Pasqua in Spagna
1° giorno – 29/03/2013
Per quanto riguarda il nostro primo giorno di viaggio, dato che l’aereo per Girona era alle 21.30 dall’Aeroporto di Treviso, abbiamo approfittato per effettuare un giro in macchina prima sul Lago di Garda, per cui partendo di buon ora al mattino da Ravenna ci siamo diretti verso il paese di Malcesine (VR), e da li abbiamo percorso il cosiddetto giro della “Riviera degli Olivi” del Lago di Garda. La “Riviera degli Olivi” è la denominazione della sponda orientale del lago, appartenente alla regione Veneto. Sono cinquanta chilometri di paesaggio stupendo e molto vario, in un susseguirsi di insenature e di rive, di borghi e di castelli inseriti in un ambiente caratterizzato dalla presenza dell’olivo e di altre piante mediterranee. Nella parte settentrionale si erge il monte Baldo, vero giardino d’Europa, mentre a sud il lago si allarga in una zona che gode di un clima particolarmente mite e di un’organizzazione turistica tra le più rinomate.
Malcesine è il primo centro che si incontra discendendo dal settentrione lungo la riva del lago. É una pittoresca cittadina situata alle pendici del monte Baldo,fra una folta vegetazione di olivi, cipressi ed oleandri. Il superbo Castello Scaligero del XIII secolo si erge a picco sul lago, il centro storico si snoda con le sue stradine lastricate in pietra. La dominazione della Repubblica di Venezia ha lasciato profonde tracce nell’abitato, quali l’inconfondibile stile veneziano del Palazzo dei Capitani. Scendendo verso sud si incontra Cassone, piccolo borgo che gode del singolare primato di possedere il fiume più corto del mondo: l’Aril, che dalla sorgente alla riva del lago percorre appena 172 metri.
In rapida successione si incontra Brenzone, interessante stazione climatica costituita da numerose borgate: Castelletto, Assenza, Porto, Pai, Marniga, Magugnano. Più a sud ecco la cittadina di Torri del Benaco, borgo fra i più caratteristici della “Riviera degli Olivi”, con il suo Castello Scaligero e la chiesa della SS. Trinità, con affreschi del XIV secolo. Proseguendo verso sud si giunge a Punta S. Virgilio, una fra le più romantiche e celebrate località del lago, ove è possibile ammirare il magnifico parco di Villa Guarienti e il suo minuscolo porticciolo. Oltrepassata la punta, fra ulivi e cipressi appare l’ incantevole insenatura di Baia delle Sirene.
Dopo Punta S. Virgilio il bacino lacustre si allarga e al centro di un magnifico golfo si incontra l’abitato di Garda, meta frequentatissima in ogni stagione di italiani e stranieri. Il golfo di Garda è dominato dalla famosa rocca dove sorge l’Eremo dei Camaldolesi, di antichissima origine, la cui struttura attuale risale però al 1673.
Bardolino, celebre per il famoso vitigno, è un paese di origine palafitticola che conserva testimonianze medievali e chiese romaniche come quella di S. Severo (XI secolo). La posizione aperta, il clima assai mite e le ampie spiagge richiamano l’affluenza di turisti e villeggianti. Sempre rimanendo sulla sponda lacustre si raggiunge Lazise, pittoresco borgo ancora oggi circondato da antiche mura scaligere con torri merlate, tra le località più amene e interessanti del lago. Da vedere la Chiesa di S. Nicolò in stile romanico e la vecchia Dogana Veneta a fianco del porto, fabbricato con capriate di stile veneziano. Di notevole importanza anche il Castello scaligero (secolo XI-XII).
Ed eccoci giunti a Peschiera del Garda, importante centro turistico e commerciale situato all’estremità sud orientale del lago, dove defluisce il fiume Mincio.Cittadina di origine preistorica, Peschiera è ben nota per la sua fortezza cinta da possenti bastioni, le alte mura e i fossati che la circondano. La Palazzina storica raccoglie cimeli del Risorgimento e della guerra 1915-1918. Qui abbiamo deciso di pranzare al ristorante ” Il Piccolo Mondo” situato proprio di fronte il lungo lago; è un posto esclusivo, dove si mangia soprattutto pesce di ottima qualità, servizio cordiale ed efficiente, da provare.
Il pomeriggio inoltrato, ci siamo diretti da Peschiera verso Treviso, e dopo circa 2 ore di viaggio in macchina siamo arrivati alla città di Treviso, anch’essa molto carina da vedere, a misura d’uomo, e tra i vari monumenti da visitare citiamo soprattutto la Cattedrale.
