Penisola calcidica e meteora

L’aeroporto di Salonicco ricorda un po’ quelli del nostro sud Italia, l’ufficio del turismo e’ chiuso, probabilmente per ferie. Andiamo a ritirare l’automobile prenotata da casa via internet, come di consueto ci danno, a parita’ di costo, una vettura piu’ grande del previsto, una Citroen Xara categoria “d” “brand new”,...
Scritto da: rajo81
penisola calcidica e meteora
Partenza il: 29/06/2002
Ritorno il: 07/07/2000
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
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L’aeroporto di Salonicco ricorda un po’ quelli del nostro sud Italia, l’ufficio del turismo e’ chiuso, probabilmente per ferie. Andiamo a ritirare l’automobile prenotata da casa via internet, come di consueto ci danno, a parita’ di costo, una vettura piu’ grande del previsto, una Citroen Xara categoria “d” “brand new”, chissa’ come mai capita sempre cosi’, la prossima volta blocchero’ il prezzo per una seicento.

Dopo aver miracolosamente recuperato gli occhiali che Gianni aveva perso sul sedile dell’aereo mettiamo in moto, pronti alla partenza ma…Per dove? Salonicco avra’ sicuramente un centro turistico aperto anche il sabato, andiamoci.

Bella citta’, piena di negozi e locali, molto viva soprattutto perche’ sede di universita’, ci fermiamo in una piazzetta nella zona pedonale a bere un “frappe”(caffe’ freddo shakerato), facciamo una camminata lungo il porto ma di un ufficio turistico neanche l’ombra.

La barista ci consiglia di andare in un posto chiamato Chalcidiki, o qualcosa del genere, dove ci sono belle spiagge, allora noi partiamo alla volta di questa localita’, incontriamo cartelli scritti in greco di cui non capiamo un accidente, seguendo la costa arriviamo in fine ad un campeggio ad Epanomi, a circa una ventina di chilometri da Salonicco, se imbocchi la strada giusta, ma noi ne abbiamo fatti dieci volte tanto. Un tizio buffo ci affitta una specie di container prefabbricato con lettini e bagno, neanche tanto sporco, per 30euro, il che mi sembra un po’ eccessivo ma l’alternativa e’ dormire in macchina ed e’ gia’ buio. Per cena ci rechiamo in un ristorantino sulla spiaggia, io chiedo una bella insalata greca con tanta feta e tante olive, al che’ mi vedo portare un piatto pieno di feta, uno colmo di olive e un’insalata greca ricoperta sua volta di olive e feta. Quando si dice prendere alla lettera!! Questo nostro viaggio e’ partito da una precisa idea di base: vogliamo riposarci, stenderci su una spiaggia e rosolarci per bene al sole. Peccato che la prima nostra alba in Grecia ci accolga con una coltre di nuvole tutt’altro che benintenzionate, che ci accompagneranno per i primi due giorni.

Al risveglio, oretta in spiaggia e torniamo in aeroporto, questa volta imbrocchiamo la strada giusta troviamo un minimarket aperto alle partenze che vende itinerari e mappe della…Chalkidiki???? E’ una intera penisola, altro che localita’ marittima e ci siamo proprio accanto!!! Un consiglio: se volete girare la Grecia continentale procuratevi una mappa stradale dettagliata della zona e con doppia versione dei nomi delle citta’, alfabeto comprensibile e greco. “Calcidia” e’ il nome dato alla penisola formata dall’estensione della Macedonia nel Mar Egeo ed e’ a sua volta formata da tre promontori che si allungano come le dita di una mano nel mare. I confini con Jugoslavia, Bulgaria e Albania sono abbastanza vicini e lo si nota anche dai caratteri somatici slavi degli abitanti della zona.

