Perdersi tra i grattacieli di New York

Cinque giorni alla ricerca delle attrazioni che rendono New York una città unica.
Scritto da: Elly767
perdersi tra i grattacieli di new york
Partenza il: 21/04/2019
Ritorno il: 26/04/2019
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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21/4/2019

Il nostro aereo per New York (della British con scalo a Londra) decolla alle 3.30 dall’aeroporto di Bologna, quindi partiamo da casa 3 ore prima e lasciamo l’auto nel parcheggio P4 a 1,5 km dal Marconi, collegato con servizio gratuito di navetta sia per andata che per ritorno (comodo, 30 euro 6 giorni, per la navetta basta telefonare e nel giro di pochi minuti ti vengono a prendere a qualsiasi ora. Tutte le informazioni si trovano nel sito dell’aeroporto). Arrivati a Londra-Luton, abbiamo il tempo per sgranchirci le gambe, mangiare qualcosa e ripartire, sempre con la British (all’interno dello stesso aeroporto, molto comodo). Un viaggio di 9 ore può spaventare, in realtà è passato bene guardando diversi film (ogni passeggero ha in dotazione auricolari e un suo visore personale posizionato nello schienale del sedile di fronte. Al ritorno il viaggio è stato di notte, quindi erano compresi anche la mascherina per occhi,il panno e il cuscino. In entrambi i viaggi ci hanno servito colazioni, pranzi e cene). I controlli all’aeroporto JFK sono stati piuttosto veloci, l’importante è preparare tutti i documenti richiesti in Italia, prima della partenza (soprattutto l’Esta: bisogna fare attenzione al sito in cui la si richiede, solo uno è il sito ufficiale e costa circa 14 euro, gli altri siti hanno commissioni molto più alte). Per raggiungere Manhattan o Brooklyn si può prendere l’airtrain che parte dall’aeroporto (il biglietto si paga alle macchinette alla fine del tragitto, circa 8 dollari) e poi si prende la metro (la Subway. Stesso tempo di percorrenza del taxi, però si evitano ingorghi del traffico e si spende molto meno. Noi abbiamo fatto la Metrocard Unlimited valida per 7 giorni con corse illimitate, quindi senza ricaricarla continuamente. Costa circa 34 dollari e si fa alle macchinette). Siamo andati subito nel nostro hotel a Brooklyn per lasciare i trolley (da anni viaggiamo con trolley di misure e peso richiesto dalle compagnie aeree come bagaglio a mano, così evitiamo di aspettare per il ritiro delle valigie). Ormai a pomeriggio inoltrato, abbiamo ripreso la Subway per dirigerci nel centro di Manhattan, cioè a Times Square che sembra un grande luna park pieno di luci e attrazioni. Dopo una marea di foto tra i grattacieli, ci siamo diretti al Museo delle cere di Madame Tussaud, attrazione scelta nel nostro pass (in Italia abbiamo comprato on line il pass New York Explorer- Build Your Own e lo abbiamo creato noi scegliendo solo le attrazioni che volevamo vedere. Il pass vale un mese e non bisogna scegliere il giorno o l’ora, si è liberi. Noi abbiamo scelto 4 attrazioni, quindi ci hanno fatto il 20% di sconto). Madame Tussaud ha vissuto durante il periodo della Rivoluzione francese e ha imparato a modellare teste di cera probabilmente influenzata dalle teste tagliate dalla ghigliottina. Qui si possono trovare le statue di cera di famosi attori che hanno dato vita a personaggi indimenticabili di film o romanzi come Indiana Jones o Edward Cullen di “Twiligth”, mostri della letteratura come King Kong o registi come Steven Spielberg, scrittori come Hemingway o geni come Albert Einstein. Si possono fare foto con i propri beniamini, spesso all’interno di sorprendenti scenografie come la Casa Bianca. Molto divertente. Siamo usciti affamati, quindi ci siamo diretti poco più avanti dove c’è Carlo’s Bake Shop cioè il negozio di Buddy, il re delle torte, famoso per il reality dove crea torte monumentali con tutta la sua famiglia. Oltre alle foto di rito con una sua gigantografia super sorridente, abbiamo assaggiato una bella fetta di Rainbow, cioè la sua famosa torta arcobaleno. Giriamo ancora per strade piene di luci in mezzo a grattacieli e negozii, poi ceniamo in un ristorante su 2 piani che sembra un gigantesco Saloon con tanto di arredi tipici in legno e grandi dipinti su pareti con pellerossa e cavalli. Ci mangiamo il primo Hamburger americano, gigantesco e altissimo. Stanchi, ma felici torniamo verso la Subway per rientrare in hotel.

