Perchè ci siamo innamorati dell’Argentina

Il nostro viaggio comincia la mattina dell’11 Settembre: il giorno del nostro matrimonio!! Mi alzo alle 6 e mio fratello mi accompagna dal parrucchiere … in macchina cantiamo Guccini!! La giornata si preannuncia soleggiata…. WOW… non potevo sperare di meglio!! In Chiesa mi aspetta Stefano …… il mio moroso ….. Sorridente come...
Scritto da: Robin
perchè ci siamo innamorati dell'argentina
Partenza il: 13/09/2006
Ritorno il: 05/10/2006
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 3500 €
Il nostro viaggio comincia la mattina dell’11 Settembre: il giorno del nostro matrimonio!! Mi alzo alle 6 e mio fratello mi accompagna dal parrucchiere … in macchina cantiamo Guccini!! La giornata si preannuncia soleggiata… WOW… non potevo sperare di meglio!! In Chiesa mi aspetta Stefano … il mio moroso … Sorridente come sempre… Vengo colta dall’emozione… Ma quando lui mi da il braccio per accompagnarmi all’altare, mi tranquillizzo un po’ e riesco a godermi tutta la cerimonia ed i canti.

Dopo la cerimonia via per il pranzo e le foto a Bellagio, la perla del Lago di Como … Il tempo ci assiste ed il giorno del nostro matrimonio vola via in un batter d’occhi…

La sera salutiamo gli amici che hanno continuato a festeggiare con noi nella nostra casetta … Non li sentiremo per 3 settimane … Ci attende il nostro mega viaggio di nozze … ARGENTINA/BRASILE ARRIVIAMO!!!! Il 13 ci si alza presto, ci attendono un sacco di ore di volo prima dell’arrivo a Buenos Aires. Comincio ad essere agitata e preoccupata…Ansiosa come al solito… Le notizie che ho trovato in rete riguardo a Iberia, mi hanno messo il tarlo delle valigie e dell’orario!! Per fortuna il mio maritino nuovo di zecca è tranquillo e prova a infondermi un po’ della sua fiducia. Ci riesce … ma solo un po’!!! Si parte!!!! Siamo in orario ed io comincio a tranquillizzarmi sul serio. A Madrid lo scalo di un’ora si allungherà un po’ fino ad arrivare a quasi tre ore … Però che importa …? Ormai siamo in viaggio!!!!! Mancano “solo” 13 ore……

Contrariamente a quanto letto in giro il personale Iberia, sebbene non sia particolarmente simpatico, è gentile e disponibile, anche se … Le hostess … Sono tra le più datate che abbia mai visto!!! Arriviamo a Buenos Aires verso le 21:30 e lo spettacolo che ci si presenta è davvero indescrivibile. Un distesa immensa di luci che sembra non avere fine. Qualcuno potrà pensare “che ti aspettavi? E’ una delle più grandi megalopoli del Sud America?” E va beh… Io non avevo mai visto una megalopoli prima d’ora!! Ma la cosa ancora più impressionante è che, dopo aver sorvolato questa immensità di luci per ben un quarto d’ora (e non son briciole!!), non se ne vede ancora la fine!! Finalmente atterriamo… comincia l’attesa per le valigie! Scruto il rullo mentre nel mio cervello passano in rassegna tutti gli episodi che avevo letto su valigie perse e mai ritrovate…Ansiosa come sempre … Ma l’attesa è breve e, per questa volta, Iberia non ha fallito! Eccole che arrivano ed io tiro un sospiro di sollievo… il mio maritino gongola “Te l’avevo detto!!! E’ inutile preoccuparsi prima!” Beato lui! All’uscita ci attende Andrea, un amico italiano che vive in Argentina e gestisce l’agenzia turistica Argentinaconnoi insieme a Manuela, sua moglie. Abbiamo affidato a loro tutta l’organizzazione del nostro viaggio, aerei, alberghi ed anche un parte delle escursioni. Ottima scelta! Siamo riusciti a vedere molto in poco tempo ed il tutto è stato organizzato perfettamente! L’aereporto è molto vicino al centro città, così un poco meno di mezz’ora siamo in albergo. L’albergo è in Avenida Corrientes, l’Avenida che non dorme mai (e vi posso garantire che è vero) e vicino alla famosissima Avenida 9 de Julio! Praticamente, per essere più vicini all’Obelisco, dovremmo accamparci nell’aiuola hai suoi piedi! Sbrigato il ceck-in salutiamo Andrea che verrà l’indomani mattina per consegnarci tutti i voucers e spiegarci qualcosina di Buenos Aires.

