Penisola Calcidica: una Grecia ancora da scoprire

Una settimana nella Grecia selvaggia e incontaminata che il turismo di massa non ha ancora colpito
Scritto da: Fearless
penisola calcidica: una grecia ancora da scoprire
Partenza il: 17/06/2016
Ritorno il: 24/06/2016
Viaggiatori: 3
Spesa: 1000 €
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Dopo aver visitato molte isole della Grecia, la nostra destinazione preferita, quest’anno abbiamo deciso di restare sulla terraferma per la nostra vacanza balneare.

Vi sarà capitato di vedere sulle mappe una sorta di mano con tre dita che si protende nell’Egeo dal nord della Grecia. Quella è la penisola Calcidica (in greco Halkidiki), a sua volta composta da tre lunghe lingue di terra: Kassandra, Sithonia e il monte Athos. Dato che Kassandra è ci è sembrata troppo turistica e il monte Athos, abitato da monaci, è visitabile solo con un permesso speciale, abbiamo optato per Sithonia, la penisola centrale.

VENERDÌ 17 GIUGNO

Per raggiungere la penisola Calcidica il modo più veloce è prendere un volo per Salonicco e noleggiare un’automobile. Noi siamo partiti da Bergamo con Ryanair il 17 giugno e abbiamo raggiunto la seconda città più grande della Grecia in due ore. Una volta ritirata la nostra auto, una Nissan Note, siamo partiti per Sarti, una delle località principali di Sithonia, sul lato orientale della penisola.

Dopo la fine dell’autostrada che porta a Nea Moudania, l’ultima località prima di Kassandra, abbiamo imboccato la strada per Sithonia e ci siamo fermati presso uno dei tanti stand che vendevano frutta e verdura fresca per fare il pieno di frutta per la settimana. Fragole, ciliegie, fichi, pesche, albicocche e melone bianco… tutto strepitoso!

Dopo aver superato Nikiti, la prima località di Sithonia, è iniziato un lungo tratto di strada (40 km) immersa nella natura, senza centri abitati o edifici di alcun tipo. Gran parte di Sithonia costituisce un parco naturale nel quale è vietato costruire. È inoltre bene ricordare che non esiste una strada che taglia a metà la penisola da est a ovest: l’unica strada segue il perimetro, perciò fate attenzione a dove svoltare quando vi trovate a Nikiti!

Abbiamo raggiunto il nostro alloggio, Ktima Amitsa Apartments & Studios, sulla spiaggia di Platania nella località di Sarti, dopo due ore d’auto. Essendo ormai tardo pomeriggio, ci siamo sistemati e abbiamo cenato nel paese di Sarti alla taverna Orestis, accolti da una proprietaria sorridente ma non invadente e da un contesto tranquillo e pittoresco. Abbiamo mangiato molto bene spendendo €49,80 in tre, concludendo la cena con dell’ottimo ravaní inzuppato nel miele e con un “pompelmello” (una sorta di limoncello dal sapore del pompelmo) fatto dal marito della proprietaria!

Sarti, che conta un migliaio di abitanti, si presenta come una località spoglia e anonima. La lunga spiaggia sabbiosa anteposta al paese è la principale della località; un paio di chilometri più a sud, Platania Beach si estende per un centinaio di metri ed è caratterizzata da acque calme. Molte persone del posto la ritengono una delle migliori, ma non ci è sembrata nulla di speciale.

SABATO 18 GIUGNO

Dopo una colazione a base di kataifi in un posto sulla strada, ci siamo diretti a sud e in un quarto d’ora abbiamo raggiunto Kalamitsi, una piccola località con una delle più belle spiagge di Sithonia. Kalamitsi Beach si estende per circa 500 metri ed è attrezzata in più punti. Noi abbiamo scelto gli ombrelloni più a sud, davanti a un isolotto roccioso e verdeggiante raggiungibile facilmente a nuoto. Il costo di due lettini con ombrellone è di €5. Scopriremo che in qualunque altro posto a Sithonia non si pagano lettini e ombrellone, a patto che si prenda qualcosa al bar che gestisce lo stabilimento!

Le acque a Kalamitsi, la cui spiaggia è situata in una baietta, sono calme e subito profonde, tanto che mi hanno ricordato vagamente la Calabria. La sabbia è chiara e fine alle estremità, ma un po’ più grossolana nella parte centrale (caratteristica che, per qualche motivo, presenteranno molte spiagge in questa zona). Nella mia passeggiata di perlustrazione sono salito sul promontorio che delimita il lato settentrionale della spiaggia e ho notato la presenza di altre due spiagge: una più grande appartenente a un campeggio, verso sud, e una caletta non attrezzata più a nord, raggiungibile a piedi.

