Paros,un’isola rilassante
A qualche km. Dall’Anezina c’è un agriturismo, dove mangeremo uno stupendo ‘tzatziki’, che produce vino proprio e diventerà il nostro fornitore ufficiale, da quando affitteremo lo scooter per muoverci meglio e visitare le numerose spiaggette di Paros, anche perché Dryos non dispone di una spiaggia e quindi siamo costretti a spostarci col motorino a Golden beach e Treypiti, le più vicine all’Anezina. Alcuni giorni uso la moto per recarmi alla pescheria di Naousa, ma non c’è molta scelta, lo scooter è abbastanza largo da permetterci di stare in tre ed è anche pesante (se ne accorgerà il mio menisco al ritorno…), l’unico problema è che alcune volte (soprattutto la sera) il mio bimbo Alessio (4 anni), si addormenta in moto, ed allora dobbiamo farlo cantare, oppure legarlo a me col pareo di Silvanir… Il villaggio, una volta la settimana, organizza la serata greca, con tanto di scuola di sirtaki (il tipico ballo greco) e cena con specialità tipiche (souvlaki, moussaka…), ma la sera andiamo anche a cena in un ristorante di Parikia, il capoluogo di Paros, a mangiare pesce e cogliamo l’occasione per visitare il castello ed il bellissimo mulino, che accoglie i turisti all’ingresso del porto. Parikia ha anche due bellissime spiagge poco lontane, Krioss (più sabbiosa) e Parasporos, che visiteremo nei giorni seguenti, peccato che la bellissima e pulitissima acqua delle isole greche, abbia l’inconveniente di essere molto fredda, così prima di riuscire ad entrare passa parecchio tempo… Ma la spiaggia più bella di Paros è quella di Kolymbithres, con le sue caratteristiche rocce (sembra di essere in Sardegna) che contrastano con l’azzurro dell’acqua, sempre fredda, ma talmente invitante da riuscire a convincere anche la freddolosa mamma a fare il bagnetto.
Poco più avanti c’è la spiaggia di Monastiri, con la sua chiesetta bianca e la cupola azzurra che si specchia nel blu cobalto del mar Egeo, quasi di fronte a Naousa, il bellissimo porto di pescatori che visiteremo nel pomeriggio. Cosa colpisce di Naousa, oltre ai pescherecci ormeggiati nel porticciolo, dove si alternano locali vari, sono i polpi e gli sgombri che vengono appesi a fili o messi su tavolacci di legno per essiccare al sole ed essere poi serviti nei numerosi ristorantini del porto, che caratterizzano questa piccola e stupenda cittadina.
La sera, infatti, torniamo a cenare a Naousa (e non sarà l’unica volta), ordiniamo il ‘gouna’ (sgombro essiccato e cotto al forno), il polipo grigliato e le sardine fritte, il tutto innaffiato da un ottimo vino bianco locale e servito a lume di lampada sui tavolini a bordo mare: uno spettacolo! Non so se sia meglio la cena in sé o il panorama di Naousa, illuminata dalle luci della sera, con la chiesa che si staglia su un altura dominando il porto. Il giorno seguente ci riposiamo e Alessio si diverte nella piscina del villaggio, assaggiando anche un’altra specialità locale: il caffè shakerato, io leggo un po’ e poi vado in camera a vedere la tv (è iniziato il Mundial 2006 che ci vedrà campioni del mondo…). Alcuni giorni dopo facciamo la bellissima escursione a Santorini, la spettacolare isola vulcanica a quasi tre ore di navigazione, e già l’ingresso al porto di Athinos, vale il viaggio, con le case di Thira a strapiombo sul mare.
Ci portano ad Oia, il paesino famoso per le sue casette bianche e le chiese dalle cupole azzurre, per salire ad Oia, oltre la strada normale, si può optare per i numerosi asini che fanno questo singolare e caratteristico servizio e servono anche da…Operatori ecologici. Dopo le classiche foto, ci spostiamo a Thira, il capoluogo che domina il cratere vulcanico di Santorini, raggiungibile anche in teleferica, con i negozietti e le viuzze che si inerpicano a strapiombo sulla “caldeira”.
Lo spettacolo che si gode dai balconi dei bar o dai terrazzi delle case è incredibile, quest’isola è diventata famosa non per le sue spiagge (poche e di sabbia nera), ma per i suoi panorami mozzafiato unici al mondo, ed al tramonto, centinaia di persone si affollano sui muretti ed i terrazzi di Oia, per godersi questo incredibile spettacolo naturale.
Dopo un paio di giornate di relax, passate nelle spiaggette limitrofe di Dryos, imbarchiamo lo scooter per Antiparos, l’isolotto gemello, a venti minuti di ferry-boat, famoso per la limpidezza delle sue acque e per…Le spiagge di nudisti! Durante la traversata facciamo la conoscenza di una coppia d’italiani, che poi ritroveremo (nudi) nella spiaggia di Apantima, dove faremo il bagno nella meravigliosa acqua Tornando verso il porto, ci fermiamo poi alla spiaggia di Glifa, sassosa ma con l’acqua dai colori stupendi, e Psaraiki, la migliore, dove ci riposiamo un paio d’ore in attesa del traghetto.
Ancora un’escursione alle ‘small cyclades’, dove visitiamo prima Iraklia e poi Koufonisi, due splendide isole ancora poco turistiche e dalla selvaggia bellezza dell’acqua, dai colori veramente incredibili e puliti, pranziamo sulla seconda isola in uno spartano ristorantino fronte mare e poi facciamo il bagno nell’acqua bassa e non eccessivamente fredda, in attesa di tornare a Paros, con sosta breve a Naxos. La vigilia della partenza, partiamo in aliscafo per Mykonos ed alloggiamo in uno studio dietro l’albergo, prendiamo il bus ed arriviamo a Chora per visitare il paese, con il caratteristico porto, i mulini, le casette colorate ed il pellicano, simbolo di Mykonos, che gira indisturbato per le stradine del paese. Ceniamo alla Taberna Babulas, un ristorante sul porto con tanto di polpi appesi ad essiccare (farò il bis) ed aspettiamo l’imbrunire per vedere Mykonos che si accende di mille luci, prima di tornare in hotel, fare un’ultima splendida colazione a base di yogurt e raggiungere l’aeroporto (sempre accompagnati dal gentile proprietario) per il volo che ci riporterà in Italia.