Per non farsi mancare nulla: Nafplion, Monemvasia, Kythira, Elafonissos.
Epidauro.
Dopo due ore di marcia da Patrasso, considerando anche la mezz’ora alla stazione di servizio, giungiamo all’uscita per Epidauro, ben segnalata pochi Km dopo l’uscita per Corinto. Per raggiungere il sito archeologico di Epidauro dall’uscita dell’autostrada si devono percorrere 80 Km circa. Si impiega più di un’ora. La strada è ottima. Prima si attraversa una zona costiera (Kavos , Loutra) poi la strada va verso l’interno e sale, per poi tornare verso la costa (Selonda Bay) e procedere verso Nea Epidauro e Epidauro. Dopo Nea Epidauro pensavamo di aver sbagliato strada perché c’era pochissimo traffico anche se la strada continuava ad essere ottima, ma poi in effetti essendo il sito archeologico opportunamente segnalato, procedevamo con tranquillità. Dalla città di Epidauro – da cui si passa esternamente – al sito archeologico di Epidauro ci sono una decina di Km. Arriviamo ad Epidauro alle 15.00 circa. Il sito chiude alle 19,00 e il costo del biglietto è di 6,00 euro. Epidauro è una tappa da non perdere. Il teatro, praticamente intatto, è una meraviglia. Non potrete fare a meno di gioire per tale perfezione e armonia. Ci sarei restato volentieri per ore intere e mi seccava non avere molto tempo. “Ad Epidauro…udii batter il cuore del mondo” scriveva Henry Miller. Nel sito di Epidauro non c’è solo il magnifico teatro ma si trovano anche i resti del santuario dedicato al culto di Asclepio, dio della medicina. Nell’antistante museo si trovano i bellissimi fregi dell’Abaton (impenetrabile) e all’esterno si trovano i resti del Katagogion, dell’Abaton e un antichissimo stadio ancora intatto. Si resta affascinati.
Nafplion
Tornando indietro dal sito archeologico, dopo un paio di Km, si trova la deviazione a sx per Nafplion. La strada è discreta, la segnaletica è buona e in meno di 30 minuti da Epidauro giungiamo a Nafplion. Entrando nella città, provenendo da Epidauro, si percorre una strada ampia. A sx dopo 1 Km si nota l’ospedale della città e dopo 500 mt circa si giunge ad un grande incrocio. Procediamo dritti lasciandoci a sx il viale alberato e dopo pochi mt a dx troviamo l’Hotel Elena. Parcheggiamo proprio di fronte all’hotel. Ci sono stanze libere per € 60 a notte. Perfetto, alle 18.30 abbiamo trovato la stanza. In effetti in quella zona ci sono molti hotel ed è consigliabile parcheggiare e , per chi non ha prenotato, trovare subito alloggio. Hotel Elena è pulito, è situato a meno di 50 mt. dal centro storico e dalla nostra stanza si scorge la rocca con la fortezza di Palamidi che sovrasta la città. In serata visitiamo il centro storico di Nafplion. Usciti dall’hotel a dx, a meno di 50 metri c’è una grande piazza e in fondo alla piazza a sx c’è una strada, per inoltrarsi nel centro storico della città. Nafplion è bella ed elegante. E’ veramente piacevole passeggiare per queste strade. Si possono apprezzare i bellissimi palazzi con splendidi balconi in legno e basamenti in ferro battuto. La strada è stracolma di gente con negozi, taverne e alcune botteghe artigiane. Rimango incantato vicino ad una bottega artigiana di gioielli. La strada prosegue fino alla splendida piazza della Costituzione. Nafplion dopo la liberazione dai turchi per un breve periodo fu capitale della Grecia. In fondo alla piazza c’è un grande albero e percorrendo la stradina alle spalle, in fondo dopo una ventina di mt, in un angolo sulla dx si trova l’Antica Gelateria Roma di Mario, un romano trasferitosi in Grecia. Ci accoglie con grande gentilezza una sig.ra napoletana che per mangiare ci consiglia una taverna sul lungomare Omorfhi Poli. Dalla gelateria dopo pochi mt si giunge subito sul lungomare. Ceniamo con 60 € circa, souvlaki e insalata per 4, e dopo torniamo alla gelateria per un gelato. Troviamo il proprietario Mario, gentilissimo. Notiamo che nella gelateria sono rappresentate tutte le regioni d’Italia con i relativi prodotti tipici in vendita. Dopo facciamo un giro sul lungomare per vedere da lontano il Bourtzi illuminato e innamorarci ancora di più di questa città. Noto che le luci pubbliche sono tutte spente e la città è illuminata solo dalle splendide insegne dei locali commerciali. Non so se è una scelta o una necessità, ma regna un’atmosfera piacevole. Una soluzione questa, da consigliare a qualche amministratore italiano che illumina i lungomari delle località turistiche come se si trattasse di un porto merci. E’ un vero peccato fermarsi a Nafplion per una sola notte. Purtroppo per aver posticipato la data di partenza del viaggio abbiamo dovuto ridurre i pernottamenti a Nafplion e poi a Monemvasia.
