Penisola dello Yucatan e Guatemala in 15 giorni

Penisola dello Yucatan e Guatemala in 15 giorni – in bus e zaino in spalla! Avevamo da tempo il desiderio di visitare il Messico, ma l’aggiunta del Guatemala all’itinerario originario è stata una vera scoperta! Premetto: abbiamo seguito un itinerario serrato, senza tempi morti, piuttosto faticoso, ma di grande soddisfazione per chi, come...
Scritto da: denste
penisola dello yucatan e guatemala in 15 giorni
Partenza il: 04/08/2006
Ritorno il: 19/08/2006
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
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Penisola dello Yucatan e Guatemala in 15 giorni – in bus e zaino in spalla! Avevamo da tempo il desiderio di visitare il Messico, ma l’aggiunta del Guatemala all’itinerario originario è stata una vera scoperta! Premetto: abbiamo seguito un itinerario serrato, senza tempi morti, piuttosto faticoso, ma di grande soddisfazione per chi, come noi, non poteva disporre di molto tempo; questo itinerario è fattibile, nei tempi, da un gruppo di 2 al massimo 4 persone.

Non si può partire senza: lo zaino, possibilmente trolley, da trascinare quando è possibile; Lonely Planet (in italiano ce ne sono due, una per Yucatan e Chiapas e l’altra per Guatemala e Belize, ma ne sta uscendo una unica per tutta la zona); pile, pantaloni lunghi e scarpe chiuse per i percorsi in bus e per la zona degli altipiani (se portate vestiti vecchi potete abbandonarli quando diventano troppo sporchi per usarli o quando la valigia è troppo piena di souvenir!), costume, telo mare e maschera. Importante: oltre alla carta di credito un bel po’ di contante in dollari americani, meglio se di piccolo taglio, la carta non è praticamente mai accettata per gli acquisti e le commissioni sui prelievi sono salate.

Cominciamo: – 4/08 partenza da Venezia per Atlanta dove dobbiamo necessariamente passare una notte di sosta (hotel prenotato via internet tra quelli segnalati nei pressi dell’aeroporto).

– 5/8 arrivo a Cancun, ma troppo tardi per riuscire a visitare Chichen Itza in giornata ed arrivare a Merida, decidiamo di lasciare questo sito per la fine del viaggio, prima di ritornare a Cancun. Arrivati all’aeroporto prendiamo una corriera ADO (mezzo di trasporto affidabilissimo in Messico e per niente costoso, se volete informarvi su tratte e percorrenze il sito lo trovate sulla Lonely alla voce “trasporti”) fino a Cancun centro ed acquistiamo immediatamente un biglietto per Merida, dove arriviamo nel tardo pomeriggio. Prima di andare a cercare un hotel prenotiamo la corriera notturna per Palenque che parte alle 21,00 del giorno dopo. Alloggiamo al bellissimo Hotel Trinidad, sembra di essere dentro al film su Frida Kahlo! – 6/08 Merida è molto graziosa la domenica, quando la gente si riversa nelle strade e nella piazza principale fanno spettacoli folcloristici con danze e musiche maya – molto belli, altrimenti durante la settimana le agenzie offrono escursioni in giornata per Chichen Itza e Uxmal: noi abbiamo bighellonato tutto il giorno, provate assolutamente un sorbetto al mango o al melone nell’antica sorbetteria Colon, in piazza, non ve ne pentirete. Dopo aver cenato prendiamo l’ADO per Palenque: in questi autobus di lusso si dorme benissimo e alle 5,00 del mattino arriviamo un po’ assonnati, ma riposati.

– 7/08 il sito di Palenque è bellissimo, ma il paese è piuttosto squallido. Pertanto acquistiamo subito il biglietto del bus per S. Cristobal de Las Casas. Non provate ad arrivare a Palenque a piedi: secondo la Lonely sono solo 7 km, ma saranno almeno il doppio, alla fine ci siamo arresi e abbiamo fermato un bus collettivo. Alle 15,00 partiamo per S. Cristobal: il viaggio è tutt’altro che riposante, con curve e contro curve non se ne parla di dormire, ma alla fine arriviamo alla meta, e nel frattempo il paesaggio è da mozzare il fiato. Prima di farci portare all’Hotel Casa Margherita (tutti gli hotel sono presi dalla Lonely), compriamo un biglietto per il 9/08 per Ciutad de Cuatemoc, prima tappa per arrivare in Guatemala.