Dopo una rapida visita alla città di Treviso, ci siamo diretti in aeroporto, dove abbiamo parcheggiato al parcheggio “Park C”, il più economico che c’è, infatti si paga appena 6,5 Euro al giorno.
Finalmente, dopo aver cenato, in modo puntuale alle 21.10 ci siamo imbarcati a piedi sul nostro aereo per Girona e alle 21.40 siamo decollati alla volta di Girona e, dopo 1h e 40m di volo, siamo arrivati, con 15 minuti di anticipo rispetto al previsto, alle 23 ora locale.
Una volta scesi dall’aereo, ci siamo diretti presso il banco noleggi auto “Goldcar”, dove abbiamo prenotato un auto dall’Italia per 4 giorni a soli 95 Euro, classe economica, e con appena 28 Euro in più abbiamo azzerato tutte le franchigie evitando così il blocco della cauzione dalla nostra carta di credito. Peraltro, il dipendente dell’auto noleggio parlava un buon italiano per cui non c’è stato nessun problema di lingua che poteva causare incomprensioni. Alla fine come auto ci hanno dato una Ford Fiesta nuova con un pieno di benzina già pagato al momento del ritiro dell’auto e la riconsegna prevedeva il serbatoio vuoto, e questo è stato un vantaggio per noi in quanto non dovevamo preoccuparci di fare il pieno prima di riconsegnarla.
Dall’Aeroporto ci siamo diretti all’Hotel “Salles Hotel Aeroport de Girona” che dista appena 1 Km dall’Aeroporto, un albergo a 4 stelle, colazione più pernottamento è costato 90 Euro, parcheggio privato, in sostanza un buon hotel e staff cordiale e disponibile.
2° giorno – 30/03/2013
Il giorno seguente, visto il lungo viaggio da affrontare da Girona a Saragozza, distanti tra loro ben 380 Km e con più di 3h di viaggio da compiere in auto, ci siamo svegliati alle 6.30, colazione abbondante, e alle 7.30 siamo partiti alla volta di Saragozza.
Abbiamo preso l’autostrada a pedaggio E-15/AP-7 in direzione Barcellona, dopodiché prima di arrivare a Barcellona abbiamo deviato a destra verso l’autostrada sempre a pagamento AP-2, che collega Barcellona a Madrid che passa anche per Saragozza. In totale abbiamo speso di autostrada circa 35 Euro, ed è uguale a quella italiana, ovvero si ritira un biglietto e poi si paga o tramite contanti o tramite carte di credito.
Arrivati a Saragozza, abbiamo parcheggiato l’auto in un parcheggio sotterraneo e custodito lungo la strada Paseo la Constitución, via abbastanza centrale e una delle principali di Saragozza.
Dopo un piccolo giro in centro lungo la Piazza del Pilar, alle 11.30 ci siamo diretti verso la Chiesa di Sant Isabel, dove la facciata di questo tempio in stile churrigueresco è di estrema bellezza e di una ricchezza elaborata in alabastro bianco e scuro, marmo nero e gesso dorato. Internamente spiccano il gioco di cupole che servì da esempio per la creazione della Basílica del Pilar e l`elegante pala dell`altare maggiore. Durante la Settimana Santa, da qui parte la processione della Sepoltura. Infatti, era molto caratteristica e piena di costumi e colori, predominava il colore nero, poi c’era gente incappucciata di diversi colori, dal rosso la giallo, all’azzurro al viola, e al centro di tale Processione c’era un carro addobbato di fiori portato a mano da diverse persone, con la statua della Vergine Addolorata ricoperta di un manto di velluto nero, addobbata con strass luccicanti e tanti fiori.
Dopo aver visto ciò, siamo tornati in Piazza del Pilar, dove abbiamo visitato la Cattedrale del Pilar che rappresenta il simbolo per eccellenza della città; la leggenda racconta che la Madonna venne a Saragozza per sostenere l`apostolo Giacomo che stava predicando sulle rive dell’Ebro. La Madonna gli consegnò una colonna di diaspro come simbolo della forza che doveva avere nella fede. All’interno vi è un’immagine della Madonna su un pilastro: la colonna di diaspro consegnata all`apostolo Giacomo. La pala dell’altare maggiore in alabastro conserva resti di policromia, spettacolare esempio del tardo gotico, opera di Damian Forment. Anche Goya lasciò la sua impronta, specialmente nella cupola “Regina Martyrum“. Si tratta di una basilica di grandi dimensioni e di un`intensa bellezza emotiva per gli abitanti di Saragozza.