Micene
Il giorno dopo, alle ore 9.00, dopo una colazione “minima” nell’hotel, siamo già in viaggio per Micene. Dall’hotel si procede verso la piazza e subito si svolta dx per trovarsi sul lungomare e seguire le indicazioni per Argo. Argo si trova a 15 Km circa da Nafplion, poi si prosegue per la cittadina di Micene, altri 15 Km e senza attraversare la cittadina di Micene si va verso il sito archeologico che dista altri 5 Km circa. Da Nafplion per raggiungere il sito archeologico di Micene si impiega poco più di mezz’ora. Dapprima si giunge alla tomba di Agamennone a sx e poi dopo un centinaio di mt si trova l’ingresso principale alla città. Costo del biglietto € 6,00 e apertura del sito fino alle ore 19.00. Prima di giungere alla porta dei leoni, scendendo a dx si può visitare la tomba di Clitennestra ben conservata e di Egisto. Salendo si attraversa la splendida porta dei leoni con mura ciclopiche. (Ah! peccato non aver avuto tempo per poter visitare prima le mura di Tirinto, anteriori a queste, che la leggenda racconta realizzate dai ciclopi). Naturalmente dopo la porta dei leoni rimane visibile ben poco della città, tranne naturalmente l’invisibile suggestione che provoca questo luogo, patria di affascinati storie e di miti. Si giunge fino al quartiere degli artigiani dove si trova una splendida cisterna con ottanta scalini che potrete visitare solo se forniti di torcia. Cmq se non rimarrete particolarmente suggestionati dalle rovine di questo sito, dopo la visita al museo che si trova a sx dopo la biglietteria, guarderete le mura della città con altri occhi. Nel museo scoprirete il sublime: gioielli, metallurgia, ceramiche, tavolette con iscrizioni e la copia della maschera di Agamennone (l’originale è conservato nel museo archeologico di Atene). Rimarrete sicuramente affascinati da tanta bellezza e conquistati dalla grande capacità artigiana di 3000/4000 begin_of_the_skype_highlighting 3000/4000 end_of_the_skype_highlighting anni or sono. Dopo la visita all’acropoli scendendo per il ritorno ci si ferma alla tomba di Agamennone ; enorme e meravigliosamente ben conservata.
Monemvasia
Alle ore 13.30 siamo già in viaggio per Monemvasia. Prendiamo direzione Tripoli e dopo pochi Km da Micene ci troviamo sulla splendida autostrada per Tripoli. Sono una quarantina di Km che si percorrono in 15/20 minuti circa. Dopo Tripoli prendiamo in direzione Sparta e la pacchia dell’autostrada finisce. Da Tripoli per raggiungere Sparta ci sono da percorrere 80Km circa. Giungiamo a Sparta alle ore 15.00 circa. Ci fermiamo proprio all’ingresso di Sparta in un piccolo ristoro vicino ad un distributore di benzina, per pranzare. Vino ottimo e ottimo souvlaki con pochi euro in un ambiente da osteria. Alle 16.00 ripartiamo per Monemvasia ci sono altri 80 km circa da percorrere. Ci avviamo in direzione Ghitio e a quasi metà strada da Ghitio prendiamo in direzione Skala. La strada è discreta però con molte curve e saliscendi. Attraversiamo Skala e alle 17.30 giungiamo a Gefyra, la cittadina antistante Monemvasia, dove alloggeremo. Da Micene, considerando un’ora di pausa a Sparta per il pranzo, per giungere a Monemvasia abbiamo impiegato 3,00 ore. Appena arrivati a Gefyra, già in periferia, si trovano subito molti studios e hotel. Procediamo verso il centro della cittadina e ci fermiamo vicino al mare in un ampio parcheggio sterrato vicino alla spiaggia di ciottoli. Abbiamo di fronte la montagna di Monemvasia e proprio accanto al parcheggio l’Hotel Pramataris. Gli infissi sembrano un po trascurati ma la posizione è splendida , proprio sul mare. L’interno è pulito e la proprietaria gentilissima. La stanza costa euro 50 e ha un bel balcone sul mare con vista di Monemvasia. Perfetto! Subito dopo aver sistemato i bagagli si scende subito al mare per un bagno in un mare splendido, con acqua caldissima e mare calmo. Alle ore 19.30 siamo già pronti per visitare Monemvasia con i colori del tramonto. Si attraversa un ponte e dopo un Km si giunge all’ingresso di Monemvasia. Non si trova parcheggio e sono costretto a parcheggiare ad almeno 500mt dall’ingresso. Ci sono molte macchine parcheggiate sulla strada ma c’è il divieto di sosta. Conviene parcheggiare giù nell’ampio parcheggio dopo il ponte e procedere per un Km a piedi. Oppure più comodamente lasciare al macchina a Gefyra e prendere il bus navetta che mi sembra arrivi ogni 15 minuti fin sopra la porta d’ingresso. Monemvasia è stupenda, imperdibile. Il nome Monemvasia significa (moni emvasis) unica porta ed in effetti si trova subito un portone largo un paio di mt e alto non più di 