Parigi val bene un week end
Siamo partiti da Bergamo puntualmente alle ore 8,30 di venerdì, con un volo Ryanair acquistato a febbraio (€ 40). Giunti all’aeroporto di Beauvais prendiamo subito la navetta (€ 13 a tratta) e in un’oretta circa arriviamo a Port Maillot. Acquistiamo la Paris Visit Pass valida 2 giorni (€ 14) che ci permetterà di utilizzare tutti i mezzi di trasporto cittadini illimitatamente (ed in effetti è stata super-sfruttata).
Ci dirigiamo subito verso l’hotel per lasciare gli zaini (Hotel Le Villiers ** € 70 la camera) e siamo pronti per partire.
La prima tappa è Montmartre. Il tempo è bello, e sotto i 30° di mezzogiorno fare la lunga scalinata è interminabile. Visitiamo il Sacre Coeur, e poi ci perdiamo fra le viette piene di artisti e di gente. Ci fermiamo ad una boulangerie dove acquistiamo delle ottime baguette che mangiamo su delle panchine di fronte le vigna di Montmartre. Scendiamo poi a piedi, tra le caratteristiche viuzze e scalette, fino al Moulin Rouge e a place Blanche, percorriamo rue Pigalle tra gli innumerevoli locali a luci rosse.
Ripartiamo alla volta del Marais, scendiamo dalla metro a Le Halles, usciamo dal moderno centro commerciale e ci troviamo nella bella piazza di St.Eustache dove visitiamo l’omonima chiesa. Ci incamminiamo poi verso il Centre G.Pompidou affollato di ogni genere di artisti, ammiriamo la bella fontana coloratissima nella piazza Igor Stravinsky ed arriviamo fino a Place des Vosges. L’elegante piazza alberata, chiusa su tutti i lati da palazzi identici, è gremita all’inverosimile di ragazzi seduti nel parco, bimbi che giocano, donne e uomini di ogni razza ed età. Giungiamo fino a Place de la Bastille. Sempre camminando ritorniamo verso l’Hotel del Ville, dove stanno inaugurando una originalissima mostra botanica, perdendoci fra queste spettacolari aiuole fiorite. Attraversiamo la Senna ed approdiamo su l’Ile de la Citè, dove visitiamo l’immensa Cattedrale di Notre Dame. Anche qui la piazza è affollata di gente ed artisti di strada. Riattraversiamo la Senna e ci troviamo sulla Rive Gauche, nel Quartiere Latino. Il cielo, che per tutto il giorno è stato limpido, comincia a farsi un poco scuro (sono circa le 17,30); decidiamo di prendere la metro ed andare al Musee du Louvre (il venerdì è aperto fino alle ore 22,00 e l’ingresso dopo le 18,00 è ridotto a € 6,00). Ci mettiamo in coda all’ingresso principale, quello della Piramide, e riusciamo ad entrare giusto in tempo per evitare un fortissimo temporale. Il Louvre necessiterebbe di una visita di almeno una settimana: noi ci limitiamo ad ammirare le opere più famose e la galleria riservata ai pittori e scultori italiani. E’ ormai quasi ora di cena, e vista la quantità di localini presenti (soprattutto greci ed etnici), decidiamo di ritornare al Quartiere Latino, dove i ristoratori escono fin in strada per illustrarti i loro menù, facendo a gara per accaparrarsi i clienti. Dopo il terzo tentativo di resistenza cediamo alle insistenze di un ristorantino con “menù tipico francese” (così ci viene detto): scopriremo poi che il titolare si chiama Gino ed è italiano (menù abbondante a € 15,00, una bottiglia di vino – la più economica – a € 16,00).
Per concludere bene questa intensa giornata, manca solo un tassello: prendiamo la metro ed arriviamo ai piedi della Tour Eiffel illuminata. Vedere la Torre è uno spettacolo indescrivibile, sia di giorno che di notte. Ci incamminiamo pian piano verso il Trocadero dove già una folla armata di macchine fotografiche è assiepata sulla terrazza in attesa che si accendano le bianche luci ad intermittenza della torre (lo spettacolo si ripete con il buio i primi 10 minuti di ogni ora). In effetti lo spettacolo è indescrivibile.
Più che ripagati dalla nostra giornata, stanchi, facciamo ritorno all’hotel.
…Che bello svegliarsi a Parigi! Il cielo è un po’ grigio ed è più fresco, ma tanto meglio girare con 20 gradi piuttosto che con 30 come ieri. Subito pronti per riprendere la nostra visita, appena fuori dall’hotel ci concediamo dei freschissimi e …Burrosissimi… croissant. Ritorniamo subito al Trocadero che avevamo lasciato la sera prima, arriviamo sotto la maestosa Tour Eiffel dove la coda di persone in attesa di salire (sono appena le 9,00) è indescrivibile. Decisa ad accontentare papà e di rimanere più “sul suolo” che “nel sottosuolo” abbandoniamo la metro, attraversiamo tutto il Champ de Mars, chiuso sul fondo dalla Scuola Militare, e decidiamo di arrivare, sempre a piedi, fino a Les Invalides. Anche questa costruzione (ex ospedale per gli invalidi di guerra, ora più che altro ricovero) è imponente e bellissima, sopra tutto spicca la cupola dorata del Dom. Attraversiamo il cortile e ci troviamo all’ingresso principale dal quale si domina la immensa Esplanade des Invalides, che percorriamo tutta fino ad attraversare l’altrettanto maestoso ponte Alexandre. A questo punto decidiamo di prendere un bus per andare all’Ile de la Citè, scendiamo davanti al bellissimo Pont Neuf e dopo esserci soffermati giusto il tempo di qualche foto, ci dirigiamo verso la Sainte Chapelle: una volta giunti sul posto troviamo anche qui una lunghissima coda di persone in attesa di entrare. A malincuore rinunciamo, ci dirigiamo verso la Congiergerie per poi riprendere la metro per andare a Place du Carrousel: ci immergiamo nei Jardin des Tuileries che percorriamo tutti a piedi fino a Place de la Concorde. Da qui ci spostiamo fino a raggiungere il maestoso Theatre de l’Operà, entrando nel dorato foyer. Una ulteriore deviazione per Rue St.Honorè, ricca di lussuosissimi negozi, ci porta fino a Place Vendome ed al famosissimo Hotel Ritz. Torniamo sugli Champs Elysee gremiti all’inverosimile (è perfino difficile trovare un tavolino per mangiare) e quindi all’Arc de Triomphe. L’orario della partenza del bus da Porte Maillot si avvicina, facciamo due conti, e… si, dovremmo riuscire ad arrivare fino a La Dèfense. Al volo prendiamo la metro: sbucare da sotto terra ai piedi de Le Grande Arche in marmo bianco (per intenderci, è altro il doppio dell’Arc de Triomphe e come volume potrebbe contenere al suo interno la cattedrale di Notre Dame) ci lascia senza parole. Il quartiere iper-moderno è fantastico, sembra strano che, a poche centinaia di metri, ci possa essere un mondo dove si è vissuta la Storia. Ci concediamo la salita in ascensore alla sommità del Grande Arco (€ 9,00 l’ingresso… un pò esagerato, visto che un solo lato – quello che spazia sugli Champs Elysee – è accessibile al pubblico).
Ci resta solo il tempo di tornare all’hotel per riprendere i nostri zainetti, quindi il bus da Port Maillot fino all’aeroporto di Beauvais e poi a Bergamo, dove atterriamo in anticipo rispetto all’orario previsto.
Au revoir, Paris!