Paris mon amour 4
Proveremo comunque a raccontare anche a voi, come abbiamo fatto entusiasticamente con i nostri amici, i nostri 5 giorni parigini. Piccola premessa doverosa: da bravi “Furio e Magda” quali siamo, per essere super preparati, per non rischiare di perdere tempo inutilmente, per non farci sopraffare da una città così grande (veniamo da Roma quindi sappiamo quanto possano essere dispersive città come queste) e avendo tanto tempo a disposizione dato che il viaggio è stato organizzato con largo anticipo, abbiamo letto tanto e c siamo avvalsi di buone guide: routard, cartoville della touring club e “I segreti di Parigi” di Augias. giovedì 28.05: partenza da Roma con volo AIRFRANCE arriviamo a Parigi alle 22.00 e rimaniamo stupefatti dalla luce che ancora la illumina, sembrano le 18! Dopo una brevissima attesa per ritirare i bagagli (siamo a Parigi, non a Fiumicino, la differenza la notiamo subito!) prendiamo la RER e poi la metro e in circa un’oretta siamo a casa (appartamento carino nel quartiere “ batignolle”). Chiamiamo il proprietario che viene a consegnarci le chiavi, ci fa accomodare, ci mostra velocemente l’appartamento e va via. Nonostante l’entusiasmo siamo troppo stanchi anche solo per un’occhiata nei dintorni, usciamo giusto per andare al supermercato a comprare la colazione che consumeremo nei giorni a venire (che comodità i supermercati aperti fino a mezzanotte!) e sprofondiamo in un sonno profondo.
venerdì 29.05: sveglia alle 8.00, colazione abbondante per far scorta di energie (il nostro programma del giorno ci ricorda che ci serviranno) ed eccoci pronti. Prima tappa EGLISE DE LA MADELEINE e poi PLACE VENDOME, il MUSEE D’ART DECORATIF (seguiamo il consiglio della Routard e non avendo tempo a sufficienza per girarlo tutto come meriterebbe, focalizziamo la nostra attenzione sull’esposizione di gioielli, meravigliosa!), EGLISE SAINT EUSTACHE, CENTRE POMPIDOU (non rispecchia esteticamente il nostro gusto ma, dato che è incluso nel paris pass, decidiamo comunque di entrare a dare un’occhiata e di salire fino in cima per ammirare il panorama), SAINT GERMAIN D’AUXERROIS e finalmente, sono le 16.00 circa, LOUVRE (foto di rito prima dell’ingresso e un po’ di meritato riposo spaparanzati sugli splendidi giardini “les tuileries” che lo circondano). Come consigliato dalla Routard abbiamo lasciato la visita “più impegnativa” al pomeriggio perché il venerdì rimane aperto fino alle 22 e dovrebbe esserci meno folla. Ovviamente al Louvre è necessario stabilire cosa si vuole vedere, data la vastità e la varietà delle esposizioni. Noi scegliamo la pittura italiana, francese e spagnola illudendoci di riuscire a vederla tutta, macché! due consigli: 1 le audio guide non sono di grande aiuto perché ci sono pochissimi commenti, leggete piuttosto qualcosa prima di partire e risparmiate i soldi (5.00 a persona) 2 non fate il nostro errore da dilettanti: andate a cercare gli artisti che desiderate vedere attraverso le mappe che vi danno all’ingresso, senza perdere troppo tempo a visitare tutte le sale e guardare quadro per quadro o rischierete di non fare in tempo a vedere tutto. Alle 21.30 circa usciamo stremati ed affamati. Dobbiamo assolutamente mangiare qualcosa ma vicino casa, siamo troppo stanchi per stare in giro. Anche in questo caso la nostra guida si rivela infallibile consigliandoci un localino a poche fermate di metro da casa buono, frequentato da giovani parigini, alla mano ed economico. sabato 30.05: Anche oggi sveglia presto, abbiamo un programma fitto di cose da fare. Prima tappa la Senna, qualche foto di rito al panorama e al Pont Neuf e poi dritti alla CONCIERGERIE: ex prigione le cui mura hanno ospitato tra i tanti nomi illustri anche Maria Antonietta (Augias ne racconta in modo avvincente e coinvolgente la storia), approfittiamo di una visita guidata gratuita che sta per cominciare (ragazzi approfittatene: queste guide sono utilissime, le trovate anche alla