Perdere la testa a Santorini di e Milos

Questo racconto è il modo di sdebitarci con gli utenti di “turisti per caso”, che tramite le loro storie, ci hanno fornito preziosi consigli su come affrontare un viaggio alle Cicladi completamente fai-da-te. I protagonisti di quella che poi si è rivelata essere una vera e propria avventura siamo io (Claudia) e Carmine, 25 e 27 anni, romani...
Scritto da: mazzi
perdere la testa a santorini di e milos
Partenza il: 28/07/2008
Ritorno il: 15/08/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Questo racconto è il modo di sdebitarci con gli utenti di “turisti per caso”, che tramite le loro storie, ci hanno fornito preziosi consigli su come affrontare un viaggio alle Cicladi completamente fai-da-te.

I protagonisti di quella che poi si è rivelata essere una vera e propria avventura siamo io (Claudia) e Carmine, 25 e 27 anni, romani e intenzionati a salpare per le isole alla ricerca di un viaggio romantico e per festeggiare la mia laurea. La partenza è prevista per il 28 luglio e alle 20.30 ci imbarchiamo, con un biglietto pagato una follia, da Roma FCO con la Air One destinazione Atene. L’aereo arriva in orario e il servizio ritiro bagagli è veloce e senza inconvenienti, all’uscita dell’aeroporto l’autobus X96 in mezz’ora ci porta al Pireo dove troviamo un bar aperto 24h che mi fa pagare un succo di frutta la modica cifra di 4,60 €! Io comincio ad accusare i primi segni di stanchezza verso le due di notte soprattutto se penso che il nostro traghetto partirà alle sette di mattina e il mio giaciglio per quella notte saranno due sedie verdi di ferro. All’alba il Pireo è già in pieno fermento e noi ci incamminiamo subito verso il gabbiotto della Hellenic Seaways per ritirare i nostri biglietti acquistati pochi giorni prima su internet (60 € a persona). La fase di imbarco è snella e in un batter d’occhio siamo già lontani della Grecia continentale : Santorini arriviamo! Il primo giorno a Santorini è piuttosto traumatico, non fosse altro che abbiamo dormito circa un’ora, il traghetto però è arrivato puntuale e questa è una rarità. Dal porto prendiamo il primo pullman che parte per Thira: sono le undici di mattina e noi non abbiamo un posto dove dormire, scesi dall’autobus un signore ci bracca e ci abbindola a seguirlo offrendoci una stanza a 25 €, pensiamo di aver svoltato la vacanza, ma la camera, anche se al centro di Thira si rivela una bufala: non è pulita e le lenzuola sembrano di carta tanto che abbiamo dormito vestiti e con gli asciugamani addosso, come se non bastasse poi, al momento di pagare (dopo solo una notte) il signore mi spilla 30 €..D’altro canto le contrattazioni sui prezzi si fanno a voce e al momento del dunque eccoci fregati i primi 5 €! Eppure noi siamo fiduciosi nel trovare un buon posto, ma il primo passo è affittare un motorino che dopo varie contrattazioni ci costa 12 € al giorno (p.S. Fate attenzione a farvi dire precisamente che tipo di benzina ci vuole perché addirittura i primi giorni il ragazzo ci ha fatto mettere il diesel e soprattutto fate mettere per iscritto tutte le piccole ammaccature).Ci incamminiamo verso sud che dicono essere la parte con più alloggi ma il primo impatto con l’isola non è dei migliori : Kamari sembra una Riccione un po’ ripulita..Esageratamente turistica per i nostri gusti a causa del susseguirsi di ristoranti carini ma non invitanti (tenetevi alla larga da luoghi con grandi fotografie delle loro portate) e di una spiaggia completamente ricoperta di brecciolino nero da non fare invidia alla migliore Ladispoli!L’umore a questo punto è quasi sotto le scarpe ma viene subito risollevato dal nostro primo pranzo greco a Pyrgos, un paesotto arroccato su una collina non troppo alta dalla quale però si ha un’ottima visuale dell’isola, e dalla Taverna Kallisti, un ristorante che annovera delle squisite insalate e un servizio cortese (Niki non ti abbiamo scordato!).Ma il punto della questione, anche a stomaco pieno, rimane sempre lo stesso..Dove dormire? Grazie ai ragazzi di turisti per caso, sempre molto meticolosi nei loro racconti, mi viene in mente di cercare qualcosa a Firostefani o Imerovigli (manciate di case snodate lungo la strada che da Thira