Pavia… in di quasi due giorni
Per le vie della città... tra castelli, piazze e monumenti
Arrivo a Pavia e scopro che il corso di lavoro impegnerà il mio ragazzo dalla mattina fino all’ora di cena… che faccio? Cartina in mano e scarpe comode ai piedi parto alla scoperta della città! Dal bus navetta dell’hotel mi faccio lasciare a Piazza Castello e inizio il mio giro a piedi! Piazza Castello è la piazza dove si trova il Castello Visconteo. Fondato nella seconda metà del 1300 dalla famiglia Visconti e circondato da un bel parco verde, è ora sede dei Musei civici. Con un paio di ore si riesce a visitarlo e anche a rilassarsi un po’ nel parco… Continuo il mio giretto alla ricerca di Strada Nuova che è il corso principale della città, ma ormai abituata ai mezzi tecnologici e non più alla vecchia cara cartina… mi perdo e mi ritrovo lungo Corso Matteotti. La cosa però non mi dispiace perché mi faccio una bella passeggiata fino a quando decido di ritornare sulla “dritta via” che avevo ormai smarrito. Ritorno indietro e imbocco una strada sulla destra convinta che sia Strada Nuova per poi scoprire che è via XX Settembre. La percorro e lungo il percorso incontro una bella chiesa di stile gotico: Santa Maria del Carmine. Continuo fino ad arrivare alla Piazza del Duomo: imponente e dallo stile rinascimentale… lascia a bocca aperta! Sulla piazza di fronte al Duomo c’è una statua in bronzo di un uomo su di un cavallo, il Regisole. Non è certa l’origine, c’è chi dice che il nome sia dovuto alle antiche dorature che riflettevano i raggi solari, oppure dalla posizione del braccio alzato che sembrava “reggere” il sole. Ciò che è certo è che il cavallo aveva gli attributi gialli… poi ho scoperto che è una tradizione goliardica degli universitari quella di mandare le matricole a dipingere i testicoli dello stallone del Regisole, che quindi talvolta appaiono colorati. Sulla sinistra del Duomo ci sono i resti della Torre Civica, crollata nel 1989 causando la morte di alcune persone, e imboccando il vicolo lì accanto si arriva a Piazza Vittoria. Circondata da una cintura di palazzi del 300 e del 400, è luogo di incontro e cuore pulsante della città. Ciò che la contraddistingue sono le scale che portano al di sotto dove si trova un vero e proprio mercato. Puoi trovare anche il calzolaio e la lavanderia. Da Piazza della Vittoria prendo un vicolo sulla sinistra e mi ritrovo finalmente su Strada Nuova che percorro verso nord, in direzione Castello Visconteo. Andando sempre dritti incontro la famosa Pasticcera Vigoni a cui si deve l’invenzione della Torta Vigoni ovvero la Torta Paradiso. Continuando c’è la boutique Annabella… chi non si ricorda i programmi di Mike Bongiorno dove sponsorizzava questa marca di pellicce?! E continuando ancora si arriva all’Università di Pavia, una delle più antiche. Quanto mi sarebbe piaciuto studiare lì! Entro a fare un giro: statue in marmo, portici… ti senti un letterato, uno studioso, l’aria è impregna di cultura! Dall’università si accede a Piazza San Leonardo con le 3 torri medievali. Nel passato la loro diffusissima presenza conferì a Pavia il nome di “città dalle cento torri”. Qui mi fermo su una panchina a mangiare il mio panino – è ormai arrivata l’ora di pranzo – e ad osservare gli studenti bivaccare e rilassarsi al sole. Ma non c’è da perdere tempo: si riparte! Ancora la Strada Nuova ma in direzione opposta! La percorro tutta perdendomi tra i tanti negozi fino ad arrivare al famoso Ponte Coperto, così chiamato perché coperto con due portali alle estremità ed una cappella al centro, è la ricostruzione del ponte del trecento andato distrutto nella seconda guerra mondiale, in parte visibile (parte del pilastro) poiché l’attuale è stato ricostruito più a monte. Attraversato il ponte si arriva al Borgo Ticino, poco interessante se non per la Chiesa Santa Maria in Betelem, chiesa tardo-romanica così chiamata per la sua posizione su via dei mille, un tempo direttrice per la Terra Santa. Fatto un giro riattraverso il fiume Ticino e ritorno all’inizio di Strada Nuova dove attendo l’arrivo del bus navetta dell’hotel. Qui aspetto il mio ragazzo per andare a cena, a base di risotto… come non potevamo visto che siamo nel regno del riso?! Poi a dormire presto perchè la mattina seguente lui ha il corso e io… un nuovo giro per la città!
Secondo giorno
Mi alzo presto e preso il treno (euro 1,65) arrivo a Certosa di Pavia per visitare la famosa Certosa di Pavia. Dalla stazione ci si può arrivare anche a piedi, ma occorrono 20 minuti a passo sostenuto. Quanto alla Certosa c’è poco da dire se non che è imponente e affascinante. I monaci (domenicani, i certosini non ci sono più) fanno visite gratuite a tutto l’edificio. Davvero divertente e istruttivo: parlano di storia, religione e ti permottono di visitare anche le celle una volta usate come celle di clausura, ora loro dimora. C’è anche possibilità di entrare in un negozietto dove i monaci vendono loro prodotti fatti a mano, dal sapone alle tisane anti-stitichezza! Per visitare la Certosa è necessaria una mezza giornata, come è stato necessario a me che all’ora di pranzo ero già sulla via del ritorno per poi fare il check out e ritornare a casa. Che dire? Pavia è stata una rivelazione, una bella rivelazione! E’ possibile visitarla in un solo week end, quindi, quando non sapete che fare il fine settimana, partite per Pavia!