Peloponneso… e poco di più
OLIMPIA: Il sito archeologico è meraviglioso e merita la visita. Tra l’altro in settembre è godibile anche nelle ore più calde. Da non perdere anche il museo, ricco e ben organizzato. Spendiamo però qualche parola per tenervi il più possibile lontani dal Camping Olimpia! (16€ senza elettricità). Seppure invitante per la sua vicinanza al sito, “offre” soltanto un’area parcheggio sul’erba, una piscina chiusa e i bagni peggiori che abbiamo mai incontrato! Non si tratta di normali disservizi o scarsa pulizia, ma di totale e reiterata mancanza delle più elementari norme igienico-sanitarie.
La quasi totale mancanza di ombra, l’ambiente desolante e la reception senza un preciso orario di apertura, completano il quadro assai negativo.
VOIDOKILIA. Splendida baia a forma di perfetta mezzaluna, racchiusa da due piccoli promontori con alle spalle una laguna ricca e prolifica. Sabbia chiara, dune verdeggianti e acqua cristallina sono i ‘piatti forti’ di questa spiaggia, ben conosciuta e frequentata anche a fine settembre. Siamo riusciti comunque a campeggiare liberamente appena dietro le dune. Non abbiamo trovato locali pubblici per alcuni chilometri e nelle vicinanze non c’è acqua potabile, arrivate dunque ben attrezzati. Googlemaps vi indicherà la strada per arrivarci, ma il navigatore probabilmente troverà soltanto il sito archeologico che sovrasta la baia: Neo Kastro.
MISTRAS. La strada che porta al sito non è affatto agevole, ma ne vale la pena se siete appassionati di architettura religiosa bizantina e di antichi ruderi. Bella la vista che si gode dalle rovine del castello sulla piana di Sparta. La salita sino alla cima può essere faticosa. Ricordatevi acqua e scarpe adeguate.
SPARTA. Oltre all’olio e agli agrumi, Sparta offre l’acropoli dell’antica città, purtroppo, ma comprensibilmente, mantenuta nel quasi totale anonimato. Gli scavi sembra siano stati “abbandonati” in fretta probabilmente nel 2012. Sono infatti ancora visibili le targhette compilate a pennarello per la catalogazione dei reperti fermate con i sassi e datate, appunto, novembre 2012. Il sito sarebbe molto interessante, ma se la situazione non cambierà è condannato al degrado e ad un “turismo vandalico”. Il sito rimane nella parte più alta della città, subito dietro allo stadio. La cartellonistica, purtroppo, è scarsa e poco visibile.
ELAFONISOS. Rocciosa isoletta che offre, però, una spiaggia di finissima sabbia silicia contornata da dune rigogliose, acqua cristallina color smeraldo e un istmo sabbioso che vi permette di raggiungere un isolotto dalla vegetazione aspra e rada. Abbiamo soggiornato nell’unico, ma gradevole, campeggio dell’isola (Camping Simos -> 24€ con elettricità). Ben attrezzato, esso offre tutti i servizi atti a garantire, anche ai campeggiatori meno organizzati, un soggiorno prolungato, comodo e appagante (frigoriferi, congelatori e fornelli ad uso gratuito). Ogni piazzola ha una copertura in legno per l’ombra ed un attacco elettrico (solo shuko!). I bagni sono puliti, ma poco comodi; le mensole e supporti sono insufficienti e poco funzionali.
Dalla seconda metà di Settembre il ristorante self service ed il mini market sono chiusi. Resta aperto il bar che continua a fornire anche latte e pane fresco.
Il collegamento con la terraferma è garantito da un efficiente servizio di traghetti con biglietteria a bordo.
Meno interessanti, perché troppo turistici e troppo cari, sono i tanto blasonati ristorantini del porticciolo. Indubbiamente caratteristici e piacevolmente romantici, non onorano però la famosa e ricercata ospitalità greca (ci hanno candidamente offerto un piatto di cozze surgelate e neozelandesi!).
MONEMVASIA. Lungo la strada litoranea verso Fokianos potrete incontrare Monemvasia, grazioso isolotto collegato da un istmo artificiale ad un altrettanto grazioso paesino costiero. Merita certamente qualche foto e forse una visita più approfondita per dare uno sguardo al villaggio medievale.
FOKIANOS è una delle mete più ambite dai turisti europei viaggiatori en plein air. È una baia che racchiude in sé numerose altre piccolissime insenature, con una spiaggia bianca di ciotoli (in gran parte riportati).
L’unica testimonianza di presenza umana autoctona è data dalle due taverne posizionate direttamente sulla spiaggia e da alcune piccole imbarcazioni di pescatori.
Almeno nella seconda metà di settembre non è un luogo molto frequentato.
La spiaggia offre gratuitamente due servizi WC con carta igienica, ma senza luce interna né chiavistello per chiudere la porta (sono però puliti!), una doccia all’aperto (purtroppo con poca pressione) ed uno spogliatoio.
È possibile campeggiare ai bordi della spiaggia, anche in prossimità delle due taverne che offrono la disponibilità di reperire generi di prima necessità.
Noi abbiamo mangiato sempre nella prima taverna (quella con la tettoia più grande), pasteggiando a pesce freschissimo (abbiamo assistito alla consegna dei pesci da parte del pescatore appena sbarcato dal suo piccolo peschereccio!). Un pesce di 1 kg al forno, patate fritte fresche per due, due dolci, due caffè, acqua, vino e whisky, una birra e ouzo presi nel pomeriggio: 35 €
Regna la pace più assoluta e la tranquillità più disarmante. Attorno solo arbusti, olivi ed un mare pulitissimo.