Saint Chapelle e a Notre dame, sono in tutte le lingue e in alcuni casi, come a Notre Dame, molto frequenti. Vi portano via un’oretta circa ma ne vale la pena). La nostra visita prosegue qualche metro più avanti: alla SAINT CHAPELLE (meravigliosa, da vedere di giorno quando la luce che penetra dalle vetrate le conferisce un aspetto se è possibile ancora più sacro), rimaniamo colpiti dalla sua bellezza ma perché non siamo ancora arrivati alla chiesa per eccellenza: NOTRE DAME che ci lascia a bocca aperta! La scorgiamo che domina maestosamente la piazza antistante e si lascia fotografare in tutto il suo splendore dai turisti che ne ammirano ogni lato e ogni più piccolo ornamento. Prima di visitarla approfittiamo di una panchina libera per mangiare un boccone e rifocillarci. Lasciamo la cattedrale ancora a bocca aperta per la sua bellezza e stanchi per l’attenzione che abbiamo dovuto prestare alla guida per non perderci niente delle migliaia di cose che ci diceva, abbiamo proprio bisogno di un “buon” caffè! approfittiamo di un’altra dritta di Augias e ci rechiamo al bar PROCOPE (in rue de la Vieille Comédie, piccola traversa di boulevard Saint-Germain. Quel caffè, fondato nel 1686 dal siciliano Francesco Procopio dei Coltelli, è probabilmente il più antico al mondo. All’inizio era frequentato dagli attori della Comédie-Française. In seguito, nelle sue sale si succedettero i rappresentanti di tutte le varie élite politico-letterarie: Benjamin Franklin e Voltaire, i leader della Rivoluzione (da Danton a Robespierre); e poi i romantici i poeti e gli scrittori di fine secolo Oscar Wilde e Paul Verlaine. In anni recenti, il vecchio caffè è diventato un ristorante… un po’caro, sembra di stare a via veneto, ma l’atmosfera merita). Proseguiamo verso SAINT GERMAIN DE PRES, una piacevole scoperta non solo per la chiesa in se, ma anche per tutto il circondario: dietro la chiesa un giardinetto piccolo ma molto carino gremito di coppiette e giovani mamme con i loro bimbi arricchito da una scultura di Picasso dedicata ad Apollinaire. Ancora PIAZZA FURSTENBERG (altro consiglio azzeccatissimo di Augias) e SAINT SULPICE. Marco è molto stanco, il sole di oggi lo ha messo duramente alla prova, forse ha anche un po’ di febbre. Avremmo in programma ancora un’altra tappa LES INVALIDES, decidiamo di andarci ugualmente tanto è un giardino, dobbiamo solo sdraiarci e ammirare ciò che ci circonda e poi Marco si sente molto a suo agio dato il nome del posto! domenica 31.05: ARC DE TRIOMPHE arriviamooooooo! Dopo qualche foto prendiamo il sottopassaggio che ci porta proprio ai piedi dell’arco e da lì tante, tante, tante scale strette e ripide (non è l’ideale per chi soffre di claustrofobia!) ci accompagnano fin su in cima dove si gode un bellissimo panorama della città, della Tour Eiffel, del Sacre Coeur e degli Champs Elysées. Perdiamo veramente troppo tempo senza rendercene conto, il panorama parigino ci cattura, dobbiamo accelerare…Oggi ci aspettano due visite importanti: MUSEE D’ORSAY (meraviglioso e scusate, so che per molti sarà un’assurdità da ignorante, ma devo dirlo: a mio avviso più bello del Louvre) e l’ORANGERIE (incantevoli e magnifiche le ninfee di Monet ci ripagano di tutta la stanchezza e della corsa che abbiamo fatto per vederle prima che chiudesse il museo). Davanti a l’Orangerie ammiriamo un altro lato dei meravigliosi giardini les toulleries e ce li lasciamo alle spalle per goderci PLACE DE LA CONCORDE, con le sue fontane, le sue colonne e il suo sbrilluccichio d’oro. Prendiamo la metro che sta proprio sulla piazza e ci dirigiamo verso le nostre prossime mete: PANTHEON, SAINT ETIENNE DU MONT e JARDIN DE LUXEMBOURG (un immenso polmone verde al cui ingresso abbandoniamo i rumori della strada e la frenesia della città per immergersi in una quiete magnifica tra il cinguettio di uccelli e le risate dei bimbi che giocano sui prati o ai bordi delle fontane. Una nota per gli appassionati di Fabio