22/4/2019

Ci alziamo pronti per vivere una nuova giornata a NY, quindi decidiamo di iniziare con la salita ad uno dei grattacieli più famosi, l’Empire State Building (altra attrazione del nostro pass). Già nella hall si respira la storia di questo grattacielo unico, tra i vari pannelli espositivi con foto ci sono anche scene del film e del romanzo di King Kong e tutto diventa ancora più fantastico. Durante la salita in ascensore ci sono immagini della costruzione del grattacielo, molto suggestivo. Sulla terrazza il panorama lascia senza fiato, si vede tutta NY. Basta immaginare le scene dei film che sono state realizzate qui, tipo le scene di “Insonnia d’amore”, per veder comparire da un momento all’altro Annie o Sam. Sempre per restare in tema film come “The day after tomorrow” o “Ghostbusters”, andiamo alla Public Library, dove all’entrata ci accolgono i 2 famosi leoni di marmo bianco, Patience e Fortitude. L’ingresso è gratuito e si possono visitare le varie sale, senza fare confusione per non disturbare chi è là per studiare o leggere. Nella zona dei bambini si trovano i veri peluches di Winnie The Pooh, cioè i pupazzi di Christopher Robin, il figlio dello scrittore A.A.Milne che ha creato la storia di questo orsetto goloso di miele. Dietro alla biblioteca c’è Bryant Park, piccolo ma carino e soprattutto accogliente con le sue sedie e i suoi libri su scaffali a cielo aperto, si possono scegliere libri e mettersi a leggere tranquillamente…qui ho trovato “Orgoglio e pregiudizio” di J.Austen. Inizia a piovere perciò entriamo nel famoso negozio di giocattoli della Fao Schmitz, ci perdiamo a guardare e a provare giochi tra cui la grande tastiera a terra tipo pianoforte e il carillon del mago Zoltar che esaudisce desideri nel film “Big” con Tom Hanks. Dato che continua a piovere, andiamo al Chelsea Market, una vecchia fabbrica di biscotti Oreo che è stata trasformata in un mercato coperto. Assaggiamo un panino con aragosta, un Lobster roll, e capiamo perché è così celebre..buonissimo..sembra strano pensare che l’aragosta era considerata un cibo per poveri dato che le coste ne erano infestate. NY è bella da vedere camminando per le sue strade, e dato che il tempo è migliorato, ritorniamo ad avventurarci con le luci della sera. Arriviamo a The Magnolia Bakery, la pasticceria di Carrie Bradshaw, protagonista del romanzo “Il diario di Carrie” da cui è tratta la serie tv “Sex and the City”, Assaggiamo il Red Velvet stando dentro al piccolo negozio e guardando una foto appesa alla parte con la scena di Carrie seduta su una panchina davanti alla pasticceria mentre si gusta un cupcake. E capiamo perché ha quell’espressione così appagata..il Red Velvet (letteralmente Velluto Rosso) è celestiale. Continuiamo a girare per la città di sera e verso mezzanotte rientriamo in hotel.

23/4/2019

Dopo una bella colazione, ci dirigiamo a Battery Park per prendere il traghetto verso Liberty Island (traghetto compreso nel nostro pass. La salita al piedistallo e alla corona della statua della Libertà è da prenotare on line un bel po’ di tempo prima e da pagare a parte). Per fare la fila ai traghetti ci vogliono diverse ore, noi ne abbiamo impiegate almeno 2 nonostante il pass. Per fortuna la fila è all’aperto così si possono vedere grattacieli e scoiattoli nel parco. Il tragitto in traghetto è suggestivo perché da una parte si ha una magnifica vista di Manhattan che si allontana, e dall’altra parte la vista della Statua della Libertà che si avvicina. La statua è stata donata dai francesi per accogliere gli immigrati europei, e in numerosissimi film si vede l’immagine della statua che viene avvistata, come in “Il pianista sull’oceano” tratto dal romanzo “Novecento” di A.Baricco. Trovarsi ai piedi della statua della Libertà è emozionante ed è magnifico il panorama che si vede della City. Stando bene attenti agli orari, si può prendere il traghetto ed andare nella vicina Ellis Island, un’isola formata con la terra ricavata dagli scavi della costruzione della metropolitana. Qui gli immigrati dovevano stare in quarantena prima di raggiungere la tanto desiderata NY. Ci sono stanze con foto e storia..un vero e proprio museo interessante, con foto sorridenti di adulti e bambini che sanno di iniziare una nuova vita. L’isola fa parte dei parchi americani, quindi ci sono i famosi Rangers che girano per controllare che tutto sia a posto. Ritorniamo a Manhattan e iniziamo a curiosare per le sue strade, arriviamo fino a Trinity Church, una piccola chiesa neogotica con tanto di antico cimitero di lapidi di pietra disseminate in un verdissimo prato, con alberi di ciliegio pieni di fiori, una vera meraviglia! Bello anche il contrasto tra questa antica chiesa e i grattacieli di Wall Street che la circondano. Saliamo alla Freedom Tower, cioè al One World Observatory (paghiamo perché non è compresa nel nostro pass, la fila è veloce) con un ascensore pazzesco, in meno di un minuto si arriva al 102° piano mentre nelle pareti dell’ascensore si vedono immagini della nascita della città. Dall’alto il panorama ha la vista migliore rispetto ad altri grattacieli, perché è il più alto di NY. Ai piedi del One World c’è un centro commerciale che ha la struttura esterna a forma di ali di una colomba bianca, opera di Calatrava. Qui c’è anche il Memorial con vasche e cascate di acqua con i nomi di tutte le persone morte nell’attentato alle Torri Gemelle. Verso sera ritorniamo a Times Square per la cena prenotata on line dall’Italia all’ Hard Rock che è all’interno di uno dei teatri più famosi di Broadway, cioè il teatro Paramount dove si esibiva Elvis Presley. Ci hanno dato il tavolo proprio sotto il palco, naturalmente abbiamo girato tutto il teatro ritrovando gli oggetti o le foto di indimenticabili cantanti come John Lennon. Prima di uscire, prendiamo diverse magliette per noi e per regalo. Alla fine della giornata, saliamo su un altro celebre grattacielo, il Top of the Rock al Rockefeller Center, il più suggestivo per le sue terrazze da brivido.

