Pazzo pazzo diario

Diario di viaggio “dal vivo” di Fiorella (Fiò) con l’amica di molteplici avventure Marina (Mariù) in vacanza in Thailandia per trovare il fratello di quest'ultima, felicemente coniugato con una dolce Thailandesina. Dal vivo significa che le protagoniste hanno tenuto un diario di viaggio “a caldo” descrivendo i momenti principali della...
Scritto da: Fio
pazzo pazzo diario
Partenza il: 01/05/1999
Ritorno il: 10/05/1999
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
Diario di viaggio “dal vivo” di Fiorella (Fiò) con l’amica di molteplici avventure Marina (Mariù) in vacanza in Thailandia per trovare il fratello di quest’ultima, felicemente coniugato con una dolce Thailandesina. Dal vivo significa che le protagoniste hanno tenuto un diario di viaggio “a caldo” descrivendo i momenti principali della vacanza e colto le sensazioni del momento…; per questo motivo mi scuso con i lettori per le eventuali scurrilità e infantilismi delle protagoniste. Per meglio ‘giustificarci’ dirò che venivamo da un periodo decisamente stressante a casa, al lavoro, in amore anche se io ero agli albori della mia attuale storia con lo Ste! DAY 1 – Partenza – 22 aprile 2000 – Aeroporto di Frankfurth am Main Fiò: Partite!!! Urgh che incubo!! I nostri accompagnatori Tati e Fabio sono arrivati appena 10 minuti prima della partenza!! Colpa dei vacanzieri pasquali che hanno intasato le strade!! Ce la farò ad arrivare a destinazione un poco meno stressata?? Riuscirò a sopportare la Mariù dopo che la sua squadra del cuore ha perso 2-0?? Riuscirò a farcela per tutto il viaggio.. Ben 11+4… TANTISSIME ore di volo?? Il tipo puzzone e nevrotico che avevamo ben notato al check-in a Venezia e che ce lo siamo purtroppo trovato seduto di fianco a noi fino a Francoforte ci seguirà fino a Bangkok?? Le mie treccine (ndr: fatte fare dalla parrucchiera per maggiore praticità) resisteranno per ben 10 gg?? Per conoscere questi ed altri interrogativi che ovviamente vi lasceranno col fiato sospeso.. Continuate a seguirci!! …Ora mi procaccio cibo!! Mariù: Argh.. Il mio Vicenza ha perso 2-0 ed ha sbagliato pure un rigore!! Come premesse per la partenza non ci siamo proprio.. Ho il livello di stress al limite (da 1 a 100 è 299..). Purtroppo per lei chi ne farà le spese sarà esclusivamente la mia “amata” compagna di viaggio con tutte le sue “gioiose” treccine!!! Siamo già imbarcate sul volo Thai (sono le 22:00) e le donnine dell’aereo ci hanno già fatto entrare in clima orientale con i loro vestitini e sorrisini!! Ma il nostro problema imminente è in che lingua trasmetteranno il film e soprattutto che film ci propineranno!! H. 22:40 dopo NON aver scoperto quale film vedremo un altro enorme problema si pone davanti le nostre eroine: per cena meglio “roast chicken breast with mushroom sauce” o “lotte fish in yellow curry”?? Quanti problemi per noi cittadine del mondo…!! Per non essere petulanti.. Chi sa cos’è il “lotte fish”?? Di sicuro noi non lo sappiamo, ma impavide lo proveremo e se sopravvivremo ve lo potremo dire (forse) – Fiò sostiene che trattasi di pesci morti in combattimento.. Oppure che abbiano sbagliato l’ortografia scrivendo ‘lotte’ al posto di latte.. No comment!! In attesa del film, e del lotte fish, il primo contatto con la lingua thay è stato del tipo SAKA’, SAME’ OSA’, TAKA’.. Praticamente lo zero assoluto… L’importante è che loro sorridano sempre nei loro abitini tipici (la Fiò già si vede lanciata sullo shopping orientale..) Il mio stress dopo 5 ore di viaggio e la compagnia di “treccine selvagge” è già sceso notevolmente, infatti non ho ancora insultato e mandato a fan… Nessuno.. Sto da Papa… Lotte fish a parte.. Fiò: la ‘ruspega’ (ndr, Mariù) continua a sparlare delle ‘signorine sorrisine’ e dei loro costumini.. Ma sono proprio carine ed invece di avere la solita divisa marziale blu hanno dei deliziosi completini in seta di vario colore con manichette a tre quarti e tubino lungo con fascione in vita… Incantevoli! Magari ‘spiatta’ un po’ il seno.. Ma tanto non ce l’ha nessuno.. Mariù: (ore 24:00) abbiamo scoperto cos’è il “lotte fish”:… Il “lotte fish”, dopo averlo chiesto, ti fa esclamare… “ma perche’ cavolo non ho scelto il pollo??!”