Finalmente in camera… Doccia e finalmente nanna!!! Sono 25 ore che siamo in piedi! L’indomani, vuoi per il fuso, vuoi per impazienza alle 5:30 siamo già svegli!!! Non vedo l’ora di andare al quartiere della Boca!!! Dopo aver fatto colazione, mentre aspettiamo Andrea con i voucers e quant’altro, cominciamo ad esplorare i dintorni e, inutile dirlo, andiamo a vedere l’Obelisco. Di per se l’Obelisco non ha nulla di particolare, sennonché si trova al centro dell’Avenida 9 de Julio, l’Avenida più larga del mondo!!! Sette corsie per senso di marcia, più le aiuole… E’ veramente immensa e…Non manca nemmeno qui… Il traffico è intenso. Stefano comincia subito a scattare foto e filmare ogni cosa… Io sono un po’ perplessa…Non sembra proprio di essere in America Latina.

Una cosa che salta subito all’occhio a Buenos Aires è la grande quantità di taxi in circolazione… Credo che la percentuale potrebbe essere il 60% delle auto in circolazione. Sono un po’ frastornata dal caos di auto e dal fuso, devo ancora ambientarmi…

Dopo l’incontro con Andrea, andiamo ad esplorare un po’ la città per conto nostro ed io comincio ad assaporar l’idea di essere finalmente in Argentina. Da dove possiamo iniziare il nostro tour se non da Plaza de Mayo? Fa un certo effetto pensare che, proprio lì, hanno sfilato per 30 anni la madri dei desaparecidos. Già “hanno sfilato”. Da qualche mese, infatti, queste madri non sfilano più, in quanto, hanno trovato un accordo con il governo. Una delle particolarità della Plaza de Mayo è che, in terra, c’è un disegnato un cerchio di foulard, il simbolo di queste madri. Di fronte a noi c’è la Casa Rosada… Don’t cry for me Argentina… La prima cosa che mi viene in mente è proprio che su quel balcone si sono affacciati innumerevoli volte i coniugi Peron … O meglio, Evita Peron. Questa donna così originale, arrivista e santa, vendicativa e devota, che mi ha sempre affascinata. Dovremmo essere vicini alla famosa (almeno a detta della Guida Routard, perché sembra non conoscerla nessuno) Farmacia Estella… la farmacia più vecchia di BA, ricca di dipinti, banconi in legno e mosaici… La cerchiamo per quasi mezz’ora e quando la troviamo …Beh, la vecchia farmacia vicino casa mia è più affascinante… Stefano mi sopporta.

Facciamo due passi nelle pedonali piene di negozi e Stefano comincia a sentire i morsi della fame … strano!… Mangiamo qualcosa al volo perché poi ci incontreremo con Andrea. La Boca… Stiamo arrivando!!!! Il quartiere della Boca è molto allegro, case coloratissime, tango per strada, anche se quello che rimane è ad uso e consumo del turista… ma d’altra parte… Noi che siamo? Fuori dal Caminito … Meglio non andarci!!! Allontanandoci dal Caminito vediamo in lontananza lo stadio del Boca, la cosidetta Bomboniera … Non so quanto sia famoso, ma …Lo sapete che è l’unico stadio al mondo dove la Coca Cola fa pubblicità con il marchio su sfondo blu e non su sfondo rosso?… Dovrebbe c’entrare qualcosa con i colori della squadra di casa se non erro, ma io sono una frana su tutto ciò che riguarda il calcio! Da qui ci dirigiamo verso Puerto Madero, passando davanti alla favelas Argentina, che qui si chiama “Villa”… Questa povera gente vive in quel che resta di case in rovina, senza nulla…Nemmeno la speranza di poter cambiare il loro stato. Vicinissimo alla villa, comincia la zona di Puerto Madero. Da poco recuperata, è la zona del passeggio serale, dei bei ristoranti. Come avrò modo di accorgermi seguito durante la nostra tappa brasiliana, è una cosa comune in America Latina. Ci fermiamo per mangiarci un gelato che non è niente male… Ma questi argentini hanno 6/7 gusti di gelato tutti a base di “dulce de leche”…Non mi piace… troppo dolce.