Non avendo pranzato, verso le 18 abbiamo cenato con i piedi direttamente sulla sabbia alla taverna Giorgakis, che si rivelerà la migliore di tutta la vacanza. È stata l’unica a offrire la taramosalata (crema di uova di pesce) fatta in casa, e per il resto gli originalissimi e gustosissimi piatti come le cozze con peperone piccante invece che peperoncino (mydia me to kelyfos), il feta in pasta fillo con miele e il calamaro al formaggio sono proposti a prezzi più che contenuti: €41,50 in tre per tutto questo e altro!

DOMENICA 19 GIUGNO

Il giorno precedente, nel tornare a Sarti, avevamo fatto una deviazione per Valti per seguire la strada sulla costa, e abbiamo scoperto una chilometrica spiaggia sabbiosa in un contesto tranquillo con dietro una taverna dall’aspetto più che invitante. La domenica, dopo la colazione al solito posto, ci siamo recati lì e già è la giornata è iniziata male con i gestori dell’ombrellone: “3 persone, 3 ordinazioni al bar,” ci hanno detto. 3 persone, 3 ordinazioni, 3 lettini, abbiamo presunto… e invece no, solo 2 lettini.

La spiaggia (Paralia Sykias) non è un granché: abbastanza desolata, poco adatta per camminare vista la sabbia molto grossa e la pendenza del bagnasciuga, e acqua non particolarmente limpida. Ad aggiungere il danno alla beffa, nel primo pomeriggio il sole è scomparso e non è tornato fino a molte ore dopo. Viste le condizioni meteorologiche, ci siamo recati alla taverna Theano che avevamo adocchiato la sera prima e… ulteriore delusione! Faceva parte di una catena di grill locale.

Per la cena abbiamo scelto una taverna sulla spiaggia, Limanaki, che si è rivelata un disastro. Tovaglia con bruciature di sigaretta, servizio sbrigativo e senza sorrisi, taramosalata del barattolo con colorante rosa, frittura di calamari scongelata e di pessima qualità, frittura di zucchine unta al punto da essere immangiabile, kefalotyri saganaki (formaggio fritto) palesemente scongelato e duro come una pietra (chissà da quanti giorni era lì…), crocchette di formaggio simili alle nostre peggiori mozzarelle in carrozza e mydia ahnistá (cozze fritte) che erano tutto salsa e niente cozze. Un totale di €41,50 per del cibo scongelato comprato nei peggiori discount! Il mio chiaro consiglio è di evitare come la peste questa località.

LUNEDÌ 20 GIUGNO

Anche il lunedì siamo rimasti sulla costa est, dalla quale si può godere della vista del monte Athos, che si erge severo con i suoi 2.000 metri. Abbiamo optato per la spiaggia di Kriaritsi, a una decina di minuti da Sarti. Per raggiungerla è necessario districarsi in un incomprensibile dedalo di strade asfaltate che non portano da nessuna parte, orientandosi con le frecce gialle sull’asfalto. La spiaggia è attrezzata in due punti ed è servita di una taverna e di un campeggio.

Il mare quel giorno era mosso e ha portato a riva molte alghe, ma se decidete di procedere fino all’estremità meridionale della spiaggia, facendo un po’ di attenzione, potrete superare le rocce e raggiungere una prima spiaggetta prevalentemente nudista con acque azzurrissime e calme. Da qui, sia a nuoto che via terra, si può facilmente raggiungere una seconda caletta dalle acque ancora più belle.

La sera ci siamo fermati a mangiare alla taverna della spiaggia, To Pantevou, che non aveva un’ampia scelta di pietanze ma che ci ha saputo soddisfare con la melitzanosalata fatta in casa, le polette di carne, il souvlaki e altri gustosi stuzzichini.

MARTEDÌ 21 GIUGNO

Questa volta abbiamo esplorato la costa ovest di Sithonia, passando da sud, superando Porto Koufo e arrivando a Toroni, una località simile a Sarti. Poco oltre Toroni si trova Tristinika, una bellissima spiaggia sabbiosa lunga circa un chilometro dalle acque calme. Un fatto che ci ha colpito della penisola Calcidica è che l’acqua del mare, anche a giugno, è particolarmente calda, tanto da essere balneabile per ore senza problemi!

La sera abbiamo mangiato in una taverna di campagna che si trovava nella stradina che porta alla spiaggia. Il locale, chiamato Kryfos Paradeisos, è a conduzione familiare e ha la particolarità di avere nidi di rondini fra le travi del tetto del portico – un posto assolutamente unico! Non c’è un menù à la carte, e i piatti del giorno vengono elencati dal proprietario. Sua moglie cucina un piatto principale al giorno (nel nostro caso, la moussaká), e prepara al momento alcune pietanze (fra le altre, noi abbiamo provato il briam, squisite verdure in salsa di pomodoro). Sono stati così gentili da farci persino un dolce a base di semolina e miele al momento!

