Parigi… una storia di scarpe, passerotti e dottori

Visitare la capitale francese con un budget ridotto... e godersela
Scritto da: lusie
parigi... una storia di scarpe, passerotti e dottori
Partenza il: 24/04/2012
Ritorno il: 29/04/2012
Viaggiatori: 4
Spesa: 500 €
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“Il mio sogno è visitare Parigi, ho bisogno di staccare la spina dopo la laurea specialistica, vorrei visitarla di nuovo e dare una chance ad una città che non mi piacque”… “Dopo 10 anni di assenza mi piace vedere i cambiamenti che l’hanno coinvolta”. Due coppie (quattro amici), ognuno con una motivazione diversa, decidiamo finalmente di visitare la ville lumiere. Biglietti Easyjet acquistati a Natale (regalarsi un viaggio è sempre bello) a poco meno di 100 euro a persona per il grande ponte del 25 Aprile.

1 giorno

Partiamo da Napoli di buon mattino, parcheggiamo l’auto al Fco Parking di Fiumicino (33 euro tutto il periodo di sosta) e un addetto ci accompagna al terminal 2 dal quale partiamo. Il viaggio è tranquillissimo e a mezzogiorno eccoci ad Orly. Per raggiungere il centro preferiamo prendere l’Orlyval, un trenino che in 8 minuti ci conduce alla stazione Antony della Rer dalla quale poi raggiungere la città. 10,90euro per raggiungere il centro più 1,70 per il biglietto della metro cittadina. La nostra ricerca nell’infinita offerta di alloggio che offre la città di Parigi ci ha portati a preferire la soluzione residence, per potere eventualmente cucinare qualche pasto e quindi risparmiare sul budget. La scelta è caduta sull’apparthotel Citea, della Adagio, aderente alla catena Accor, nella vicina cittadina di Charenton le pont. 35 euro a persona per notte ci è sembrata una cifra ragionevole. I portieri ci accolgono con un problema: i nostri appartamenti non sono per due ma per quattro e non ci sarà un sovraprezzo… Felici di avere riscontrato questo problema prendiamo possesso dei nostri ampi bilocali (e a Parigi è una condizione abbastanza inconsueta) dotati di ogni confort. Scopriamo che il problema che i due sorridenti concierge avevano è probabilmente il puzzo accessorio che ogni appartamento proponeva: Mari e Ago erano allietati dal parfum de fum de cigarette, noi dal delicato eau de fogne! Ma siamo a Parigi suvvia, basta aprire una finestra e le essenze impreviste si affievoliscono! Scendiamo contenti di ammirare la città tanto bramata. Dopo calcoli degni di un consesso di ingegneri nucleari decidiamo di non acquistare il Paris Visit per usare la metro (ci sarebbe costato 31euro per 5 giorni) ma di prendere carnet di 10 biglietti (12euro), scelta che ad una valutazione consuntiva del viaggio è stata molto azzeccata. Ci rechiamo all’arc de trionphe: siamo in piena campagna presidenziale e c’è una manifestazione sotto il monumento che lo rende anche più interessante da visitare. Preferiamo non salirci e dedicare il pomeriggio agli Champs Elysee: passeggiamo amabilmente, mangiamo una prima crepe in un chioschetto, viriamo verso l’Eliseo dove fortunosamente incorriamo in un Sarkozy impegnato nel farsi rieleggere, facciamo un passaggio in rue saint honore, al buddha bar e ci ritroviamo in place de la concorde. Foto di rito e nonostante un vento che sembra sollevarci come i protagonisti di un musical per ragazzi, arriviamo all’Hotel des invalid e ai piedi della torre Eiffel. Anche in questo caso decidiamo di rimanere ai piedi del monumento per evitare una fila che sfiora le 4 ore. Ceniamo al cafè le Dome dove per 18,00euro scegliamo un menu con spezzatino, patatine, insalata e dolce pere e cioccolato. Le bibite sono a parte: 1 bottiglia piccola di acqua 6 euro. Il menu propone una simpatica sorpresa che non è elencata ma è inclusa nel prezzo: lo streptococco!

2 giorno

Ci svegliamo tutti con una strepitosa gastroenterite. L’ingrediente segreto del le Dome si è rivelato in tutta la sua energia e due bagni stentano ad essere sufficienti. Fortunatamente la nostra borsetta medica comprendeva Bactrim, Imodium ed affini e dunque abbiamo potuto iniziare una profilassi durata ben tre giorni. Acquistiamo al supermercato riso, limone, pollo, baguette, camomilla che costituiranno la nostra alimentazione per questa giornata completamente dedicata alla riorganizzazione dei nostri sistemi digestivi.