3 mt, come un portone d’ingresso di un vecchio palazzo delle nostre città. Attraversato il portone e un breve atrio si apre la città fortezza. Semplicemente splendida, non ci sono parole per descriverla. Per godersela non basta una serata, ma ci vorrebbe qualche giorno. La percorriamo in lungo e in largo e raggiungiamo un piccolo passaggio segreto che porta al mare e dove ci sono ancora dei bagnanti. Giungiamo in una grande piazza dove si trovano dei bellissimi alberghi nelle vecchie costruzioni recuperate con molta cura. Mi vietano persino di filmare dall’esterno perché – come ci spiega una signora proprietaria che ci fa visitare la struttura ricettiva con molta disponibilità – vendono l’esclusiva ad alcune riviste specializzate. Ci sono molte taverne e splendidi bar curatissimi e locali commerciali. Sinceramente le taverne non mi ispirano molto – anche per i prezzi alti- è molto meglio fermarsi in qualche bar a bere qualcosa. Alle 22.30 torniamo a Gefyra per la cena. Ceniamo, come consigliato dalla proprietaria dell’hotel, nella taverna da N’tpota proprio di fronte al ponte che da Gefyra porta a Monemvasia. Mangiamo triglie molto fresche e insalata greca per un costo di 60 euro. Il pesce costa 55 euro al chilo. Il giorno dopo dalla nostra stanza all’alba mi accorgo che la montagna di Monemvasia nasconde il sole su Gefyra. Penso che Monemvasia sia spettacolare anche e soprattutto alle prime luci dell’alba. Anche Monemvasia, così come Nafplio, come avevo previsto, merita sicuramente almeno due pernottamenti. La colazione da Pramataris è abbondante ed eccezionale. Tutta produzione artigianale: torte, biscotti, yogurt e persino la spremuta di arancio fresca. Abbiamo deciso di prendere il traghetto delle 14.30 da Neapoli per Kythira e pertanto c’è il tempo per un altro bellissimo bagno in questo splendido mare. Alle 11.30 lasciamo la stanza a Gefyra destinazione Kythira.
Kythira (Citera)
Si può giungere a Kythira prendendo i traghetti dal Pireo oppure da Ghitio sempre in Laconia ma è sicuramente più comodo prendere il traghetto da Neapolis. Nel periodo estivo ci sono due traghetti da Neapolis per Kythira, uno parte la mattina alle 8.30 e l’altro nel pomeriggio alle 14.30. Già nella prima settimana di settembre – come scopriremo al ritorno da Kythira- è soppresso il traghetto di mattina e resta un solo traghetto pomeridiano. Da Monemvasia a Neapolis ci sono da percorrere 30 Km circa. La strada è discreta e si arriva a Neapoli in circa mezz’ora. Arriviamo a Neapoli alle ore12.00 proprio mentre sbarcano gli arrivi da Kythira. Facciamo i biglietti in un’agenzia che si trova sulla strada principale a 200 mt a prima di arrivare all’ingresso del porto. Costo € 88,00 per 4 persone e passaggio macchina (44€ per 4 pers. e 44€ per l’auto). Alle ore 16.00 giungiamo a Kythira. Da subito preciso che a Kythira ho soggiornato solo 5 giorni. Troppo pochi per poter conoscere l’isola, ma forse per conoscerla non basterebbero nemmeno 10 giorni o persino mesi. E’ un’isola strana, segreta che non si concede facilmente. E’ frequentata soprattutto da turisti greci e pochi stranieri, in maggioranza italiani. Quando da Neapoli si giunge al porto di Diakofiti dopo un’ora e mezza di traghetto, non aspettatevi la festosa accoglienza delle Cicladi o quella più moderata delle altre isole Ioniche. Avrete la sensazione che gli abitanti vi chiedano cosa siete venuti a fare sulla loro isola. A Diakofithi scoprirete subito i bellissimi colori del mare con uno dei pochi bei arenili dell’isola, poche case e poche persone a fare il bagno. Anche per uno che come me viene in Grecia da molti anni è un paesaggio nuovo, particolare, e nonostante sia una grande ed importante isola sembra l’approdo in una piccola isola sperduta. Tutto è immobile. Il porto si trova praticamente su un isolotto di fronte a Diakofithi ed è collegato alla terra ferma da un ponticello. Appena attraversato il ponte c’è una taverna sulla spiaggia con bellissime tamerici. Noi avevamo deciso di trovare alloggio a Kapsali o alla chora di Kythira, per cui non ci fermiamo a Diakofithi e seguiamo le indicazioni per Kythira. I primi km di strada che da Diakofiti conducono alla chora di Kythira sono ottimi, tanto da pensare che se tutta la rete stradale dell’isola è così, sarà facile girarla in lungo e in largo in pochi giorni. Non è così. Dopo aver attraversato la zona dell’aeroporto la strada si restringe e pur continuando ad essere buona bisogna procedere con cautela. A Kythira esiste un’arteria stradale principale che attraversa tutto l’altopiano dell’isola e collega il porto di