Per le strade del Marocco
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Per prenotare gli alloggi abbiamo fatto tutto su internet, servendoci di siti come booking.com e hostelword.com, lasciando però alcune notti “scoperte” per non essere troppo rigidi con le tappe.
Premettiamo che durante il nostro viaggio il Marocco era in pieno Ramadan, quindi la ricerca di cibo e acqua è stata abbastanza difficoltosa. Preparatevi a dimagrire!
Queste in breve le tappe del nostro tour, per un totale di 2470km:
1. Bergamo– Tangier
2. Tangier– Cap Malabata – Tetouan
3. Tetouan– Rabat
4. Rabat
5. Rabat– Essaouira
6. Essaouira– Marrakech
7. Marrakech
8. Marrakech– Ouarzazate – Zagora – Deserto
9. Gole di Todra – Agoudal
10. Midelt – Azrou – Ifrane
11. Meknes
12. Volubilis – Meknes
13. Fez
14. Fez- Bergamo
6 Agosto
Nel primo pomeriggio, partiamo col volo Ryanair da Bergamo a Tangier; un volta atterrati, andiamo all’ufficio Hertz presente in aeroporto per ritirare la nostra vettura. Ci dirigiamo così verso il centro, con il caldo che già si fa sentire. Arriviamo al nostro alloggio (Dar Jameel) non senza difficoltà per trovarlo, dato che si trova all’interno della medina: è un riad, ossia un edificio con un cortile interno al centro e le stanze ai lati, tipico del Marocco. L’atmosfera è già molto suggestiva e arabeggiante! Il primo giorno visitiamo la città, la medina, il porto. Qui ceniamo in un piccolo bar, poi ci rechiamo nella parte nuova della città, dove degustiamo per la prima volta il tipico the alla menta: molto buono e rinfrescante (nonostante sia un the caldo). Torniamo al nostro riad per la notte.
7 Agosto
Ci svegliamo di buonora, facciamo colazione nel riad e poi saliamo al terrazzo, dove la vista è fantastica: si vedono tutti i tetti bianchi delle case (piene di antenne) e il mare. C’è una luce bianchissima! Il mattino visitiamo ancora il centro di Tangier e dopo una piccola spesa al supermercato partiamo con la macchina verso Cap Malabata, a est, dove passeremo mezza giornata al mare ad abbronzarci! Lungo il tragitto intravediamo anche Gibilterra dall’altra parte. Tempo splendido, buona abbronzatura, al tramonto ripartiamo per Tetouan. Ci fermiamo in un hotel a poco prezzo (250 dirham a notte, cioè 25 euro) trovato grazie alla nostra guida (Mondadori) e grazie ad un ragazzo locale, che è montato nella nostra macchina e ci ha guidati. Ritroveremo questa usanza anche nel prosieguo del nostro tour! Facciamo quindi un giro per il centro alla sera e ceniamo in un ristorante spagnolo all’interno di un hotel internazionale: essendo ramadan gli orari dei pasti sono tutti sballati, ed è difficile trovare qualcosa di locale, che noi preferiremmo, aperto a qualsiasi orario. Buona cena, torniamo in hotel.
8 Agosto
Ci alziamo di buonora e ci rechiamo in un bar per la colazione: bar aperto, ma niente da mangiare o da bere! Incontriamo però Abdoul, che si offre di farci da guida locale: saliamo cosi alla medina, dove ci racconta della sua famiglia, della sua vita, e noi della nostra. Ci mostra delle piccole botteghe di artigiani, una moschea, ci guida per le strette viuzze; ci porta poi in un negozio di tappeti, dove saliamo su una terrazza che domina le concerie: uno spettacolo vedere i conciari al lavoro, immergersi in pozze puzzolenti per trattare le pelli! Compriamo un copriletto (il negoziante era gentile ma insistente), continuiamo il giro per la medina e poi ci separiamo da Abdoul, ringraziandolo con 100 dhr (10 euro). Finita la visita di Tetouan, nel pomeriggio partiamo per Rabat, e dopo circa 340km, molti in autostrada, arriviamo nel tardo pomeriggio al nostro Hotel Mercure: ci siamo concessi un hotel un po’ di lusso per questa tappa, avendolo pagato in offerta 50 euro a notte. I prossimi alloggi saranno più tipici, come piace a noi, e altri “alla buona”. Ceniamo al buffet in hotel, molto ricco di piatti tipici (cous cous e tagine fra tutti) e alla sera visitiamo la Torre di Hassan e il mausoleo adiacente, che si trovano a pochi passi dal nostro Hotel. Di sera è davvero uno spettacolo con tutte le luci.