Seguiamo un itinerario suggerito dalla “guide to all towns and villages” della TOUBI’S, visitiamo il monastero di Santa Anastacia, vicino a Vasilika, una tappa per il pranzo a Vavdos, bella e caratteristica cittadina inerpicata su per una collina, foto accanto alla statua di Aristotele a Stagira, fino a raggiungere Ouranoupoli, ultima fermata sulla penisola di Athos prima della Repubblica Monastica del Monte Athos, nonche’ porto per i traghetti che, carichi di turisti tedeschi, vi girano attorno. Tra il decimo e il dodicesimo secolo d.C., attiro’ a se moltitudini di monaci da ogni parte del mondo ortodosso, attirati dalla possibilita’ di completo isolamento offerto dal canale che separa il monte e la zona circostante dal resto della penisola. Attualmente sono circa millecinquecento i monaci che vivono distribuiti nei venti monasteri che ivi si trovano, tra Greci, Russi, Bulgari e Serbi o eremiti nelle montagne. Un decreto dell’imperatore bizantino Costantino Monomachus risalente al 1042 vieta alle donne di mettervi piede, divieto in seguito esteso persino alle femmine di animali. Anche per un turista uomo e’ un’impresa quasi impossibile in quanto occorre innanzitutto ottenere il permesso dal ministro degli affari esteri ad Atene, chiamare l’ufficio dei pellegrini della santa comunita’ del Monte Athos e farsi dare un numero di “passaporto”, il tutto e’ a numero chiusissimo, la permanenza nei monasteri soggetta a rigide regole. Del resto e’ un luogo di isolamento e preghiera, al contrario del porto Aghios Oros, pieno di ristoranti e negozietti di icone bizantine, crocifissi, santini di ogni foggia. Il sole ci accompagna in fine al tramonto, dormiano all’hotel Gkeea (35euro)a Ierissos, carino, pulito e con ventilatore, saltiamo la cena in cambio di un paio di coktails carissimi sulla spiaggia, a letto le zanzare ci divorano malgrado l’autan che ci siamo spalmati abbondantemente addosso.

E’ il primo di luglio, torniamo nell’entroterra per viuzze strette e mal indicate, i paesaggi sono dei piu’ variegati, si va dal brullo e arido al verde smeraldo di abeti e cipressi, incontriamo ville splendide con giardini curati e colmi di fiori, evidentemente si tratta di una parte di Grecia molto singolare, la popolazione sembra avere un tenore di vita decisamente piu’ alto rispetto a quanto accade nel sud, specie ad Atene. Giungiamo a Neos Marmaras, la citta’ piu’ grande della penisola di Sithonia che ci fara’da base per i prossimi due giorni. Ci fermiamo in uno dei numerosissimi affittacamere (hause to rent-domitia-zimmer zu vermieten) ai soliti 30euro, stanza pulita, zona tranquilla. Ceniamo al ristorante sul mare, con tavolini sulla sabbia, un bel piattone di pesce alla griglia e vino bianco, buono ma troppo caro. Normalmente se ti accontenti di una pita, un gyros o un souflaki con dell’insalata (greca) te la cavi con 7/8euro, nelle taverne si spende intorno ai 25euro in due, nel suddetto ristorante ne abbiamo lasciati 50! Il giorno dopo ci giriamo tutta la penisola, fermadoci di continuo sulle spiagge di Areti, Porto Kuofo, Kalamisti, Sarti, scoviamo splendide calette nascoste, mangiamo la nostra pita quotidiana, compriamo frutta a volonta’. Dopo una notte accompagnata dalle solite zanzare riprendiamo la strada per visitare la terza e ultima penisola, chiamata Kassandra come l’omonimo golfo, andiamo a Neo Moudania, grande porto da cui dovrebbero partire i traghetti per le isole sporadi, Skiatos e Alonissos, le agenzie turistiche sono chiuse fino alle 19.00, ci muoviamo verso sud con l’intenzione di tornare piu’ tardi, un bagno in una bella caletta e ci fermiamo ad Afitos, troviamo una signora al balcone che ci affitta un appartamento che vale ben piu’ dei 30euro che ci fa pagare. E’ un paesino splendido, molto caratteristico con viottoli ciotolati e lampioni, casette di mattoni in vista e pieno di fiori, raccolto sulla scogliera alta come una antica fortezza, dalla strada che vi gira attorno si gode un’ottima vista della penisola di fronte e del mare che di sotto e’ azzurro, limpido e cristallino. Ci innamoriamo subito di questo angolo di paradiso che nulla ha da invidiare alle affollate isole del Peloponneso e ci chiediamo come sia possibile che i turisti italiani ancora non ne siano a conoscenza, infatti qui’ tedeschi e inglesi fanno da padroni.

