Pasqua negli States
Venerdì 10 aprile 2009 Stavolta partiamo davvero! Dopo dieci ore di volo arriviamo ad Atlanta dove dobbiamo prendere il volo per Las Vegas, ma purtroppo un potente tornado si sta abbattendo proprio sull’aeroporto di Atlanta, l’aeroporto è quindi costretto a chiudere: siamo un po’ preoccupati visto che le ore passano e la prospettiva di passare la notte in aeroporto si fa sempre più concreta, ma visto che nessun americano si scompone, aspettiamo fiduciosi (ma soprattutto mezzi addormentati)…Finalmente all’una di notte, con un ritardo di sei ore, si parte! Arriviamo a Las Vegas alle quattro del mattino, la prima cosa che vediamo in aeroporto sono le slot machines e anche quando arriviamo in albergo, il mitico Flamingo, c’è ancora gente che gioca. La nostra camera è meravigliosa e anche se siamo stanchi morti non riusciamo ad andare a letto…C’è addirittura la tv in bagno, una cosa mai vista! Sabato 11 aprile 2009 Dopo poche ore di riposo ci avventuriamo subito per Las Vegas…Per fortuna c’è uno Starbucks ad ogni angolo che ci aiuta a stare svegli. Facciamo una passeggiata sulla Strip e immortaliamo ogni angolo di questo posto così strano, assolutamente finto ma strabiliante. Entriamo al Venetian dove il campanile e la piazza S.Marco sono ricreati perfettamente, l’hotel ospita anche il museo delle cere Madame Tussauds pubblicizzato da Pavarotti e Whoopi Goldberg.
L’interno dell’hotel è spettacolare, ci sono i canali e le gondole e come soffitto un cielo azzurro con le nuvole bianche che sembra quasi vero. Pranziamo al nostro adorato Johnny Rockets, facciamo un giro al Planet Hollywood e al Bellagio e nel pomeriggio lasciamo Las Vegas con destinazione Grand Canyon. Fuori da Las Vegas facciamo una sosta a vedere Hoover Dam, la famosa diga sul confine tra Nevada e Arizona sulla quale stanno costruendo un ponte (per fortuna non è ancora pronto…), arriviamo in serata al nostro albergo all’entrata del parco del Grand Canyon, dove ceniamo e poi sprofondiamo in un sonno profondo.
Domenica 12 aprile 2009 Mi sembra impossibile, oggi festeggiamo la Pasqua al Grand Canyon! Fa un po’ freschino ma noi siamo preparati e ci copriamo ben bene. Parcheggiamo al Visitor Center e subito iniziamo a fare una passeggiata per il Rim Trail, la vista del canyon è mozzafiato e noi continuiamo a scattare foto.
Ci spostiamo poi in macchina verso un altro parcheggio da cui prendiamo il bus della linea rossa per arrivare, dopo diverse fermate una più bella dell’altra, a Hermit’s Rest. Da questa angolazione riusciamo finalmente a vedere il fiume Colorado, unico responsabile di questo irripetibile miracolo naturale. In questa zona riusciamo a vedere alcuni elk e anche un cerbiatto, come sempre dolcissimi. Sulla via del ritorno facciamo un po’ di trekking sul sentiero Black Angel che arriva in fondo al canyon (13 km!), ovviamente noi dopo un po’ torniamo indietro perché sappiamo che è un sentiero che non si può fare in giornata. Riprendiamo poi la macchina e ci avventuriamo lungo la Desert View anche qui con numerose soste per poi uscire dal parco dalla parte est. Nel frattempo, i colori sono cambiati notevolmente e il canyon assume tutta una nuova luce, è uno spettacolo incredibile. La strada per Kayenta, la nostra prossima tappa, è altrettanto bella, immersa in mezzo ai canyon ci si sente davvero fuori dal mondo. Kayenta è nella riserva Navajo, sempre in Arizona ma un’ora avanti rispetto al Grand Canyon, ceniamo velocemente e ci addormentiamo felici e stupefatti dalla splendida e intensa giornata.