… Praticamente trattasi di merluzzo con una piccantissima, e sottolineiamo piccantissima, salsetta, che tra le altre cose rischiava in ogni momento di invadere il riso (comunque scotto e insipido) assieme a pisellini striminziti.. Beh, ci siamo ‘consolate’ con un panino di 3 centimetri di diametro con 17 grammi di emmenthal… Che però era molto buono!! Tutti i nostri vicini si sono gustati il pollo con le carotine e le tagliatelle… E noi abbiamo sbavato ad ogni loro boccone!! Non possiamo che sperare in una succulenta colazione. Ora nanne!! Buon giorno e Buona Pasqua!! Se il buongiorno si vede dal mattino… Le cose dovrebbero andare bene: la colazione si è infatti rivelata almeno degna, con succo d’arancio, pane caldo, omelette, pomodoro e salsicce! …Ora siamo pronte ad affrontare la Thailandia!! Un piccolo dizionarietto per tutti gli usi: LESSON n. 01 SAVASDEE = giorno; KAPUNKAA = grassie DAY 2 – WELCOME IN BANGKOK – PATTAYA Fiò: Dopo un dolce risveglio (a parte la faccia cupa di Mariù a fianco), allettato anche da un’ottima colazione very internazionale (dai croissant alla marmellata + panini imburrati fino alle salsicce ed omelette) che le nostre eroine sbafarono vista la NON cena della sera prima, mi impegno nel duro compito di insegnare a Mariù ‘la ruspia’ l’arte del sorriso e della gentilezza per ‘acclimatarla’ al luogo, e soprattutto per evitare che attacchi briga con qualche povero innocente.. Diciamo che i primi sorrisi sotto il mio rigido insegnamento erano del tipo paresi facciale.. Ma dopo varie prove alla fine il risultato è stato quasi accettabile.. La compagnia aerea ci regala anche una graziosa spilla con una bellissima orchidea fucsia fresca; devo sudare non poco per convincere Mariù a mettersela!! Suvvia!!! Bisogna entrare nel clima!! Peccato che non sarebbero arrivate a sera! All’aeroporto ad attenderci c’era il fratellone di Marina con tanto di pulmino e due suoi amici.. Gli amici erano simpatici e.. Simpatici. Diciamo non molto aitanti.. Ma questo è un aspetto che alla popolazione locale femminile non interessa molto.. Gli amici erano infatti accoppiati a due graziose giovani thay.. Diciamo che soprattutto una era mooolto giovane.. L’una era un’amica della moglie del fratello di Mariù e l’altra, ‘l’adolescente’… beh, un giorno salì sul tuc-tuc (ndr: mezzo di trasporto locale – vedi foto) del secondo amico single e da quel giorno non si sono più lasciati.. All’esterno la temperatura è peggio di quello che mi aspettassi.. Sapevo che era caldo ma così è proprio un forno!! E l’umidità.. Oddio!! Son tutta un colo!! Mariù sopporta meglio l’afa e questo mi provoca un leggero risentimento (l’avrei uccisa!) Il viaggio in pulmino verso Pattaya è stato allucinante (io con magliettina in cotone a manica lunga.. Un tutt’uno con la mia pelle sudaticcia). Per quanto riguarda il circondario Thailandese è composto da risaie, risaie e risaie all’orizzonte e asfalto, asfalto e ancora asfalto, con qualche baracchino improvvisato. In mezzo a tutto ciò la cosa che mi ha più colpito del panorama sono stati gli operai dell’Anas locale –praticamente solo donne- che con cappello e tuta grigia asfaltavano a palate la strada bollente che stavamo percorrendo.. (da svenimento..) E io che mi lamentavo in pulmino con l’aria condizionata!! Meglio che per cinque minuti la smetto di lagnarmi… La cosa divertente è che ad un certo punto ci siamo fermati a prendere qualcosa a questi baracchini-autogrill improvvisati (per capirci, montanti il legno con tettoia in lamiera dove su dei ganci arrugginiti da macellaio sono appese le specialità locali e non) La sottoscritta va verso un miracoloso frighetto dove come in un miraggio si intravedono delle bibite rinfrescanti ma il fratello di Marina mi blocca con un autoritario “no, vien qua, siamo in Thailandia e si fa come loro!” ci porta nel baracchino vicino con tanto di anatre e polli appesi ed un pignattone da caserma sul fuoco. Ci fa sedere su un tavolinetto e dopo un po’ arriva una ciotola di broda fumante.. Panico! Con 40° mi devo sparare sta roba bollente?? Eppoi non capisco bene il contenuto.. Questa sembra erba, questo è un gambo.. Ma sta cosa marroncina con una simil aletta… Dopo un “magna e tasi” alquanto minaccioso del fratellone (che è un tipo molto tranquillo ma anche corpulento e noi ci eravamo affidate nelle manone sue..) chiudo gli occhi ed inizio a ingerire senza masticare. Insomma non voglio passare per la ‘piattolona’ di città, sono una vera donna io, non ho paura di niente!! La Marina più avvezza alle minestre anche a casa ci ha già dato dentro! La ‘sbroda’ è andata giù meglio del previsto e non mi ha fatto neanche sudare più di tanto.. Forse la temperatura esterna era inferiore ai 90° della minestrina.. DAY 3 – Pattaya experience: Fiò: Finalmente siamo arrivate al nostro albergo a Pattaya!! Siamo al settimo cielo dopo esserci tolte i vestiti penosamente infradiciati al corpo! Ci siamo ‘docciate’ e quasi strappate i capelli/treccine