L’unica precauzione è evitare le zone più fuori mano nelle città più grandi(Lima, Arequipa, Cuzco), tutto qua. Un accenno anche alla cucina peruviana: noi l’abbiamo trovata ottima, molto gustosa e molto varia. Quindi, per concludere, che cosa dire di una nazione che ha al suo interno i resti delle civiltà degli Incas, ma anche quelli dei Chimu, dei Moche, dei Nazca, dei Chavin e di altre civiltà pre-incaiche? Che dal punto di vista faunistico ti dà la possibilità di vedere pinguini, leoni marini, condor, colibrì, vicuna, lama, alpaca, per non parlare di tutte le altre specie animali presenti nella foresta amazzonica? Che dal punto di vista geografico ha da una parte il deserto, dall’altra la foresta amazzonica, e in mezzo a fare da “spartitraffico”la catena montuosa delle splendide Ande, creando di conseguenza una serie illimitata di scenari naturali unici al mondo? Che cosa dire? Semplicemente che il Perù è un Patrimonio Mondiale delle meraviglie. Emanuele e Marika


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