Volo e del suo ultimo libro: è questo il giardino in cui i due personaggi si incontrano per il lieto fine davanti alla Statua della libertà – l’originale). Dopo una sosta rilassante ripartiamo per la nostra ultima tappa di oggi: la senna, dove prenderemo il battello (noi abbiamo preso il BATOBUS perché un amico ci ha regalato i biglietti. Non sono gli unici, ce ne sono tanti, di tutti i tipi e ognuno vi offre qualcosa ma se non siete di tante pretese, volete fare semplicemente un giro, godervi il panorama e rilassarvi il batobus è più che sufficiente e come prezzo molto più accessibile degli altri!). Al ritorno, siamo quasi arrivati, e la Tour Eiffel ci regala un romanticissimo scintillio di luci che la vestono come un abito di swarowsky (dalle 22.00, ogni ora per pochi minuti) rendendola prima donna indiscussa, affascinante e charmante tra le bellezze che la circondano, per noi… Perfetta cornice, e che cornice!, di un giro romantico in battello, al tramonto con la persona che ami! Non potremmo desiderare di più. Siamo stanchi ma moooolto soddisfatti per tutto ciò che abbiamo visto. E’ ora di andare a casa! lunedì 1.06: PLACE DE LA BASTILLE che delusione! Non è rimasto nulla della storica piazza che ricordi i caldi momenti storici vissuti, al posto della prigione è possibile ammirare la Colonne de Juillet, con alla sommità una statua raffigurante l’angelo della libertà. Non rimaniamo invece delusi dai dintorni e in particolare da PLACE DE VOSGES che ci colpisce per la sua bellezza e sua grandezza circoscritta dal palazzo, tanto per cambiare, reale (le giriamo attorno per dare un’occhiata ai negozi, ai bar che la circondano e per un’occhiata veloce alla facciata della casa di Victor Hugo). Bighelloniamo ancora un po’ nei paraggi, questo quartiere ci piace proprio! e poi ci avviamo alla metro, direzione MONTMARTRE. Appena arriviamo, veniamo travolti da un’inaspettata aria di allegria, di festa, di colori, odori, musica. La sacralità si mescola perfettamente al profano: i gruppi di musicisti davanti le chiese, i turisti che entrano ed escono freneticamente dai negozietti di souvenir, gli artisti di strada che tentano di strapparti un “si” per un ritratto. E’ magnifico! Abbiamo ancora un po’ di energie e quindi prima della pausa pranzo/relax decidiamo di recarci all’ESPACE DALI’ (il biglietto non è incluso nel paris pass ma costa solo 10 euro…Si può fare! è la prima volta che visitiamo una mostra dell’artista, siamo molto incuriositi dalle voci contrastanti che spesso abbiamo sentito sul suo conto. La mostra ci soddisfa per la varietà di pittura, e scultura che troviamo…Una bella scoperta). Dopo la scorpacciata di arte si è fatta l’ora di una “scorpacciata” di cibo. Anche qui scorgiamo un giardinetto adatto al nostro solito panino e alla pausa relax, approfittiamo di una panchina libera e ci fermiamo a rifocillarci praticamente all’ombra dell’immenso SACRE COEUR che svetta tra gli alberi, brillando col suo bianco candido e la sua architettura arzigogolata. Ignari di cosa significherà, cerchiamo le scale che ci portino fino alla cupola più alta per ammirare il panorama, le scale sono tante, tantissime, troppe 300 scalini ca., stretti, alti e non c’è possibilità di fermarsi per riprendere fiato.. Insomma, pensateci bene se non avete un fisico atletico o soffrite di claustrofobia). I più determinati verranno comunque ben ricompensati dal panorama, è il punto più alto della città quindi la vista è mozzafiato, sembra di avere tutta Parigi sotto i piedi! Riprendiamo fiato e ripercorriamo la scala per tornare giù. Passeggiatina nel quartiere tra i vicoli e le piazzette. E’ tutto bello, Marco non andrebbe più via io invece voglio andare a vere l’OPERA (anche se è tardi e la possiamo ammirare solo da fuori) e voglio tornare a fare un giro sulla senna (i biglietti che abbiamo consentono due “giri”). E’ inutile dirlo: vinco io, quindi ritorniamo al punto d’attracco del battello e a conclusione