quando abbiamo scoperto di aver pagato la camera praticamente 10.000 lire. In meno di mezz’ora siamo pronte per andare a cenare in un posto molto chic, il Thay House Restaurant, con tanto di spettacolo, assieme al fratello di Marina, sua moglie e gli altri due amici con le rispettive compagne Thay. Ci accingiamo alla romantica cenetta ben vestite e truccate per coprire gli impietosi segni del lungo viaggio (in fondo siamo in viaggio da 7+4+.. Un casino di ore!!). Unico problema: come raggiungeremo il locale in centro distante una decina di km?? Vista la freschezza delle nostre eroine si è deciso di noleggiare una motoretta con le marce: veramente penoso.. Convinta a mettermi mio malgrado il casco spiatta-treccine, cambiarmi i sandali a tacco alto con scarpe da ginnastica e la minigonna, vengo erudita su frizione-cambio-marce-accelleratore-frenooo, e dopo aver inforcato prima le scale della hall e travolto poi tre innocenti del posto, partiamo tutti in allegria verso il ristorante! Ognuno con dietro sul sellino la sua dolce metà. Beh più o meno dolce.. Vero Mariù?? 😉 La guida sulla motoretta Thay è stata troppo divertente! Qui vige la legge.. Ehm legge è un parolone.. Diciamo che chi suona più forte e si butta in mezzo al marasma ha la precedenza.. E noi, svelti a spogliarci delle convenzioni della civilizzata Italia, in meno che non si dica ci adeguiamo! Arrivati al ristorantino proviamo tutti i piatti della cucina Thay (continuando a dire ‘no spicy please’) ed alla fine ci lanciamo pure nelle danze, coinvolte da tanto folclore. Addirittura mi invita a ballare un thay-man, bella corporatura, bei lineamenti.. Solamente un po’ gay tanto da farmi pensare che il mio sex appeal stesse scemando.. Forse era stata colpa del casco.. Mariù nel frattempo, ammansita dal cibo e dall’atmosfera, si era lasciata andare in animata conversazione col fratello (in casa di solito si odiano cordialmente..) La serata si conclude con una passeggiata in centro fra negozietti, pub, banchetti con invitanti stuzzichini di vermi e scorpioni caramellati e qui le nostre eroine erano finalmente apprezzate per ciò che erano e quindi contese a destra e manca da baldi giovinotti, ovvero (..Sigh) venditori con interesse puramente economico.. DAY 4 – Trasferta all’Isola di Koh Chang Lunedì 24 aprile – Mariù: sole, temperatura 35°C, umidità (lasciamo perdere…). I nostri eroi sul solito pulmino sono in direzione isola dell’elefante (Koh Chang)!! Questo è sicuramente un altro mondo ed in questo momento non mi dispiace affatto.. Il mio livello di stress è = 0, I’m happy, e non ho ancora insultato nessuno, nemmeno ‘treccine selvagge’.. Ieri sera abbiamo sguazzato per negozi e locali di Pattaya, molto interessanti: sandali della Nike a 20.000 lire! Dove li trovi in Italia?? Quindi cena tipica Thay con tanto di spettacolo; e ci siamo esibite anche noi! Incredibile.. Senza tenere conto che siamo arrivate a Pattaya utilizzando le vespette.. ‘treccine selvagge’ sembrava Max Biaggi, io ero appesa dietro a prendere i ‘freschi’.. Pranzo odierno: 2 minestrine di soia/maiale/salata/sedano e vari (piccantine…), acqua e ananas = 3.000 lire ..In due. Questa vacanza comincia ad essere ONEROSA!! Detto anche che le nostre eroine in un primo momento si erano rifiutate e comportate da bimbe isteriche.. ‘no io la minestrina non la voglio!!’ abbiamo dovuto ricrederci.. Con una temperatura del genere ci stava pure la minestrina calda!! Assurdo!! Purtroppo iniziano i primi problemi: ‘treccine selvagge’ avanza da me 30 bath, ben 1.500 lire, e già non mi rivolge più la parola.. Triste!! Fiò: il viaggio verso l’isola di Koh Chang è stato allucinante.. Non ho feeling con i trasferimenti io.. Un caldo fotonico.. Se poi quella specie di barcone fosse andato un po’ più veloce si sarebbe potuto avere una parvenza di brezza, ma niente.. Avrei preferito essere su un vaporetto di Venezia l’ultimo giorno di carnevale.. Il clou è stato quando la ‘folgorata’ della Mariù si è messa a poppa, allo scoperto a prendere il sole!! Noi lì che grondavamo e questa.. Giuro avrei voluto andare lì e fare andare le mani fino a farne polpette, e solo il pensiero di dover uscire al sole a sprecare preziose energie mi ha trattenuta!! Il resto del viaggio non è andato meglio, sbarcati all’isola siamo saliti su un furgonato dell’ex guerra del Vietnam ed abbiamo iniziato ad addentrarci, in salita, su sterratone tutto buche (non per far la piaga ma soffrirei leggermente il mal d’auto..)