Patagonia e un po’ più su
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Il nostro diario sarà orientato più verso un aspetto pratico; ci sono già molti e bellissimi diari di viaggio con tante descrizioni più paesaggistiche.
Tre settimane di viaggio, abbiamo visto: Penisula Valdes, Punta Tombo, Gaiman, El Calafate, El Chalten, Bariloche, Mendoza (e la zona dell’Aconcagua e Cristo Redentor), Buenos Aires.
Avevamo in programma il parco Torres Del Paine, ma purtroppo è bruciato proprio nei giorni in cui avremmo voluto fare un po’ di trekking, così abbiamo ripiegato su Bariloche, che ci ha decisamente soddisfatto. Siamo una coppia giovane (30 anni). Abbiamo speso circa 6000 euro in due, prendendo anche 3 voli interni e 2 noleggi auto. Abbiamo però pagato meno il volo intercontinentale grazie alle miglia (quindi per un giro come il nostro considerate 7000 euro in due). Abbiamo dormito in ostelli con camera privata o in B&B, per una media di 50 euro a notte (in due con colazione inclusa). Pranzo con panini (spesa in supermercati) e cena fuori, sempre primo+secondo, spesso vino e anche dolce, circa 50 euro in due. La benzina costa circa 1 euro.
Spostamenti: noi avevamo pianificato gli spostamenti interni più lunghi in aereo, per non perdere troppo tempo.
A causa dell’incendio in Cile e del ri-pianificare il viaggio abbiamo provato l’esperienza dei bus-cama. Abbiamo fatto una tratta di 28 ore e una di 16 ore. Quella di 28 ore si è rivelata piuttosto pesante, il bus è più comodo dell’aereo ma cmq non si dorme bene e si mangia anche peggio (ma ci si può portare cibo e bevande ;-))
In caso prendiate il bus consigliamo di scegliere posti al piano inferiore: sarà meno bella la visuale ma si oscilla di meno! Il bus è un po’ più economico rispetto all’aereo e si risparmia la notte (nel caso vi spostiate di notte) e anche i pasti 😉 E’ un’esperienza che forse va fatta… c’è persino l’animazione! (a noi han fatto giocare a tombola!). Veniamo ai dettagli e consigli pratici.
Penisula Valdes + Punta Tombo + Gaiman:
Alloggio a Puerto Madryn (Casa Tounens, camera privata, consigliato. E’ un ostello, piccolo ma nuovo e molto pulito).
Un giorno penisula Valdes, un giorno Punta Tombo + Gaiman
Avevamo anche valutato l’alloggio a Puerto Pyramides, abbastanza consigliato dai Tpc. Alla fine avevamo optato per P. Madryn per una questione di costi, e una volta in loco abbiamo costatato che (per noi) è stata la scelta giusta: Puerto Madryn è più grande di Pyramides e quindi offre di più in termini di alloggio e pasti (o anche banalmente benzina e bancomat). Puerto Pyramides sono 4 case, e fuori dalla stagione delle balene ci è parso molto desolato. Decisamente consigliato il noleggio auto, permette di muoversi più liberamente e coi propri tempi. Hertz aveva finito le auto, le compagnie locali ci hanno risposto quasi dopo un mese, quindi abbiamo scelto Avis con km limitati. Ovviamente abbiamo sforato, ma fanno pagare 10 cent a km aggiuntivo, quindi non è stata una spesa eccessiva. Attenzione! fare sempre benzina, i benzinai scarseggiano e spesso finiscono la benzina! Quindi anche se avete consumato solo 10 litri, meglio tenere il serbatoio sempre pieno. Questa tappa, fondamentalmente incentrata sugli animali, ci è piaciuta molto. In un primo momento la steppa infinita ci ha stupito, guidando per così tanti km ci ha quasi stufato, ma la vista degli animali ci ha ripagato. Noi la rifaremmo. Non ritorneremmo però a Gaiman, sono 4 case ed essendo arrivati un po’ tardi non abbiamo fatto merenda nelle famose case da the, quindi non ci è sembrato niente di speciale.