– 8/08 S. Cristobal è a ragione considerata la più bella città del Messico, ci perdiamo nelle stradine, nei mercati (sia quello dell’artigianato che quello municipale sono bellissimi), nel pomeriggio prendiamo un bus collettivo per il villaggetto di San Juan Chamula con la sua chiesa più maya che cristiana, il cimitero, e le sue atmosfere.

– 9/08 alle 6,45 prendiamo il bus per il confine guatemalteco, andando un po’ a tentoni: vogliamo assolutamente arrivare a Chichicastenango per il famoso mercato maya del giovedì, ma la strada è lunga e i mezzi pubblici non sono certo gli stessi del Messico. Arrivati al confine messicano un responsabile della OCC ci dice che è possibile proseguire con un autobus che parte due ore dopo ed arriva a Quatro Caminos: uno svincolo non segnato sulle carte all’altezza di Quetzaltenango. Con il pagamento di un biglietto extra è possibile arrivare fino al Los Enquentros, altro incrocio non segnato sulle carte, dove è possibile prendere un bus per Chici. Ci fidiamo, nonostante la paura nera di arrivare a Los Enquentros con il buio (la guida raccomanda vivamente di non viaggiare in Guatemala di notte!). Invece arriviamo a Los Enquentros alle 17,30, senza nemmeno avere il tempo di scendere qualcuno ci grida “Chici?!”, ci prende gli zaini e ricarica sul nostro primo “Chiken bus”, incredibilmente vuoto per apprezzare fino in fondo il sapore di questo fantastico mezzo di trasporto! Arrivati i Chici troviamo miracolosamente una camera al Maya Inn, che è proprio sulla piazza del mercato che stanno già allestendo. Facciamo una prima visita esplorativa alle bancarelle ed adocchiamo già un bel copriletto che promettiamo di passare a prendere il giorno dopo. Io e la mia macchina fotografica già cominciamo ad impazzire: la gente, i costumi, le bancarelle di cibo e di artigianato locale, una meraviglia! – 10/08 Dopo una buona colazione a base di frutta, granola e pancakes ci buttiamo nella mischia, e ne veniamo fuori con il nostro copriletto ed una bellissima maschera di legno antica (dice il venditore) o in ogni caso invecchiata! Sistemata la mercanzia nello zaino con una perizia che ci fa meravigliare di noi stessi, verso le 13,00 partiamo alla volta di Panajachel, sul bellissimo Lago Atitlan. Prendiamo un Chiken bus fino a Sololà e poi un altro fino a Panajachel. Non riuscendo a trovare l’hotel segnalato dalla Lonely, ed esasperati dalla camminata con gli zaini in spalla ci affidiamo ad un ragazzino che ci promette una camera per 60 quetzal (meno di 10 dollari!): accettiamo per stanchezza, ma la sistemazione è dignitosa, e con un ottimo rapporto qualità prezzo. Dopo il primo sguardo al lago, e ripromettendoci di tornare per una foto al tramonto, cerchiamo un’agenzia di viaggi che ci venda un biglietto aereo per Flores – Tikal. Dopo aver confrontato i prezzi acquistiamo i due biglietti al costo di 120 dollari cd più 10 dollari di trasferimento in bus dal nostro hotel di Antigua (che prenotiamo) all’Aeroporto di Città del Guatemala.

– 11/08 dopo aver letto la guida decidiamo di limitare il nostro giro del lago al villaggio di Santiago de Atitlan, dove al venerdì c’è anche un bel mercato locale, e dopo accesa contrattazione con i barcaioli alle 8,30 prendiamo la lancia veloce per Santiago al prezzo di 40 Qz a testa andata e ritorno. Meriterebbe anche solo il tragitto in barca sul lago, ma il mercato di Santiago è un vero mercato maya, con i locali che scendono dai vulcani per vendere galline e prodotti dei campi. Tutte le donne hanno dei costumi bellissimi: io e la mia macchina fotografica siamo in estasi! Siamo di ritorno a Panajachel alle 12,30, impacchettiamo e prendiamo il primo bus per Antigua dove abbiamo prenotato la Posada Landivar per due notti. Arriviamo alle 16,30 e facciamo una prima esplorazione della città che si rivela, sin da una prima occhiata, splendida.

– 12/08 passiamo tutta la giornata a bighellonare per Antigua, ad entrare nei suoi negozi di artigianato, i più belli, i più chic ed ovviamente i più cari di tutto il Guatemala. L’atmosfera è fantastica, i ripetuti terremoti hanno salvato la cittadina dal diventare la capitale, forse preservandola da una rovina ben più grave.