!! Ma insomma, le isole non dovrebbero essere piatte?? Stiamo andando su un residence da sogno in riva al mare o su una malga di montagna??!? Mariù: il pomeriggio, dopo 4 ore di pulmino su strada Thay, le nostre eroine pensavano di aver provato quasi tutto, ed invece NO, mancava ancora il battello Thay (velocità due nodi) e il taxi pick-up Thay su strada sconquassata di montagna.. Tutto questo per arrivare al Lagoon Resort, nella zona di Haad Sai Khao infilarsi il costumino e lanciarsi dentro le calde acque.. Che goduria! Detto poi che la cena di pesce (pescioloni grandi chiamati Paket Paa, o qualcosa del genere) ci è costata 8.000 Lire, con tanto di 2 bottiglie d’acqua in regalo assieme a 30 sigarette (molto strano il gestore)… Detto che a degna conclusione della serata siamo finiti in un pub.. Costruito su un albero dove salivi su una ripida scaletta in legno e in cima tra un ramo e l’altro avevano sistemato delle piattaforme in legno con tanto di separé e stuoie e cuscini dove ti sdraiavi e consumavi il tuo cocktail.. Detto ciò penso di aver detto già abbastanza.. O meglio tutto!! Per finire, dopo essere state ‘puntate’ da tutti i Thay-man presenti ce ne siamo tornate a nanna abbracciate e sbaciucchiandoci (eh si, in questi casi essere ‘lesbo’ può tornare utile…) e cantando i Beatles al nostro modo… WIIarLiiiivinEyellouuuSAMMARINNNN!!!!!!!!! PS: una piccola cosa spaventa (IO), ‘treccine selvagge’: se ha gia sudato anche l’acqua del battesimo, cosa suderà dopodomani a Bangkok con 40-dico-40° C umidi??!!!??? DAY 5 – Relax a Koh Chang Martedì Mariù: Ore 6:00 sveglia.. Ancora i segni del fuso.. Passeggiatina sulla spiaggia dove pensavamo di essere sole invece…C’era il mondo!!!! Dopo un pò un temporalone ci fa tornare a nanne…Secondo risveglio e colazione a base di fruttona e cereali con terrazza vista mare, poi… In acqua! E che acqua!! Il mio stress è a zero! Oggi gita a vedere le cascate dell’isola così nel pomeriggio il bagno lo abbiamo fatto in una pozza cristallina sotto la cascatona e poi… Lucertole al sole! Che libidine quest’isola!! Fiò: Udite Udite!! “Mariù-sorride-di-più” nella splendida cornice idilliaca (mare chiaro e calmo, sole baciante, brezza e palme, io stesa accanto in bikini con le lunghe treccine, sparse sulla sabbia) ha pronunciato le seguenti parole: “Sono feliceeee!! Se anche riuscissi a cag…Biip!!” Ah che giornatina! Le cascate che abbiamo visitato erano splendide! E degna conclusione è stata la consueta cenetta di pesce dal nostro ormai amico ristoratore! Dopo un piccolo malinteso sull’orario (gli altri sei alle 18:30 erano già al ristorante mentre noi li aspettavamo ancora fuori dal resort alle 19:30) abbiamo assaggiato (ma che assaggiato, divorato!) BARRACUDA, 1 bestia = 5 vassoi! e per finire seppioline e totani (grandi quanto delle cavigliere) al peperoncino = ennesima sudata dell’acqua battesimale. Il tutto a 13.000 Lit. A testa…

Chi ci ha dato dentro per una volta tanto non siamo state noi o i nostri omaccioni, ma le esili signorine Thay che con le loro agili manine hanno letteralmente spolpato i pesci arrivando a estrarre la polpa da tutti gli svariati interstizi! Alla fine consueto souvenir di bottigliette di acqua (da sudare) e cicche e, mentre le altre coppie se ne andavano a letto (ma che avevano da fare poi!! Tse!) io e Mariù siamo andate ad ascoltare un olandese che cantava in inglese (un omone bandanato e tatuato in ogni dove.. Ma che quando apriva bocca usciva un’esile vocina tipo Mary Poppins…) e rapite da cotanta grazia e stile canoro abbiamo preso un ice-coffee (no alcool??!!) (= Fiò preso sonno all’alba) e un the caldo (= Mariù cervello in pappette). DAY 6 – Avventura nella ‘sottoisola’ di Koh Chang Fiò: (Piccola parentesi extra racconto) attenzione attenzione: addì martedì ore 8:15 Mariù ha ‘dato’!! Suonate le trombe!! Rullate i tamburi!! (L’unico inconveniente sarà quello di evitare la toilette per le prossime 5/6 ore..) Mariù: Mercoledì ore 22:45 Mariù presenta ustioni di 3° grado su: – Schiena, altezza spalle – Panza – Stinchi – Piedi – Avambracci Fiò presenta ustioni di 1° grado a: – Spalle – Faccia (già invasata di suo) – Stinchi – Cuoio capelluto nella scriminatura da treccia a treccia – Piedi e tutto ciò che aveva esposto al sole!! + per entrambe ustioni di 1°, 2°, 3° grado e ferite varie alle piante dei piedoni!!! Come mai direte voi??!! Presto detto!! Mercoledì: Fiò: gita alla scoperta di una bella isoletta con bagni di sole e acqua di una diversa sfumatura verde azzurro turchese! Tutto procedeva per il meglio, un po’ di panico in barca per i dondolamenti non bene apprezzati dal mio stomachino ma l’isolata e bianca spiaggia fece dimenticare tutti i malesseri.