9 Agosto
Oggi, martedì, visitiamo Rabat: arriviamo alla kasba, con le sue mura che costeggiano il porto, facciamo il bagno, poi visitiamo il giardino andaluso: un giardino arabeggiante, con tante piante (anche banani e viti d’uva, palme), molto rilassante e pacifico. Visitiamo poi un grande mercato, pieno di bancarelle, prodotti tipici, artigianato, souvenir ecc, dove come in tutti i mercati marocchini veniamo avvicinati dai locali che cercano, in modo simpatico ma insistente, di venderci i loro prodotti, di invitarci a seguirli a casa loro e di venderci del “chocolate” che possiamo definire, diciamo così, “stupefacente”! Nel pomeriggio ci rechiamo a piedi alla necropoli di Chellah, fuori dal centro, dove sono conservati appunto i resti di una antica necropoli, e dove fanno ora nido moltissime cicogne: uno spettacolo vederle appollaiate nei loro nidi sopra le torri. Essendo stanchi, decidiamo di tornare all’hotel in taxi: se ne ferma uno, ci invita a salire, e capiamo presto che è un taxi “fai da te”! L’autista, accompagnato da un amico, dopo aver fatto spese (pentole, scolapasta ecc) ci ha visti al lato della strada e si è offerto di darci un passaggio! Lo paghiamo 20 dhr (2 euro) e si mostra molto compiaciuto! Ci riposiamo, ceniamo e restiamo in hotel per la sera.
10 Agosto
Sveglia presto, rivisitiamo la torre di Hassan e il mausoleo, potendo ora accedere anche al suo interno essendo giorno. Le guardie in costumi tipici lo difendono, e non amano troppo le nostre foto! Nel primo pomeriggio partiamo in direzione di Essaouria, verso sud, dove attraversiamo paesaggi fantastici, ruderi in mezzo alle rocce, vediamo asini e passeggiatori solitari, nonché una serie di cammelli in mezzo alla strada! Li riportiamo sul loro sentiero ed arriviamo nella città costiera: giriamo a piedi il centro, molto carino, abbastanza turistico, e ceniamo in un ristorante simpaticissimo dove ci servono dell’ottimo pesce. Non avendo prenotato nessun alloggio, ed essendo “scialli”, dormiamo in macchina, di fronte al mare!
11 Agosto
Il giorno dopo il sole ci sveglia all’alba; facciamo colazione in un albergo li vicino (l’unico posto che la serve) e la nostra unica preoccupazione per la giornata è: abbronzarci!! Il tempo è stupendo, fa molto caldo, acqua limpida, tanta gente in spiaggia: risultato, siamo nerissimi! Al tramonto lasciamo Essaouria in direzione est verso Marrakech, dove raggiungiamo il traguardo dei 1000km in macchina! Con molta difficoltà, e chiedendo a molti locali, troviamo il nostro riad, a ridosso della piazza principale Jamal El Fna, che è pienissima di gente e di profumi, e dell’importante moschea Koutoubia, colma di fedeli in preghiera richiamati dal muezzin. Beviamo un the alla menta nel nostro riad, andiamo a mangiare una pizza in un ristorante italiano verso mezzanotte (unico posto aperto a quell’ora) e ci riposiamo dal tragitto.
12 Agosto
Essendo arrivati la sera prima, possiamo sfruttare a pieno la giornata per la visita di Marrakech. I punti principali sono appunto la piazza, dove beviamo tante spremute d’arancia dalle bancarelle e ci facciamo una foto con una scimmia, e la moschea, dove molti fedeli pregano e noi, non musulmani, non possiamo entrare. Nel pomeriggio, con la macchina, visitiamo i giardini Agdal, poco fuori il centro, risalenti al XII secolo, con il palazzo reale. Atmosfera rilassante. Torniamo in città, ceniamo in un ristorantino sulla via pedonale ( tagine e salade niçoise) e trascorriamo la serata nella piazza Jemaa el Fnaa, pienissima di gente, colori, musica, profumi di cibo, intrattenitori, bancarelle, motorini. Andiamo a dormire felici.