Alle due estremità della Piazza ci sono rispettivamente la statua del Goya e alle sue spalle è situata la “Catedral de San Salvador o La Seo”, che fu tempio romano, chiesa visigota, moschea e infine cattedrale cristiana e in essa convivono diverse corrente artistiche: romanico, mudejar, gotico, rinascimentale e barocco. Di questa cattedrale, conosciuta anche con il nome di La Seo, spiccano la parete mudejar della Parroquieta, la torre barocca e la facciata neoclassica. Nell’alabastro vi è la pala dell`altare maggiore in stile gotico dedicato al Salvatore. Nella sala Capitular vi è il Museo de Tapices, interessante collezione di arazzi dei secoli che vanno dal XV al XVIII. Nell’altra estremità della Piazza c’è una cascata che sfocia in una piscina sulla Piazza.
Alle spalle della Piazza del Pilar ci sono due ponti che meritano una visita, il primo è il cosiddetto “Ponte di Santiago”, chiamato così in quanto fa parte del cammino di Santiago, ponte solitamente transitato e porta di ingresso dal nord verso il centro. Il secondo è il “Ponte di Pietra (Puente de Piedra)”, monumento imprescindibile, intimamente connesso al fiume Ebro e alla Basilica del Pilar: le viste che offre dai propri balconi sono spettacolari, specialmente al tramonto. A entrambi i lati del ponte si possono vedere quattro statue di bronzo, simbolo della città e opera dello scultore Francisco Rayo.
Dopo aver girato in lungo e in largo la città, abbiamo pranzato verso le 14 al ristorante “RESTAURANTE LAS PALOMA NU ZARAGOZA”, un self service dove c’era di tutto, pagando 14 Euro circa a testa si poteva prendere tutto ciò che si desiderava a volontà. C’erano vari vassoi dall’antipasto al dolce, passando per molti primi e secondi, contorni, tra cui anche la famosa paella.
Dopo un abbondante pranzo e ripresa l’auto, prima di ripartire per Valencia, siamo passati per il famoso palazzo “La Aljafería”, che si innalza maestoso e finemente restaurato accanto la stazione Zaragoza-Delicias.
Dalla stupenda città di Saragozza ci siamo diretti verso le 16 alla volta di Valencia, lungo la strada gratuita A-23, e dopo 320 Km e 3 ore di viaggio, siamo arrivati nella città di Valencia. Prima di recarci al nostro albergo, ci siamo diretti in Piazza della Reina al Punto Informazione Turistica di Valencia, dove abbiamo ritirato le nostre due Valencia Card valevoli per 48 ore, che ci davano la possibilità di viaggiare gratis in tutti i mezzi pubblici, entrare in musei gratis e avere sconti ovunque. Oltre a ritirare tali carte, abbiamo anche acquistato i biglietti scontati per l’Oceanografico, il Bioparc e la gita al Parco dell’Albufera tramite in Bus Turistico che include anche una gita in barca lungo il lago dell’Albufera. Il tutto per una spesa complessiva di 117 Euro.
Dopo un rapido giro in centro, presi dalla stanchezza della giornata e dei viaggi effettuati in auto, ci siamo recati in albergo, “Hotel Eurostars Gran Valencia”, un albergo di ben 24 piani, dove all’ultimo piano in terrazza era situata la piscina, e per nostra fortuna siamo capitati al piano n. 17 dove c’era una vista stupenda della città di Valencia. Lo staff è stato nei nostri confronti molto cordiale e gentile. Nella nostra prenotazione, oltre la camera, era compreso anche il parcheggio privato sotterraneo custodito e chiuso tramite porta automatica. Dopo aver cenato in albergo, abbiamo deciso di rientrare in camera per riposarci dalla lunga giornata trascorsa in giro tra Girona e Saragozza.
La camera data era molto spaziosa, letto matrimoniale con scrivania e tv, minibar, wifi internet gratuita, ma sopratutto c’era una gran bella vasca idromassaggio utile per noi per rilassarci la sera dopo le lunghe passeggiate della giornata.
3° giorno – 31/03/2013
La mattina di buon ora, dopo un abbondante colazione, ci siamo recati alla fermata della metro “Beniferri” situato ad appena 200 metri dal nostro albergo, e con la metro abbiamo raggiunto la stazione centrale di Valencia (fermata della metro “Xativa”), punto di partenza per la nostra escursione a piedi della città.