Così restammo in giuggiole fino alle ore 16:00 pomeridiane, ora in cui le nostre eroine decisero fare qualche cosa di attivo e si bardarono con giubbo salvagente più t-shirt bianca x Fiò (che iniziava a sospettare che forse aveva leggermente esagerato col sole). Ci era stato indicato un bel posto per fare snorkeling con osservazione corallifera, bastava fare circa 1 km attraverso qualche roccia vulcanica e poi tuffarsi nel blu! In mattinata avevamo visto delle persone pinnare ma ora non c’era nessuno, chissà perchè.. Presa la direzione barriera corallina dopo un quarto d’ora che le nostre eroine saltellavano di pietra in pietra giungevano quindi al tratto finale, circa 100 metri completamente al sole. Pietra vulcanica, ovvero nera. Qui, con il fisico provato anche dal digiuno (avevano in corpo solamente la colazione: orange-juice per Mariù = quite normal, solo cereals per Fiò = not normal). In breve ci trovammo a dover coordinare: – velocità (1 microsecondo di resistenza della palma del piede prima della graticolazione, con conseguente desquamazione), – intelligenza (programmare i balzelloni di pierotto in pierotto, senza possibilità di errore, e nel tempo suindicato, pena lo slogamento della caviglia). Iniziavo a sentire quasi un odore di gallina bruciata quando alla fine con le membra straziate e i visi rigati dalle lacrime miste a sudore, arriviamo allo specchio d’acqua dove ci tuffiamo all’istante nel mare CORALLINO del quale non apprezzammo subito la bellezza di ‘sti cavolo di coralli della menga’, tutti a pelo dell’acqua, urticanti e, come se non bastasse, con i ricci appesi (avevamo assistito qualche ora prima alle urla disperate e al contorcimento di una tedesca che stava quasi per lasciarci un piede dopo aver beccato una puntura velenosa dei riccetti..)!! Doloranti per le pietre ardenti e terrorizzate dai ricci decidemmo di tornare da dove eravamo partite (e perché cavolo poi eravamo venute fin qua!!), ma via mare, il male minore, visto che mai e poi mai i nostri piedi avrebbero retto ancora al trauma delle pietre roventi! Muovendo solo le bracciette un poco alla volta a pelo dell’acqua, facendoci rigare il corpo e le gambe dai coralli, abbiamo così nuotato per circa una mezz’ora fino al bagnasciuga sabbioso, che ci è venuto spontaneo baciare.. Anche perché non riuscendo subito a metterci in posizione eretta ci è venuto anche semplice .. E almeno le lacrime non si vedevano… Mariù: tornate al resort, dopo una doccia restauratrice (si fa per dire: neanche Michelangelo avrebbe saputo fare qualche cosa di buono…), 8 kg di doposole (mai abbastanza..) e dopo la solita ‘schifosissima’ cena a base di gamberoni al barbecue pescati per noi in giornata , e alla solita onerosa spesa di 13.000 lit., le nostre ustionate eroine (chiamate per l’occasione ‘lobster-mariù’ e ‘treccine-bruciate’), dopo essersi gustate il tramonto, si recano sole ad un bar alla spiaggia per il solito superalcolico prima della nanne.

