Pasqua nel segno di Gaudì

Piazze, arte e movida a Barcellona
Scritto da: jem.sun
pasqua nel segno di gaudì
Partenza il: 02/04/2010
Ritorno il: 05/04/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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Venerdì 2 aprile -Quando l’aereo,partito in serata da Pisa, atterra a Girona, una temperatura più che gradevole e un efficiente servizio di navetta che ci porta direttamente in Plaza Catalunya ci confermano di non aver sbagliato nella scelta della nostra meta per le vacanze pasquali: Barcellona. Dopo aver preso possesso della nostra stanza presso l’hotel Catalonia Aragon, già prenotato prima della nostra partenza dall’Italia grazie al portale di booking online hotel.info, raggiungiamo con pochi passi la Sagrada Familia, che offre uno spettacolo suggestivo anche nella sua veste notturna. La stanchezza del viaggio comincia però a farsi sentire; messi così da parte i propositi di una serata mondana, decidiamo di far ritorno in albergo, dove la accogliente e confortevole camera che ci attende non ci fa certo rimpiangere la nostra scelta.

Sabato 3 aprile – La giornata comincia nel migliore dei modi in una delle caratteristiche confiterìas che si trovano nei pressi di Plaza Catalunya, dalla quale raggiungiamo in pochi minuti la nostra prima destinazione Casa Batlló, una delle più note e riuscite opere architettoniche portate da termine dal celebre Antoni Gaudì.Anche se molto frequentata la dimora della famiglia di cui porta il nome è un must che vale sicuramente il prezzo del biglietto d’ingresso e l’attesa in coda. Una volta terminata la visita ci dedichiamo ad attrazioni decisamente di minor spessore culturale visitando il grande centro commerciale del Corte Inglès, che dalla sua sommità offre un’entusiasmante colpo d’occhio sulla città e un elegante bar,presso il quale ci rifocilliamo prima di riprendere il tour della città. Approfittiamo del pomeriggio soleggiato per “perderci” nei vicoli che attraversano il barrio gotico nella Barcellona più autentica, quella della Boqueria, mercato dove il tempo sembra essersi fermato ai primi del ‘900, e dei locali di artisti e poeti. Rientrati in hotel in tarda serata, in perfetta sintonia con le consuetudini locali, dopo una cena tipicamente spagnola a base di tapas ci tuffiamo nel cuore della movida, che trova il suo centro nella discoteca Razzmatazz, decisamente da consigliare a chiunque ami la vita notturna.

Domenica 4 aprile – Quando, di buon mattino e ancora un po’ assonnati, raggiungiamo la Fundació Joan Miró, , la levataccia che ci siamo imposti si rivela più che giustificata dalla bellezza delle opere esposte nel museo situato sulle colline che circondano Barcellona. Quadri come L’acomodador del music-hall o L’estel matinal rappresentano capolavori dell’arte astratta, in cui Mirò era maestro, dal cui fascino nemmeno noi rimaniamo immuni. Nel pomeriggio decidiamo di visitare Barceloneta e il Porto Olimpico, discendendo le famose e frequentatissime ramblas che da Plaza Catalunya giungono alle spiagge affacciate sul Mediterraneo, qui decisamente più freddo che sulle coste nostrane (si tratta di un parere confermato dall’esperienza diretta). La nostra Pasqua fuori dal comune termina in un ristorante tipico spagnolo, dove abbiamo modo di assaggiare la famosa paella nella sua versione originale. Plaza Reial rappresenta l’ultima meta della serata,che si conclude sotto il pittoresco porticato che circonda la piazza.

Lunedì 5 aprile – Si tratta purtroppo del nostro ultimo giorno a Barcellona prima del nostro ritorno in Italia, ma prima che l’aereo ci riporti a casa riusciamo a visitare Parc Guell, una delle opere più imponenti e visionarie di Gaudì. Si tratta di un vero e proprio parco alberato all’interno del quale l’architetto spagnolo ha collocato edifici e costruzioni dalle incredibili forme, per la maggior parte rivestiti da splendenti mattonelle smaltate dai colori più disparati. A ciò si deve aggiungere che dal parco si può abbracciare con lo sguardo l’intera città, dal mare fino allo skyline della Sagrada Familia che ha reso celebre in tutto il mondo Barcellona che ci accingiamo a malincuore a lasciare, con la consolazione di queste splendide immagine ben impresse nella memoria.



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