Una volta usciti dalla metro, il primo monumento che è apparso ai nostri occhi è stata la stazione centrale, dove la struttura imponente ed i tocchi decorativi fanno sì che la “Estación del Norte” sia un bellissimo esempio di modernismo valenciano. Situata in pieno centro della Capitale valenciana, a fianco della “Plaza de Toros” e a meno di 200 metri da “Plaza Ayuntamiento”, la stazione ferroviaria fu inaugurata nel 1917.
L’edificio consta di due navate parallele ai binari e una terza che consiste nella facciata principale, dove risaltano tre “corpi”, due di essi negli estremi formando torrioni, ed il terzo nel centro a segnalare l’accesso principale. La stazione possiede decorazioni, all’interno e all’esterno, importanti e artistiche, con ceramiche dai colori brillanti, mosaici, pitture, etc., che rappresentano motivi rappresentativi regionali e prodotti della campagna valenciana, emergendo tra tutti l’arancia. Mosaici con donne vestite con l’abito tipico e tradizionale e ghirlande di arance e altri prodotti agricoli decorano le facciate esterne. All’interno, nella sua lussuosa accoglienza, gli stessi mosaici danno il benvenuto in tutte le lingue ai viaggiatori. Infatti, troviamo la frase “Buon viaggio” tradotta in diverse lingue ed espresse tramite artistici mosaici.
La sua copertura interna, di circa 45 metri di lunghezza, consiste in una struttura metallica con appoggi articolati, all’epoca vero sfoggio tecnologico.
Prendendo la via Xativa , verso la via Guillem de Castro, abbiamo percorso tutto il perimetro esterno della città incontrando i seguenti monumenti: la Chiesa di Sant Agustin e la sua piazza; le Torri del Quart e le Torri del Serrano. In particolare le “Torres de Quart” sono una delle più conosciute porte della muraglia medioevale cristiana di Valencia e rappresentano l’accesso alla città dalla direzione di Castiglia (le città e i paesi dell’interno della penisola), la cui strada passava per il paese chiamato Quart de Poblet. Le funzioni delle Torri, oltre a quelle di difesa, d’entrata e d’immagine della città, erano di magazzino e carcere femminile. Le “Torri de Serranos”, invece erano il simbolo del potere della città di Valencia, per la magnificenza della sua architettura. Si trovano nelle vicinanze del ponte “de los Serranos”. Il nome “Serranos” vuol dire ” montanari” ed è stato dato sia al ponte sia alle torri per sottolineare la loro posizione geografica. Questa porta, infatti, è situata a nord della città ed era l’entrata per “i montanari” che arrivavano dalla zona “Serranía”, ovvero provenienti dalla direzione Sagunto-Barcellona. Una curiosità da conoscere è che da queste Torri si compie, alla fine di Febbraio, la “Crida” ( La Chiamata) dove la “Fallera Mayor”, la regina della festa, invita tutti i valenciani e tutta la gente presente a visitare Valencia e a partecipare e conoscere la festa popolare denominata “Las Fallas” di Valencia.
Successivamente ci siamo inoltrati verso il centro della città soffermandoci presso lo splendido Mercato Centrale che con la sua struttura in ferro, le vetrate colorate e i giochi di luce, le ceramiche e le piastrelle smaltate utilizzate per gli ornamenti ci ha davvero lasciati stupefatti. Di fronte al Mercato abbiamo ammirato le rovine del ponte di Cesare Augusto e quelle romane ancora intatte in fase di restaurazione.
La nostra passeggiata è proseguita con la visita alla Cattedrale che sorge in un luogo che già apparteneva nel passato ad un tempio romano e poi ad una moschea musulmana. Il portale principale è definito “de los Hierros” (dei ferri) ed è in stile barocco. Il nome deriva dalla cancellata di ferro che la protegge.
Dopo la visita alla Cattedrale, arriviamo all’imponente e splendida “Plaza Ayuntamiento”, che è tra le piazze più importanti e belle da vedere di Valencia. Qui si trova il maestoso Municipio con la sua torre dell’orologio, e sono situati anche alcuni alberghi lussuosi di Valencia.
Intorno alle 13.00 ci siamo recati in Carrer della Reina, dove abbiamo assistito alla splendida processione di Pasqua. Hanno sfilato tutte le confraternite con i loro mille colori, musica e fiori. Uno spettacolo imperdibile!