Ci dirigiamo verso Belgrano dove andiamo a vedere la tomba di Evita e la Chiesa del Pilar. La Chiesa è in stile barocco latino americano ed io ne rimango affascinata, mi piace il contrasto delle pareti bianche ed il legno scuro delle panche con lo sfarzo delle statue della Vergine e dei Santi massicce e dorate. Annesso c’è il cimitero Recoleta, dove giace Evita Peron. Inutile dire che io voglio entrarci… Non so per quale motivo, ma trovo sempre un motivo di andare in un cimitero durante i miei viaggi!!! Sarà perché nei cimiteri riposa la storia di una nazione o per una qualche mia deviazione mentale … Non saprei, ma succede quasi sempre che alla fine ci vado…Non so’. Comunque scopro che, l’usanza dell’epoca, era di lasciare le bare appoggiate in vista dentro alle cappelle. Ed in efffetti se ne vedono parecchie … Alcune decrepite che sembra siano lì lì per sfasciarsi. Fa un certo effetto… Un po’ film dell’orrore se devo essere sincera. La tromba di Evita è come me la immaginavo… in una viuzza stretta, con un cancellone nero ed un fiore rosso appeso. Ci dirigiamo verso Palermo e facciamo una sosta in uno dei famosi parchi!! Cosa vedo? Il primo dogsitter della mia via….. Beh, qui a BA è normale…

Visto che il tempo ci favorisce Andrea ci propone una gita alla cittadina di Tigri per l’indomani. Accettiamo e poi andiamo a prenotare la visita per il più grande teatro del mondo. Il Colon. Con nostra grande delusione è tutto prenotato fino a Domenica … Ma noi saremo già in Patagonia … BA è una città molto grande, ma è molto facile orientarsi … Meglio di quanto credevo!! LA giornata non è ancora finita… Torniamo in albergo e dopo una doccia veloce ci prepariamo. Stasera Tango alla scuola di Carlos Gardel. Qui un’orchestra completa e svariate coppie di ballerini danno vita ad uno spettacolo emozionante!!!! Un ballerino, balla addirittura due scope! Magistrale!!! E’ l’unico termine che potrei usare per descriverlo!! Io amo molto il ballo, anche se il tango Argentino non l’ho mai approfondito, quindi è per me una gioia immensa, mista a non poca invidia, vedere questi ballerini!! L’unico neo della serata è che …Ci calava la palpebra… Il vino che ci hanno servito (abbondante e ottimo), ma soprattutto il fuso orario non mi hanno permesso di gustarmi ancora di più lo spettacolo. Questo spettacolo viene definito molto turistico ecc… Io posso solo dire che è stupendo!! Imperdibile… Turistico o meno … (ma tanto noi che siamo se non turisti?) Con un po’ di rammarico perché lo spettacolo è finito e con grande gioia perché tra pochi minuti sarò a nannna, salutiamo Rita e Dario (che avevo conosciuti per caso sul sito TPC e avevamo scoperto che saremmo stati la stessa sera nello stesso teatro) e ci avviamo verso il nostro hotel.

Oggi si va a fare una navigazione tra i canali della cittadina/quartiere (non si capisce niente di Buenos Aires comunque dovrebbe far parte della città) di Tigri. Solo a circa 30 Km dal Microcentro si trova questa specie di Venezia nordica che è possibile visitare con una gita su un battello. Le case sono in stile nordeuropeo e si ha l’impressione di stare navigando nei paesi scandinavi …Non fosse per la vegetazione che è completamente diversa. Case in legno ognuna con il proprio pontile ed il proprio stile… Incrociamo anche la barca Supermercato… Sì perché, donne pensate la fortuna, qui è il supermercato che passa da voi… E non viceversa!!.. La mattinata è rilassante… ci vuole, anche perché siamo ancora un po’ “sballati” per via del fuso. Di ritorno da Tigri ci facciamo lasciare a Recoleta, dove visitiamo il Museo delle belle arti e poi ci rilassiamo al parco. La sera andiamo a mangiare a Puerto Madero alla Cabana Las Lilas. Questo ristorante è un po’ caro per gli standard argentini (circa 30 €), ma ci hanno detto che è il migliore di Buenos Aires e visto che siamo qui… lo proviamo!! Carne divina!! Ed anche il vino!!! Accidenti il vino in Argentina non ha nulla da invidiare ai nostri. Scopro il Malbec… E delle varie cantine … Sarà il vino che ci accompagnerà per tutto il nostro viaggio!! Qui facciamo anche il primo incontro con la bistecca formato “Dino”. Avete presente Fred Fliston quando lancia la bistecchina con l’osso a Dino … Ecco … Più o meno le dimensioni sono quelle. Le porzioni in Argentina sono molto abbondanti…Ricordatevelo!!! Sazi e felici torniamo in hotel. Domattina levataccia… Si parte per Puerto Madryn!!! Lasciamo le valige grandi in hotel e partiamo con il solo bagaglio a mano … Abbondante per la verità… Ma sui voli interni non sono troppo fiscali (forse non lo sono per nulla). Il nostro aereo è in orario e dopo due ore di volo, alle nove precise atterriamo a Trelew. Qui ci attende il pulmino che ci porterà a fare l’escursione a Punta Tombo. Il tempo è splendido, non troppo freddo anche se un po’ ventoso. Lungo la strada avvistiamo vari Guanacos, purtroppo sempre abbastanza lontani…E dopo quasi due ore … I pinguini!! L’abitudine che si ha, è di vedere i pinguini in un contesto ghiacciato… Qui non è così. Il Pinguino di Magellano scava la propria tana nella terra e questi poverini si fanno anche più di un Km per arrivare la proprio nido…. A metà settembre la colonia non è al completo, ci sono solo i maschi che preparano il nido… Imparate uomini, imparate!!! Notiamo con piacere (sebbene siamo due fumatori) che all’ingresso del parco bisogna spegnere le sigarette … Abitudine che troveremo spesso nei vari parchi argentini.