Una menzione particolare è d’obbligo per l’oste (nonché proprietario) che ci ha servito una zuppa di pesce (scorfanetti) e una frittura di melanzane e patate condite con sugo di pomodoro, cipolla, peperoni e feta degni dei migliori ristoranti stellati italiani, ma sempre a prezzi molto contenuti.
Note dolenti:
- La presenza delle vespe è a tratti insostenibile, specialmente durante i pasti. Mettete in conto di ricevere una puntura, quindi se siete soggetti particolarmente sensibili non dimenticatevi il cortisone!
- Alle spalle della parte orientale della spiaggia c’è una piccola palude, prolifica incubatrice di zanzare voraci.
- I ciottoli, anche se arrotondati, rendono le passeggiate a piedi nudi in riva al mare quasi impossibili.
- Il navigatore vi può portare, probabilmente, fino a Pigadi. Da lì seguite le indicazioni per Fokianos, ma scritte soltanto in greco.
- Venendo da Sud, la quantità e la qualità della strada da percorrere poco si addicono ad una fugace tappa per un bagno e un paio di foto.
EPIDAURO. Interessante ed esteso sito archeologico in fase di restauro e di ricostruzione degli edifici più importanti con i loro stessi materiali. Inutile dire che il protagonista indiscusso rimane il teatro.
PALAIA IRIA Lunga spiaggia di sabbia marrone. Acqua pulita, ma dal classico colore “verde-Rimini!”
Non rispecchia certo l’iconografia dei litorali greci più famosi, ma è pulita e molto tranquilla.
Siamo stati al Camping Poseidon (16€ con elettricità): tranquillo, pulito e direttamente sulla spiaggia, rubinetto con acqua refrigerata ad uso gratuito. Unica pecca: pur pagandola (0,20€/7min) l’acqua calda era appena tiepida.
MICENE. È il caso di dire : -Basso sforzo e alto risultato!
Dedicando poco più di 1 ora a questa piacevole passeggiata all’ aria aperta, verrete a contatto “diretto” con l’origine della cultura ellenica e, di conseguenza, europea.
Se volete visitare la cisterna munitevi di scarpe adatte e torce, ne vale la pena.
CANALE DI CORINTO. Meta turistica frequentatissima, richiede però pochi minuti per una foto suggestiva. Se avete una mezz’ora di tempo scendete verso SE per una foto anche all’ entrata del canale.
ATENE. Armati di molta pazienza e di un buon navigatore, affrontate il traffico ateniese per raggiungere l’ Acropoli e l’ambìto Partenone, con l’augurio di essere più fortunati di noi e non trovarlo chiuso per sciopero!
KATO GATZEA. ( Tessaglia, penisola davanti alle Sporadi ) Affacciato direttamente sulla piccola spiaggia del paese si trova il Camping Sikia (16€ con elettricità), sicuramente il migliore in cui abbiamo soggiornato. Il Campeggio offre tutte le comodità per rendere piacevole e confortevole anche le lunghe permanenze. Ottimo anche il ristorante… forse un po’ caro.
Meta perfetta per chi cerca pace e tranquillità. Ottimo anche per piccole gite in barca grazie alle acque sempre calme del golfo. [www.camping-sikia.gr]
Rilassante anche una piccola passeggiata nel paesino (poche case…) e una cena in uno dei ristoranti sul mare, noi abbiamo provato il primo che incontratrerete andando dal campeggio al pesino passando dalla spiaggia, cena semplice ma ottima e prezzi bassi, pesce fresco e apertura sino a oltre la mezzanotte.
Nel porticciolo di Volos i pescatori vendono il pesce direttamente dalle loro piccole imbarcazioni durante la mattinata.
NOTE GENERALI
Preparatevi a strade poco comode e ricche di curve.
- Le mappe segnano tretti di autostrade che ancora non esistono. Al loro posto troverete semplici statali, o svincoli chiusi. In tal senso potrebbe avere problemi anche il navigatore.
- Contrariamente a quanto ci si può aspettare, il gpl è diffuso, anche se a volte mal segnalato.
- Le carte di credito sono poco utilizzate (come gli scontrini fiscali!), meglio munirsi di contante.
- Se decidete di non prendere il traghetto, ricordatevi che la carta verde (cioè la nostra assicurazione) generalmente non vale in Albania e di questo la polizia del luogo si servirà per richiedere mazzette in cambio della mancata multa. Logicamente alla frontiera, pur controllando tutti i documenti, evitano accuratamente di segnalarvi il problema (sarà un caso?).
- Se decidete di passare da Belgrado, aggiungete alla valutazione che dà il vostro navigatore o googlemaps almeno altre 3 ore perché quanto detto sulle strade e le mappe in Grecia vale anche per Macedonia e Serbia.
- Il Metaxa 5 stelle si trova a prezzi abbordabili nei piccoli market locali lontani dai centri turistici. Quello non originale in vendita al Duty free tra Grecia e Macedonia è,comunque, pressoché identico.
- L’ olio acquistato lungo la strada dai produttori locali ci è parso della stessa qualità e dello stesso prezzo di quello venduto nei supermercati.
- In Serbia ci è capitato che una guardia notturna in un’ area di sosta ci svegliasse alle 4 di mattina per segnalarci una gomma a terra. Tempestivamente il ragazzone in divisa ci ha fatto capire che lui e un suo amico addetto all’ area di servizio avrebbero potuto riparare la gomma senza smontarla, “vulcanizzandola” per la modica cifra di 25€. Dopo l’ iniziale e comprensibile diffidenza, e capendo dal frammento tolto dalla gomma che l’ accaduto non poteva essere combinato, abbiamo accettato l’offerta di aiuto pur avendo a disposizione la bomboletta per la riparazione. A distanza di 3000 km, la gomma è gonfia e sana!