Parigi o Londra?
Quest’anno sono stato in vacanza in Francia, a Parigi naturalmente, ma ho avuto la possibilità di fare una gita di un giorno ai castelli della Loira ed un’altra a Mont Saint Michel.
Naturalmente sono stato anche a Disneyland Paris, come è stata ribattezzata dai francesi, ricordo che dieci anni fa nacque col nome di EuroDisney. In verità mi ha un po’ deluso, tutti me ne hanno parlato troppo bene e così è risultata al di sotto delle mie aspettative, credevo fosse più grande e che ci fosse un’atmosfera ancora più magica, ad esempio pensavo di trovare in giro più figuranti che dessero la possibilità ai bambini di avvicinarli. Detto questo, rimane comunque un bellissimo luna park curato nei dettagli e stupendo da vivere attraverso gli occhi dei bimbi.
L’anno scorso sono invece stato a Londra e quindi ho potuto fare il confronto immediato tra le due famose metropoli europee.
Parigi cerca di mantenere un fascino che forse ormai non ha più, rivisitando in chiave moderna i fasti della Belle Epoque, un po’ come una donna avanti con l’età che si tiene su con il trucco. E così per le vie si trovano gli artisti di strada che però sembrano messi a bella posta per i turisti, soprattutto quando si entra nei metrò, dove la colonna sonora è fatta per la maggior parte da Rom che distruggono su di una fisarmonica in rapida sequenza, O sole mio, Guatanamera, e canzoni popolari di mezza Europa; per fortuna che qua e là si trova qualcuno in grado di suonare qualcosa di originale in modo decente e vestito di abiti che fanno pensare ad un tenore di vita europeo.
Allo stesso modo in Place du Tertre, che solo 13 anni fa mi aveva colpito per il numero di artisti e la loro maestria, ora si trovano soprattutto i tavoli de La mer Chatarine e degli altri locali attigui che hanno lasciato posto ai pittori solo lungo il bordo della piazzetta. Spero questo dipenda dal fatto che 13 anni fa Place du Tertre l’avevo vista in inverno, mentre questa volta ci sono andato in estate, stagione favorevole a che i tavoli dei ristoranti vengano messi in esterno.
Inoltre i pittori sono divenuti per un buon 80% ritrattisti, mentre il restante 20% non fa altro che dipingere i soliti tre o quattro simboli stereotipati della Parigi che dal Sacro Cuore, ovviamente, non si vede; che fatica trovare qualcosa di bello e a prezzi accessibili! Inoltre Parigi mi è sembrata ben più sporca di Londra e meno sicura: sono arrivato sulla terrazza dell’Arco de La Defense quando un uomo aveva appena deciso di buttarsi giù, ho assistito ad un arresto in metropolitana, ho ricevuto una doccia al vino passando con il Bateau Mouche sotto un ponte, vicino l’Istituto del Mondo Arabo un altro “personaggio” ha pensato bene di esibirsi in uno show fatto di urla e sputi, ho “ammirato” nelle stazioni della metropolitana un numero elevatissimo di barboni che dormivano sul pavimento sudicio (e vi giuro è uno spettacolo davvero raccapricciante!). Un punto a favore di Parigi sta nel cibo, si mangia in modo discreto e si può trovare da mangiare qualsiasi cosa a qualsiasi ora, il che è impensabile a Londra.
Un altro punto a favore di Parigi sta nel fatto che si riesce ad evitare la monotematicità dei luoghi turistici che in Londra sono inesorabilmente legati ai fasti dell’impero. A Parigi la grandeur francese si consuma nei grandi scenari metropolitani che coinvolgono l’Arco di trionfo o l’Hotel des Invalide in ricordo di Napoleone, gli Champs Elisee legati allo shopping ed allo “struscio”, la Tour Eiffel legata al genio dell’omonimo costruttore ed a una esposizione che festeggiava una Francia moderna ed all’avanguardia, precorritrice dei tempi. Manca in verità nei luoghi una bellezza che lascia il turista ad un tempo stupefatto e compiaciuto (la Tour Eiffel, per dirne una, pur essendo di enorme pregio dal punto di vista ingegneristico è rassomigliante in modo imbarazzante ad un traliccio dell’alta tensione), ma la grandiosità degli spazi urbani e degli scenari monumentali è innegabile. In pratica, almeno per quel che mi riguarda, Parigi non è stata all’altezza della sua fama, mentre Londra lo è stata forse in virtù di minori aspettative, ma soprattutto in virtù di una diversità forse scomoda, nel senso che magari la rende più “fredda” di Parigi, meno accogliente, ma in ogni caso inconfondibile con il rosso dei suoi double decker, delle cabine telefoniche e con i suoi parchi cittadini che non diventano mai giardini all’italiana.
Ovviamente questi sono i giudizi di un turista, che non può giudicare una città non vivendola, ma quel che lo interessa è proprio ciò che la città gli può offrire nel breve periodo in cui vi soggiorna.
Un’ultima notazione, lo scorso anno sono stato anche a Stonehenge che mi ha deluso forse più di Disneyland Paris. Sarà stato non aver visto il sito all’alba e neanche al tramonto, sarà stato il fatto che risulta essere ben poca cosa rispetto ai Fori di Roma, a Pompei o ai resti di Olimpia in Grecia, ma non ne ho recepito la magia. Potrei dire che il sito sta alla sua leggenda come la prosa sta alla poesia.
Ad ogni modo viaggiare è bello e qualsiasi posto si visiti offre sempre qualcosa: c’è sempre qualcosa da scoprire e una nuova emozione da vivere.