Peru’ on the road 2

Come dice il titolo proprio on the road, perche' noi abbiamo visitato una parte del peru' noleggiando l'auto.non capisco come mai la guida turistica(forse anche le altre)che avevamo noi,lonely planet, sconsiglia il noleggio auto.certo che non si puo' pretendere di arrivare in cima alle ande con la macchina,nemmeno inoltrarsi nella foresta,ma noi...
Scritto da: cristina66
peru' on the road 2
Partenza il: 17/12/2008
Ritorno il: 06/01/2009
Viaggiatori: in coppia
Ascolta i podcast
 
Come dice il titolo proprio on the road, perche’ noi abbiamo visitato una parte del peru’ noleggiando l’auto.non capisco come mai la guida turistica(forse anche le altre)che avevamo noi,lonely planet, sconsiglia il noleggio auto.certo che non si puo’ pretendere di arrivare in cima alle ande con la macchina,nemmeno inoltrarsi nella foresta,ma noi abbiamo viaggiato su strade bellissime(panamericana) senza problemi.certo bisogna avere un po’ di riguardo verso quell’auto che ti accompagna nel tuo itinerario,ad esempio trovare sempre l’hotel con il garage.parcheggiare nei posti custoditi e naturalmente aver cura di lei.la cosa bella dell’avere l’auto propria sta nel fatto che ti puoi muovere quando vuoi ed arrivare dove desideri senza badare agli orari.soprattutto pero’ si possono vedere i paesaggi che magari spostandosi in autobus di notte non si vedrebbero.noi abbiamo percorso 4000 km in20 gg,ed e’ stato proprio il tipo di vacanza che piace a noi,cioe’ poter vedere.ammirare i paesaggi che ti circondano giorno per giorno.godersi tutti i cambiamenti di altitudine di terreni di cieli in piena liberta’e senza fretta.a noi la vacanza piace cosi,macinare km in auto per apprezzare la vera vita dell’estero.cosi riusciamo ad apprezzare molto di piu’ il nostro paese quando rientriamo.il peru’ e’ stato deciso ad agosto,quindi acquistiamo i biglietti aerei a settembre(klm 1450e l’uno)e prenotiamo l’auto da ritirare all’aereoporto e riconsegnare al ritorno.ad attenderci a lima c’era la nostra ferrari rossa(era solo una uno fire) nuova con air cond.e cd radio.gia’ nel traffico caotico della sera di lima ci sentiamo parte di quel peru con i suoi minibus puzzolenti e le auto cariche all’inverosimile.tutti strombettano,ma non da prepotenti come spesso succede in italia,ma sembra che utilizzino il clacson per comunicarti quello che hanno intenzione di fare.noi generalmente usiamo le frecce e gli stop pero’!la mattina dopo con la nostra rossa targata atalanta giriamo per la citta’, lima e’ molto ampia e si perde a vista d’occhio.decidiamo di salire al cerro san cristobal per ammirarla dall’alto.quando nonostante la cartina ci perdiamo, la gente risponde sempre alle nostre richieste d’aiuto.attraversiamo un serie di favelas colorate per trovare la strada per la vetta.dal cerro lima e’ veramente mastodontica,e riconosciamo anche la nostra carrettera che ci portera’ al sud direzione nazca.la panamericana e’ in ottimo stato,ogni cento km. Circa ci sono caselli dove si paga,(una cifra ridicola rispetto ai nostri pedaggi)e la strada costeggia tutta la costa con la compagnia di dune desertiche e terre di diversi colori.ci fermiamo a punta paracas per la notte,e questa sara’anche la nostra ultima tappa prima di ripartire dove andremo a visitare le islas ballestas,dette anche galapagos dei poveri,abitate da migliaia di uccelli, leoni marini e pinguini.la mattina seguente comincia veramente la nostra conquista delle ande.la panamericana comincia a spostarsi all’interno ed e’ tutt un susseguirsi di dune colline verdi terreni arsi e paesi.i nostri compagni di viaggio sono i numerosi autobus granturismo,e i bellissimi truck di ogni marca e colore.ci accorgiamo che ci avviciniamo ai paesi, quando incontriamo i minibus strapieni di gente e i mototaxi variopinti.qui chi possiede un auto di mestiere fa il tassista! spostano continuamente persone e cose e si guadagnano da vivere.a nazca lasciamo la anamericana e cominciamo la salita alle ande:e’ un paesaggio un po’ lunare quello che ci aspetta.non c’e’ ancora vegetazione,ma una varieta’ di terre colorate,dal grigio al rosso dal verde al rosa,e la strada sale,sale sempre piu’ verso l’interno e sempre piu’in alto.quando la terra comincia a