Il posticino è super romantico: torce in riva al mare e noi sdraiate su cuscini e stuoie nella sabbia con il nostro drink in mano. Fiò mi fa proposte indecenti asserendo che il posticino è troppo poetico per ‘sprecarlo’ (beh le sue poco poetiche parole erano del tipo ‘se tu fossi un uomo ti violenterei’). Foto di rito per i posteri fatta dai soliti amici olandesi, che sicuramente ci avevano scambiato per le due solite lesbiche in cerca di nuove emozioni, e poi nanna!! Domani sarà una lunga giornata, si va Bangkok!! DAY 7 – Addio a Koh Chang Giovedì: Mariù: non finirò mai di stupirmi.. Ho pagato un’intera ananas 15 bat = 750 lire!! Non ho parole.. Ah pure il pompelmo qui è buonissimo! Fiò: neanche io mi stupisco più, sono le 15:30 e ho in corpo solamente un toast e un ananas, in più sopporto in stoico silenzio sia il caldo che la Mariù .. Grazie Thailandia!! Il mio diario dal vivo si conclude qui, dato che, essendo poco amante dei climi caldi umidi, nella metropoli Bangokkiana ho preferito riservare le energie restanti per arrivare a sera senza ‘dare di matto’. Saranno comunque presenti i miei commenti ‘postumi’!! Mariù: abbiamo lasciato l’isola di Koh Chang e pure il resto della company in partenza per l’Italia (con i pianti di addio delle loro thailandesine..) così alla sera io e Fiò finalmente abbiamo cenato in un PIZZA HUT!! Stavamo quasi svenendo dalla gioia per aver trovato finalmente dei carboidrati da inghiottire dopo tanto pesce, frutta e verdura!! A dir la verità, prese da troppo entusiasmo e pressate da un inserviente un po’ troppo ‘TAKENTE’, ci hanno rifilato delle pizze con il ripieno di mozzarella filante e gommosa pure nella crosta, + freddo gelo da aria condizionata, + il fatto che i nostri stomaci non erano più abituati a tali sollecitazioni = ‘ciopposità’ totale! Unica consolazione il fatto di aver già individuato i ‘baracchini’ tattici per lo shopping del giorno dopo! Adidas, Nike, Levi’s, e chi più ne ha ne metta.. Tutto a 5.000/7.000/10.000 lire… Non ho parole! Venerdì Mariù: accompagnate dal nostro autista di fiducia e Chang (la moglie di mio fratello) abbiamo fatto le turiste per Pattaya e siamo andate a vedere il Buddha Gigante disegnato sulla montagna e gli adiacenti giardini tropicali, con lo show di elefanti, mentre il pomeriggio ci siamo dedicate al pazzo SHOPPING!! Verso le ore 15:00 le nostre eroine, con il seguito di borse, borsette, souvenirs etc. Etc., stremate ed incuranti del caldo, sono partite fiere e baldanzose per la vecchia Bangkok!!! Due ore per arrivare sino alla periferia di Bangkok da Pattaya e altre due ore per arrivare in centro dove c’era il nostro albergo per scoprire che avevamo sì la nostra prenotazione, ma solo per una notte!! HELP!! Per fortuna c’era Chang con noi e ci ha portato in un altro albergo ma neanche lì c’era posto!! RI-HELP!! Fortunatamente la stessa catena offriva a 100 metri più avanti una promozione ‘paghi due e prendi tre notti’ e soprattutto c’era posto!! Non potevamo chiedere di meglio.. Ma erano le otto della sera, eravamo sfinite dal caldo, dalla tensione e soprattutto dal traffico (era talmente tanto che non si riusciva nemmeno ad accostare vicino all’albergo). Devo ammettere che ho avuto seri momenti di nervosismo! Troppo caos!! Comunque tutto è bene quel che finisce bene ed alla fine l’Hotel si è rivelato buono, in ottima posizione e servito di tutto!! Dopo aver consumato un pasto decente le nostre eroine filarono diritte in camera per cadere stremate in un sonno a dir poco profondo!!! L’unica cosa che mi è dispiaciuta un po’ è stata quella di non poter salutare meglio Chang (ci aveva accompagnato all’albergo e poi era tornata a Pattaya, dove vive) per la sua cortesia, ma ero talmente stravolta che davo quasi i numeri (già lo faccio di norma!..) Fio: Un dovuto approfondimento sui giardini tropicali, tra i più belli che abbia mai visto, merito anche del clima sempre caldo umido, tra i cui fiori spiccavano magnifiche orchidee (simbolo di questo paese)!! Meno mi è piaciuto lo spettacolo con gli elefanti: la musica era alta e serviva a coprire i lamenti delle povere bestie, spinte a muoversi con dei pali che finivano con un uncino che veniva abilmente usato per pungolarli dietro le orecchie. Con questo sistema un elefante era quasi impazzito e aveva quasi ‘caricato’ pure delle persone sugli spalti. Il resto del viaggio è veramente stato un caos totale, neppure le mie treccine hanno retto e prima della buona notte Mariù è stata costretta ad aiutarmi a scioglierle.. (mezz’ora buona con le mani nei miei capelli, cosa che di norma mai e poi mai avrebbe fatto, ma era talmente rintronata e stanca!!…).