EL CHALTEN
Da Trelew abbiamo preso l’aereo per El Calafate (provando l’ebrezza –o terrore a seconda dei gusti!- del vento patagonico…). El Calafate aereoporto – El Chalten con autobus diretto “Las Lengas” (si trova in aereoporto, noi l’avevamo prenotato prima ma non sembra necessario). El Chalten è stata la tappa del viaggio che più ci è piaciuta. Piccolo paesino, che sta nascendo solo adesso per il turismo. Ci è parso un po’ magico. Abbiamo fatto la camminata per ammirare il Cerro Torre (22km ma in piano, dislivello minimo) e quella per ammirare il Fitz Roy (24 km con dislivello solo nella parte finale, un po’ più impegnativa). Per il Fitz Roy abbiamo preso un remis (taxi) che ci ha portato all’Hosteria Pilar in modo da fare l’andata e il ritorno su due strade diverse. Ci sono anche bus che portano a quest altro punto di partenza del sentiero (noi abbiamo preso il remis per lo stesso prezzo del bus, che era pieno). Partire dall’hosteria Pilar è assolutamente consigliato, secondo noi molto meglio del sentiero che parte dal paese. Il sentiero che parte dal paese (e che abbiamo fatto al ritorno) non finisce più! Molto lungo e praticamente senza sviluppo. I sentieri sono tenuti benissimo, le passeggiate si possono fare con le scarpe da tennis. Una nota negativa: entrambe le gite hanno due punti in cui c’è una vera e propria invasione di tafani.
Alloggio:
– Confin Patagonico. Il miglior alloggio del nostro viaggio. E’ un B&B che a noi è sembrato di lusso: letto gigante, bel bagno, minibar in camera (utile per le provviste). Avevamo fatto molta ricerca sugli alloggi e questo, a parità di prezzo, ci sembrava più bello di tanti altri. Una volta in loco ci siamo resi conto che era mooooolto più bello. Ha solo 4 camere, c’è molta attenzione alla qualità.
Consiglio di prenotare con anticipo a El Chalten (a meno che non viaggiate con tenda).
Ristoranti:
Abbiamo provato Estepa (molto buono), Pangea (scarsi i primi, ottima carne), Como Vaca (servizio pessimo).
El Calafate – Da El Chalten ci sono diversi bus che vanno a El Calafate in 3 ore, partenza alle 7-13-18 (più o meno).
Questa è la tappa che ci è piaciuta di meno, anche se non si può proprio saltare!
El Calafate in sè non ha molto di allettante ai nostri occhi: una cittadina che vive sul turismo, con negozi per europei/nord americani (visti i prezzi!). Tappa fondamentale di tutti i viaggi in Patagonia.
Di sicuro è da visitare, per vedere l’imponente ghiacciaio Perito Moreno. Ma a parte il ghiacciaio noi non abbiamo trovato niente di particolare.
Abbiamo fatto l’escursione “Big Ice”. L’escursione in sè è organizzata benissimo, un po’ cara ma molto interessante. Non so se la rifaremmo però. In realtà il ghiacciaio si vede già benissimo dalle passerelle. I giri in barca o i trek sul ghiacciaio sono molto turistici e in fondo non danno molto di più di quello che si può già benissimo avere dalle passerelle.
El Calafate è grande, noi avevamo prenotato in anticipo ma probabilmente non ce ne è bisogno.
Ristorante: dopo essere stati una volta a El Cucharon, ci siamo tornati tutte le sere
A Bariloche
Da El Calafate a Bariloche abbiamo preso un bus, 28 ore. Come descritto nella premessa, è stato abbastanza distruttivo. A Bariloche abbiamo alloggiato in centro, in un appartamentino prenotato all’ultimo su booking. Non ci sembra che ci sia bisogno di prenotare con anticipo. Se decidete di esplorare l’aerea con l’auto, ci sono delle bellissime cabanas (tipo bungalow) sul lago. Noi ci siamo spostati coi bus, ma forse l’auto permette più autonomia. Inoltre per prendere il bus bisogna fare prima una tessera ricaricabile (o comprare biglietti ma costano di più) solo in centro. Abbiamo fatto il circuito chico in bicicletta, molto consigliato. Meglio noleggiare la biciletta al Km 18, in modo da evitare tutta la strada più trafficata (e fare meno fatica per niente). Ci sono due bikerental, uno alla fermata del bus, uno 100 m sotto. Noi siamo andati al secondo (Cordillera Bike), consigliato. Ci avevano consigliato il bagno al lago Escondido, probabilmente più caldo degli altri punti in cui si può fare il bagno ma a noi è sembrato orribile. Molto meglio prendere la deviazione sterrata per Villa Tacul e buttarsi nelle gelide ma bellissime acque nel Nahuel Huapi! Abbiamo anche fatto rafting, bellissimo! Siamo stati con ExtremoSur (escursione rio Manso a la frontera, si arriva al confine col Cile). Bellissimi paesaggi, molto divertente, decisamente consigliato. Ci sono tante compagnie in Bariloche che propongono rafting ma una volta sul fiume abbiamo visto che le altre compagnie avevano ammassatto 8 persone per raft, noi invece eravamo in 8 ma su 2 raft, il che ha permesso alle nostre guide di “giocare” di più nelle rapide. Purtroppo Bariloche in questo periodo (2011-inizio 2012) è affetta da cenere vulcanica. A seconda di come soffia il vento si ha quindi visibilità perfetta o praticamente nulla e persino “sabbiolina tra i denti”. A noi è andata bene 2 giorni, altri 2 giorni di brutto tempo. Bariloche ha tantissimo da offrire. Tempo permettendo ci sarebbe piaciuto fare qualche camminata. Per mangiare ci sono diversi ristoranti, noi siamo tornati due volte a “La Trattoria della Famiglia Bianchi”, un ristorante “italiano” dove abbiamo mangiato dei primi (di pesce) buonissimi. Ci siamo trovati molto bene anche da Rock Chicken, una specie di fast food ma di qualità più alta (noi abbiamo mangiato trota).