farsi meno arida e piu’ verde,siamo gia’ a 2500m e incontriamo le simpatiche vicugnas,ovvero le parenti timide delle alpaca.sono libere in un parco e purtroppo sono in via di estinzione.per la notte ci fermiamo a puquio, piccolo paese in mezzo al nulla, ma con tutto quello che noi cerchiamo:un comodo letto ,acqua calda e un buon ristorante dove si possa bere un buon bicchier di vino tinto.qui scopriamo(e per tutto il viaggio ne avremo la conferma) che in peru’ c’e’ dell’ottimo pane,che fara’ parte delle nostre colazioni(con marmellata)e dei nostri pranzi(con formaggi o salumi).la cucina e’ stata smpre ottima:quando siamo stati in montagna il piatto tipico era costituito da carne patate e riso bianco;quando siamo stati al mare la carne era sostituita dal pesce.il tutto sempre ottimamente cucinato con cura.da puquio ripartiamocon meta cuzco,le ande sono sempre piu’ verdi e coltivate.lungo la strada ci sono pochissimi ponti quindi e’ un susseguirsi di curve a ridosso del pendio,senza viadotti.e’ splendido il paesaggio che ci accompagna,i terreni coltivati e i pascoli con gli animali la fanno da padroni.ampie vallate verdi si susseguono, e noi si continua a salire.arriviamo a cuzco 3300m nel tardo pomeriggio,e rimaniamo subito affascinati dalla bellezza di questa antica citta’.le sue vie fatte di sassi ci invogliano a passeggiare per tuttsa la sera.alloggiamo vicino alla stazione del treno che porta a machu picchu, e la mattina seguente proviamo ad acquistare il biglietto per andare a visitarlo,infatti non esiste la strada che porta al sito, bisogna andare per forza con il treno.forse perche’ e’ domenica e c’e’ meno gente,forse perche’ siamo prima di natale e i turisti sono ancora a casa a scambiarsi i regali,siamo fortunati e riusciamo a partire alle 6.machu picchu e’ veramente magico come avevamo sempre visto guardando i documentari.salendo al monte wayna picchu pero’ ci chiediamo:come mai visto che gli incas erano piccoli han costruito scalini altissimi da scalare!dalla vetta il panorama e’ mozzafiato.un silenzio che ti arriva nelle ossa.al rientro a cuzco la sera ci attende una citta’ piena di luci e di magia.il treno prima di arrivare in stazione passa proprio in mezzo alle case della gente e si capisce tutt la loro semplicita’ di vita.siamo a 3300m ma non fa freddo,il clima e’ secco e le case non hanno camini perche’ non hanno riscaldamento.il giorno dopo visitiamo le altre rovine inca nei dintorni della citta’e andiamo a curiosare un po’ anche nella valle sacra fino a pisac.per noi amanti degli animali e del verde e’ un susseguirsi di alpaca vicugne mucche asini e cani molti cani in ogni paese.non sono cani abbandonati,si vede che sono in carne,ma sono liberi di seguire i greggi o i pastori, o comunque di oziare in parte alla strada.lasciamo cuzco e ci avviamo verso il lago titicaca.la strada che ci porta a puno e’ sempre su questo enorme altipiano,tanto che abbiamo percorso rettilinei lunghi anche 20 km.sempre in compagnia dei trucks degli autobus e della nostra rossa.arriviamo a puno nell’ora di punta alle 17 dove tutti si spostano per ritornare alle loro case e qui ci fermiamo in un hotel nel centro bellissimo e lussuoso per trascorrere la vigilia di natale,al costo di 45e la notte. Questo e’ il prezzo piu’ alto che abbiamo pagato per i pernottamenti,in genere con 40e abbiamo trovato buoni hotel grazie alla preziosa e attendibile guida.la vigilia di natale visitiamo le isole fluttanti del popolo uros.e la magia del lago restera’ con noi nei giorni seguenti.siamo a 4000m e ci accorgiamo perche’ anche solo a camminare nella cittadina di puno facciamo fatica.qui compriamo un sacco di cose,in prevalenza lana di alpaca sotto forma di golf, guanti e berretti da regalare ai nostri amici.abbiamo lasciato un po’ in tutti i paesi i nostri euro, cosi da far contenta piu’ gente possibile, ed e’ stato bello acquistare certi di aver fatto un’affare ogni volta(dato i prezzi a noi favorevoli).lasciamo puno per raggiungere arequipa, e ci troviamo a consumare il nostro pranzo di natale(pane formaggio e bira) a 4500m in un parcheggio sul tetto del mondo in compagnia di un monovolume carico di inglesi.il panorama e’ stupendo tra cielo e monti e nuvole,non invidiamo