Comincia così il nostro giro in mezzo ai pinguini … si segue un tracciato predefinito che ha lo scopo di non disturbare i padroni di casa. L’imperativo è: siamo noi gli ospiti quindi cerchiamo di disturbare il meno possibile!!! Idea che trova la nostra completa approvazione. Le collinette dietro di noi brulicano di tane e pinguini che con il loro incedere goffo si guadagnano l’agognato nido in attesa che giungano le femmine. Essere qui nel momento di massima presenza, cioè con le femmine ed i piccoli già nati deve essere pazzesco… la guida precisa che il termine più corretto sarebbe “puzzesco” oltre che bellissimo…. “Immaginatevi 50.000 pinguini riuniti che fanno la cacca”…Ecco come smontare un’immagine romantica …

Il mare sottostante il promontorio è bellissimo e, a breve, troviamo il nostro pinguino “preferito”. Preferito nel senso che se ne stava lì in mezzo al sentiero e si lustrava le penne senza fare una piega, mentre noi ci avvicinavamo il più possibile per fotografarlo al meglio … Un tesoro insomma!! Sbirciamo nelle tane e gironzoliamo per questo promontorio godendoci l’aria frizzante … siamo in Patagonia!!! Sulla via del ritorno ci fermiamo al museo della Preistoria di Trelew e poi a Gaiman, il villaggio gallese, dove prendiamo un the comn una quantità sovrabbondante di ottime torte casalinghe. Ma il tempo stringe, una coppia che è con noi è in partenza per Ushuaia con l’aereo delle 18:00 … la guida, il mitico Ugo, è tranquilla… Loro un po’ meno …Sono già le 17:00 e noi stiamo ancora pasteggiando e bevendo the… Ma… Alle 17:30 raggiungono l’aeroporto e si imbarcano senza problemi … L’ho detto io che non sono proprio fiscali qui.

Ci dirigiamo finalmente a Puerto Madryn dove in albergo ritroveremo le nostre valigie. L’albergo è piccolo ed accogliente e si trova sul lungo mare di Puerto Madryn, a pochi metri dal lungo pontile dove attraccano le navi. Andiamo a fare due passi, è una cittadina molto tranquilla, ed ammiriamo il tramonto … i colori sono splendidi ed io mi sono già innamorata di questa terra.

Stefano ne è entusiasta … E la sera ceniamo a base di bistecca …Manco a dirlo … Innaffiata con un buon Malbec!! L’indomani mattina Stefano si alza prestissimo per andare a fotografare l’alba … io non ce la faccio e dormo ancora un po’ . Ci aspetta l’avvistamento delle balene…..

Viaggiamo per circa 1 ora e mezza prima di arrivare a Puerto Pyramides dove ci imbarcheremo… Sono impaziente, spero che il cerotto faccia davvero effetto contro il mal di mare … non vorrei star male proprio quando avvistiamo le balene!! Ci armiamo di giubbetto salvagente e…Si parte!! Dopo pochi minuti di navigazione, già all’interno del golfo di fronte a Puerto Pyramides avvistiamo una balena poi un’altra… è bellissimo. Ce ne sono parecchie, alcune con il piccolo accanto. Wow. Nuotano indisturbate vicinissime alle varie barche e mostrano la loro magnifica coda a noi turisti avidi di fotografarle (a me, emula di Fantozzi, si blocca la macchina fotografica proprio quando la balena mostra la coda a meno di 2 metri dall’obiettivo!!!) ! Certo che sono davvero mastodontiche … mi vengono le lacrime agli occhi… Una di loro potrebbe senza nessuna difficoltà ribaltare una delle nostre barchette… Ma sono animali mansueti … Sono gli uomini che non lo sono.