Diakofithi alle principali località dell’isola. Si tratta di una strada che in alcuni tratti si restringe ma percorribile senza difficoltà. L’isola però ha un labirinto di strade laterali che una volta imboccate fanno perdere la bussola. In effetti gli abitanti dell’isola che sono appena 3.000/4000 sono “sparpagliati “ in 20 centri urbani più importanti e in almeno una cinquantina di piccoli agglomerati urbani. Questo fatto è già molto indicativo del carattere e temperamento degli abitanti dell’isola: essere isolati su un’isola. Naturalmente per collegare tutti questi centri abitati opportunamente segnalati (persino troppo) c’è un labirinto di stradine dove è difficile orientarsi, per cui è consigliabile prestare particolare attenzione ai vari incroci. Per raggiungere la chora di Kythira si attraversa la zona dell’aeroporto si passa da Friligkianika si raggiunge Aroniadika e in fondo all’incrocio si svolta a sx , e sempre stando attenti agli incroci si attraversa Karvounades e poi Livadi e subito dopo si giunge a Kythira e poi giù per 3 Km fino Kapsali. Sono una trentina di Km da Diakofithi e si impiegano 40 minuti circa. Dall’alto Kapsali è bellissima ma arrivati sulla spiaggia non ci affascina. Ci affascina ancora meno nel cercare alloggio perchè ci capita qualche spiacevole contrattempo. Da una ricerca su internet avevo scelto Aronis apartaments che si trova a dx sulla strada Kythira-Kapsali. Avevo scelto bene perché effettivamente è ottimo, si gode un bel panorama e si trova a meno di 500 mt dalla spiaggia di Kapsali e a 2 Km dalla chora , ha un bel parcheggio privato ed è anche vicinissimo alla bella insenatura di Sparagario beach. Purtroppo però risultava tutto occupato. Il proprietario è stato gentile e anche se non conosco gli interni degli alloggi lo consiglio. Procedendo per Kapsali abbiamo trovato gli studios Afrodite sulla sx che risultavano tutti occupati, ma il proprietario ci comunica che a Kapsali non troveremo posto perché è tutto pieno. Un’informazione che si rileverà inesatta. Confidando nella informazione sbagliata del proprietario di Afrodite invece di scendere le scale che si trovano di fronte ad Afrodite e portano direttamente sul lungomare di Kapsali con molti studios liberi, ritorniamo indietro verso Kythira Chora. Ci fermiamo da Spitia Vasilis, dove la proprietaria che parla italiano ci tiene bloccati per più di un’ora per capire alla fine che avremmo dovuto pagare più di 150 € al giorno in 4, senza conoscere esattamente dove avremmo dovuto alloggiare. Ci sentiamo presi in giro con evidente arrabbiatura. E’ la prima volta che mi capita in Grecia e capisco cosa intendessero coloro che su internet scrivevano che questa non è un’isola per turisti. Trovo molta approssimazione. Per fortuna salendo su alla Chora cambia tutto. Ci fermiamo in un piccolo parcheggio sulla curva vicino agli studios Niki, che mi erano stati consigliati su internet ma che sembrano praticamente abbandonati. Proprio in quel parcheggio trovo l’indicazione Castello Hotel. Si percorre un breve passaggio pedonale, si raggiunge un bellissimo campanile e girando il campanile sulla sx verso le scale si trova uno dei tre ingressi all’hotel. Il proprietario è gentile, gli alloggi sono piccoli ma puliti e il prezzo è molto buono, € 35 a stanza. In generale l’hotel Castello è di buon livello, però bisogna considerare le varie tipologie degli alloggi su tre piani. Ci sono degli alloggi ottimi con cucina e bella veranda con vista panoramicissima al primo e secondo piano , altri alloggi sempre panoramici (1°/2° piano) senza cucina con fornello da campeggio e infine alloggi al piano terra con veduta in piccolo giardino. La coppia di amici si sistema in un ampio alloggio al piano terra con cucina e noi ci sistemiamo in una stanza più piccola senza cucina, al primo piano, che si affaccia su ampia veranda con vista parziale su Kapsali e bellissima vista sul castello. Però la veranda bisogna condividerla con gli inquilini della stanza adiacente ed essendoci un bellissimo pergolato a copertura della stessa, la mancanza di zanzariere alla finestra può creare qualche problema per qualche insetto. Nelle stanze con vista sul giardino la presenza degli insetti (non zanzare) può dare più fastidio, invece al primo piano più ventilato il problema è quasi inesistente. Attraversando il giardino dell’hotel Castello si raggiunge immediatamente la taverna Belvedere e dopo una breve scalinata si raggiunge una strada con panchine da dove si può ammirare un bellissimo panorama su Kapsali. In effetti per entrare nella chora di Kythira vi sono