va ad Oia) ed è proprio ad Imerovigli che io e Carmine troviamo il nostro piccolo angolo di paradiso più precisamente a Villa Happening una costruzione bianca e blu, deliziosa e così romanticamente greca gestita dalla signora Maria la quale, anche quì dopo varie contrattazioni, ci fa stare in una camera a 40€ a notte..In due!!Io e Carmine abbiamo fatto il colpaccio!!!Da lì in poi la vacanza a Santorini è stata magica, Thira è splendida ma è difficile trovare un buon posto dove mangiare, se siete lì però, andate da Nickolas che ha piatti tipici, discretamente buoni e a prezzi modici (23 € in due); a Karterados c’è un ottimo ristorante a prezzi discreti dove io ho mangiato un buonissimo suvlaki di pesce spada che si chiama Skaramagas. Ciò che però ho nel cuore è l’incanto di Oia, così lontana dal mio modo di concepire l’architettura..Arroccata, bianca e candida. Anche lì trovare un posto dove mangiare si è rivelato faticoso ed i prezzi mi sono sembrati i più cari di tutta l’isola; sicuramente non andate al ristorante Thalami e se vi va di uscire completamente fuori dal circuito turistico andate da Edwin Polsky. Se invece vi va di mangiare un ottimo piatto di pesce sulla strada verso Oia, superata Imerovigli, sulla sinistra non potrete fare a meno di notare una taverna senza insegne indicata solo da una scritta blu “Fish Taverna”, è piccola e l’orata servita con olio e limone è difficile da dimenticare! Ma passiamo alla questione mare: se cercate paradisi maldiviani o caraibici Santorini non vi soddisferà. Le spiagge sono tutte ciottolose e nere ma perfettamente attrezzate (ombrellone e due sdraio, indispensabili per non rimanere arrostiti dopo pochi minuti, hanno un prezzo fisso di 7 € per tutto il giorno) e soprattutto molto ventose in specie Paradise beach e Kolumbus nelle quali il Meltemi non ci ha risparmiato.Il nostro itinerario marittimo ci ha portato a visitare Red Beach, bella e particolare ma affollata di italiani come nessuna delle altre spiagge; la baia di Ammoudi, nella quale non è presente una vera e propria spiaggia ma se arrivate la mattina potreste trovare il vostro angoletto dove sdraiarvi senza scordare uno stuoino o qualsiasi cosa che vi faccia evitare di andare via con i ciottoli piantati sulla schiena; la spiaggia di Agios Georgios, nera sulla scia di Perissa; Mesa Pigadia, sulla strada verso il faro e un po’ complicata la discesa su una strada ripida e non asfaltata ma molto carina e poco affollata; e poi Vylchada, ancora una volta nera e ciottolosa. Resta il fatto che il fascino di Santorini non si trova in una spiaggia o in riva al mare ma nei suoi paesi e villaggi, piccole bomboniere di zucchero, e nei suoi tramonti specialmente quelli ammirati da Oia. Eppure in questa settimana santoriniana non ci siamo fatti mancare un pizzico di pura follia avendo dovuto assistere, nostro malgrado, alla cattura di un pazzo omicida tagliatore di teste e alla seguente sparatoria tra poliziotti il tutto davanti ai nostri increduli occhi!!! Ma anche quel giorno, come tutti gli altri ci siamo consolati davanti ad un irrinunciabile caffè frappè del quale siamo diventati in fretta bevitori abituali( a Imerivovigli c’è un ottimo bar, si trova sulla strada che scende verso Thira ed è tutto di legno ma non ricordo il nome) e con il nostro aperitivo a base di ouzo comprato rigorosamente al supermercato e sorseggiato davanti casa per risparmiare un po’, ma se una sera vi sentite particolarmente romantici e volete fare un buon aperitivo la direzione giusta è Pyrgos da Franco’s bar, occhio però al vento perché il bar è in cima al paese e se il Meltemi è forte la vostra pausa romantica non durerà più di cinque minuti! Insomma fra le alti e bassi la vacanza a Santorini finisce ma il 6 agosto ne comincia un’altra..A Milos! Di Milos non sappiamo niente, abbiamo solo visto delle foto su internet prima di partitre e sappiamo che è tutta piena ma io e Carmine abbiamo voglia di mare e io sono effettivamente un po’ capricciosa così da Santorini compriamo un biglietto per il traghetto a 16 € a persona (non lo fate mai a meno che voi non abbiate diciotto anni perché questi traghetti sono perennemente in ritardo, strapieni e…Insomma…Evitate! ) che