Pasticciotti a Stoccolma

Ciao, pochi minuti per decidere la meta; alcune ore per organizzare al meglio il viaggio, sintonia, affiatamento e tanta voglia di stare insieme; ecco gli ingredienti che al ritorno ci fanno dire di aver trascorso una settimana stupenda in Svezia. In poche parole: paesaggio meraviglioso, popolazione cordiale, disponibile, ordinata ed...
Scritto da: Pasticciotto
pasticciotti a stoccolma
Partenza il: 14/08/2008
Ritorno il: 21/08/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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Ciao, pochi minuti per decidere la meta; alcune ore per organizzare al meglio il viaggio, sintonia, affiatamento e tanta voglia di stare insieme; ecco gli ingredienti che al ritorno ci fanno dire di aver trascorso una settimana stupenda in Svezia.

In poche parole: paesaggio meraviglioso, popolazione cordiale, disponibile, ordinata ed accogliente, città ricca di musei, attrazioni, eventi che svariano da quelli musicali, artistici ed enogastronomici, tanto tanto verde e colori meravigliosi, costo della vita leggermente più alto di quello italiano ma rispetto alle inefficienze dei nostri servizi il rapporto qualità prezzo notevolmente superiore.

Nota a Pasticciotti: pasticciotto è un tipico dolce del salento a cui ci siamo affezionati molto, ed anche se la Puglia non rappresenta la nostra regione poichè siamo una splendida coppia bolognese, ci siamo fatti conquistare da questo piccolo ed intenso dolcetto.

Passiamo alle singole giornate; quando indico il prezzo in SEK dividetelo per 10 per comodità arrotondandolo per eccesso. Giovedì 14 agosto: Partenza dalla stazione di Bologna per Firenze, destinazione aeroporto L Da Vinci, low cost di circa 220 € con la Starling ed arrivo ad Arlanda (l’aeroporto più vicino e meglio collegato al centro di Stoccolma, con Bus che impiega 40 minuti a 99 SEK).

Un saluto alla gentilissima signora russa che oltre a raccontarci il suo viaggio nel mondo ci ha confermato che insieme siamo proprio belli chiedendoci di poterci fotografare.

Metropolitana stupenda, pulita e sicura (biglietto 30 SEK per un ora ma spesso ci hanno fatto passare gratuitamente).

Le prime tre notti abbiamo dormito in un vascello, ideale per godere appieno delle meraviglie della città: Den Roda Baten, situato di fronte alla città vecchia Gamla Stan a due passi dalla metropolitana. Camera piccolina ma ben curata, con vista mare e sul fronte opposto il municipio.

Fidatevi: alla sera aprire l’oblò e guardare la luna che si riflette sulle onde insieme alle luci della città è veramente spettacolare. 1200 SEK per due persona a notte con una buona colazione ma è sicuramente un’esperienza da fare.

Primo giorno passato a zonzo tra le viottole piene di bar e negozietti della città vecchia con visita ai principali monumenti della famiglia reale e visione del famoso cambio della guardia; esperienza indimenticabile non per l’evento ma per la nostra curiosità che ci ha portato a seguire il gendarme al termine del proprio turno fino all’interno del palazzo reale. Lo sconsigliamo vivamente: da una distanza di 400 metri un’altra guardia con un grido, direi selvaggio, ci ha puntato una sorta di baionetta invitandoci caldamente ad allontanarci. Eppure avevamo conosciuto la guardia pochi istanti prima; volendo fare una foto accanto a lui mi sono avvicinato ma non riuscivo a sentire la sua risposta alla mia richiesta di poter scattare una foto; sussurrava lentamente tipo film horror “the line, the line” cercando di attirare la mia attenzione su una linea nera disegnata malamente sul pavimento che segnava “l’area invalicabile”. Alla fine è sceso dalla postazione per farmi capire di svegliarmi un po’! Quindi attenzione alle guardie ed al cambio potete anche rinunciare…