24/4/2019

Altra giornata di sole splendente, ne approfittiamo e andiamo verso il Ponte di Brooklyn partendo da Brooklyn (questo quartiere mi ricorda i film con storie di italo-americani come “Stregata dalla luna” con Cher o “La febbre del sabato sera” con John Travolta, film nato da una inchiesta su come si divertivano di notte i giovani delle zone degradate di NY), vediamo prima il Manhattan Bridge e scattiamo la foto nella stessa posizione del film “C’era una volta l’America”,poi proseguiamo la passeggiata lungo il fiume con una magnifica vista panoramica del ponte di Brooklyn. Il ponte ha zone ben distinte per pedoni e per auto che si vedono passare proprio sotto i nostri piedi (attenzione perché dove passano i pedoni ci sono anche le zone delle bici che vanno velocissime e non si fermano). E’ divertente pensare che, subito dopo la sua costruzione, hanno fatto passare ben 21 elefanti per togliere ogni dubbio e paura sulla sua sicurezza. Prendiamo poi la funivia rossa per andare a Roosevelt Island (il prezzo del biglietto è compreso nella nostra Metrocard), il tragitto è breve però si ha una bella vista di una parte della città e del Queensboro Bridge, il ponte che viene citato nel romanzo “Il grande Gatsby” di Fitzgerald. Prima di entrare in Central Park e di perderci tra i suoi sentieri e laghetti, andiamo a fare le foto di rito davanti alle vetrine di Tiffany, ricordando il film “Colazione da Tiffany” con Audrey Hepburn. Siamo anche entrati e abbiamo ammirato i gioielli in esposizione, circondati ovunque da un arredamento verde acqua, il colore delle scatoline Tiffany. Central Park è immenso, ed è pazzesco pensare che tutta questa terra, rocce, piante siano state portate apposta, questo parco è stato costruito dal nulla. Iniziamo a seguire sentieri e stradine, ci troviamo davanti sempre a paesaggi meravigliosi come laghetti con ponti di pietra o giardini pieni di fiori, anche tulipani. Con la mappa alla mano, troviamo lo Shakespeare’s garden, un giardino pieno di fiori che sono stati descritti dal drammaturgo nelle sue opere. Nelle aiuole, vicino a ogni specie di fiore c’è la targhetta con i versi di Shakespeare dove vengono nominati questi fiori: la violetta, la rosa ecc. Siamo riusciti a trovare anche la statua di Alice del romanzo “Alice nel paese delle meraviglie” di L.Carroll, dove i bambini possono salire per giocare con lei, il Bianconiglio e con il Cappellaio Matto che ha il viso dell’uomo che ha commissionato la statua per i bambini di NY. Verso sera ci dirigiamo a Little Italy e a China Town, quartieri pieni di locali e ristoranti, da vedere entrambi dopo il tramonto con le luci colorate delle insegne e delle case.

25/4/2019

Ultimo giorno a NY (abbiamo il volo alle 18.30), decidiamo di tornare a Times Square per comprare gli ultimi regali in negozi store come Disney, Hard Rock ecc. Facendo due conti, scopriamo che abbiamo il tempo per prendere la metropolitana e andare a vedere l’Oceano Atlantico dalla spiaggia di Coney Island famosa anche per il suo antico Luna Park e dove ha avuto origine questo termine per i parchi divertimento: qui, agli inizi del 1900, hanno inventato una giostra che simulava il volo sulla Luna. Subito fuori dalla stazione della metro di Coney Island, si trova il celebre locale Nathan’s Hot Dog dove è nato il primo panino con wurstel servito semplice o farcito e dove si fanno gare a chi ne mangia di più. Vorremmo restare ancora, ma guardiamo l’orologio e capiamo che dobbiamo rientrare in hotel per ritirare i trolley e riprendere la metro di NY per l’ultima corsa verso l’aeroporto.

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Perdersi tra i grattacieli di Times Square NY

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I grattacieli di Manhattan visti da Liberty Island NY

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Trinity Church tra i grattacieli di Wall Street NY

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Ponte di Brooklyn con vista grattacieli di Manhattan NY

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King Kong sull' Empire State Building NY

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Ai piedi della Statua della Libertà NY



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