dovrebbe arrivare a Milos alle dieci e mezza di sera…Vista la fortuna che abbiamo avuto con la casa a Santorini, siamo piuttosto ottimisti e la frase che ci ripetiamo più spesso è “Ti pare che in tutta l’isola non troviamo una camera? Anche costosa!” L’evenienza “anche costosa” era dovuta al fatto che a Santorini abbiamo speso meno della metà del nostro budget iniziale di partenza e siamo disposti a spendere un po’ di più per l’alloggio, ma la fortuna questa volta non ci assiste e il traghetto arriva a mezzanotte ad Adamas e ad attenderci non c’è proprio nessuno. Scesi dal traghetto ci dirigiamo immediatamente verso la fermata degli autobus che si trova a pochi passi dal molo e prendiamo l’ultima corsa per Plaka convinti che lì sarà facile trovare qualcosa, ma la nostra convinzione si rivela ben presto una delusione..Nonostante la estrema gentilezza degli abitanti, dall’autista del bus alla signora che tornava a casa, la frase che ci viene ripetuta costantemente è “Milos is full”, Milos è piena, sembra che non ci entri più uno spillo e noi stiamo in un paesotto arroccato, di notte, con i bagagli e senza mezzi autonomi per poter tornare al porto!!! Ma ecco che Carmine tira fuori ancora una volta la sua faccia tosta ed entra in un negozietto gestito da un ragazzotto tutto vestito di nero, capello lungo e una parlata veloce e incomprensibile, lui sembra subito interessato e preoccupato per noi e comincia a chiamare amici, parenti e vattelappesca ma dopo la quinta telefonata la risposta è sempre la stessa “Milos is full”! Io comincio ad avere i primi sintomi di una crisi nervosa ma ora abbiamo trovato Vangelis e penso che lui riuscirà a sistemarci almeno per quella notte. Ci carica in macchina e ci riporta ad Adamas ma anche lì facciamo un buco nell’acqua..Gli alberghi non hanno un servizio di reception 24h e ormai sono le due di notte. Vangelis ci lascia al porto ma da quel momento diventerà il nostro personale eroe. Noi intanto stiamo ancora girando alla ricerca, Carmine non demorde ma io non ce la faccio più, abbiamo però una ultima carta da giocare..Il Lagada Beach è l’unico albergo aperto tutta la notte e alla reception c’è un ragazzo (amico di Vangelis) che ci permette di posare almeno i bagagli per le poche ore che ci separano dalla successiva giornata visto che tutte le camere (anche lì!!) sono tutte full. A questo punto è facile immaginare come abbiamo passato la notte..Sulla poltrona di un bar coperti dai nostri inseparabili keway e in compagnia del simpatico Meltemi!Alle sei siamo già in un bar che diventerà il nostro punto di riferimento per il caffè frappè giornaliero ma siamo ancora senza alloggio..Affittiamo un motorino ma a Milos i prezzi sono più alti e riusciamo a trovarlo a 17 euro al giorno. Qui la vita non comincia prima delle dieci e allo scattare dell’ora X siamo già dentro l’ufficio turistico che però ci informa simpaticamente che non ci sono alloggi e all’ennesima affermazione “Milos is full”io entro nel panico: voglio andare via da questa isola ed entro nella prima agenzia di viaggi sul lungomare di Adamas per acquistare un biglietto per il primo traghetto che salperà dal porto; di nuovo sconforto perché non partirà nessun traghetto prima di due giorni. Io allora divento una compagna di viaggio completamente inutile, mi chiudo in un ostinato mutismo e mi lascio trascinare da Carmine alla quasi disperata ricerca di un giaciglio, a qualunque prezzo e a qualunque condizione. Mi carica sul motorino e mi porta di nuovo a Plaka: è convinto che con un nuovo giro per negozi riusciremo a sistemarci..Detto,fatto. Il ragazzo con cui parla Carmine sembra molto disponibile e dice che c’è una coppia di anziani che ci potrebbe affittare una camera dentro casa loro, a questo punto va bene tutto, il ragazzo fa una telefonata ed ecco che da dietro l’angolo vediamo spuntare un vecchietto mezzo zoppo che ci porta con se verso quella che sarà la nostra casa per i prossimi giorni. I vecchietti si sistemano sul divano e noi staremo nella loro camera da letto, spartana e un po’ fuori tempo, ma non ci rimane che accettarla a 50 euro a notte. Grazie Carmine. Giorgio e Noula, sono molto disponibili e discreti ma il loro bagno è