13 Agosto
D’ora in poi lasciamo le città e le autostrade per addentrarci nel Marocco più autentico, più selvaggio, nei paesaggi mozzafiato che cambiano di continuo. Trascorreremo dunque anche molto tempo in macchina (ribattezzata Sally). Questo sabato è il nostro anniversario, e lo spendiamo attraversando inizialmente l’oasi della valle del Dades, dove una rigogliosa vegetazione cresce ai lati del wadi, attorniato da rocce spoglie: foto da cartolina! Diamo anche un passaggio ad un’autostoppista marocchino ed arriviamo ad Ait Ben Haddou, un villaggio fortificato la cui splendida kasba, inserita dall’Unesco come Patrimonio dell’umanità, risale al XVI secolo; è fatta di sabbia e si affaccia sull’immenso deserto roccioso. Passiamo poi per le località di Ouarzazate, Zagora, Tagounite e alla sera, col buio, arriviamo finalmente alla nostra tappa: Bivac Isfoul. Quest’ultimo è un bivacco, non molto conosciuto, segnalato solo da un misero cartello, a cui si accede da una lunga strada stretta e sterrata. Il bivacco si trova proprio sulle dune del deserto, ed offre accomodazioni in tenda ai viaggiatori, e possibilità di giri in cammello nel deserto! Al nostro arrivo sembra abbandonato, ma grazie ai nostri richiami accorre un ragazzo ad accoglierci. Ci spiega che, essendo ramadan, non ci sono turisti, e quindi siamo gli unici ospiti! Le tende non sono quindi montate, ma ci offre due brandine da piazzare sulla sabbia, e accettiamo volentieri di dormire a cielo aperto: una sensazione stupenda! Sopra di noi, la volta celeste piena di stelle, la luna che illumina il deserto e le sagome delle palme, il tepore dell’estate (e del the!). Ci addormentiamo colmi di queste belle sensazioni e spensierati.
14 Agosto
Ci svegliamo all’alba, degustiamo una colazione tipica e partiamo subito, dovendo risalire verso nord per molti km di stradine sterrate in mezzo al deserto roccioso. Oltretutto, la temperatura alle 7 di mattina qui è già di 40 gradi! Lentamente arriviamo alle gole del Todra, dove due pareti di roccia imponenti racchiudono un piccolo torrente, dove molti locali e turisti si bagnano i piedi. Ci rilassiamo per un’oretta, poi ripartiamo e nel tardo pomeriggio arriviamo nel villaggio di Agoudal. Dato che per molti altri km non ci sarà nessun villaggio, e il sole sta tramontando, decidiamo di fermarci qui e ci informiamo su un posto in cui mangiare da un passante. Questo ragazzo ci invita a mangiare a casa sua, con la sua famiglia, e così facciamo; Francesca, per onorare la tradizione, indossa perfino la galabeya, il tipico vestito marocchino, ed entriamo subito nell’atmosfera. Finita la cena, che era più che altro una colazione, veniamo invitati dal ragazzo e suo fratello a un bar, pieno di ragazzi, a vedere la partita di coppa del re Barcellona-Real Madrid, con tanto di tifo scatenato! A match finito, ringraziamo la famiglia per la cena e ci sistemiamo in macchina a dormire: notte freddissima, dato che il villaggio si trova a 2800 metri di altezza!
15 Agosto
Il giorno di ferragosto ci svegliamo irrigiditi dal gran freddo della notte, ma veniamo subito scaldati dalla simpatia di alcuni bambini che si erano intanto riuniti attorno alla nostra macchina. Dopo qualche chiacchiera e tanti sorrisi, ripartiamo, sempre in direzione nord. Attraversiamo Midelt e Azrou e poi, percorrendo una strada costeggiata da maestosi cedri, arriviamo a Ifrane, tappa intermedia per arrivare nei giorni seguenti a Meknes e Fes. Questa città, come dice la guida, ha un sapore più europeo che marocchino, ed essendo ad una certa altitudine, è rinomata dai turisti per le sue piste da sci in inverno. Qui, non avendo un hotel prenotato, ci informiamo sui prezzi di alcuni, e poi ne scegliamo uno. Dopo una notte passata su brandine nel deserto e un’altra al freddo in macchina, un hotel base come questo sembra un lusso! Rigenerati da una doccia, usciamo, visitiamo il piccolo centro e ceniamo in un ristorantino. Buonanotte!
16 Agosto
Partiamo presto per Meknes, dove arriviamo al nostro alloggio “Riad Felloussia”, come sempre girando molto a vuoto in macchina dato che i nostri alloggi sono tutti nella medina e non così facilmente individuabili sulla cartina. Il riad è davvero carino, pulito, con un bel giardinetto al centro, dove vi abita persino una tartaruga! Vi è poi una bella sala per la colazione e un salotto con la tv e giochi in scatola. Sistemati, usciamo, pranziamo al McDonald’s così da non dover girare ore per trovare un posto aperto, e poi visitiamo la città: le sue mura imponenti, segno dell’antico potere, il mercato, la medina, la moschea dov’è custodita la tomba del primo sovrano della dinastia Alaouita, il cui accesso è consentito anche ai non musulmani, e la maestosa porta Bab el Mansour. La sera la passiamo nella grande piazza Lahdim, dove mangiamo un panino con salsiccia preso ad una delle tante bancarelle. Ritorniamo poi nel nostro riad.