alcune opzioni. Giungendo da Livadi si trova la prima indicazione per il centro con strada transitabile però piena di negozi e che si restringe subito dopo la piazzetta. La sconsiglio perché a mala pena si può attraversare e non troverete assolutamente parcheggio. Potrete procedere per Kapsali e troverete subito dopo a dx un ampio parcheggio che però è un po distante dal centro. Potrete ancora, procedendo sempre per Kapsali, parcheggiare nella curva vicino al campanile come vi ho innanzi precisato. Ma molto meglio scendendo ancora, dopo un paio di curve troverete sulla dx una strada con senso vietato, dove, con una piccola manovra a marcia indietro, potrete parcheggiare e da li raggiungere subito il centro. Praticamente è la strada dove si trova la taverna con gli studios Belvedere, la scala per raggiungere hotel Castello ed inoltre Papadonikos (rooms to let) che è un’agenzia con un giovane molto gentile che potrà trovare tutte le soluzioni che vi occorrono. E’ una strada ampia, panoramica e strategica per la chora di Kythira, e si riconosce dal fatto che sono sistemate alcune panchine. Io ho trovato sempre parcheggio su quella strada. In serata visitiamo la chora di Kythira. Da Castello apartments si attraversa un cortile e si è praticamente al centro della chora. C’è anche vicinissimo un minimarket. La chora è piacevole con bei cortili e belle architetture – particolari sono le canne fumarie dei camini – ed è anche abbastanza grande, anche se non appare tale perché tutto si svolge su un corso principale mentre le altre zone della chora, pur belle, sono trascurate. Da alcuni luoghi della chora si gode una vista con panorami stupendi: da un lato su Kaspali e dall’altro su una pietrosa e stupenda montagna. Raggiungiamo il Castello che però troviamo chiuso. Chiude subito dopo il tramonto. Ceniamo da Zorba su di un terrazzo. Non è sicuramente molto igienico percorrere una decina di mt con i piatti delle pietanze, ma la cucina da Zorba è pulitissima e si mangia un ottimo agnello. Nei 5 giorni di permanenza a Kythira ceneremo sempre da Zorba perché si mangia bene e si spende mediamente sulle 50 euro in quattro. C’è solo un problema che è sempre strapieno e bisogna attendere per trovare posto. Il giorno dopo avevamo deciso di andare sulla spiaggia di Kaladi, la più fotografata dell’isola. Come volevasi dimostrare sbaglio strada. Subito dopo Karvounades, che è uno snodo principale per chi alloggia alla chora di Kythira, invece di svoltare a dx per Potamos – Avlemonas procedo diritto e mi ritrovo a Milopotamos. Dovevo andare ad est dell’isola e mi ritrovo ad ovest. Non torno indietro e decido di andare alla spiaggia di Limmionas. Penso: “vado a vedere di cosa si tratta e se non mi piace torno indietro”. Penso molto male, perché la strada è incredibile. All’uscita da Milopotamos, passo da Piso Pigadi, trovo a dx l’indicazione per Kato Chora – vecchio castello veneziano- e procedo per Limmionas 5 km. Cosa saranno mai 5 Km? Sono più di mezz’ora di macchina e una “fottuta” paura. La strada è una delle poche strade asfaltate di Kythira che conducono alle spiagge. Si giunge ad un incrocio con l’indicazione per le grotte di Agia Sofia e dritto per Limmionas. Se a quel punto la strada vi è sembrata pericolosa vi consiglio di tornare indietro, perché è l’unico punto dove fare manovra, dopo non c’è alcuna possibilità di ritorno e si incontrano un centinaio di mt dove inizia il guardrail che sono proprio da paura. Le pendenze e le curve sono tali che perderete la strada sotto le ruote dell’auto e l’unica indicazione della strada, vi è data dal guardrail. Quel tratto è impressionante perché la strada è larga poco più di 2 mt e da un lato c’è la parete della montagna, dall’altro lo strapiombo sul mare. Come primo giorno a Kythira non c’è male: un pugno nello stomaco. Ho conosciuto, come volevo, la selvaggia Kythira. La strada non ha cmq interruzioni con sterrati impraticabili, come temevo, e giunge fino alla spiaggia sempre asfaltata. Giunti sulla spiaggia, noto con sorpresa che non siamo soli. Ci sono alcuni greci e una coppia di stranieri, naturalmente italiani. C’è una chiesetta, delle costruzioni di pescatori per il ricovero delle barche e persino una taverna con gruppo elettrogeno che per fortuna mette musica greca. Ci sono delle bellissime tamerici sul mare. E’ una spiaggia molto bella, la più cicladica tra tutte le spiagge di Kythira, nonostante si affacci sullo Ionio. Alcuni greci di Atene, che vengono a Kythira da molti anni ci dicono che è la spiaggia che amano di più e che nel mese di agosto è particolarmente