Alla fine della processione ci siamo recati all’Oceanografico per divertirci e rilassarci. L’Oceanografico fa parte del complesso architettonico denominato ” Città delle Arti e delle Scienze” ed è uno zoo marino eccezionale tanto a livello di infrastrutture come di specie, ed è il più grande d’Europa.
L’Oceanografico ci invita a viaggiare nei principali mari ed oceani del Pianeta Terra. Oltre 45.000 esemplari di 500 specie diverse popolano nove torri sottomarine che, strutturate su due piani, rappresentano gli ecosistemi più rappresentativi del pianeta. Il complesso è diviso in zone che riproducono gli ambienti marini più disparati presenti sulla Terra. Le parti più suggestive si possono considerare un tunnel sottomarino della lunghezza di 70 metri ed un ristorante in cui si ha l’impressione di mangiare sul fondo dell’oceano. Tra gli animali presenti ci sono anche trichechi, beluga (specie di delfino dal colore bianco), pinguini di Humboltd, foche comuni e numerosi uccelli, tra cui fenicotteri e ibis rosso.
Abbiamo assistito a due simpatici spettacoli, compresi nel prezzo del biglietto: il primo consisteva in splendidi giochi acrobatici con uccelli rapaci ed il secondo con i delfini. Ci siamo anche fatti una simpatica foto con un gufo appoggiato al braccio! In definitiva, per vedere in modo dettagliato tutto l’Oceanografico ci vogliono dalle 4 alle 5 ore di visita.
Il nostro giro è continuato per tutto il percorso didattico della la Città delle Arti e delle Scienze. Questo stupendo complesso architettonico è stato creato dall’architetto Santiago Calatrava ed offre al pubblico la possibilità di conoscere e ammirare le meraviglie della scienza, le ultime tecnologie, la natura, la musica e l’arte. Nel nostro percorso siamo rimasti affascinati dalla struttura moderna e futurista del Hemisferic che è un gigantesco occhio, all’interno del quale vi è un planetario dove si può assistere a diversi spettacoli audiovisivi. Abbiamo ammirato la particolare struttura del Museo della Scienza e l’Umbratile. Quest’ultima è una particolarissima galleria piena di alberi, piante e fiori.
Ormai stanchi della lunga giornata, prendiamo un taxi per rientrare in albergo e concederci un bagno rigenerante nella vasca idromassaggio. I taxi non hanno prezzi esagerati, ad esempio noi per andare dall’Oceanografico al nostro albergo situato dalla parte opposta della città con 20 minuti di viaggio abbiamo speso appena 9,60 Euro, e così talvolta abbiamo approfittato nei momenti di stanchezza ad usufruire dei taxi vista l’esperienza precedente.
Dopo esserci rilassati in albergo, abbiamo preso la nostra auto e ci siamo diretti al Paseo De Neptuno, ovvero il lungomare di Valencia, e qui, consigliati dal nostro albergo, abbiamo cenato al Ristorante “EL COSO”, di fronte proprio all’immensa e larghissima spiaggia di Valencia. Qui, oltre un antipasto e il dolce finale, abbiamo gustato la famosa ed originale paella valenciana ai frutti di mare, ma c’erano ben 5 tipi diversi di paella, tutte a prezzi non esagerati. Dopo cena e dopo aver fatto un primo giro sul lungomare, siamo rientrati in albergo per il nostro riposo giornaliero dopo un’ennesima giornata intensa.
4° giorno – 01/04/2013
Il giorno di Pasquetta, dopo una deliziosa colazione, e dopo una veloce visita esterna all’Estadio de Mestalla dove gioca la squadra di calcio del Valencia, per scattare alcune foto, ci siamo diretti in Plaza de la Reina a prendere il Bus Turistico dell’Albufera e siamo partiti alle 10.30 alla volta dell’Albufera, che rappresenta il lago più grande di Spagna e una delle zone umide più importanti della penisola iberica. Si tratta di un luogo di grande interesse ecologico in cui svernano specie uniche di uccelli acquatici. Le sue ricche acque sono servite tradizionalmente da sostentamento ai pescatori ed ai coltivatori di riso, dando origine ad una squisita gastronomia. Per degustarla occorre recarsi nel paese di El Palmar, scenario a cui si è ispirato Blasco Ibáñez in numerose opere. Una volta arrivati, abbiamo fatto una breve escursione in barca, compreso nel biglietto dell’escursione, durato all’incirca un ora e poi siamo tornati a Valencia. L’intera gita è durata 2 ore.