3 giorno

Nella speranza di non dovere correre maledicendo quelli del le Dome, pian pianino ci avviamo verso l’ile de la citè. Giro classicissimo tra pont neuf, l’imperdibile Sainte Chapelle (9 euro benedetti), il mercato dei fiori, la cattedrale di Notre Dame. Ci fermiamo a pranzare presso una boulangerie, patisserie al 2 di rue d’arcole che propone baguette ai semi di sesamo e papavero dai ripieni più vari: freschissime, deliziose ed economiche ( 6 euro). Attraversiamo il ponte e puntiamo al Centre George Pompidou, visitiamo il quartiere, facciamo una capatina al forum des Halles dove acquistiamo una nuova confezione di Bactrim che ci auguriamo prima o poi servirà anche ai gestori di quel posto che ormai tutti conosciamo.(Qui verrà pronunciata la celeberrima frase “Oui, Je suis un doctor” che a molti non dirà nulla ma che rimarrà impressa nella hall of fame del nostro gruppo). Un pò preoccupati dal significativo numero di ragazzini che guardavano insistentemente borse, macchine fotografiche e telefoni ci dirigiamo verso il Marais. Godiamo dell’ininterrotta serie di palazzi meravigliosi come l’archivio nazionale e di localini deliziosi che ci conducono verso la zona ebraica del quartiere. Sembra che Chez Marianne sia il più quotato per la gran folla in attesa cosi come un venditore d’asporto di felafel: i due locali si trovano tra rue Hospitalieres St Gervais e rue de rosieres. Passeggiando ci troviamo a Place des Vosges, dove ci stravacchiamo su una panchina per un riposo più che meritato ascoltando il suono di un’arpa che animava i portici della piazza sulla quale insiste anche la casa dove visse Victor Hugo. Volendo recuperare la giornata persa ci rimettiamo in cammino percorrendo rue de Rivoli, la strada delle grandi griffe dove Mari comincia ad esprimere il bisogno di cambiare scarpe poichè gli stivali che indossa pare abbiamo il limite dei 4km oltre i quali cominciano ad essere uno strumento da esporre in un museo di torture medievali. La nostra visita parigina ha quindi un secondo obbiettivo: trovare un paio di chaussures belle, comode e non molto costose…. Fedeli a questa nostra missione scartiamo subito una gelateria italiana che proponeva sfogliatelle ( per noi di Napoli sarebbe stato troppo gustarle lì) e ci accomodiamo in un bistrot a sorseggiare the…. (eh si, quell’insalata ai piedi della torre eiffel è ancora il nostro incubo). Trascorso un pò di tempo a fare i parigini (ossia ad ammirare le stravaganti persone che animano la strada) decidiamo di puntare verso i magazzini lafayette senza però avere prima fatto due passi a Montmartre! Questa infinita giornata di walking (alla fine pensiamo di avere superato i 7km) ci porterà a scansare una folla di venditori di sigarette di contrabbando e droghe più o meno leggere fuori la metro di Pigalle, ad inventare una testuggine come quella delle antiche legioni romane ma fatta di ombrelli per non bagnarci salendo la celebre Butte, a visitare il Sacro cuore, la piazzetta, i pittori per turisti, i mulini di Midnight in Paris, a capire che i magazzini lafayette non sono tanto abbordabili per comprare un paio di scarpe sopra i 4 km e infine ad ammirare, distrutti, l’opera Garnier. La serata termina con una cena a casa a base di carne e riso al limone presso le nostre abitazioni.