Prima esperienza con i locali consigliati dalla guida non indimenticabile: sempre a Gamla Stan in una grotta, Cafè Art nel quale abbiamo capito come la mayonese avrebbe condizionato tutta la vacanza. La usano ovunque in quantità esagerate quindi se vi piace poco o avete timore di brufoli a go-go state attenti! Presi dalla nostra continua voglia di qualcosa di buono abbiamo provato il famoso Korv, tipico panino venduto in migliaia di chioschetti sparsi qua e la, con all’interno un wuster di vari tipi e spesso con aggiunta di purè di patate (quest’ ultime altro elemento utilizzato in tutte le salse ma sempre invitante). In agosto si svolge il festival della cultura quindi in molte piazze erano allestiti palchi con concerti e spettacoli. Nella piazza principale abbiamo visto un concerto di musica gospel africana che ci ha fatto ballare e cantare con loro mentre all’interno del Kungstradgarden c’era una manifestazione musicale dance tipo MTV Day per ragazzini; affascinante e ci ha fatto capire come tra i giovani non ci sia alcuna sorta di razzismo ma un ottimo livello di integrazione.

Altra via piena di vita e di bei locali Birger Jarlsgatan, la gente si diverte, senza mai esagerare e con il sorriso sulle labbra.

Venerdì 15 agosto: Da non perdere il giro in battello per la città: come suggeritoci abbiamo fatto quello di quasi due ore della Stockholm Sightseeing chiamato Under the bridge.. Si attraversa tutta la città con la guida in italiano che racconta alcuni particolari della vita degli svedesi oltre alle solite descrizioni dei principali monumenti. Altra luogo da non perdere è il mercato coperto Ostermalms Saluhall, sempre nella zona. Numerosi banchetti ricchi di ogni prelibatezza vi faranno stropicciare gli occhi; su tutti quelli del pesce in particolare i mega filetti di salmone da affettare e mangiare crudi. Potete comprare qualche piatto tipico già pronto senza spendere troppo e gustarvelo nei tavolini a disposizione: noi abbiamo preso delle polpette (altro tipico piatto, non abbiamo ancora capito con quale carne siano fatte, non di renna dato che non era stagione) e delle patate pasticciate molto buone. Non contenti dal bancone del pane ci siamo fatti due mega panini puntando al salume locale ma un siculo emigrante ci voleva spacciare un prosciutto di Parma e due dolcetti deliziosi. Ce li siamo gustati, dopo riposino al sole, in un bellissimo parco nella zona, il Kunliga Humlegarden, pieno di ragazzi che chiacchieravano, leggevano o si rilassavano. All’esterno del parco un bellissimo locale per un aperitivo che non ci siamo fatti dato che siamo ripartiti per il nostro mitico vascello prendendoci un caffè nella piazzetta di Stureplan (l’ espresso va dai 2 ai 3 € ma sempre molto buono) e fermandoci su una panchina a guardare, sotto un bellissimo sole pomeridiano le gente che passava mentre ci scambiavamo alcune considerazioni sullo stile di vita svedese.

Serata trascorsa alla ricerca di un locale per cenare nel quartiere di Sodermalm. La cucina nei ristoranti chiude presto e quindi se vi presentate alle 23 rischiate di dover cibarvi di shrimps (gamberetti crudi, spesso affumicati) e maionese. La zona è piena di locali, la maggior parte meno fighetti di quelli nella zona Ostemalm ma con parecchia gente in particolare nella Gotgatan.

Noi siamo appunto stati costretti a cenare con pane, maionese e un birrone con arachidi mentre io mi sono azzannato un salsiccino secco offertoci da un gruppo di ragazzi mezzi ubriachi che non sono stati in grado di darci molte informazioni sulla città.

Sabato 16 agosto: sveglia con calma, colazione e riposino per goderci appieno il vascello con la sua vista e partenza per Djugarden, il “polmone verde” della città. Quartiere stupendo, dove sono presenti la maggior parte dei musei compreso lo Skansen, il museo all’ aperto che ricostruisce fedelmente un antico villaggio svedese con le abitazioni, i costumi e le abitudini tipiche di un tempo. Potete vedere come si produce il vetro od entrare in un forno e mangiare le focacce che producono davanti ai vostri occhi. All’ interno del parco, a cui potete dedicare un’intera giornata, vedrete alcuni animali tipici del nord Europa e rilassarvi in uno dei vari chioschetti.