Lunedì 13 aprile 2009 Oggi ci rechiamo subito alla Monument Valley, gestita direttamente dai Navajo, già sulla strada vediamo queste sculture di roccia dalle mille forme che sembrano essere state costruite apposta per i turisti, ma quando entriamo nel parco la vista è ancora più sorprendente. Si può fare un percorso di circa due ore e mezza con la propria auto su una strada sterrata (è troppo divertente!) che porta molto vicino alle rocce, da ogni angolo sono sempre più belle e non vorremmo mai spostarci. Oggi fa caldo e facciamo anche delle piccole passeggiate per esplorare meglio la zona e per trovare l’angolo migliore per immortalare questi capolavori. I Navajo sono gentilissimi e ci fermiamo lì anche a pranzare. Nel pomeriggio ripartiamo per Four Corners, un monumento in cui 4 stati si incontrano in un unico punto: Colorado, New Mexico, Arizona e Utah, qui ci divertiamo a fare un po’ di foto buffe. Il paesaggio è sempre bellissimo, ci sentiamo veramente sperduti, per le strade non incontriamo quasi neanche una macchina, vediamo ogni tanto solo delle pompe che estraggono il petrolio. Ci dirigiamo poi verso Moab, città dell’Utah che ci fa ritornare nella civiltà attraversando una parte del parco di Canyonlands, “The Needles” in cui ammiriamo un tramonto stupefacente. Moab è molto carina, ne approfittiamo anche per fare una passeggiata e un po’ di shopping. Martedì 14 aprile 2009 Oggi la giornata è meno calda di ieri, è addirittura prevista neve, quindi decidiamo di andare subito a vedere Arches Park, un parco adiacente a Moab in cui ci sono numerose concrezioni di roccia che formano degli archi naturali assolutamente unici e incredibili. Per scorgere gli archi più belli bisogna fare qualche passeggiata e noi ci incamminiamo più che volentieri molto curiosi di vedere queste meraviglie. La prima scarpinata ci porta ad ammirare il Delicate Arch, sotto il quale facciamo tante foto nonostante il vento fortissimo; scendiamo poi per visitare Sand Dune Arch, un arco ai cui piedi c’è la sabbia (pare di essere nel deserto), Broken Arch e con una passeggiata più lunga Skykine Arch, Tunnel Arch, Pine Free Arch e il mitico Landscape Arch, un arco da cui si è staccato un pezzo circa 15 anni fa e sembra un miracolo che resista ancora! Sulla strada del ritorno inizia a soffiare un forte vento che ci accompagnerà anche domani, riusciamo però a visitare anche le famose North e South Windows e il fantastico Double Arch, un doppio arco di cui non si riesce a capire l’origine. Entusiasti dalla giornata e storditi dal vento ritorniamo a Moab dove ci concediamo, dopo tanto tempo, una bella pizza.
Mercoledì 15 aprile 2009 Appena usciti ci accoglie un vento infernale, non riusciamo a tenere gli occhi aperti perché è vento forte misto a sabbia e ci chiediamo come possano gli abitanti di Moab essere abituati a un vento del genere. Partiamo pian piano e la nostra prima tappa è Dead Horse Point Park, il parco in cui hanno girato Mission Impossible 2 e l’ultima scena di Thelma & Louise. Il panorama è veramente indescrivibile, è come un altro Grand Canyon ma di forma e colori diversi, purtroppo le foto non sono venute granchè bene perché il vento offuscava tutto. Visitiamo poi un’altra parte di Canyonlands Park chiamata Island in the Sky, infatti è una specie di isola enorme tra il fiume Colorado e il Green River; ovviamente i due fiumi hanno creato anche qui dei canyons magnifici. Nonostante il vento, ci fermiamo nei diversi punti di osservazione che sono come sempre uno più bello dell’altro e facciamo anche delle passeggiate fino a Mesa Arch e a un cratere chiamato Upheavel Dome, impressionante.