MENDOZA
Bariloche – Mendoza 16 ore bus cama (notturno) con Andesmar. Molto molto meglio di Taqsa. A Mendoza ci sono tantissime possibilità di alloggio, abbiamo prenotato all’ultimo su booking, in centro. Abbiamo noleggiato l’auto per esplorare la zona delle Ande al confine col Cile. Attenzione! La Lonely Planet ci ha abbastanza deluso su questa zona, inoltre ha qualche indicazione decisamente errata. Seguendo i consigli della LP ci siamo avventurati verso Villavicencio per poi andare verso Uspallata. Appena superato il vecchio hotel terme la strada sale a tornanti sterrati, fino a circa 3000m. Noi avevamo un’auto normale, è assolutamente fattibile ma non lo consigliamo, troppo lungo! Non ne vale la pena. La parte bella è da Uspallata in su. Abbiamo alloggiato a Los Penitentes e il giorno dopo siamo stati ai piedi dell’Aconcagua (una camminatina di un’ora totale), al Cristo Redentor a 4000m (si arriva in auto) e al Puente degli Inca (e alla sera siamo rientrati a Mendoza). Bisogna avere un mezzo proprio per muoversi qui, anche se forse da Uspallata ci sono pulmini (li abbiamo visti) per salire al Cristo. Gli alloggi in zona sono molto datati e non proprio il massimo… però ci hanno permesso di partire presto al mattino (da Mendoza diventerebbe lunga) e sono economici. Si può dormire anche a Puente degli Inca o Las Cuevas. La zona è cmq bellissima, ci è piaciuta molto, ci ha colpito. Rocce rosse e il fiume che ha formato un canyon… bello! La maggior parte dei turisti a Mendoza fa il giro delle cantine. Visto il caldo noi non ne avevamo voglia, abbiamo ripiegato per un parco acquatico termale (terme di Cacheuta) consigliato dalla LP… super affollatissimo! La gente non ci sta nelle vasche… tutti pigiati! Incredibile! Poi tutti che fanno picnic/parilla, quindi odore di carne in giro. Di sicuro per passare un paio di ore al fresco è andata bene… diciamo che è stata un’esperienza! Ristoranti a Mendoza: ce ne sono tanti, per tutti i gusti, non ci sentiamo di consigliarne nessuno in particolare.
BUENOS AIRES
L’abbiamo visitata in fretta, di sicuro bellissimo il mercato di San Telmo della domenica mattina e cenare a Puerto Madero. Hotel meglio in centro, ce ne sono tantissimi, noi abbiamo prenotato all’ultimo. Consiglio di prenderlo un po’ bellino… il nostro 4 stelle (l’unico di tutta la vacanza) era abbastanza datato e sporchino. Siamo stati sempre attenti in giro per BA e cmq siamo rimasti sempre nella zona del centro, ma non ci è sembrato pericoloso. (in linea con Milano direi).
Ultimi consigli
· La gente in argentina è molto disponibile.
· Non si mangia solo carne!
· Ovunque vogliate andare (lunghe distanze o spostamento all’interno di una cittadina) ci sono sempre diversi mezzi, a volte però i taxi e i remis hanno lo stesso prezzo dei bus, basta chiedere.
· Utile da portare: mascherina (c’è tanta luce soprattutto al sud) e tappi per la notte; mantellina per la pioggia.
· Non servono mappe dettagliate, ovunque siate vi saranno fornite. Idem per i trekking.
· Fortunatamente non abbiamo mai trovato zanzare (il clima è secco).
Buon viaggio! M&C