del giro ci dedichiamo alla TOUR EIFFEL. La fotografiamo da tutti i lati e per un attimo siamo tentati a salire dato che non c’è fila, ma io soffro di vertigini e a vederla da là sotto mi prende la strizza, a Marco dispiace lasciarmi giù ad aspettarlo quindi ci rinunciamo e andiamo a cena, anche oggi siamo molto contenti, la nostra vacanza sta per terminare e noi siamo così entusiasti che ancora non siamo in grado di dire cosa ci sia piaciuto di più, rimandiamo il verdetto al nostro ritorno. martedì 02.06: VERSAILLES, qualche indicazione importante: 1 il paris pass vi da libero accesso a tutto (palazzo, trianon, stanze del delfino) tranne che ai giardini per i quali va pagato un biglietto a parte di 6.00 (la fila non si fa dove si pagano i biglietti d’ingresso al palazzo, chiedete bene quando entrate altrimenti perdete un sacco di tempo per sentirvi dire “siete nella fila sbagliata!”). Lo stesso vale per le audio guide: non andate sparati dove le distribuiscono, c’è una fila lunghissima per pagare l’affitto, anche in questo caso chiedete bene, non sono particolarmente cordiali qui come da nessun altra parte, ma anche se a denti stretti nella maggior parte dei casi, sbuffando, vi danno le indicazioni che avete chiesto. 2 i giochi d’acqua in questa stagione sono alle 14.30 e intorno alle 18, se arrivate la mattina fate in tempo a girare tranquillamente il palazzo, mangiare nei giardini se avete il pranzo al sacco o comprare ciò che vi occorre nei bar/ristoranti sparsi tra i giardini stessi, godervi l’apertura delle fontane, fare un giro nei dintorni e poi incamminarvi (di buon passo ci vogliono 20 minuti ca.) verso il trianon. Ne vale la pena e poi dopo tanti musei, chiese e monumenti una giornata all’aria aperta tra le megalomanie del re sole quando vi ricapita! Verso le 18 riprendiamo i mezzi per tornare a casa, il giorno prima avevamo prenotato una serata al Moulin Rouge (solo spettacolo però, il costo è già più che sufficiente – 102 euro a persona – per chi invece vuole anche cenare si può scegliere tra 3 menu, ovviamente 3 costi differenti, a partire da 150 euro) quindi un’oretta di relax doccia e dritti al mulino più famoso al mondo! Non vediamo l’ora di assistere allo spettacolo, ma alla fine dello stesso dobbiamo ammettere che i 102 euro li abbiamo pagati più per la storia del Moulin Rouge (Augias ne fa un quadretto niente male) che per lo spettacolo. Sono le 22.45 siamo affamati e decidiamo di tornare a Montmartre a mangiare in una creperie di cui la guida parla molto bene. Una cena francese prima della partenza ci sta tutta! Il locale è carinissimo e scopriamo con piacere che nonostante sia molto piccolo riesce a contenere un pianoforte a cui si cimentano cantando gli ospiti tra un boccone e l’altro. La musica, le viuzze illuminate, il silenzio e la quiete che non ci eravamo potuti godere durante il giorno ce li godiamo adesso, mentre passeggiamo di ritorno verso casa ci prende un po’ di tristezza all’idea che la nostra vacanza parigina si stia per concludere.
mercoledì 03.06: alle 15 ca. Parte il volo che ci riporta a Roma, non abbiamo molto tempo quindi per stare in giro, ma non vogliamo sprecare la mattinata, così decidiamo di visitare i magazzini LA FAYETTE. Rimaniamo delusi, non sono niente di più della nostra Rinascente, forse anche più bruttini nell’architettura e i prezzi molto più elevati rispetto agli altri negozi, quindi non vi fate fregare! Ci domandiamo a cosa debbano la loro fama, mah! La nostra vacanza giunge veramente al termine è ora di tornare a casa, prendere le valigie e recarci in aeroporto. Siamo stanchi, ma contenti. Lasciamo Parigi con un po’ di tristezza nel cuore, con la promessa che ci torneremo e con una certezza, per quel poco di conoscenza che abbiamo di altre città, pur abitando a Roma: è la città più bella del mondo, se avesse il mare e se non ci fossero i parigini, forse, la nostra città ideale ma… la perfezione non esiste, giusto?