affollata. Sicuramente si sta bene. Il ritorno, a parte 100/200 mt da paura, sembra più agevole e posso anche ammirare lo straordinario paesaggio che all’andata non avevo visto. Avrei voluto prendere la strada per visitare le grotte di Agia Sofia ma gli strapiombi che si vedono da lontano me l’hanno sconsigliato. Prima lezione fondamentale: Kythira bisogna visitarla senza presunzione ma con molta prudenza. Non prendo nemmeno la deviazione per visitare Kato Chora e relativo castello, che si trova poco prima di arrivare a Milopotamos e si intravede sulla strada del ritorno. Ci fermiamo a visitare Milopotamos, che è una cittadina carina con una bella chiesa e splendido campanile, ma le sorgenti tanto pubblicizzate mi sembrano uno stagno. Serata nella piacevole chora di Kythira, sempre nella stessa taverna da Zorba e poi a trascorrere la serata negli accurati bar del corso, su verande con bellissimo panorama e forniti di ottimi dolci e gelati. Il giorno dopo decidiamo di visitare il decantato mercato domenicale di Potamos (città capoluogo dell’isola). Il mercatino molto piccolo è suggestivo, ma sicuramente si può rinunciare a visitarlo. I contadini dell’isola vendono i prodotti di produzione propria – a prezzi non convenienti – che consistono in formaggi, vini, confetture, erbe e prodotti agricoli. Da Potamos arriviamo in pochi minuti, con strada molto agevole ad Agia Pelagia . Ad Agia Pelagia tira un forte vento, il mare è mosso, la sabbia è scura e non vediamo né un’auto, nè persone in giro. E’ un luogo triste, con grandi casermoni ad uso studios. Non mi piace assolutamente. Ritorniamo sulla strada di Potamos e in 30 minuti circa raggiungiamo Avlemonas. Subito dopo aver attraversato l’incrocio per l’aeroporto e svoltato a dx in direzione Avlemonas si nota per alcuni km un paesaggio desertico, forse per colpa di un incendio. Non c’è un filo d’erba e sembra un paesaggio arido da film western. Avlemonas è molto bella e accogliente, con una bella insenatura e bellissimi studios sul mare con architetture minimaliste tipiche della Grecia cicladica. Insieme alla chora di Kythira è il luogo che consiglio per una permanenza a Kythira. Anche ad Avlemonas tira un forte vento – è una caratteristica del versante est dell’isola – ma il mare è calmo. Ad Avlemonas si può ammirare una vecchia fortezza, purtroppo non restaurata, e da un crollo del muro si possono ammirare all’interno alcuni vecchi cannoni abbandonati. Da Avlemonas si raggiunge facilmente dopo alcune centinaia di mt. la spiaggia di Palaiopoli. Anche a Palaiopoli il mare è calmo nonostante il forte vento. E’ un’immensa spiaggia di ciottoli e sabbia scura, però abbastanza riparata dai venti del nord est. Anche la spiaggia di Kaladi come scopriremo in seguito è molto vicina ad Avlemonas. Passiamo la giornata sulla spiaggia di Palaiopoli. Il mare è splendido ma sicuramente l’isola di Kythira non è assolutamente rappresentata da questa immensa spiaggia. E’ una spiaggia che potrete trovare in qualsiasi angolo della Grecia. Giornata rilassante in spiaggia e nel tardo pomeriggio visita a Kapsali, che continua a non affascinarci. Tra la Chora e Kapsali c’è invece l’interessante l’insenatura di Sparagario che vediamo dall’alto e non raggiungiamo perché bisogna fare quasi un centinaio di scalini e qui nel pomeriggio il sole va via molto presto. Il mattino del giorno dopo faccio un giro per gli splendidi vicoli della Chora e continuo a notare il percorso pedonale che porta all’insenatura di Feloti beach. Guardando il castello sulla dx c’è una brulla montagna e s’intravede il percorso pedonale lungo almeno 4/5 km. Avrei voluto arrivare fin lì, ma non avendo visto mai nessuno passare da quelle parti ho rinunciato. Decidiamo di andare a Melidoni beach, indicata come la seconda spiaggia più bella dell’isola dopo Kaladi. Anche la strada per Melidoni è naturalmente complicata e sconsigliata. Dopo aver raggiunto Livadi ad un incrocio svoltare a sx per Dryma. Prendendo la deviazione a sx per Dryma si attraversa il paese, si sale su, e ad un certo punto si trovano le indicazioni per Moni Mirtidion e Melidoni. Nel paese le strade sono un po asfalto e un po cemento , sembrano dei cortili di case private. Subito dopo Dryma inizia lo sterrato e nelle curve più pericolose il cemento. Fino ad una chiesetta, la strada pur sterrata è semplice, dopo diventa un po più complicata. Troverete vicino alla chiesa un bivio: una strada a dx conduce a Moni Myrtidion ,l’altra a sx conduce a Melidoni. Lo sterrato è naturalmente stretto e non in perfette condizioni, con buche profonde alcuni centimetri – con macchine basse bisogna stare attenti a non toccare per non rimanere piantati – però non ci sono pendenze da spavento come sulla strada per Limmionas. E’ sempre problematico ma si può fare. Si raggiunge un’ampio parcheggio e una splendida insenatura con mare splendido e spiaggia di ciottoli e sabbia. C’è anche uno stabilimento , ma è già chiuso. Naturalmente qui a Kythira non si può assolutamente pensare di saltare da una spiaggia all’altra durante una giornata. Lì arrivi e lì resti, fino al tramonto. Al ritorno da Melidoni avrei voluto prendere lo sterrato per il monastero di Moni Myrtidion da dove si assiste ad un bellissimo tramonto sul mare, però nell’ora del tramonto è un problema, perché percorrere queste strade con il buio è veramente problematico. Myrtidion si può raggiungere anche con strada asfaltata da Pitsinianika, ma raggiunta la località non trovo l’incrocio e rinuncio. Il giorno successivo finalmente Kaladi beach . Per raggiungere Kaladi beach da Kythira si possono prendere più strade. Noi scegliamo di andare percorrendo quella che ci sembra più semplice e larga, passando da Fratsia. Si passa sempre Karvounades, si svolta a dx per Potamos e subito dopo si svolta a dx direzione Fratsia. Si attraversa la piazza di Fratsia si seguono le indicazioni Palaiopoli e arrivati ad un bivio vicino ad una chiesa si svolta a sx per Palaiopoli. Dopo 6 Km di strada, piena di curve ma agevole, si nota sulla dx un ponticello con indicazione Kaladi. Si attraversa il ponte e dopo un centinaio di metri si prende sulla sx lo sterrato che conduce alla spiaggia. Uno sterrato semplice di un paio di Km che conduce in due ampi parcheggi. Un centinaio di comodi scalini e si arriva in spiaggia. Il panorama è spettacolare, si vede in lontananza Avlemonas. La spiaggia di Kaladi ha lo stesso effetto scenografico delle più belle spiagge di Lefkada e Cefalonia. Da non perdere.. Frequentata da pochissime persone si passa una bellissima giornata. Il sole purtroppo va via presto e già alle ore 16.00 gran parte della spiaggia è all’ombra. Sono praticamente 3 spiagge che si possono raggiungere percorrendo il bagnasciuga . Nell’insenatura a dx guardando il mare c’è una bellissima grotta che attraversa la montagna come una galleria e ha un’apertura sull’altro lato. Tornando indietro da Kaladi, superato il ponticello invece di andare in direzione Fratsia a sx, svoltiamo a dx e ci accorgiamo che Kaladi è vicinissima a Palaiopoli e ad Avlemonas, meno di 3 Km. In effetti quando da Avlemonas si va verso l’aeroporto si trova una curva a dx con indicazioni Aeroporto e Diakofhiti, e proprio in quel punto andando dritto, percorrendo una stradina di cemento che sembra il cortile di una casa privata, si risparmiano quasi una decina di Km per giungere sull’altra spiaggia di Palaiopoli, divisa da un promontorio, e dopo aver attraversato una fiumara si giunge risparmiando tempo fino al ponticello per Kaladi beach.
Ultimo giorno e ultima visita al castello che domina la chora con panorami incredibili. Da non perdere. Si può notare in lontananza il piccolo monastero dove si racconta che l’apostolo Giovanni abbia scritto l’apocalisse, che domina su Kapsali. E’ una macchia bianca sulla montagna di fronte.
Poi alle ore 10.30 carico dei bagagli e partenza per il porto di Diakofhiti per un ultimo bagno e un pranzo nella taverna sulla spiaggia. Ore 16.30 partenza per Neapolis.
Ovviamente a Kythira, per mancanza di tempo, non abbiamo visto molte spiagge come Chalkos, Pomponada, Fyri amnos che si possono raggiungere, sempre attraverso sterrati, da Kalamos.. Non abbiamo visto le tantissime e quasi irraggiungibili insenature come l’insenatura di Kalami beach o Feloti beach. Ma forse nemmeno restando 10 giorni lo avremmo fatto perché è un’isola che rimane segreta. Naturalmente anche a Kythira si può fare una vacanza rilassante sulle spiagge di Palaiopoli, Kapsali, Diakofhiti. Però credo che l’isola sia maggiormente indicata per chi ha voglia di avventura: scendere burroni, arrampicarsi su costoni rocciosi, percorrere strade incredibili in auto e a piedi per decine di Km. E’ un’isola così segreta che può rendere nervosi ed è quindi consigliabile a coppie di amanti o fidanzati – non a caso è l’isola di Afrodite – per un viaggio prematrimoniale. Perché se nel visitare l’isola percorrendo questo labirinto di strade accidentate si riesce a non innervosirsi e a non litigare, nella vita quotidiana ci saranno pochi litigi. Comunque alla partenza forse non resterete innamorati dell’isola, ma sicuramente continuerà ad esercitare tutto il suo fascino selvaggio.