qualcosa di ingestibile, dopo qualche nostra insistenza Noula lo pulisce e allora la convivenza diventerà sopportabile..Grazie Carmine perché se non avesse insistito ci saremmo persi l’incanto di questa isola così selvaggia e lontana. Trovata la discreta sistemazione il nostro obiettivo primario ora è scoprire quanti più possibile posti di mare fra i circa 70 che Milos offre. La prima ed imperdibile tappa dell’itinerario spiaggiofilo è Sarakiniko: lunare, soffice e splendida, consigliabile quando il vento soffia da sud e relativamente facile da raggiungere; personalmente il posto più bello dell’isola ma Carmine non è del tutto d’accordo. Non è attrezzata e non ci sono punti di ristoro come quasi in tutte le spiagge. Poi si passa a Paliochri, la migliore secondo lui, attrezzata e particolare specialmente per chi, munito di pinne e maschera, si avvicinerà alla parete rocciosa e si ritroverà come in un bicchiere di champagne perché in fondo al mare ci sono delle piccole sorgenti di acqua sulfurea da dove escono incessanti bollicine di acqua calda. Il terzo giorno facciamo scalo a Tsigrado famosa per la sua bellezza ma anche per la difficoltà con cui si scende alla spiaggia: l’unica via di accesso è una scanalatura in mezzo alla roccia dalla quale ci si cala con l’ausilio di una corda saldamente issata…Non è un percorso impossibile ma è necessario un minimo di agilità e una discreta assenza di claustrofobia, se avete queste caratteristiche non la perdete perché è una spiaggetta paradisiaca e a nuoto si arriva facilmente in altre piccole insenature deserte. Il giorno dopo, grazie all’indispensabile presenza di Helen ed Helias arrivati da Salonicco automuniti, ci avventuriamo verso la parte ovest di Milos, per intenderci quella senza strade asfaltate, senza case, senza ristori, senza benzinai, popolata solo di capre ed alberi ma soprattutto è la parte dove i motorini non hanno copertura assicurativa ed infatti ci infiliamo nella macchina di Helias e partiamo per Ammoudaraki. Arriviamo in una spiaggia abbastanza grande e silenziosa, bella da morire, dove l’acqua sembra anche più calda del solito. Io e Carmine abbiamo portato con noi la nostra irrinunciabile micro borsa frigo con la frutta e due panini ma siamo dei dilettanti in confronto ad Helen che piano piano costruisce un vero e proprio accampamento con tenda, ombrellone e sdraio e con un frigo che sarà il quintuplo del nostro. In effetti nelle spiagge non attrezzate un problema non da poco è trovare un posto all’ombra, ma noi con il nostro motorino non avevamo la possibilità di portare anche l’ombrellone..Per quel giorno ci facciamo coccolare dalla maternità di Helen!Altro giorno, altra tappa di mare, questa volta scegliamo tutta la costa nord, ci fermiamo un po’ a Papafragas, spettacolare ma molto sporca, fino ad arrivare a Pollonia. Lì la spiaggia è carina ed ha le stesse caratteristiche della spiaggia di Adamas, sabbia bianca ed ombra naturale degli alberi, ma è nettamente più piccola, la giornata però passa tra un sonnellino ristorato da un lieve venticello e un caffè frappe in uno dei bar del porticciolo. Pollonia non mi dispiace ma non mi colpisce particolarmente..Del resto abbiamo visto dei posti così belli che questo mi sembra il più banale di Milos. Eppure ancora ci manca il pezzo forte, quello che ci farà innamorare definitivamente delle Cicladi : il tour dell’isola in barca a vela. Al porto di Adamas sono attraccate molte barche che offrono tutte lo stesso giro e che differiscono per prezzi e capienza; noi siamo intenzionati ad andare in barca a vela ma non vogliamo stare ammassati come disperati e scegliamo la gita di massimo dieci persone al costo di 70 euro a persona. Un’altra scelta possibile era il catamarano (Sailcatgreece) ma bisogna prenotarsi molti giorni prima perché le richieste sono tantissime..Sta di fatto che alle dieci dell’undici agosto salpiamo da Adamas con la barca a vela in una giornata di totale assenza di vento! Ci dirigiamo verso sud costeggiando Klima, Triades e tutte le spiagge impossibili da visitare dalla terra ferma. La prima tappa è Sykia dove facciamo un bagno lungo tra un mare cristallino e piccole grotte, poi facciamo altre brevi soste per il