17 Agosto
Oggi, mercoledì, è dedicato alla visita di Volubilis, antico sito romano non lontano da Meknes. Ci arriviamo in macchina, l’entrata costa solo 2 euro a testa, e ci addentriamo nei suoi reticolati. Si vedono i segni del passato romano, dalle porte alla basilica, dal foro ai templi. Francesca, forse per intossicazione forse per il gran caldo, si sente male e rimane all’ombra al bar, mentre io continuo la visita del sito. Rimango deluso dallo stato di degrado del sito, completamente non curato, non restaurato, le insegne e didascalie dei siti più importanti sono vecchie e illeggibili. Il senso di sito abbandonato mi pervade. Torniamo al riad nel pomeriggio e ci rimaniamo tutto il giorno, dato che Francesca sta ancora male e anch’io mi son stancato molto a camminare sotto il sole cocente.
18 Agosto
Francesca si è ripresa, facciamo colazione e partiamo per Fes, ultima tappa del nostro tour. Ci arriviamo presto, essendo la distanza da Meknes di soli 70 km. Per trovare il riad prenotato, fatichiamo anche questa volta: chiediamo ad una passante, che monta in macchina e ci guida, ma presto si perde anche lei e chiede così ad un taxista, che le spiega la strada e finalmente arriviamo a destinazione. Anche questo spettacolare, con bella corte centrale e un terrazzo in cima da cui si gode di una vista fantastica. Il proprietario è molto disponibile e gentile. Andiamo a pranzare in un ristorantino in centro, mangiando anche questa volta piatti tipici come il cous cous e il tagine. Trascorriamo il pomeriggio visitando la città, le sue vie, le sue innumerevoli bancarelle, acquistiamo qualche oggettino, beviamo spremute d’arancia a 40 cent di euro, visitiamo le concerie dal terrazzo di un negozio di tappeti (stavolta, preparati, non ci facciamo “obbligare” a comprare qualcosa!). Rientriamo in hotel e questa volta è il mio turno a stare male: febbre a 40, mal di gola e tanta debolezza, cosi passiamo la sera in camera.
19 Agosto
Il mio malessere peggiora, cosi chiamiamo un dottore che mi visita, mi prescrive delle medicine e mi fa pagare 40 euro. Passo tutto il giorno a letto con 40 di febbre, mezzo morto, probabilmente per la fatica di tutti questi giorni, il caldo torrido con grandi sudate, e il non mangiare a sufficienza. Francesca, dopo lunghe cure amorevoli, approfitta dell’ultimo giorno in Marocco per girare ancora Fes e visita, con la guida di un ragazzo trovato sul posto, il quartiere ebraico, ancora la medina e fa bellissime foto panoramiche da una collina. Passiamo la sera in camera mangiando riso in bianco.
20 Agosto
Dopo la colazione, prendiamo la macchina e giungiamo all’aeroporto di Fes, dove la riconsegniamo senza danni all’ufficio Hertz ( Ciao Sally!) e ci imbarchiamo per il volo Fes-Bergamo, sempre con Ryanair.
Queste due settimane sono state intense, piene di profumi, colori e immagini che certamente non dimenticheremo mai… ora siamo pronti per un’altra avventura. E voi?
Riassunto e consigli
Spesa totale: circa 1200 € a testa
Se volete fare un tour del Marocco, vi serviranno almeno 2 settimane, come nel nostro caso. Visitare le città imperiali è sicuramente affascinante, ma non si può dire di aver visto il Marocco senza andare nell’entroterra, attraverso il deserto, le montagne e i piccoli villaggi.
Agosto non è il mese migliore per andarci, dato che fa molto caldo, però le nostre ferie erano obbligate. Consigliamo la primavera o l’autunno. Andarci nel periodo di ramadan è stata una difficoltà in più da affrontare, ma allo stesso tempo affascinante vedere come vivono i locali in questo periodo e come si rivoluzioni tutta la loro giornata.
Per le strade della città verrete sempre avvicinati dai locali che cercano di vendervi i loro prodotti, portarvi nei loro negozi, offrirsi come guida: sono gentili e a volte vi può essere utile, fate però attenzione perché spesso sono molto insistenti, e se non prendete in mano la situazione vi ritroverete con un sacco di cose comprate che non vi servono!
Molte bancarelle vendono spremute d’arancia, buone e a poco prezzo: attenzione solo al fatto che, se mettono ghiaccio, questo può farvi male allo stomaco (è successo a noi) dato che l’acqua del rubinetto non è sempre potabile.
Consigliamo, come abbiamo fatto noi, di prenotare gran parte degli alloggi e organizzare il viaggio a tappe per tempo, ma di lasciarvi degli spazi vuoti per poter anche “vivere il momento” se decidete di restare in un posto per più tempo o modificare l’itinerario in qualche modo.
I soldi li abbiamo cambiati sul luogo, non essendo possibile farlo al di fuori del Marocco.