4 giorno

Ci proponiamo di fare 3 cose: visitare il Louvre, dimenticare le Dome e comprare le scarpe. Spediti ci avviamo a condurre in porto il primo dei nostri obiettivi. Come ogni turista intelligente ci diciamo che il Louvre è troppo grande per essere visitato tutto e quindi meglio visitarlo per sezioni, magari centrando la nostra attenzione sulle maggiori opere. Prendiamo l’audioguida ( che sconsiglio a tutti coloro abbiano più di 12 anni essendo una mediamente incomprensibile nintendo in 3d) e proviamo a fare quel che ci siamo proposti con il risultato di perderci completamente di vista, percorrere un illimitato numero di scale, sale, percorsi e gli ormai consueti chilometri. Mi permetto di consigliare una sosta per ammirare con attenzione lo sguardo magnetico della donna del “Ritratto di dama” di Leonardo. Pranziamo al self service del Louvre (13,50 hamburger, patatine, salse varie, insalata e dolce) e dopo avere ancora visitato l’ala degli artisti italiani usciamo in direzione grandi Boulevards. Visitiamo le gallerie Vivienne e Colbert, in stile liberty e con negozietti molto attraenti, giriamo intorno alla biblioteca di Francia e visto il diluvio che purtroppo tormenta questa nostra esperienza parigina decidiamo di farci rapinare da Starbucks in cambio di un posto caldo, dei bagni ed un wifi funzionante. Terminata la sosta puntiamo su Place Vendome, guardando le vetrine impariamo e inorridiamo al pensiero che esistano orologi da 45000 euro e che i diamanti che abbiamo visto estrarre in Angola in condizioni disumane qui vengano venduti dalla De Beers a prezzi esorbitanti. Continuiamo la nostra passeggiata verso la chiesa de La Madeleine, imponente ma non tra le più belle. E’ simpatica invece la piazza che la circonda perchè piena di negozi di alimentari stravaganti. Ma è proprio ora di completare il nostro obiettivo primario: prendiamo la metro e torniamo al Forum des Halles dove l’analisi di mercato ha individuato il prodotto migliore. Alle 19.00 le scarpe sono finalmente in nostro possesso! Felici e rilassati per avere portato a termine il nostro programma, decidiamo di concederci una scappata alla Bastiglia, dove c’è la celebre creperie Bretonne. Attorno alla piazza dove sorgeva il forte abbattuto durante la rivoluzione (tutte le volte che si torna a Parigi c’è sempre qualcuno che si chiede dove sia), c’è una bella e variopinta serie di localini. La creperie bretonne, è in rue de Charonne. Meglio prenotare altrimenti farete come noi e dovrete attendere più di un’ora. A dire il vero non è stato un grande sacrificio poichè abbiamo deciso di passare quel tempo al Ben’s cafè, un locale amabilissimo, con happyhour dalle 18 alle 21 e musica dal vivo di gran qualità. Alla creperie, 4 crepes prosciutto di paese e gruviera, sidro di cornovaglia, crepes alla nutella o flambate al grand marnier ci sono venute a costare circa 60 euro.

5 giorno

Giornata dedicata alla rive gauche. La mattina facciamo una bella fila per entrare al museo d’orsay. Inganniamo l’attesa facendo colazione con croissant e pain aux chocolat. Gli impressionisti sono probabilmente tra le correnti pittoriche più fruibili per noi che non siamo grandissimi esperti d’arte, Van Gogh è un’icona dei nostri tempi, L’origine del mondo uno dei quadri più discussi. Il museo si visita davvero con piacere ed anche la stessa sua struttura merita un occhio di riguardo. Decidiamo di non pranzare al museo ma di incamminarci verso Saint Germaine des pres. Purtroppo piove e non riusciamo ad apprezzare come vorremmo il quartiere; alle 15 ci rifugiamo nella croissanterie sul boulevard che propone un menù a 8,80euro, un prezzo strepitoso per Parigi. La baguette è deliziosa, inoltre il menu oltre alla bibita propone anche un dolce anch’esso davvero buono. La croissanterie è però allietata da passerotti che svolazzano nel locale mangiando briciole, producendo escrementi e pizzicando anche prodotti ancora non venduti. Lasciamo il locale un pò amareggiati e puntiamo al quartiere latino. La pioggia è sempre più forte a dispetto delle previsioni ed è quasi impossibile camminare in strada. Ci rintaniamo di nuovo da starbucks dove mari&mari prendono un frappuccino ignorando che fosse in pratica granita al caffè che con questo tempo non è proprio il massimo. Al termine dell’ennesimo scroscio ci separiamo: Mari e Ago vanno per shopping, io e Mari puntiamo al Pantheon. L’edificio neo classico è imponente ma è chiuso (sono le 18), visitiamo pero la chiesa di S.Etienne davvero bella e poi ci perdiamo tra i vicoli del quartiere latino, ammirando scorci dei tetti, dell’ile de la cite, localini nascosti e intriganti, la chiesa di Sant Severin. La sera decidiamo di ritornare al quartiere latino per cenare da L’Etoile de Berger, un locale savoiardo che propone fonduta. Alle 23 purtroppo i gestori greci ci informano che è tutto finito fuorchè la fonduta. Decidiamo comunque di prenderla, accompagnata da Bordeaux (18 euro la bottiglia) e terminiamo il pasto con delle creme brulee. Il tutto per 25euro a persona.

6 giorno

Mattinata del giorno di partenza. Ce ne andiamo in zona republique al mercatino des enfant rouge, un simpatico posto dove vengono proposte cucine di tutto il mondo, ben allestito e dall’atmosfera contagiosa. Decidiamo però di non rischiare visto il viaggio imminente. Rientriamo in albergo, recuperiamo i bagagli e in un’oretta siamo ad Orly.

Consuntivo della vacanza: città visitata in una buona parte, pioggia sin dentro le ossa, streptococco sconfitto e un paio di scarpe con limite superiore ai 4 km.



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