bagno fino ad arrivare al posto più spettacolare dell’itinerario : Kleftico. Lì si svolgerà la maggior parte della gita perché è un luogo stupendo e irripetibile..Facciamo bagni e nuotate, scopriamo grotte e piscine naturali, non si contano le barche attraccate qua e là ma non sono una presenza fastidiosa, con il gommone ci addentriamo per gli anfratti della costa e con il naso all’insù ci chiediamo perché la pietra abbia quei colori così sgargianti, dall’arancio al verde, come se qualcuno ci avesse buttato una secchiata di vernice. Io sono entusiasta, Carmine altrettanto, non facciamo che ripeterci che quelli sono stati i 70 euro meglio spesi della vacanza..Unica nota dolente il pranzo a bordo: un piatto di spaghetti al sugo completamente scotti e poco conditi ma siamo così affamati che non durano più di trenta secondi! Da Kleftico poi si torna indietro senza soste e alle sette siamo di nuovo ad Adamas.. È stata una giornata bellissima ma tanto faticosa e poi l’acqua del mare è talmente fredda che io non smetto di tremare neanche quando scendo dalla barca. Diciamo che dopo quello spettacolo il giorno dopo siamo poco motivati nel cercare altri luoghi ma visto che è l’ultimo giorno ci facciamo coraggio e andiamo alla scoperta di Sulphur mine, una miniera di zolfo ormai lasciata in stato di abbandono da circa vent’anni che sorge proprio in riva al mare. Una delusione quasi completa. Il percorso per arrivare è difficilissimo, tutto di strada sterrata ed io sono terrorizzata dall’evenienza che il motorino ci abbandoni lì in mezzo al nulla. Sembra non si arrivi mai e dopo mezz’ora di imprecazioni arriviamo in una spiaggia niente di che, io neanche mi spoglio e Carmine si diverte a fare foto alla miniera, finito il servizio fotografico io mi spazientisco perché il sole picchia ma l’acqua è gelida e francamente ho paura che al ritorno il motorino ci lascerà. Per fortuna ritorniamo ad Adamas con tutte e due le ruote sane e finiamo la nostra ultima giornata di mare nella spiaggetta vicino al porto. Se volete qualche consiglio pratico il primo è di non allontanarvi da Adamas o Pollonia senza aver fatto benzina perché non ci sono rifornimenti né a sud né ad ovest, il secondo è di valutare molto bene l’evenienza di visitare le spiagge dove non si ha copertura assicurativa perché le strade sono davvero molto brutte ad eccezione di quelle che portano a Tsigrado e Firiplaka, il terzo è di andare a Milos con una prenotazione specialmente nella settimana di ferragosto e il quarto è semplicemente di andare a Milos.

Il tredici agosto finisce la nostra permanenza da Giorgio e Noula e lasciare Plaka è un colpo al cuore: è sicuramente il paese più carino e accogliente di Milos; se vi capita di andare lì due soste obbligate sono il ristorante Arcondula e il caffè Utopia, se invece siete ad Adamas fate un salto al ristorante O Xamos che si trova sulla strada che costeggia il mare verso sud.

Alle cinque ci aspetta il traghetto (Hellenic Seaways) che arriva al Pireo verso le dieci e mezza, abbiamo una prenotazione per un albergo ad Atene e con un autobus notturno arriviamo in città a mezzanotte. La mattina dopo breve gita all’acropoli e alle cinque siamo all’aeroporto pronti per tornare a Roma. Siamo stanchi perché sono venti giorni che siamo in giro, ma siamo anche enormemente dispiaciuti e già facciamo piani per il prossimo anno. Il nostro budget di partenza era di millecinquecento euro a testa ma con milleduecento (volo compreso) abbiamo passato venti giorni fuori, mangiando ogni giorno al ristorante e non facendoci mancare niente. L’idea di non prenotare niente da Roma ci ha fatto risparmiare non poco perché tramite contrattazioni a voce i prezzi scendevano notevolmente, è però necessario un minimo di spirito di avventura e di adattamento ma se ne siete in possesso le vacanze nelle Cicladi non potranno che affascinarvi. Io e Carmine abbiamo vissuto dei giorni splendidi e lo ringrazio per avermi fatto vivere un viaggio atteso e meritato nella maniera più incantevole possibile. …Dimenticavo..Buon viaggio anche a chi leggerà il mio racconto. Spero di esservi stata utile in qualche maniera.

Claudia



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