Elafonissos
Arrivo a Neapolis alle ore 18.00. Usciamo dal porto e svoltiamo a sx direzione Monemvasia – Sparta. Si esce da Neapolis si attraversano i paesi Dermatianika poi Agio Apostoli e dopo 10 Km circa da Neapolis si trova l’indicazione sulla sx per Elafonissos. Si percorrono altri 6 Km circa e si giunge a Vigklafia e quindi subito dopo a Pounda. I traghetti per Elafonissos nel mese di luglio- agosto partono ogni mezz’ora, mentre a settembre ogni ora. Se non si trova nessuno sul molo bisogna attendere perché i biglietti si fanno direttamente sul traghetto. Il traghettamento da Pounda per Elafonissos e viceversa inizia la mattina alle ore 8,30/9,00 e termina la sera alle ore 21.30/22.00. Si impiegano 15 minuti per raggiungere la riva opposta e il biglietto costa pochi euro (16 euro 4 persone e auto). Arrivati a Pounda , dopo 20 minuti circa dallo sbarco a Neapolis, ci troviamo appena in tempo per l’imbarco per Elafonissos. Sbarchiamo a Elafonissos e ci dirigiamo direttamente a sx per Simos beach per vedere se ci sono studios da queste parti. Dal villaggio alla spiaggia di Elafonissos sono 3/4 km circa. La strada è agevole e in pochi minuti ci troviamo ad un bivio. Svoltiamo a dx per il campeggio. Ci fermiamo ai primi studios sulla dx molto belli e nuovissimi, ma è tutto occupato Poche centinaia di mt più avanti presso villaggio Lefki Bungalow, di fronte all’ingresso del campeggio, troviamo dei monolocali a pianoterra liberi. Sono delle casette di colore rosa. Il proprietario dal suo alloggio sopra la stradina, scende con una vecchia auto senza targa e subito coglie dei fichi da un albero e ce li offre. Ritroviamo la piacevole ospitalità greca. Gli alloggi sono un po spartani. Il colore delle asciugamano e lenzuola non depone favorevolmente sulla pulizia, ma poi scopriremo che ciò è dovuto all’acqua per il lavaggio che da queste parti è salmastra e dura. Infatti per cucinare o fare semplicemente il caffè bisogna usare l’acqua minerale. Ci piace molto la veranda esterna e ci accordiamo per 35 euro giornaliere ad alloggio. I giorni successivi scopriremo che sono comodissimi. Sicuramente il bagno è un po spartano ma in cucina veramente non manca nulla, la pulizia è sufficiente e tra l’altro abbiamo a disposizione secchi, scope e vari attrezzi per pulire. C’è anche il vicinissimo market del campeggio dove fare spesa.
Sono già le 19.00 ma non resisto dal recarmi in spiaggia per fare un bagno. La spiaggia si trova a 50 mt dagli studios ed è semplicemente meravigliosa. E’ quasi buio ma l’acqua è meravigliosamente calda. Nei 3 giorni di permanenza sull’isola non rinuncerò al bagno notturno. La sera andiamo al villaggio e ceniamo dai fratelli Menti nella taverna in prossimità del ponticello che conduce alla chiesetta sull’isolotto. Qui si mangia pesce freschissimo. Sull’isola si trova molto pesce fresco e ve ne accorgerete dal fatto che almeno un centinaio di piccoli pescherecci sono ormeggiati nel porticciolo. Così segreta e difficile l’isola di Kythira, così semplice Elafonissos. Come bere un bicchiere d’acqua. Praticamente si arriva nel porto del villaggio dove si trovano innumerevoli studios e poi lateralmente al villaggio partono due strade : una a sx conduce appunto a Simos beach (la spiaggia più bella), l’altra a dx conduce alla spiaggia di Panagitsa dove però si assiste al tramonto sul mare. Tutto qui! Un’isola per un assoluto relax. La mattina seguente Simos beach appare in tutto il suo splendore, ha colori incredibili. Credo che in Europa ci possa essere una spiaggia di pari bellezza ma è impossibile che ci sia una spiaggia più bella. Praticamente c’è tutto: il promontorio che divide le due spiagge con bel panorama, le rocce dove fare snorkerling, le onde che sembrano cristalli, ginepri secolari a pochi mt dal mare, la soffice sabbia bianca, la sabbia dal colore rosa ed infine il mare tropicale con trasparenze e colori incredibili. Per non essere praticamente perfetta manca solo il tramonto del sole perpendicolare sul mare, in quanto anche se il sole tramonta in tarda ora si nasconde dietro le rocce. Le giornate ad Elafonissos trascorrono così: colazione in veranda, mare all’ennesima potenza, spaghettata in veranda con caffè e ammazzacaffè, subito dopo mare fino al tramonto inoltrato e infine pesce fresco dai fratelli Menti. Perfetto!!! Una coppia italiana si è innamorata dell’isola, ha deciso di sposarsi sull’isola e ha realizzato degli studios “Sogno Greco”situati nel villaggio. Potrete cercare gli studios e vi riceverà con grande gentilezza Francesca. L’isola sembra lontanissima ma ho considerato, che se uno vuole farsi una vacanza di assoluto relax in uno dei mari più belli d’Europa, parte da Brindisi alle ore 18.30 per Patrasso e si troverà a fare il bagno in queste acque il giorno dopo alla stessa ora.
Noi siamo partiti da Elafonissos la mattina del 10 settembre alle ore 9.00 e alle ore 13.30 eravamo già a Patrasso, prendendo l’autostrada di Tripoli. Il traghetto per Brindisi doveva partire alle 16.30 ma è partito con alcune ore di ritardo per il fatto che c’erano stati dei problemi nel porto di Ancona per la visita del Papa e ciò aveva creato dei problemi anche ai collegamenti con Brindisi. Purtroppo non abbiamo trovato cabine e questo ha reso il viaggio di ritorno un po difficoltoso. Cmq alle ore 12.00 dell’11 settembre eravamo nel porto di Brindisi con l’esperienza di un bellissimo nuovo viaggio in Grecia.