Per amsterdam 3 giorni sono pochi
Evidentemente questa idea è venuta un po’ a tutti perchè, dopo aver trascorso circa due ore all’agenzia di viaggio per trovare una soluzione per una qualunque bella città d’Europa, sono tornato a casa con la certezza di dovermi sorbire l’ennesima Pasqua seduto a tavola per ore. Non c’erano più voli di ritorno disponibili ( a parte quelli delle 6 del mattino per cui certo non ne valeva la pena) Fortunatamente a una delle persone con cui sarei dovuto partire, è venuto in mente che la Virgin aveva appena inaugurato una rotta ROMA – AMSTERDAM e che probabilmente, essendo una novità ancora non pubblicizzata, sarebbe stata disponibile. … E infatti.
Tramite la Virgin, che oltretutto è a buon mercato, abbiamo prenotato anche l’albergo e siamo partiti.
Il primo impatto con AMSTERDAM è l’aeroporto. Enorme, infinito, modernissimo.
Da lì prendiamo il comodo trenino che in un quarto d’ora porta in città. La stazione di Amsterdam è esattamente l’opposto dell’aeroporto: sporca, insolitamente mal gestita. In realtà è in fase di ristrutturazione, infatti dall’esterno risulta essere una splendida costruzione antica che merita diversi scatti fotografici.
Ed eccoci qui nella città degli eccessi, la Venezia del Nord, rifugio per anime libere e spregiudicate.
La prima cosa che abbiamo notato è stata l’enorme quantità di gente che invadeva le strade, migliaia e migliaia di turisti, moltissimi gli Italiani, che passeggiavano tra negozi di souvenir e sexy shop e, soprattutto, un persistente odore di canne ovunque.
Io avevo la piantina della città e quindi guidavo i miei amici per raggiungere subito l’albergo e depositare i bagagli. … Chiaramente ci siamo persi! Ci siamo trovati subito nel quartiere a luci rosse. Pazzesco! Una infinità di sexy shop con vetrine divertentissime, coffe shop ( praticamente dei bar dove ti servono anche droghe leggere), prostitute in vetrina (attenzione!!! non vogliono assolutamente essere fotografate) e soprattutto una marea di gente che ti propone cocaina o mariuana per strada. Voglio subito precisare che però il tutto è caratterizzato da una percettibile ironia che allontana la sensazione di squallore che normalmente pervade posti di questo tipo.
Finalmente ci siamo accorti di aver sbagliato completamente direzione e ci siamo diretti verso l’albergo.
Nel percorso abbiamo attraversato Piazza Dam, la più importante di tutta l’Olanda, con il suo obelisco e il Palazzo Reale. Qui un altro shock. Di fronte al Palazzo Reale, unico edificio suntuoso di tutta Amsterdam, era stato tirato su un Luna Park. La ruota copriva completamente tutta la facciata del bellissimo palazzo. Una cosa che in Italia sarebbe stata impensabile. Ma d’altra parte questa è la città delle contraddizioni.
La città però è straordinaria. I palazzi antichi alti e stretti sono uno più bello dell’altro, i canali sono molto pittoreschi e la gente è cordialissima. Consiglio di fare subito un tour con il battello tra i canali perchè così si ha subito idea di come sia disposta la città e dove siano le cose da visitare. Mi dispiace solo di non aver seguito il consiglio dei “turisti per caso” di questo sito che raccomandavano di affittare una bicicletta.
Non fate il mio stesso errore. La città è piccola ma c’è tanto, troppo, da camminare. Bellissimo è il mercato dei fiori, con innumerevoli quantità di bulbi e piante di ogni tipo. Lì c’è anche un negozio che vende articoli natalizi che vale la pena di visitare.
Il museo Rijks ha una preziosissima collezioni di dipinti di Rembrandt, Vermer e Van Gogh. Se siete armati di santa pazienza, io non ce l’ho fatta, dopo ore di coda potete vedere anche la casa di Anna Frank.
Per chi ama l’arredamento antico di stile nordeuropeo, la visita a una delle tante case-museo sarà particolarmente piacevole.
C’è tanto da vedere: le chiese gotiche, il Museo Van Gogh, le fabbriche di birra, quelle i diamanti, il mercato delle pulci.
Tre giorni sono pochi. Io consiglio almeno una settimana, così si fa anche in tempo a dare un’occhiata ai paesi vicino che pare che siano straordinari.
L’unico difetto è il cibo. Tutta Amsterdam e in particolar modo PIazza Rembrandt è piena di ristoranti di ogni tipo, ma mettetevi l’anima in pace. Si mangia male ovunque. La cucina olandese è praticamente inesistente, dovete optare per la tailandese, la messicana o la greca, ma preparatevi a spendere parecchio. Altra contraddizione di Amsterdam sono i casinò.
Ce ne sono tantissimi, senza croupier e pieni di macchinette. Praticamente delle sale gioco d’azzardo. L’assurdità che a mezzanotte chiudono. Ma come? In un posto dove la droga e il sesso sono più che liberalizzati, i casinò, che oltretutto aprono alle 10 del mattino, chiudono presto? Comunque sono stati tre giorni fantastici. Ci tornerò senz’altro. Magari in inverno: con la neve la città deve essere particolarmente suggestiva.
Buon viaggio a tutti