L’escursione in barca finisce troppo presto, si riparte e, questa volta, andremo a vedere gli elefanti marini. Il paesaggio patagonico è arido e stepposo, ma lo spettacolo delle scogliere sul mare blu è incantevole. Giungiamo a destinazione, dove io, per la prima volta nella mia vita, mangio l’agnello … O meglio, il Cordero Patagonico. Non avrei potuto dire di no, d’altra parte. Vista la mia indecisione il cuoco, con un bel viso paffuto e solare, me ne ha tagliato un pezzettino apposta per farmelo assaggiare, e con una gentilezza squisita mi ha chiesto se era buono … Come potevo dire di no? Però era buono davvero! Stefano non ha di questi problemi, è una buona forchetta è apprezza la buona tavola!!! Una volta pranzato scendiamo dal sentiero che ci porterà alla spiaggia dove dormono al sole alcuni elefanti marini. Anche qui, via le sigarette prima di entrare nella zona protetta. Non ci possiamo avvicinare ai leoni marini perché c’è il divieto di scendere fino alla spiaggia… ed incredibilmente, nessuno ci prova o si lamenta di ciò. Gli elefanti marini sono mastodontici. C’è qualche maschio immenso, che ribadisce la sua supremazia con sonori richiami e anche qualche femminina con accanto il suo cucciolotto tutto nero.

Anche questa giornata volge al termine. Ci dirigiamo di nuovo verso Puerto Madryn, dove Stefano vuole fare qualche acquisto. Una doccia veloce e siamo già in strada… Ma sbaglio o nella baia qui davanti a noi c’è uno sbuffo? Già è proprio uno sbuffo…Quindi ci sono le balene anche qui!!! Andiamo sul pontile e restiamo a lungo ad ammirare questa balena vezzosa che ci è venuta a salutare. Se ne sta lì tutta tranquilla a giocare con la sua coda… Sembra stia danzando… Il sole sta tramontando … indugiamo ancora qualche istante e poi andiamo fare shopping… Inutile dirlo … io compro un pile con la coda della balena.

Dopo cena insisto…Voglia andare a vedere se la balena c’è ancora … Stefano non ne è convinto … Però ho ragione io!!! E’ ancora lì … sembra che voglia farsi vedere a tutti i costi, infatti, si avvicinata al pontile e le luci la illuminano. E’ incredibile come l’uomo sia riuscito ad integrarsi a tal punto con l’ambiente, tanto da non dare noia a questi stupendi mammiferi, che, a volte, lasciano la tranquillità assoluta di Puerto Pyramides per farsi un giro in “città”. Questa è la dimostrazione che se si vuole si può fare! Mentre stiamo ammirando ancora la “mia” balena, in acqua, appare qualcosa di chiaro … Un delfino dico (vedo delfini ovunque…Dovete scusarmi), uno squalo dice Stefano … Abbiamo sbagliato entrambi…È un pesce Luna! Ormai è ora di rientrare, ma fatico a staccarmi da questo pontile… Alzo gli occhi al cielo e cosa vedo? Una stella cadente!!! Che giornata fantastica!! Salutiamo la “mia” balena e Puerto Madryn con grande tristezza da parte mia…Domani voleremo a El Calafate… ma ormai è chiaro: Patagonia te Quiero.

Si parte per El Calafate ma le due ore si volo aumentano in maniera esponenziale… Purtroppo, caso raro, a El Calafate hanno chiuso l’aeroporto causa tempesta di neve. Così atterriamo a Rio Gallegos a “soli” 320 Km dalla nostra meta. Dopo un’attesa di 3 ore partiamo con dei bus gran turismo comodissimi. Il viaggio dura 3 ore e mezza e, anche se avrei preferito evitarlo, ci permette di vedere la vastità e l’aridità di questa terra. Non incontriamo che 3 o 4 auto lungo il viaggio, la vista è molto limitata a causa della neve… in ogni caso non ci sarebbe molto da vedere se non qualche pecora. Giungiamo a El Calafate e con nostro grande sollievo è tornato un pallido sole!! L’albergo è fuori dal centro, ma gode di una splendida vista sul Lago Argentino, ed è bellissimo, tutto in legno e sassi a vista. Ci beviamo un the poi usciamo in perlustrazione. Il centro di El Calafate a prima vista sembra il paese di Biancaneve, tanti negozietto in legno in un ambientazione molto carina! Cena al Mi Viejo ottima carne e, inutile dirlo, Malbec (circa 22 € in due come al solito).