– 13/08 alle 4,00 passa a prenderci il pulmino per l’aeroporto (la levataccia è un vero choc!), nel buio più completo ci lasciamo alle spalle senza rimpianti Città del Guatemala (che non è proprio una città per turisti), e alle 6,30 prendiamo il volo per Tikal. Arrivati a Flores ci facciamo portare all’Hotel Continental, economici e soprattutto vicino al terminal dei bus dove andiamo subito ad acquistare il biglietto per Belize City. Da lì prendiamo anche il bus collettivo per Tikal per 30 Qz (e non per 50 dollari come ci avevano generosamente offerto all’aeroporto!). Tikal è a dir poco stupefacente, scaliamo il tempio del Giaguaro e ci godiamo la vista di una giungla incontaminata a perdita d’occhio! Le 2 ore e ½ preventivate non ci bastano, ce ne vogliono quasi 4 per vedere tutto! Nel primo pomeriggio ritorniamo a S. Elena (paesino alquanto squallido) e ce ne andiamo a Flores per una romantica cena sul lago Peten Itza.

– 14/08 partiamo per il Belize alle 6,00, appena albeggia la strada diventa sterrata, ma il panorama delle paludi e della giungla che stiamo attraversando è fantastico. Alla frontiera guatemalteca ci chiedono l’ennesima tangente (era già successo entrando nel paese), inoltre si scende tutti dal bus con tutti i bagagli, che ci trasciniamo dietro per attraversare a piedi la frontiera con il Belize. Risaliti in autobus l’intenzione di fermarsi per due notti a Cayo Caulker comincia a vacillare: per la prima volta nella vacanza piove e dalla guida pare che nell’isola non ci sia uno straccio di spiaggia, uscire in barca per fare snorkeling con il temporale non ci pare una prospettiva allettante. Arrivati a Belize City prendiamo una decisione improvvisa e chiediamo all’autista se possiamo proseguire fino a Chetumal, in Messico. Altro attraversamento di frontiera con tassa di uscita dal Belize di 15 dollari americani per il solo attraversamento! Arrivati a Chetumal acquistiamo un biglietto per Tulum, dove ci aspettano tre giorni di meritato relax. Arriviamo alle 22,00, stremati, e ci facciamo portare alle bellissime cabanas di Zamas.

– 15/08 le cabanas sono praticamente sulla spiaggia, il mare è caldo e cristallino, il cielo è pieno di pellicani, e sugli scogli si scaldano al sole le iguane. Giornata di relax totale.

– 16/08 giornata di escursione a Cozumel per un po’ di snorkeling. Prendiamo un collettivo da Tulum Pueblo (da raggiungere in taxi e a qualche chilometro dalla zona delle spiagge) per Playa del Carmen, e da qui il traghetto (un po’ caro) per Cozumel. L’isola ci lascia subito delusi: è praticamente completamente fabbricata come Playa del Carmen, ma acquistiamo per 25 dollari un’escursione in barca che ci dovrebbe portare sulla barriera corallina. Alla fine facciamo circa 2 ore e ½ di snorkeling niente male. Torniamo a Playa del Carmen per stare un po’ sulla spiaggia e fare un bel bagno in un mare da sogno.

– 17/08 altra giornata di relax, siamo talmente rilassati che non abbiamo nemmeno voglia di andare a visitare le rovine di Tulum: in ogni caso abbiamo già acquistato i biglietti per Chichen Itza e Cancun.

– 18/08 diciamo addio al paradiso terrestre ed arriviamo a Chichen Itza nell’ora più calda della giornata. Veniamo accolti da orde di turisti sudati e boccheggianti! Nonostante il caldo terribile e la consistente perdita di liquidi il sito merita, anche solo per il campo del gioco della pelota. Non è più possibile salire sul tempio principale, non sappiamo se per il caldo o per la gente che si è fatta male scendendo. Il sito merita, ma non ha certo il fascino incredibile di Tikal. Alle 16,30 prendiamo il bus per Cancun, dove arriviamo dopo 3 ore abbondanti. Prendiamo una stanza all’hotel Soberanis, dove presentando la Lonely ci fanno un buono sconto e ci permettono di rabboccare i nostri ultimi pesos con un po’ di dollari americani.

– 19/08 partiamo la mattina per Atlanta per uno scalo che ci porterà a New York dove passeremo gli ultimi tre giorni della nostra vacanza, ma questa è un’altra storia.



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