MERCOLEDÌ 22 GIUGNO

Restando sulla costa est e andando verso nord, per questo giorno abbiamo scelto la spiaggia di Armenistis. Abbiamo parcheggiato e abbiamo seguito un percorso di 5 minuti immerso nella natura che circondava il grande campeggio locale. La Calcidica è frequentata prevalentemente da turisti bulgari, rumeni e serbi che vengono giù in macchina o in camper per stare nei campeggi. Abbiamo sentito parlare anche alcuni russi, ma di famiglie italiane in una settimana ne abbiamo trovate solo 3! Ulteriore prova del fatto che questa destinazione non è ancora popolare tra gli italiani è il fatto che sul volo per Salonicco la maggior parte dei passeggeri era greca.

La spiaggia non è attrezzata e non ci sono alberi sotto cui ripararsi dal sole, quindi siamo stati lì poco, giusto per pucciare i piedi nelle bellissime acque azzurre e per goderci la tranquillità.

Verso le 11 siamo partiti per andare a Karydi, ancora più a nord, a 40 km di distanza da Sarti. Questa spiaggia si è rivelata completamente diversa dalle altre. Si tratta di una sottile lingua di sabbia non attrezzata con alle sue spalle una vasta e profumata pineta, dove ci si può comodamente stanziare. La sabbia è bianca e finissima e l’acqua rimane bassa per molti metri ed è cristallina. È stato divertente rimanere a mollo in queste acque calde e limpide per tutto il giorno!

Al ritorno abbiamo fatto una breve sosta a Kavourotripes, conosciuta anche come Orange Beach. È la spiaggia più famosa di Sithonia, che tuttavia secondo noi merita soltanto cinque minuti per le foto in quanto molto piccola e fin troppo affollata. Si tratta sostanzialmente di una brevissima lingua di sabbia circondata da scogli lisci e chiari in un contesto di pinete, fondali chiari e acque basse – nulla che non troverete nella più comoda e meno soffocante Karydi.

Quella sera siamo rimasti a Sarti a mangiare, in un ristorante sulla spiaggia, Kotsaris, che sembrava godere di ottime recensioni da parte di nostri connazionali. Ci è risultato invece un posto troppo turistico e con prezzi esagerati. Ci era stata promessa dal cameriere una taramosalata fatta in casa, ma ci hanno rifilato quella del barattolo col colorante alimentare.

GIOVEDÌ 23 GIUGNO

Per il nostro ultimo giorno abbiamo optato per Kalamitsi, la spiaggia in cui ci siamo trovati meglio. La giornata è passata tranquillamente all’insegna del relax, e si è conclusa nella taverna Giorgakis, la nostra preferita. Per €7 ci hanno dato un’immensa porzione di freschissime cozze piccanti, il triplo di quelle che ci avevano dato da Kotsaris per lo stesso prezzo. Abbiamo anche provato i piatti di carne del posto, ugualmente deliziosi. La parte migliore è che i prezzi sono identici a quelli che troverete da tutte le altre parti: in tre non abbiamo mai speso più di €50 per una cena da almeno due portate l’uno!

VENERDÌ 24 GIUGNO

Siamo partiti da Sarti alle 5:30 e alle 7:30 siamo arrivati in aeroporto, in attesa del nostro volo fissato per le 10 ma che partirà con un ritardo di 45 minuti.

CONCLUSIONI

  • Sithonia è una zona “anomala” della Grecia: essendo frequentata prevalentemente da turisti che vivono in nazioni vicine e che vengono giù in camper, con esigenze quindi diverse dalle nostre, sono poche le strutture alberghiere e si ha sempre l’impressione di essere in un posto molto genuino.
  • I turisti bulgari, rumeni e serbi rispettano l’ambiente e non lasciano in spiaggia rifiuti e mozziconi di sigaretta che potete trovare facilmente nei luoghi colpiti dal turismo inglese.
  • Se cercate la movida, andate nella penisola di Kassandra: Sithonia è perlopiù frequentata da famiglie con bambini piccoli che cercano relax e tranquillità.
  • Gran parte della penisola, in quanto area protetta, è coperta da boschi, e facilmente non troverete segni di azione umana per decine di chilometri. La strada principale, piena di tornanti ma larga e poco trafficata, passa in mezzo agli alberi in un percorso che ricorda quasi la montagna!
  • A parte alcune località come Karydi, Kavourotripes e Armenistis, non troverete un mare dai colori mozzafiato come quello di Naxos, per intenderci. Di solito il mare diventa subito profondo e ha un colore scuro dovuto alla sabbia grossa e ai ciottoli sul fondale.
  • Una settimana è il lasso di tempo adatto per una vacanza a Sithonia.
  • Noi non l’abbiamo fatto, ma se volete da Ouranoupoli si possono effettuare gite via mare attorno al monte Athos per fotografare i monasteri. Le barche turistiche devono stare distanti dalla costa dell’Agion Oron, il Monte Sacro, di almeno 500 metri. Un’alternativa per una gita di un giorno in caso di brutto tempo è la città di Salonicco.
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Karydi

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Armenistis

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Platania

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Tristinika

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Il monte Athos visto da Sarti



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