E’ giunta l’ora di andare a nanna!! Domani ci aspetta il Perito Moreno. Si parte e dopo un’ora di bus arriviamo al parco De Los Glaciares. Prima di arrivare alla curva dove avremo la prima visione del Perito Moreno, la nostra guida mette della musica che farà da sottofondo a tutti gli OH! Bellissimo! Wonderful e Bonito che si sentiranno di lì a poco. Ma questo è nulla in confronto a quando te lo trovi lì davanti. Cominciamo con la navigazione sul fronte nord. La sua bellezza toglie il fiato, le guglie blu, i tonfi dei pezzi di ghiaccio che cadono in acqua, la sua imponenza… Chi ha detto che questa vista, da sola vale il viaggio, non si sbagliava. Lo puoi vedere mille volte in fotografia o in televisione, ma quando te lo trovi li davanti ti toglie il fiato e l’emozione ti pervade. Dopo pranzo si prosegue per la visita di fronte. Anche qui, vorrei non venisse mai l’ora di tornare. La giornata e semisoleggiata… Il top per vedere i riflessi blu del ghiaccio… Ce ne stiamo per andare quando, con nostra grande gioia, una parete proprio davanti a noi, cade… (e riesco anche a fotografarla… Non guardo nemmeno nell’obiettivo.. Premo sul pulsante e basta…..). Questa caduta, nel Perito Moreno, non è indice di ritiro del ghiacciaio, ma è fisiologica. Nel suo caso, infatti, il nuovo giaccio che si forma sulla cima delle montagne è in grado di bilanciare quello che si scioglie.

E’ arrivata l’ora di tornare… Inauguriamo la vasca idromassaggio della nostra camera e poi cena alla Tablita. Inutile dire che anche qui la carne è ottima. Scegliamo un vino consigliato da un TpC… Malbec (tanto per cambiare) della cantina Ruca Malen… Passo il consiglio… Ottimo.

L’indomani avrei voluto fare una cavalcata sulle rive del lago, ma piove… Ce ne andiamo a piedi fino in centro. Siamo seguiti da 5 cani che, con nostro divertimento, ci scortano amabilmente fino a destinazione… Nel tardo pomeriggio andiamo alla Estancia El Galpon, dove assistiamo ad una dimostrazione dei cani che radunano le pecore e della tosatura… carina, ma nulla di più. Di ritorno scopriamo che nel nostro hotel c’è un’altra coppia di italiani in viaggio di nozze: Miriam e Andrea. L’indomani mattina si parte per la Navigazione sul Lago Argentino. Il catamarano che ci porterà a spasso per il Lago è di ultimissima generazione e superaccessoriato. Sedili comodissimi, navigatore satellitare e … una postazione PC, dove il fotografo di bordo caricherà le foto che ti ha fatto durante il viaggio sul Cd che vorrai acquistare… Stefano si esalta e prenota il CD!! Sono contenta che questo viaggio gli stia piacendo quanto a me… visto che ho organizzato quasi tutto io!! Dopo circa una mezz’ora di navigazione cominciamo ad avvistare i primi Iceberg … Grandissimi… Uno assomiglia ad una grotta blu!! Io e Stefano ci diamo il cambio continuando a spostarci da un lato all’altro della barca per non perderne nemmeno uno. Sembriamo due bambini un po’ esagitati!!! Io sono affascinata anche dall’acqua, la cosiddetta Leche Glaciar. E’ strana, è densa, sembra una granita sciolta, ma non completamente… Il ghiacciaio Upsala si staglia di fronte a noi un tutta la sua grandezza. Ha una superficie di oltre 500 Km quadrati … insomma… mica roba da nulla… Ma non ci possiamo avvicinare molto a causa dei grossi Iceberg che si staccano e sono lì davanti.