Sulla via del ritorno, in un momento di follia pura, decidiamo di tornare a Moab attraverso la strada sterrata che scende fino a livello del Colorado, in teoria ci vogliono un paio d’ore ma siccome oggi nel parco non c’è anima viva, il cellulare non prende, sta iniziando a nevicare (come previsto) ma soprattutto non sappiamo se la nostra cara Saturn (venduta in Europa come Opel Antara) sia davvero 4 x 4 dopo un tratto di strada desistiamo e ci rendiamo conto che è più saggio procedere verso Bryce Park, la nostra prossima tappa, seguendo la strada normale. Anche se ci dispiace un po’ abbandonare questa avventura, a conti fatti è stato meglio così perché lungo la strada per Bryce ci sorprende una bella nevicata: la Saturn è sempre stata stabile, ma forse è stato più saggio non rischiare sul ghiaccio… Lungo la strada incontriamo anche due cerbiatti stupendi che ci guardano con il loro sguardo dolcissimo! Arriviamo al nostro albergo a Bryce giusto in tempo per la cena: temperatura esterna: meno otto! Giovedì 16 aprile 2009 Ci alziamo e la nostra macchina è coperta di neve! Anche il lago di fronte è completamente innevato, sembra che sia di nuovo Natale. Ci informiamo un po’ ma ci assicurano che le strade al Bryce Park sono pulite quindi coperti con giacca a vento, guanti e cappello partiamo per la nostra fredda avventura. Il paesaggio è magnifico e coperto di neve è ancora più spettacolare; ci inerpichiamo per qualche sentiero fin dove ci è consentito dalla neve e facciamo tantissime foto con luci diverse. Impariamo infatti in fretta che a Bryce il tempo cambia continuamente quindi passiamo dalla forte nevicata al sole (e viceversa) in un batter d’occhio. Fa sempre freddo ma è sopportabile e il panorama è talmente bello che continuiamo imperterriti a camminare in mezzo alla neve. Esploriamo il parco fino in fondo, per poi partire in direzione Las Vegas. Sulla strada ci fermiamo per qualche foto al Red Canyon e facciamo poi la strada che attraversa Zion Park.
Qui fa già più caldo, ma anche questo parco è stupendo, è pieno di verde, sembra di essere nel film “Il signore degli anelli”. Alla fine è valsa la pena fare questa deviazione per questo parco incantevole, tanto andando verso Las Vegas si guadagna un’ora di tempo. Attraversiamo l’Arizona e poi entriamo in Nevada, abbandonando completamente la natura, infatti appena passato il confine già emerge il primo casinò. Arriviamo a Las Vegas in tempo per visitare l’hotel MGM, mangiamo al Rainforest cafè e iniziamo a giocare un po’ alle slot machines.
Venerdì 17 aprile 2009 Ed eccoci giunti già (purtroppo) al nostro ultimo giorno negli States, siccome domani abbiamo il volo per New York e poi per casa prestissimo decidiamo di non andare a letto e di goderci appieno Las Vegas.
Cominciamo con una passeggiata tra gli alberghi: visitiamo il Mandalay, il Luxor (la piramide è fantastica), torniamo all’MGM dove c’è anche un enorme leone in vetrina, andiamo a Parigi dove c’è La Tour Eiffel e anche l’Arc de Triomphe per poi visitare il Mirage dove c’è un bellissimo zoo con due coppie di delfini, gli immancabili leoni, gli alpaca, il leopardo e tantissime tigri, sia golden che albine che, nonostante ci facessero un po’ pena per gli spazi ristretti, sono veramente stupende.
Non poteva mancare una capatina al Premium outlet e l’immancabile cena alla Cheesecake factory nel Caesar’s Palace dove cogliamo l’occasione per visitare questo incredibile albergo in cui le statue e le sale sono veramente stupefacenti; per ultimo diamo anche un’occhiata al mall The Forum Shops.
Ma la notte è ancora giovane e dopo qualche giocata alle slot machines, purtroppo è già ora di avviarci all’aeroporto. Il nostro viaggio è stato breve ma intensissimo, sicuramente indimenticabile!