Dopo un pomeriggio indimenticabile, carichissimi, abbiamo prenotato un ristorante dalla parte opposta della città segnalatoci dalla nostra guida per assaggiare finalmente la cucina tipica; dopo un’ ora e mezza di scarpinata arriviamo davanti e cosa scopriamo? Cucina thai! Presi dalla disperazione e dalla fame ci siamo buttati nel primo posto che capitava, ristorante spagnolo. Appena ci siamo seduti, visti i prezzi e la scarpinata fatta per qualcosa di tipico abbiamo chiesto a due signore un consiglio e ci è andata alla grande: Tranan in Karlbergsvagen 14, quartiere Vasastanden. Aringa fritta e abbonante salmone con patate e purè, due birre e due caffè per circa 50 €. Soddisfatti ma esausti abbiamo preso per la prima volta la metro. Arrivati in albergo ci siamo resi conto che avevamo esagerato un po’ troppo nel camminare; Splendore batte Pasticciotto 2 vesciche ad uno.

Domenica 17 agosto: Ultima sveglia sul vascello e partenza per il Micro Hotel in zona Tegnerlunden , albergo prenotato telefonicamente due giorni prima. Una stella, l’unico della categoria in tutta Stoccolma, caratteristica principale: stanze sotterranee senza finestre. Pensavamo già di essere caduti dalle stelle alle stalle quando invece è stata una piacevole sorpresa; vicino alla metro a sole due fermate dalla centrale, costo notevolmente inferiore alla media ( 500 SEK per camera), camere pulite e areate, bagni in comune degni di un 4 stelle in Italia. Appoggiamo le valigie e partiamo per raggiungere i battelli che ci avrebbero portato a Fjaderholmarna, minuscole e incantevoli isolette da molti consigliateci. Abbiamo passeggiato lunga una via molto carina, con un mercatino dei libri e mille caffè e ristoranti, Drottninggatan, da vedere.

A differenza dei giorni precedenti il sole non ci è stato amico; temperatura sotto i 15 gradi, umido e spesso piovoso abbiamo comunque rischiato e siamo andati su questa isoletta; i battelli partono ogni mezzora da Nybroplan e si arriva in 40 minuti. Sul battello eravamo in 4, nell’intera sola idem + 5 negozianti e 2 bambini che giocavano ad una specie di dama vivente. Sull’ isolotto ci sono alcuni localini, 2 ristoranti che sembravano interessanti ed alcuni piccoli negozi di artigianato: ceramiche, maglieria ed altre cianfrusaglie varie. Ci siamo fatti qualche risata provandoci cappelli, maglioni e guanti di lana tipici della zona e ci siamo rifugiati in un piccolo bar gestito da un italiano trasferitosi 35 anni prima. Sarà stato il clima grigio, la stanchezza o chissà cosa , resta il fatto che il pomeriggio si è ad un tratto acceso per il fatto che non trovavo più il mio borsello con documenti, carte di credito… Mi ero già visto nei guai quando la negoziante del primo negozietto visitato mi ha risollevato dicendomi che il barcaiolo l’aveva trovato e me l’avrebbe ridato direttamente. Sospiro di sollievo. Concludendo, l’ isoletta se ci fosse stato il sole sarebbe stata stupenda, alcune spiagge in cui poter prendere il sole e tanta pace, andateci soltanto se il clima è favorevole altrimenti è un po’ malinconico, tipo la riviera romagnola in novembre.

Siamo tornati in città e ci siamo fermati a prenderci un muffin ed un caffè in Hamgatan dove abbiamo conosciuto due ragazzi italiani che come noi utilizzavano la stessa guida; ci siamo fatti due risate, confrontate le esperienze e consigliati reciprocamente; seguendo i loro consigli abbiamo cenato dalla parte opposta della città, Sodermalm, in un locale molto carino dove ci ha colpito la cordialità delle persone ed anche se colmo di gente il silenzio che regnava era incredibile. Le persone parlavano tra di loro a bassa voce, senza disturbare le altre ed in maniera pacata. Proviamo a pensare alla caciara di una trattoria romana… non per disprezzare, anzi, ma tutt’ altra cosa! Costo sempre intorno ai 50 € e abbiamo mangiato una specie di cotoletta e della carne di manzo. Da provare: Ostogota Kallaren, in Ostgotagatan 41.