Ci dirigiamo verso la Baia Onelli, dove potremo scendere dal catamarano. Per raggiungere questa Baia è necessario fare una passeggiata attraverso una foresta di Lengas… In questa foresta piena di muschi e licheni (tra cui la vecchissima Barba di Vecchio) potrebbe sbucare, da un momento all’altro, uno gnomo o una fatina ed il bello è, che tu non ci troveresti nulla di strano. Sembra la foresta incantata delle favole!! Dopo 20 min. Di camminata giungiamo alla baia Onelli. Piccola perla coronata dall’omonimo ghiacciaio. In questo splendido paesaggio, la natura regna sovrana e ti senti in pace con il mondo intero. Una miriade di frammenti di ghiaccio scivolano sull’acqua in direzione del lago, il cielo è di uno splendido blu, l’aria frizzante ma non fredda, le stupende montagne all’orizzonte renderanno questo luogo indimenticabile nella mia memoria. Ma la tabella di marcia impone di ritornare al catamarano… Uffa, ci resterei volentieri ancora qualche ora!! Terminiamo l’escursione passando davanti al ghiacciaio Spegazzini. E’ il ghiacciaio più alto fra tutti quelli visitati, tuttavia, sempre a causa del distacco di grandi blocchi di ghiaccio, non è possibile avvicinarci. Questo ci impedisce di apprezzare appieno lo spettacolo offerto. Torniamo in albergo e dopo l’ultimo bagno, domani si riparte, nella nostra vasca idromassaggio andiamo a cena alla Tablita con Andrea e Miriam. La serata passa piacevolmente e si va a letto abbastanza tardi. Stefano ha trovato un egregio compagno di merenda!! L’indomani partiremo tutti e 4 alla volta di Buenos Aires. Il volo parte con qualche ora di ritardo e ci scombussola un po’ i piani. Stefano e Andrea pianificano una rapina al bar – chiuso – dell’area imbarchi… Poverini … hanno fame!! Arriviamo verso le 15:00 a Buenos Aires e piove… salutiamo di corsa Andrea e Miriam e ci diamo appuntamento per il giorno dopo a Iguazu’. Oggi andiamo a trovare la zia del papà di Stefano, che vive da oltre 40 anni a Buenos Aires e poi a cena con Andrea da Liborio (Belgrano)… Accidenti.. Ci becchiamo anche la grandine… Per fortuna siamo in taxi ed il nostro autista, simpaticissimo e gioviale, si agita, sbraccia ad ogni cosa che diciamo (boh?!?!) ed alla notizia che ci siamo appena “casados”… guarda Stefano e se la ride tutta!! Ahiaiai!!! Il nostro viaggio è ormai a metà …Che tristezza lasciare l’Argentina…

A Iguazù ci attende un tempo piovigginoso e molto umido. L’albergo di Andrea e Miriam è a Foz do Iguazù…Nel lato Brasiliano delle cascate, il nostro a Puerto Iguazù, nel lato Argentino… Grazie ai messaggi ci accordiamo per andare a cena a Rafain la sera stessa. A Puerto Iguazu’ è palese la diversità del tenore di vita rispetto al resto dell’argentina. Si notano i tratti somatici indi di molte persone ed anche la povertà ei bimbi che ti chiedono soldi. E’ una cosa che mi stringe il cuore… Siamo ai tropici ed anche la vegetazione è cambiata. Dalla Patagonia, arida e piatta, siamo passati ad una varietà di piante e fiori colorati ovunque. L’umidità dell’aria è molto pesante…Doccia e si parte per il Rafain, sul lato brasiliano delle cascate. Rafain è un capannone dove cucinano alla maniera brasiliana… Prezzo fisso, carne al fuoco e buffet di primi, antipasti, dolci, frutta e chi più ne ha più ne metta. La prima impressione non è entusiasmante (avete presente una mensa piena di tavoloni e tutti che parlano?)… ma la serata migliora, grazie allo spettacolo. Questo spettacolo comprende un po’ tutti gli stili musicali sudamericani, che io amo in blocco… dalla musica andina, ai mariachi messicani, dal tango argentino al samba… Stefano e Andrea apprezzano in particolar modo quest’ultimo… Inutile precisare il perché!! Finalmente è arrivato il giorno della visita alle cascate… Sono felice perché, per fortuna, la siccità è finita… Solo qualche settimana prima di acqua ce ne era poca ed avevano sospeso le escursioni in gommone! Pensate che tristezza arrivare e Iguazu’ e trovare…Asciutto…..