nemmeno un po’ i nostri parenti a bergamo comodamente seduti al ristorante per quattro ore!e la strada va tra sali scendi ora piu’ scendi che sali,perche’ arequipa ci accoglie con i suoi vulcani di 6000m che la proteggono,ad una altitudine di 2350m.e’ bellissima ordinata e pulita,anche lei come tutte le citta’ e i piccoli paesi con la sua cattedrale e la plaza des armas.questa volta la chiesa pero’ occupa tutta la lunhezza della piazza ed e’ li che abbiamo ascoltato la s.s. Messa di natale.proseguiamo ora alla scoperta del canon del colca, dove andremo a vedere i condor.ritorniamo per un centinaio di km sulla strada che abbiamo percorso il giorno prima fino al bivio che ci portera’ a chivay.ecco qui abbiamo percorso un pezzo di strada bruttina, piena di buche e sconnessa,ma la nostra ferrari si e’ comportata benissimo.prima di arrivare al paese ci e’ capitata un avventura che ancora oggi al ricordo ci brillano gli occhi.un gruppo di persone cose e animali ci han chiesto un passaggio:tre donne due bimbe tre sacchi di materiale e un alpachina.si proprio un cucciolo di alpaca sulle mie ginocchia!erano lungo la strada che scende a chivay e avevano finito il lavorodi ambulanti e per rientrare a casa avrebbero dovuto fare molti km a piedi,noi da bravi bergamaschi come siamo li abbiamo trasportate a valle,tutti sulla uno.eravamo divenuti cosi’ parte integrante dei peruviani,e mezzora con l’alpaca in braccio io amante di tutti gli animali morbidi non lo dimentichero’ mai!nel pomeriggio ci siam fatti coccolare dall’ acqua calda nelle piscine termali di chivay fino a sera,che botep!il giorno seguente percorriamo il canon del colca,cento km di strada sterrata, ma bella,attraversando moltissime terrazze coltivate.il canon del colca e’ il secondo canon piu’ alto del mondo,e il panorama ci fa restare senza fiato.anche qui contadini che camminano per kilometri e kilometri per andare a lavorare la terra, e donne colorate che vendono i loro prodotti artigianali.arrivati alla cruce del condor li vediamo:i condor, prima due poi quattro fino a vederne volare contemporaneamente 17!e’ uno spettacolo vederli nel cielo blu, e ci dispiace che vengano cacciati dall’uomo perche’ pensano che siano pericolosi.ma il condor e’ un carognero,ossia si nutre di animali gia’ morti non attacca quelli vivi, tantomeno l’uomo.la sera ci concediamo ancora un po’ di relax nelle piscine di chivay ricordando tutte le cose belle viste.la mattina dopo risalendo la valle ci troviamo difronte un paesaggio a noi noto:ha nevicato e quella polvere bianca ci fa ripensare a casa al freddo e al gelo che avevamo dimenticato da un po’.e’ ora per noi di abbandonare le ande e scendere al mare,la strada che ci riporta ad arequipa ci offre ancora incantevoli squarci di paradiso.non facciamo che ripetere che bello!arriviamo a mollendo,una localita’ frequentata sopratutto dagli arequpegni in vacanza.il paese e’ abbastanza grosso ma non ci piace,ma il grazioso hotel che ci ospita ci fa restare per due notti.il giorno dopo ci rilassiamo in spiaggia,lunghe e larghe con molti uccelli che pascolano sul bagnasciuga,e con loro noi.cominciamo a risalire la costa visto che siam ancora a circa 1000 km da lima, e ci fermiamo a camana’,una localita’ colpita dallo tzunami nel 2001 che sta ricominciando a vivere.le spiagge distano dieci minuti d’auto dalla citta’ e sono piene di locali e ristoranti per passarci tutta la giornata.ti portano pure il pasto sotto l’ombrellone per lasciarti in relax i peruviani! restiamo qui e passiamo il nostro ultimo giorno dell’anno sulla spiaggia a festeggiare con i peruviani tra musica e pisco sour.dedichiamo al relax nostro e della rossa i primi giorni dell’anno contenti di tutto quello che il peru’ ci ha offerto.la panamericana che ci riporta a lima ora non e’ piu’ una novita’ e noi abbiamo voglia si di tornare a casa dai nostri gatti e dai nostri cani,ma siamo tristi all’idea di lasciare il peru’.la gente cordiale che abbiamo incontrato i paesaggi andini stampati nei nostri ricordi,ci porta a dire: peru’ aspettaci che torneremo. Il nostro viaggio e’ costato 6000 euro compresi 800e di autonoleggio regalini e divertienti.


    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche