Periplo d’Europa in crociera
Dalla Danimarca alla Germania, dalla Gran Bretagna alla Spagna, fino in Portogallo tra pro e contro di un viaggio in crociera. Info utili per visitare alcune città in poche ore.
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Io e mia moglie siamo tornati da pochi giorni da una crociera MSC denominata “Le capitali dell’Atlantico” (partenza 28 agosto e rientro l’8 settembre). Con questo diario spero di dare qualche consiglio utile a chi intende fare un’esperienza simile e recarsi nei luoghi da noi visitati avendo a disposizione poco tempo. SPESA: La crociera (12 giorni e 11 notti) in cabina doppia con balcone, più il volo Roma-Copenhagen, un pernottamento con prima colazione nella capitale danese, presso l’hotel “Strand”, il giorno prima della partenza della crociera, e il transfer dall’aeroporto all’hotel e da lì all’imbarco, ci è costata in totale 3.810 euro. Sulla nave abbiamo invece pagato 12 euro al giorno di mance obbligatorie e 124 euro per un’escursione a Canterbury, oltre a un trattamento alla spa, alle bevande e a qualche acquisto (conveniente) al duty free, per un totale di 635 euro. LA CROCIERA: Io Clemente e mia moglie Annalisa siamo abituati da tempo a viaggiare da soli. Sapevamo bene prima di partire che il viaggio in crociera sarebbe stato diverso (tempi strettissimi in ogni centro in cui saremmo approdati, giornate con tempi scanditi dalla MSC, tanti crocieristi affatto interessati alla navigazione e alla cultura dei diversi Paesi) ma abbiamo deciso comunque di provare, un po’ per vivere un’esperienza nuova e un po’ perché attratti dall’itinerario proposto (Copenhagen, Kiel, Dover, La Coruña, Lisbona, Gibilterra, Malaga, Barcellona, Genova), oltre che per rilassarci dopo un anno di duro lavoro. Per noi la nave era ed è stata un mezzo di trasporto e niente più, dove durante la navigazione potersi rilassare al sole e da cui poter ammirare il mare, scarsamente interessati invece all’animazione e a quelle montagne di cibo proposte ad ogni ora. Fatta tale premessa è ora però di andare al sodo con quelli che ritengo i pro e i contro del viaggio appena compiuto. Il lato positivo della crociera ritengo sia quello di poter visitare più Paesi in pochi giorni, senza essere costretti continuamente a fare e disfare i bagagli, vivere sul mare ammirando coste, navi in transito (bellissimo è stato vedere un sottomarino in navigazione), animali (una moltitudine di delfini, tartarughe marine, pesci volanti e anche uno squalo martello), godersi un po’ di sole e conoscere molte persone, oltre che arrivare nelle città dai porti e lasciarsi così avvolgere da magnifici panorami. Il lato negativo sicuramente quello di avere pochissimo tempo ad ogni sbarco per visitare una città, considerando anche che si tende sempre più a ridurre i tempi delle soste nei porti, costringendo quanti scendono a terra spesso a una vera e propria toccata e fuga. Per quanto riguarda invece nello specifico l’esperienza fatta con MSC ritengo sia stato buono il livello della cucina, soprattutto del ristorante, meno del buffet dove c’era abbastanza caos e la cucina era più di tipo internazionale, buono il livello delle orchestre che si esibivano nei diversi bar della nave e molto attento il personale addetto al ristorante. Diverse però anche le pecche riscontrate: nelle piscine, dove ovunque vi sono cartelli che vietano di tuffarsi, era quasi impossibile rinfrescarsi a causa dei soliti incivili che, incuranti del divieto e senza che il personale di bordo intervenisse, continuavano a saltare in testa a chi in acqua cercava un po’ di refrigerio. Difficile anche trovare lettini liberi in piscina: il divieto di occuparli con asciugamani non era preso in considerazione dai più. Per non parlare di un buffet serale, dopo la tappa a Gibilterra che aveva visto tutti quelli che erano scesi dalla nave saltare la cena, preso letteralmente d’assalto, con crocieristi che hanno fatto incetta di tutto quel che era commestibile e lasciato moltissimi altri, dopo una fila di un’ora, a digiuno. Nessun dispenser dell’acqua sulla nave, tranne che nella sala del buffet, particolare che costringeva tutti ad acquistare acqua minerale. Le escursioni? A mio avviso tanto costose quanto inutili: nessun problema nel fare ottime visite scendendo da soli. Da evidenziare, tra l’altro, che MSC vendeva i biglietti degli shuttle usati per collegare i terminal al centro delle città a prezzi maggiori di quelli praticati dagli stessi identici shuttle facendo il biglietto direttamente dall’autista di tali bus. Per quanto riguarda poi il pre-crociera (la notte trascorsa a Copenhagen prima dell’imbarco) mi sembra ovvio che chi fa tale scelta la fa per visitare una città: ebbene il volo fornito da MSC ci ha fatto raggiungere la capitale danese alle 17.30, facendoci così perdere quasi interamente una giornata, e siamo stati costretti a prenotare l’hotel proposto dalla compagnia di navigazione al doppio di quanto avremmo pagato lo stesso se avessimo potuto prenotarlo da soli. Per finire l’arrivo: abbiamo dovuto lasciare la cabina alle ore 7, alzandoci così alle 6, siamo arrivati a Genova alle 8.30 e pensavamo di avere qualche ora da trascorrere nel bellissimo capoluogo ligure, ma ci hanno fatto scendere dalla nave solo alle 12, un’attesa interminabile dopo la quale, avendo prenotato un volo alle 15.30, non abbiamo potuto far altro che prendere un taxi e recarci in aeroporto. Un ultimissimo particolare che non mi è piaciuto molto è stato quello che la nave batteva bandiera panamense, il che sta a significare che qualsiasi problema si fosse manifestato fuori dalle acque territoriali avrebbe visto competente l’autorità giudiziaria di Panama. Andando invece ai LUOGHI VISITATI ecco qualche consiglio per chi, come è il caso dei crocieristi, si trova con sei o al massimo dieci ore per riuscire a farsi un’idea di una città. COPENHAGEN: Il centro si gira benissimo a piedi, utilissima la carta di credito, ma occhio ai prezzi tutti piuttosto alti. Da non perdere sicuramente Rosenborg, castello circondato da un parco incantevole e con un affascinante roseto. Interessante l’esperienza della visita a Christiania e gradevole una breve sosta, magari ascoltando la musica di qualche artista di strada a Nihavn. Nello zaino sempre ombrello o impermeabile, visto che piove quasi tutti i giorni, anche se per pochi minuti. KIEL: Nulla di particolare nella città tedesca, salvo la cattedrale e un museo sui viaggi nell’Europa del Nord. Carino un parco pubblico in centro e la zona del porto per passeggiare. Molto bella però l’esperienza di arrivare e andare via da Kiel percorrendo il fiordo che separa la città dal mare del Nord DOVER: affascinanti le bianche scogliere e interessantissimo il castello che domina tutto l’abitato, con una vista magnifica e la possibilità di scorgere anche la costa francese. Da Dover siamo andati anche a Canterbury, vicinissima, con la sua imponente cattedrale carica di storia. Io e mia moglie, per Canterbury, abbiamo effettuato l’escursione con MSC, ma è possibile raggiungere la città anche con bus o taxi, risparmiando molto rispetto all’escursione. LA CORUÑA: L’attrazione principale è la torre di Ercole, faro costruito dai romani, e non male è la fortezza vicino al porto. Non c’è molto da vedere, si gira tranquillamente a piedi e bastano poche ore. LISBONA: L’incantevole capitale portoghese meriterebbe molto più tempo che una sosta con una nave da crociera. In poche ore (dieci per l’esattezza), camminando a piedi, sfruttando gli economici taxi, metropolitana e tram, siamo comunque riusciti a vedere Belèm, con l’imperdibile monastero di Geronimo, nelle cui vicinanze si trova la nota Pasteileria, dove poter gustare i pastèis più buoni di Lisbona. Raggiunto il centro siamo saliti sul mitico tram 28, utilissimo anche per avere una panoramica abbastanza completa della città, passeggiato per le via dell’Alfama, visto da fuori il castello e visitato la cattedrale. Tornati nei pressi di piazza del Commercio, ci siamo quindi diretti al Rossio e da lì, in taxi, al Bairro Alto e infine al Chiado, dove non ci siamo lasciati sfuggire una breve tappa alla “Brasileira”, storico locale frequentato anche da Pessoa, e dove abbiamo assaggiato l’ottimo brandy alla ciliegia portoghese. GIBILTERRA: Dopo l’emozione di attraversare lo stretto, con le coste marocchine da un lato e quelle spagnole dall’altro, una volta a terra abbiamo attraversato tutta la strada principale, per dirigerci alla rocca. Erano circa le 19.30 e la funivia era ferma. Abbiamo quindi optato per uno dei tour organizzati con dei mini bus e visitato l’anfiteatro naturale, la zona dove si trovano i macachi in libertà e i cunicoli scavati dai residenti di Gibilterra per resistere agli assedi; una bella esperienza a cui dedicare almeno due ore e che io e mia moglie siamo stati costretti a fare in pochissimo tempo: all’ora in cui siamo approdati stava chiedendo tutto. MALAGA: In questa città andalusa si respira l’aria della Spagna tradizionale. Utili i classici bus rossi con audioguida, viste le salite notevoli che a piedi scoraggiano un po’ tutti. Da vedere sicuramente il castello di Gibralfar, l’Alcazaba, il teatro romano, la cattedrale, la casa e il museo di Picasso. Una giornata credo possa bastare e io e mia moglie siamo riusciti a vedere tutto anche con sei ore (correndo). BARCELLONA: Mitica Catalogna e grandissimo Gaudì. Poche ore a Barcellona lasciano solo l’amaro in bocca; per fortuna noi già c’eravamo stati e ci siamo limitati a visitare gli interni della Sagrada Familia e della Pedrera. Per chi va la prima volta credo che, oltre a una tappa sulla rambla e nel coloratissimo mercato della Bouqueria, valga la pena vedere almeno da fuori i capolavori di Gaudì. CONCLUSIONI: Fare il periplo d’Europa è stato bello. Alla fine, disagi da crociera a parte, quel che conta è quanto anche questa volta abbiamo scoperto in viaggio, le persone incontrate, quel bagaglio umano e culturale che cresce. Tutto ciò fa sicuramente passare in secondo ordine quanto di buono e di cattivo abbiamo potuto constatare facendo i crocieristi non per caso.