Mentre ci fumiamo una sigaretta scatta l’ idea; domani si parte per Goteborg. Ci rechiamo in stazione per vedere gli orari ed i costi (500 km, 3 ore di viaggio costo circa 150 € andata e ritorno per persona) e decidiamo di partire.

Lunedì 18 agosto: Colazione in un barettino e partenza per la stazione. Treno puntualissimo e pulitissimo. Durante il viaggio prenotiamo un hotel scelta dalla nostra guida ed arrivati in stazione l’ abbiamo raggiunto in tram con estrema facilità. In pieno centro, accanto alla via principale Kungsportsavenyn che viene paragonata ai Campi Elisi francesi ( ???), camera modesta con letto a castello immediatamente scomposto, senza bagno ma pulita; costo circa 60 € a notte con colazione. Abbiamo pranzato nel ristorante dell’ albergo il piatto del giorno; mega polpettone con mirtilli e pure veramente ottimi. Forse un po’ pesanti, ci siamo appoggiati sul letto e risvegliati dopo 2 ore entusiasti per esplorare la città.

Bellissimo sole, abbiamo passeggiato a zonzo cercando una bicicletta da affittare; nessuno è stato capace di indicarcene uno e cosi abbiamo rimandato al giorno successivo. Città piena di centri commerciali e locali standardizzati ad eccezione della zona storica Haga, con costruzioni caratteristiche, locali carini e negozietti tipici. Da segnalare che uno dei parchi che dalla guida sembrava più attraente non è gratuito ma a pagamento ( 10 €), il Tradgardsoreningen. Abbiamo cosi rinunciato a vedere il rosarium più grande d’ Europa e abbiamo continuato a passeggiare per la città vecchia.

A cena gran colpo: Sjobaren, in Haga Nygata, in un giardino interno abbiamo mangiato pesce a lume di candela scaldati dalla copertine di lana a disposizione. Qualche gag con il cameriere, zuppa di pesce, cozze blu ed un altro piatto veramente squisito. Lo consigliamo vivamente.

Passeggiamo per tutta la sera nella città, piena di parchi ma senza nulla di particolare, comunque piacevole. La piazza principale al termine delle Avenue non è un gran che, assomiglia ad una tipica costruzione italiana degli anni 20 con al centro un Nettuno modesto. Martedì 19 agosto: prima cosa; attenzione alle cameriere tailandesi del hotel; al risveglio essere accolti con una smorfia degna di un rospo per farti capire che la signorina baffuta è capace di pronunciare la parola the in svedese non è gradevole. Attenzione ai giochi di lingua e saliva mentre si esprimono! Sotto un mega acquazzone decidiamo di posticipare il giro in bus ( all’ aperto!!!) e ci rifugiamo in un bar a leggerci un libro, attività frequente da parte dei ragazzi locali.

Rispunta il sole e tentiamo il tour: circa 14 € per 50 minuti senza vedere un gran che. Deludente.

Per rifarci ci rituffiamo in un altro mercato coperto Saluhallen, dove in mezzo a lavoratori e turisti ci siamo mangiati dell’ aringa fritta, zuppa e della pasta con della carne e verdure non male. Terminato tutto con due dolcini, di cui uno alla pasta di mandorle ed un’altro al cardemonio.

Nel pomeriggio finalmente riusciamo a noleggiare una biclcletta, da Cyckelkungen ad 120 SEK per 24 ore con la possibilità di riconsegnarle in ogni momento.

Abbiamo attraversato il fiume per visitare una zona consigliataci dallo stesso Re della Bicicletta senza molte soddisfazioni; ponte kilometrico autostradale ( piste ciclabili ovunque ma guai sostare, gli svedesi ti travolgono con la loro velocità e ti sgridano suonandoti il campanello!!!) zone industriali, centro universitario dove c’ era una festa alla quale abbiamo partecipato da spettatori confidando che l’ ospitalità svedese ci avrebbe portato a mangiare un salsiccione che stava cuocendo sulle griglia ma la nostra aspettativa è stata tradita. Raggiunta la meta (3 bar ed una piazzetta ) ci siamo fermati in una pasticceria in attesa che finisse un altro acquazzone. Riposino a mò di punk bestia e siamo ripartiti fortunatamente con un traghetto che ci ha riportato al di la del fiume.