La prima passerella arriva fino a sopra alla Garganta del Diablo. Lo spettacolo toglie il fiato, mi commuovo perché sono a Iguazù… non mi par vero! Ricordo che l’esistenza di queste cascate la scoprii tanti anni fa dal filmino del nostro parroco viaggiatore… e da lì avevo cominciato a sognare di vederle!! Il rumore dell’acqua è intenso e sotto di noi c’è una grossa nube di schizzi e spruzzi. Una miriade di uccellini vola attraverso questa nuvola di vapore… lì invidio!! Da qui si ammira il panorama del fiume Iguazù e delle altre miriadi di cascate e cascatelle che si snodano sul lato Argentino e Brasiliano. Qui e là, si notano gli effetti della siccità, ma siamo fortunati… Mi sono preoccupata per nulla. Incrociamo di nuovo Andrea e Miriam, ma loro sono arrivati prima e sono più avanti di noi. Proseguiamo per altre passerelle ammiriamo i giochi di colori creati dall’acqua, dal vapore e dalla luce del sole: gli arcobaleni si sprecano… L’acqua, come sempre, esercita su di me un fascino irresistibile… Resterei ore a guardare e passeggiare per le passerelle!! Incontriamo anche un coatì, animaletto della famiglia degli orsetti lavatori, simpatico e… Ingordo! I turisti tendono a viziarli e loro, ormai,hanno imparto che zaino = cibo. Non appena posi lo zaino a terra, se ce ne è uno nei paraggi, si fionda a ficcarci dentro il naso.

Stefano si lancia nella grande avventura. Con un gommone viene portato, insieme a tanti altri turisti, fin sotto ad una delle cascate, io desisto, non ho voglia di infradiciarmi completamente!! … Mi dice che si è divertito un sacco… Indubbiamente l’esperienza è esaltante, ma lo lascio fare ai prodi senza paura… E soprattutto,senza problemi di cervicale, che sarà il neo dei tre giorni a Iguazù.

L’indomani è il turno del lato brasiliano delle cascate. Il lato brasiliano ha meno cascate e di minore importanza ma, come dicono loro: “gli argentini hanno le cascate più belle, ma per vederle bene bisogna venire in Brasile”. Confermo assolutamente. Lo spettacolo davanti a noi è meraviglioso… L’intero complesso delle cascate di Iguazù coronato dalla Garganta del Diablo. Il tutto visto da una passerella che si trova proprio davanti ad un’altra cascata. Ovunque ci si giri ci sono cascate e cascatelle… Che invidia per coloro che soggiornano nell’hotel all’interno del parco!! Pensate un po’ … guardar fuori dalla finestra della camera e vedere questo spettacolo L’escursione al lato argentino dura solo mezza giornata,quindi più tardi andremo a vedere la maestosa diga di Itaipù, che, da sola, fornisce il 40% dell’energia elettrica a tutto il Brasile e, grazie alla quale, il tenore di vita degli abitanti di Foz do Iguazù (40.000 dipendenti) è completamente diverso da quello dei loro vicini argentini.

Personalmente la diga non mi interessa molto… Preferirei in assoluto restare a guardare le cascate…Ma andiamo, Stefano è più interessato, visto che si occupa della gestioni di acquedotti… Sempre tubi e acqua insomma. La diga in ogni caso è veramente immensa… la cooperazione tra Brasile e Paraguay ha dato i suoi frutti.

Ormai anche il nostro soggiorno a Igauzù è terminato. Domani si parte per Rio de Janeiro… anche se ci aspettano le spiagge più famose del mondo mi spiace molto lasciare l’Argentina… ma questa è un’altra storia……. Ritorneremo a Buenos Aires da lì a una settimana per riprendere l’aereo che ci riporterà a casa. Ma tornare a Buenos Aires mi sembra quasi di tornare un po’ a casa… Arriviamo in serata, è la nostra ultima notte nella città del tango … Ma prima di partire, domani, ci dedicheremo allo shopping, che per noi italiani è molto conveniente. La giornata, come durante tutto il nostro soggiorno in Argentina è limpida e soleggiata, compriamo maglioni in cachemire per tutta la famiglia, scarpe per me ecc… E poi andiamo a mangiarci l’ultima bistecca argentina a Puerto Madero alla Caballeriza… Ci scoliamo anche l’ultimo Malbec per la verità… Sono un po’ triste per via della partenza …Anche il cielo se ne accorge e così, per rendermi meno duro l’addio, decide di mandare un bell’acquazzone, di quelli che in pochi minuti ti infradiciano completamente… Andrea ci accompagna all’aereoporto e prima di imbarcarci facciamo l’ultimo acquisto… Qualche Kg di carne da mangiare con la famiglia… Arrivederci Argentina!! Non addio!! Speriamo di ritornare presto… E con questo pensiero salgo sull’aereo che ci riporterà a casa… dove inizierà la nostra nuova avventura della vita a due!!



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