Pavia ti sorprenderà!

Convinti che la città non avesse molto da offrire, e invece...
Scritto da: prdgiulia
pavia ti sorprenderà!
Partenza il: 27/03/2011
Ritorno il: 27/03/2011
Viaggiatori: 4
Spesa: 500 €
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Chissà perchè domenica mattina mi ritrovo a sentire l’odioso suono della sveglia, questa notte l’ora legale mi ha anche rubato un’ora di sonno e alzarmi alle pur onestissime 9 di mattina mi pare proprio un delitto! Delitto…proprio questa parola mi ha portato a puntare la sveglia. Con due amici abbiamo avuto la pessima idea di comprare un coupon per una cena con delitto al Ristorante Alla Corte a Pavia.

Il giorno dell’acquisto eravamo entusiasti, una cena durante la quale si mette in scena un delitto e dove tutti i commensali devono scoprire l’assassino…che esperienza! Il fatto che il ristorante era a Pavia, a un’ora e mezza dalla nostra amata Genova non ci demoralizzava, eppure ora a sentire quella maledetta sveglia che continua a trillare continuo a chiedermi: perchè??? Perchè abbiamo avuto questa folle idea? Mi trascino fino al bagno e mi ripeto che ogni volta penso questo, salvo poi a fine gita dire: “ma che bella giornata, dovremmo rifarlo!”….sì è vero, ma questa volta andiamo a Pavia, cosa mai potrà offrire? Apro le finestre, nuvoloni grigi preannunciano una giornataccia nell’adorata Genova ma il meteo non mi consola anche Pavia è coperta dal grigiume. I metereopatici come me capiranno che le premesse all’inizio del viaggio non erano delle migliore, ma che fare ormai? L’impegno con gli amici era preso e per cui alle 9.30 partiamo da Genova alla volta di Pavia.

L’unica cosa che pensiamo valga la pena di visitare è la famosa Certosa di Pavia. Fondata nel 1396, è considerata una dei monumenti più belli d’Italia ed è situata a pochi km di distanza dalla città. Su la Certosa potrete trovare diverse guide e descrizioni on line, vi chiederete perché non vi lasci un mio commento? Beh perchè l’unica cosa che credevo valesse la pena di visitare, non l’ho visitata! Matta? No, ve lo assicuro!

Quando giungiamo nei pressi di Pavia ci accorgiamo che è troppo tardi per andare a visitare la Certosa, i cui orari a marzo sono: 9-11.30 / 14.30-17. Nessun problema ci diciamo, faremo un giro rapido nella città per tornare alla Certosa di pomeriggio…la litania è sempre la stessa: tanto non c’è niente da vedere a Pavia. Arriviamo in città e troviamo subito parcheggio vicino al centro e i genovesi capiranno che questa è già un’esperienza positiva da legare alla città. La nostra auto si ferma tra le odiate strisce blu a pagamento ma non bisogna preoccuparsi a Pavia sono gratuite sia i festivi che il sabato! La città inizia già a starmi più simpatica e acquista ancor più punti quando scopriamo che il centro è chiuso al traffico per una gara ciclistica, questo vuol dire passeggiare in tutta tranquillità. Mentre gironzoliamo senza meta per le viuzze cittadine ci intrattengono le bancarelle disseminate per il centro e il via vai della gente del posto (sempre cordiale e disponibile), finché davanti a noi emerge imperioso il castello Visconteo. Il castello è circondato da un parco stupendo e all’interno ospita il museo civico e diverse mostre. Quello che non potrete trovare su nessuna guida è la descrizione dell’atmosfera che si respira quando si cammina lungo il fossato, quando ci si avvicina a un ingresso del castello, quando si guarda attraverso le sue grate…neppure io so descriverlo, dovete andarci!

Ci allontaniamo dal castello contenti di aver visto almeno qualcosa di interessante nella città pavese e certi che ormai la città non ha più jolly da giocare, invece ecco che sulla via del ritorno dal castello ci accoglie un viale rosa, sì rosa (!) perchè è questo il colore magnifico di tutti gli alberi che lo delimitano, e mentre lo percorriamo iniziamo a capire che Pavia mostra le sue carte poco alla volta. Imbocchiamo la strada nuova ed ecco la famosa Università di Pavia, da studente quale sono vorrei almeno nei weekend tenermi lontana da qualsiasi facoltà o similari ma la curiosità è troppo forte, stiamo parlando di una facoltà con 650 anni di storia! Entriamo all’interno e scopriamo che è tutta un’insieme di corridoi, portici e giardini, se si chiude gli occhi sembra di vedere vecchi autori e studiosi passeggiare tra le sue mura. Usciamo dalla facoltà dicendoci che poi Pavia non è così male e non facciamo in tempo a pensarlo che di fronte a noi si stagliano 3 torri altissime. Scopriamo che un tempo a Pavia ce ne erano più di 100, queste rimaste sono comunque magnifiche e se vi metterete in un punto particolare della piazza che le ospita…magia ne vedrete solo due, incredibile!

Pavia ormai ci ha conquistato e con questo spirito ci dirigiamo in piazza della Vittoria. La piazza ospita un mercato nascosto che si sviluppa sotto la piazza stessa, la domenica è chiuso ma deve essere affascinante visitarlo. Poco lontano si trova anche un mercato all’aperto coperto, è il mercato di piazza Arnaboldi, un mercato ospitato in un cortile coperto da una cupola di ferro. La pancia inizia a reclamare e per pranzo decidiamo di fermarci a mangiare in una pizzeria poco distante da piazza Vittoria. L’ospitalità è squisita e il cibo non è da meno. Sotolli riprendiamo la nostra passeggiata, vediamo il duomo e ci perdiamo per le viuzze e negozietti della città fino ad arrivare al fiume. Davanti a noi c’è il ponte coperto di Pavia; la vista è spettacolare e seppure il ponte non abbia nulla di particolare (a parte il fatto di essere coperto), è emozionante passeggiarci sopra e fermarsi a fare qualche foto qua e là. Ci fermiamo a riposarci e a mangiarci un bel gelato sulle sponde della sua riva dove i residenti leggono, fanno jogging e portano i cani a passeggiare.

Eh sì Pavia ci ha proprio stupito ma ora è arrivato il momento di andare alla Certosa, guardiamo l’orologio per la prima volta da quando siamo in città e sorpresa sorpresa…sono già le 18!!! La Certosa ha chiuso e noi siamo rimasti impigliati nella rete tessuta da Pavia. La città ha vinto, ha scoperto tutte le sue carte e ci ha conquistato. Ma la sconfitta è dolce.

La sera ci rechiamo alla cena con delitto per cui siamo venuti ma sulla via di ritorno a Genova pensiamo che la cosa più bella è stata proprio quella che non ci aspettavamo: la visita della città!



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