Dopo esser tornati da tale escursione, abbiamo preso la metro da Xativa, percorrendo a piedi il tratto che va da Plaza de la Reina alla stazione centrale di Valencia, e siamo scesi alla fermata di Nou d’Octubre, per dirigerci al Bioparc di Valencia.
Il Bioparc di Valencia è un innovativo parco zoologico costituito da 100.000 metri quadri e si trova situato nel Parco de Cabecera lungo il vecchio letto del fiume Turia.
Questo parco ha la peculiarità di introdurre totalmente il visitatore nell’habitat degli animali e non al contrario come succede negli zoologici tradizionali, una vera e propria full immersion.
Qui si trovano come animali, ad esempio, leopardi, lemuri, leoni, giraffe, gorilla, rinoceronte, ippopotami, porcospini, struzzi, elefanti, e altro ancora, che convivono in un mondo zoologico che offre emozionanti esperienze in ogni angolo del parco e ad ogni momento. Anche per il Bioparc per vederlo nei minimi dettagli, bisogna mettere in conto dalle 2 alle 4 ore di visita.
Nel tardo pomeriggio, dopo il Bioparc e dopo esser tornati in albergo per rilassarci un pò, abbiamo preso la nostra auto e ci siamo diretti nuovamente sul lungomare di Valencia, dove rispetto al giorno precedente, abbiamo girato in lungo e in largo tutto il lungomare, compresa la visita all’enorme spiaggia di Valencia e anche al Circuito di F1 che viene utilizzato in occasione della gara. La sera abbiamo nuovamente cenato al Ristorante “EL COSO”, vista l’ottima impressione della sera precedente, e abbiamo preso questa volta la paella mista, che consisteva sia nei frutti di mare sia in pezzi di pollo e verdura, anche questa molto saporita da provare assolutamente.
5° giorno – 02/04/2013
Siamo arrivati ahi me all’ultimo giorno del nostro intenso ma interessante viaggio in Spagna.
La mattina, difatti, dopo colazione e aver pagato l’albergo, con l’auto da Valencia ci siamo diretti nuovamente a Girona dove alle 15.45 avevamo l’aereo per tornare a Treviso. Da Valencia per arrivare a Girona occorrono quasi 4 ore di viaggio essendoci quasi 430 Km di distanza, anche qui si prende l’autostrada a pagamento denominata E-15/A-7 verso Barcellona, poi abbiamo svoltato sulla destra in direzione Girona/Francia sull’autostrada sempre a pagamento E-15/AP-7.
Lungo il viaggio, rendendoci conto di avere almeno 2 ore di tempo per svago, abbiamo deciso di fermarci nella città di Girona per una breve visita. Arrivati verso le 11.40, ci siamo diretti al parcheggio “Parc de la Defesa”, in posizione quasi centrale alla città, e da li ci siamo incamminati verso il centro storico chiamato “Barri Vell”. Per raggiungere il centro storico abbiamo percorso la Rambla di Girona, infatti sembrerà strano ma anche Girona ha una propria Rambla come Barcellona. Siamo giunti così al Quartiere Ebraico, situato nei presi dell’imponente Cattedrale. Il Quartiere Ebraico è la parte più antica, con una struttura urbana tipicamente medievale, caratterizzata da strette viuzze e rampe di scale. All’interno del Quartiere Ebraico si trovano varie attrazioni da visitare. Il Museo della Storia Ebraica ripercorre la storia millenaria della comunità nella città di Girona. Ospitato all’interno del Convento di Sant’Antonio c’è il Museo della Storia della Città. Infine, tra le attrazioni da visitare nel quartiere ci sono i Bagni Arabi.
Arrivati nei pressi della Cattedrale, si può notare esternamente la facciata con dei tratti tipicamente barocchi, mentre sulla parte destra spicca il campanile con in alto la figura scultoria di un angelo.
Di particolare interesse artistico è il portico gotico dedicato a San Miguel, oltre a quello nella parte opposta detto degli Apostoli.
Vista la fila e il poco tempo a disposizione, non siamo riusciti a vederne l’interno, pertanto abbiamo deciso di proseguire il giro del centro storico, giungendo nei pressi della Chiesa Sant Feliu, dove osservando la pianta della costruzione, si nota un impianto architettonico decisamente romanico, gli interni decorati in gotico e la facciata barocca.
Dopo questa breve visita al centro storico di Girona, ci siamo diretti in Aeroporto che dista circa 13 km da Girona città, e dopo aver riconsegnato l’auto a noleggio e aver pranzato, alle 15.15 ci siamo imbarcati alla volta di Treviso.