DAY 8 – Primo giorno a Bangkok Sabato: Mariù: Inizia l’avventura a Bangkok! Dopo aver preso ‘le misure’ ai mezzi pubblici (caotici ma efficienti) le nostre eroine si avviarono al palazzo reale! Purtroppo scoprimmo dal Tuk-Tukkaro ‘appiccicoso’ di turno, e che per 20 bath si era offerto di accompagnarci ovunque, che il palazzo era momentaneamente chiuso causa cerimonia di non so bene che cosa e che quindi ci avrebbe portato lì più tardi. Le nostre sudate e appiccicose eroine si ritrovarono sopra il tuk-tuk sopraccitato guidato da Tom, o Tok che fosse, che alla solita domanda: ‘Where are you from?’ risposta ‘Italy’, esclamò: AHHH …ROBERTO BAJO!!!! (no comment) Sudate, stanche, appiccicose come la carta moschicida, se non di più, ed ‘inquinate’ all’inverosimile (dopo essere state in mezzo al traffico bangkokkiano a bordo del tuk-tuk), le nostre eroine arrivarono al palazzo reale. Niente da dire, bellissimo, ma purtroppo il troppo caldo era devastante e così, dopo un rinfrescante gelato (unica cosa che si riusciva ad inghiottire), le nostre eroine ridotte sempre peggio, si ritrovarono a scorrazzare per il fiume di Bangkok a bordo di una non meglio identificata imbarcazione in mezzo alle catapecchie Thai!!! Lasciamo perdere.. Detto poi (ma lo vedrete sicuramente dalle foto) che le facce e i corpi delle nostre eroine erano devastate dal caldo, vi so dire con che spirito avevano voglia di fare le turiste! Fiò colava sudore da ogni poro della sua già bruciacchiata pelle; Mariù non sudava così tanto, ma si domandava se quelle erano le sue ferie o se qualcuno che le voleva male (tanto male…) si stesse vendicando con qualche maledizione woodoo!! Rifugiatesi all’interno di un mega centro commerciale riuscirono, grazie all’aria fresca e ad una toilette, a riacquistare un minimo di dignità!!! La sera da brave turiste si fiondarono a Patpong, il famoso quartiere a luci rosse!! Scambiate dal tuk-tukkaro per le solite turiste in cerca di ‘forti emozioni’, le nostre eroine non riuscivano a capire come mai l’autista le guardasse continuamente dallo specchietto retrovisore continuando a ripetere ‘.. Banana show… ping pong show..’ Ci misero ben poco a capire cosa volesse dire… Arrivate a Patpong vennero letteralmente assalite da ogni tipo di ‘muso dagli occhi a mandorla’ con in mano i volantini dei locali con tutti gli spettacoli!! Particolarmente gettonati quelli con il lancio delle banane (indovinate con cosa) e ping pong acrobatico (come sopra..). Foto di rito delle signorine thay fuori dai locali in fila, e sottolineo in fila, con i numeri appuntati al petto in attesa dei vogliosi clienti che si sceglievano la preferita! Ovviamente non mancavano le miriadi di banchetti dove poter acquistare di tutto di più veramente a poco prezzo (oramai Mariù contrattava anche i 5 bath -circa 30 lire-, e se non c’era Fiò a moderarla avrebbe fatto fare la fame ad intere famiglie…), innumerevoli banchetti di cibo (ma quanto magnano ‘sti Thay!.. E soprattutto come fanno a rimanere così magri!!). Insomma, il solito allegro caos. Un’altra cosa non si capisce: se queste signorine Thay ‘la danno’ a destra e manca come se niente fosse, si esibiscono in locali hard con i numeri più improbabili, si portano a letto uomini sfigati e/o di cinquant’anni più vecchi di loro.. Come mai si vergognano a mettere il bikini e tante di loro fanno pure il bagno vestite??? Boh??? Fio: Approfondimento sull’abbigliamento da tenere per visitare il palazzo reale: viene richiesto un vestiario decente, senza scollatura, con braccia e gambe coperte. E se non state viaggiando in tuta lunga (cioè sempre!) vi sarà fornito un abbigliamento adeguato (apperò, che organizzazione!!). L’abbigliamento adeguato consiste in gonnellona ampia e lunga e camiciona di cotone, il tutto a motivi floreali! Da indossare ovviamente sopra i nostri pantaloncini corti e canottierina!! Sembravamo due ’rom’; se fossimo andate in giro conciate così sul suolo Italico avremmo potuto tranquillamente chiedere l’elemosina ai semafori finché non fosse arrivata una ‘volante’ a portarci in caserma per accertamenti.. Ecco forse perché, dopo aver provato a ‘molestare’ le guardie del palazzo reale, nessuno ci ha degnato di uno sguardo!! Uscite dal palazzo reale ci viene proposto di fare un giro in barca lungo i fiumi di Bangkok, il giro dura un’ora ed è da fare assolutamente per vedere le splendide sagome dei templi che si stagliano fra le baracche di legno nell’acqua. Gli scorci di vita di questa gente sono tantissimi, monaci buddisti, bambini che si divertono a nuotare nella acqua marrone (ovvero morcia) dove passiamo noi, cani che si