Decidiamo di passarvi le nostre ultime quattro notti, rimandiamo le Sporadi al prossimo viaggio, diventiamo dei veri vacanzieri in cerca di relax: stessa spiaggia con bar e taverna attigue, stesso ristorante per la cena, Christos dove per 22-25 euro in due assaporiamo la migliore cucina locale in un ambiente amichevole e delizioso.

Una giornata intera in spiaggia ad arrostire da non poterne piu’ e tuffarsi in acqua ogni 10 minuti, io mi addormento, mi risveglio e trovo Gianni che chiacchiera con un tizio di Manchester che, poi mi spiega, dopo aver lavorato una vita nelle miniere ha deciso di godersi i soldi della pensione girandosi il mondo, unico impegno fisso da 16 anni ad oggi e’ una puntatina di un mese in questo paesino a casa di un amico del luogo. Niente male, ma occorre proprio aspettare fino alla pensione per godersi la vita? Ok il relax, ma non ci impigriamo troppo, vogliamo rinunciare alle Meteore? Sveglia alle 0700, ma ci alziamo solo alle 10.00, seguiamo l’autostrada fino a Salonicco, seguiamo per Larissa, in un paio di tratti si paga il pedaggio, 1.40euro, appena prendo in mano io il volante ci ferma la polizia, normali controlli, proseguiamo lasciandoci alle spalle il Monte Olimpo, ed io che pensavo coincidesse con il Partenone!! Arriviamo a Kalambaka verso le 14.00, una pita e proseguiamo lungo la strada che gira intorno a queste stranissime alte formazioni rocciose sulle cui vette vediamo sei monasteri. Non si sa esattamente quale sia l’origine di questi pinnacoli, l’ipotesi piu’ accreditata parla del letto di un fiume che nel corso dei secoli ha depositato detriti tali che l’uno sul’altro hanno dato vita a questo spettacolo maestoso e inquietante. Ci sentiamo piccoli piccoli, si respira una atmosfera mistica, un tempo nel quattordicesimo secolo d.C., non c’erano strade ne’ scale, i monaci venivano trasportati all’interno dei monasteri con delle carrucole e c’erano molti eremiti che vivevano all’interno di incavi nelle rocce. Abbiamo visitato Vaarlam e San Nicola, l’ingresso costa pochi euro, noi donne dobbiamo indossare una gonnellona lunga che loro stessi procurano e tenere spalle coperte, pantaloni lunghi e maglietta per gli uomini. Il secondo monastero e’ di monache, decisamente meglio tenuto, con tanto di orticello dove coltivano pomodori e…Viti???? Ripartiamo verso le 16.00, facciamo una sosta lungo il fiume dedicato alla dea Dafne, ci sono dei piccoli santuari alla madonna, accendiamo un cero e ripartiamo, troviamo un gran traffico in uscita da Salonicco, in effetti e’ venerdi’ sera, tutti quanti si recano per il week end al mare oltretutto c’e’ un restringimento per lavori in corso, cio’ mi ricorda un po’ la nostra autostrada Milano-Varese.

Ancora due notti ad Afitos, due cene dal nostro amico Christos, un giorno e mezzo di sole e mare, mare e sole, cerchiamo di immagazzinarne il piu’ possibile per resistere ai lunghi mesi che ci aspettano a casa prima di partire per un altro viaggio, un po’ piu’ itinerante pero’ questa volta.



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