Alla sera Smaka,bellissimo ristorante tipico in Vasaplatsen. Abbiamo conosciuto una coppia di signori italiani che provenivano dal sud della Svezia in macchina ed anche loro delusi dalla città.

Abbiamo mangiato molto bene anche se il personale era un po’ frettoloso e scortese.

Stanchi morti ci siamo rifugiati in attese dell’ ultimo giorno a Stoccolma.

Mercoledì 20 agosto: treno per Stoccolma ed alle 14 eravamo già tornati al Micro Hotel pronti per raggiungere il battello per Vaxholm, altra isoletta nell’ arcipelago, meta del turismo svedese estivo. A pranzo ci siamo mangiati ancora Korv a volontà e rilassati su una panchina in Kungstradgarden. Bello bello bello. Viaggio molto caratteristico con il sole che illuminava varie isolette ricche di fiori e deliziose casette. Arriviamo nell’ isola, poca gente dato che il periodo delle vacanze estive era già terminato ma pomeriggio veramente piacevole. Abbiamo passeggiato tra le viottole, tra le casette e i negozi ( chiusi alle 17). Erano aperti soltanto alcuni bar, direttamente sul molo, dove ci siamo fermati a ballare le canzoni cantate da un pianista svedese e accompagnate da una centinai di locali di ogni età. Tramonto sul mare, musica ed un bacio. Fantastico. Al ritorno decidiamo di tornare in autobus ( più rapido ed economico, 40 SEK e 40 minuti) e con la metropolitana decidiamo di andare a bere qualcosa nella zona dei locali in via Grev Tursgatan. Parecchi locali pieni di bella gente, molte galline e business man, italian style. Abbiamo bevuto due cocktails inventati dal barman che non abbiamo capito se erano alcolici o meno: limonata e spremuta di fragole ( 210 SEK).

Abbiamo rinunciato al locale di ghiaccio per andare in stazione ad organizzare il viaggio di ritorno.

Data l’orario della sveglia ( 4.15) abbiamo deciso di tornare nel nostro piccolo dolce loculo.

Giovedì 21 agosto: Sveglia all’ alba e raggiungiamo il Cityterminalen da dove parte l’autobus per Skavsta, 100 km, 1 ora e quaranta minuti per 150 SEK. Fortunatamente la sera precedente abbiamo incontrato un gruppo di playboy italiani ( scommetto che non hanno intortato neanche una cavalletta) che ci hanno suggerito di anticipare l’ arrivo vista la numerosità delle persone che avrebbero preso l’ autobus. Detto fatto. Arriviamo tra i primi, ma come volevasi dimostrare, grazie alla correttezza degli italiani, ci siamo trovati quasi in fondo alla fila assistendo a delle sceneggiate tipo tragedia napoletana.

Viaggio di ritorno Ryanair (3 € una mezza d’ acqua) tranquillo e sbarco a Rimini dove, dopo aver messo i bagagli nel deposito e spogliati dalle felpe varie, abbiamo continuato il tour nel centro storico per una piadina ed una passeggiata sulla spiaggia prima di prendere il treno per Bologna. Conclusioni: Stoccolma è fantastica, un vero gioiello sul mare.

L’ aeroporto migliore in cui arrivare e partire è Arlanda.

Tutti gli alberghi sono pulitissimi, quindi non abbiate timore dei bagni in comune.

Periodo ideale luglio, sia per il clima che i prezzi.

Se seguite le nostre indicazioni riuscirete a non spendere una follia.

Se avete voglia di allontanarvi, piuttosto che Goteborg andate a Oslo, non molto più distante da Stoccolma.

Se avete la fortuna di trascorrere delle giornate soleggiate ma soprattutto in compagnia della ragazza che avete sempre sognato e con la quale girereste il mondo, un viaggio a Stoccolma è sicuramente un’esperienza indimenticabile.



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