abbeverano, donne che lavano, vestiti appesi fuori su attaccapanni ad asciugare, gente che fa qualche lavoretto artigianale.. In antitesi dei fasti del palazzo reale, a ridosso del fiume si stagliano le baraccopoli in legno dove vive la gente comune ‘poco abbiente’. Qui la maggior parte delle persone si affaccenda a cucinare, impastare, friggere.. E non si capisce per chi, dato che i turisti fai-da-te non sono molti e comunque con questo caldo non si ha molta volta di mangiare.. Comunque sicuramente non si patisce la fame!! DAY 9/10 – Ultimi giorni a Bangkok Domenica: Mariù: Oramai provate fisicamente e mentalmente, le nostre eroine si limitarono a visitare un altro paio di templi per poi (dopo la solita rinfrescante visita ad un centro commerciale) rifugiarsi dentro un albergo sempre più stremate!! Voi non potete capire quale possa essere la sensazione rivitalizzante di una doccia dopo essere state in giro con 40°C e 100% di umidità.. Voi non potete saperlo!! Fiò: Tempietti carini: il Wat Arun, il Big Buddha, il buddha sdraiato con i piedi completamente intarsiati in madreperla.. Basta fermare un tuk-tukkaro (beh veramente si propongono loro, non c’è problema) e ti portano in giro dappertutto per pochissime lire; addirittura abbiamo insistito per anticipargli metà del compenso subito, per paura che ci lasciasse lì da sole, e lui si è quasi offeso, pazzesco! Ovviamente nel giro che ti fanno fare è inclusa una visita ad una gioielleria locale.. Ma pazienza, basta dare un’occhiata ed uscire!! Lunedì: Mariù: Ultimo giorno.. Visto l’orario di partenza (23:40) le nostre eroine dopo aver impachettato per bene la loro roba ebbero la tragica idea di andare a visitare Dusit Park nella speranza di fiondarsi con calma in una panchina all’ombra tanto per passare un po’ di ore! Risultato: – scese dall’autobus presero la direzione completamente opposta al parco e vennero letteralmente investite da una manifestazione di centinaia di migliaia di impiegati statali in occasione del 1° Maggio! – Dopo chilometri sotto la canicola Fiò svenne in mezzo ad una mega piazza per poi essere soccorsa con dell’acqua fresca addirittura dalla polizia locale!! – Raggiunto il sospirato parco, si ritrovarono in mezzo alla fiera annuale del mobile di Bangkok. – E per finire, dopo la delusione del piccolo parco senza neanche una panchina, arrivarono in mezzo ad una gigantesca piazza a 6 corsie alla ricerca del bus n° 13 per poter tornare in albergo a prendere i bagagli!! Tralasciamo il fatto che per pigliare il suddetto autobus si buttarono praticamente in mezzo alla piazza, circondate da ‘smoggosissimi’ autobus strombazzanti, con il n° 13 che se ne andava beffandosi di loro… Non so come, sono arrivate le 20:00 e siamo già da un bel po’ all’aeroporto. Anche queste vacanze sono finite e si torna finalmente a casa. Se mi chiedete in questo momento se la Thai, o meglio, se Bangkok mi è piaciuta… beh non saprei rispondere, ne riparliamo tra qualche giorno!! (Una cosa è certa non ho mai mangiato tanto ananas in vita mia!!) Fiò: Dio che giornata! non sapevo di conoscere così tanti termini osceni, ma si sa, in certe situazioni viene fuori il peggio di noi stessi.. Doveva essere un giorno di relax e dopo tanti monumenti volevamo vedere un po’ di natura e come potevamo non pensare che con questa umidità il parco di Bangkok potesse rivelarsi un così grande sbaglio?!? Il clou è stato quando, dopo non so quanto girovagare, ho iniziato ad avere allucinazioni mistiche alla Fantozzi con il Buddha in persona che camminava verso di me con sguardo benevolo finché è diventato tutto grigio asfalto e poi qualcuno mi ha trascinato verso il marciapiede e come per magia si è materializzata una bottiglietta d’acqua.. Per non parlare che rischiavamo di perdere l’aereo, dopo che abbiamo avuto qualche problemino a pigliare il bus.. Alla fine ce l’abbiamo fatta e abbiamo preso il volo per tornare a casa alla nostra normalità. Cosa dire alla fine di tutto?? Grazie al fratellone di Marina che ci ha fatto entrare in contatto con questo mondo come da sole non saremo riuscite, Grazie ai sorrisi veri di questa gente semplice e gentile, abituata a noi occidentali che veniamo fin qui solo per ‘prendere’, Grazie alle sudate e controsudate che mi hanno fatto perdere un qualche etto di peso e acquistare un po’ più di forza di sopportazione e Grazie soprattutto alla mia compagna di avventure, la mia cara Amica Marina senza la quale questa esperienza non sarebbe stata tale! Foto e racconto originale su: http://www.Fiorellaestefano.It/nuovosito/THAI%20WEB/index.Htm



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