Pasqua sul lac leman….
Visitiamo Courmayeur sotto una pioggerellina non troppo fastidiosa e fà freschino, meno male che ci siamo portati il piumino. La sera ceniamo in un ristorante molto bello dove si mangia a poco, La Cav du vin blanc a Morgex. Andiamo a letto presto perche’ dai frati la colazione e’ fissata per le 8.
Domenica 12 aprile – Monte Bianco – Ginevra – Losanna Ci svegliamo di buon’ora e dopo colazione scopriamo a malincuore che la gita sull’ovovia per attraversare il ghiacchiaio non è fattibile, è chiusa per l’inverno apre solo a luglio e agosto. Decidiamo gia’ che dobbiamo ritornarci, l’hotel dei frati e’ stata una scoperta che tornera’ utilissima. Decidiamo cosi di attraversare il traforo del monte bianco, preparatevi a pagare un pedaggio di eur 33,5 per poco piu’ di 11 km, ma non c’e’ che dire, l’hanno sistemato nel modo piu’ sicuro possibile, almeno speriamo.
Arrivati in Francia superiamo Chamonix e ci fermiamo in una boulangerie, che strano ma vero sono aperti anche se e’ la domenica di pasqua. Acquistiamo baguette e croissants, recuperiamo la macchina per dirigerci a Ginevra. Dopo parecchia strada arriviamo a Ginevra che ad una prima occhiata troviamo regale con i tetti quasi arabeschi. Attraversiamo Ginevra percorrendo il lungolago, parcheggiamo in centro e attraversando il lungo lago a piedi troviamo uno splendido posto, c’è un delizioso prato verde in riva al lago e stendiamo i ns teli, togliamo le scarpe e addentiamo la nostra baguette, quasi quasi ci addormentiamo cullati dal sole e dalla brezza ma Roby per fortuna ci ricorda che dobbiamo ripartire per Losanna e visitare ancora il centro di Ginevra.
Quindo torniamo indietro puntando all’altissimo getto d’acqua che all’entrata di Ginevra ci aveva accolto, è il simbolo della città, che sembra partire dalle viscere del lago.
Passeggiamo nella vielle ville, (il centro storico, in francese lo chiamano così) passiamo per le mura di una chiesa e una giostra dalla foggia antica, colorata e piena di bimbi festanti.
La città è maestosa con vialoni ricchi di attività commerciali, su tutte le oreficerie con le marche sfavillanti degli orologi più prestigiosi, Ginevra ne è la patria. Riprendiamo la nostra macchina e raggiungiamo velocemente Losanna, una città molto grande. Splendida la cattedrale gotica, non più cattolica ma protestante, che domina l’abitato del centro storico. Da lì in posizione di preminenza, osserviamo dall’alto i lavori di ristrutturazione proprio sotto la cattedrale. Ci aspettavamo che Losanna fosse sul lago, invece il centro ne è molto distante. Sul lago cerchiamo un hotel, c’e’ ne sono parecchi , alcuni lussuosissimi che scartiamo a priori e altri molto piu’ commerciali. Ne scegliamo uno che poi bocciamo perche’ troppo fiscali e precisi, svizzeri per l’appunto, cosi ci dirigiamo verso la ns seconda scelta l’hotel du pont (eur 126 compresa colazione e tassa di soggiorno). Ci troviamo benissimo e la colazione la mattina e’ molto molto ricca.
La sera passeggiamo per il centro storico e ci muoviamo con uno strano metro ad altezza strada, ma arrivati in centro scopriamo che e’ una citta’ su due livelli, difficilissimo da spiegare, non ci sono ponti ma e’ proprio disposta su due piani… Indescrivibile e’ da vedere, mai ci era capitato di vedere una citta’ costruita cosi. Prima di tornare in hotel ci fermiamo a bere una guiness in una birreria, da quando siamo tornati dall’irlanda andiamo in giro a cercare sempre quella che piu ‘ gli assomiglia …E … Orrore, nei locali si fuma. Abituati come siamo in italia, scappiamo dopo solo 20 minuti, l’aria era inrespirabile. Lunedi 13 aprile – Lousanne – Montreux – Valle d’aosta Facciamo colazione e poi giro per il lungo lago. Verso le 12 partiamo, ci fermiamo dopo poco a Montreux che assomiglia a una piccola Montecarlo, con hotel maestosi oltre a delle aiuole curate in ogni dettaglio.
C’e’ una specie di festa del paese con dei pagliacci che fanno un umorismo a noi incomprensibile, anche se il mio francese e’ abbastanza buono proprio non mi fanno ridere. Umorismo svizzero? Da qui il lago pare immenso, sembra di vedere il mare in un fiordo nordico: se guardiamo verso Ginevra appare smisurato. Partiamo alla volta di Martigny per poi percorrere il traforo del Gran San Bernardo e tornare dalle Valle d’Aosta in Italia. La strada che scala il passo è veloce e a tratti anche a due corsie per senso di marcia. Abbiamo sempre evitato l’autostrada per evitare di pagare il bollino per tutto un anno interno e la statale e’ stata comodissima e merita tantissimo il paesaggio che si potrebbe perdere sfrecciando in autostrada. La percorriamo a buona andatura. Una volta raggiunto il traforo, poco prima del passo, paghiamo il pedaggio, se pagate con il bancomat eur 20 , due in piu’ se si paga in contanti. Arriviamo in Valle d’aosta e scopriamo che c’e’ ancora parecchia neve e ci tuffiamo a testa in giu’ in un prato.. Peccato che la neve mi entra nelle scarpe, sotto il maglione e roberto si diverte a farmi rotolare.. Mangiamo un gelato sotto un sole splendido delle ore 18 e poi a malincuore riprendiamo l’autostrada.
Non c’è traffico, nonostante sia uno dei giorni col bollino rosso per via del cattivo tempo che tutti pensavano ci fosse e arriviamo a casa, ma gia’ in macchina progettiamo il prossimo giro all’avventura. COSTO TOTALE: hotel per due notti, cene, trafori e benzina e altro eur 500 in due