Parigi mordi e fuggi

Salve a tutti. Anche io, visto che ho utilizzato molto i racconti di viaggio degli altri TPC, ho deciso di lasciare il mio modesto contributo. Mi chiamo Jonatha, abito in provincia di Firenze e sono andato a Parigi con la mia compagna Ilaria dal 15 al 18 Aprile. Faccio una piccola premessa: ogni esperienza e opinione raccontata è personale. Dico...
Scritto da: jonatha
parigi mordi e fuggi
Partenza il: 15/04/2007
Ritorno il: 18/04/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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Salve a tutti. Anche io, visto che ho utilizzato molto i racconti di viaggio degli altri TPC, ho deciso di lasciare il mio modesto contributo.

Mi chiamo Jonatha, abito in provincia di Firenze e sono andato a Parigi con la mia compagna Ilaria dal 15 al 18 Aprile.

Faccio una piccola premessa: ogni esperienza e opinione raccontata è personale. Dico questo perché quello che a me può sembrare bello, può essere brutto per un altro o viceversa. Prendete quindi, come ho fatto io, con le dovute precauzioni, tutti i giudizi categorici su qualsiasi cosa.

VOLO: abbiamo optato per un volo Ryanair da Bergamo per Beauvais (126€ in due A/R) preferendolo a uno Easyjet da Pisa per Orly soprattutto per gli orari favorevoli (partenza all’andata alle 8:30 e partenza al ritorno alle 22:30) visto i pochi giorni a disposizione. Dal punto di vista del costo è vero che con Ryanair, a fronte di un biglietto più economico, abbiamo dovuto mettere in conto il trasferimento fino a Bergamo (circa 80€ tra gasolio e autostrada), il parcheggio della macchina(48€ al coperto) e il trasferimento da Beauvais a Parigi e viceversa (13€ a tratta a persona), ma è altrettanto vero che con Easyjet saremmo partiti di sera tardi e quindi avremmo dovuto mettere in conto una notte in più. Capitolo a parte quello di Beauvais: è vero che è praticamente un capannone, che è a 70 km da Parigi e che forse gli autisti degli autobus di collegamento, in occasione del ritorno, partono prima del dovuto costringendo a usare il costosissimo taxi, ma è anche vero che, grazie al fatto che è un capannone, dieci minuti dopo l’atterraggio avevamo già il bagaglio (che vengono scaricati immediatamente) e i biglietti del bus per la città (la biglietteria è all’interno della sala dove si ritirano i bagagli). I 70 km vengono percorsi in poco più di un’ora e al ritorno basta avere l’accortezza di farsi trovare lì una mezz’ora prima del previsto. Noi siamo addirittura saliti su un bus destinato ai due voli precedenti il nostro. ALBERGO: soddisfatti da una precedente esperienza in Irlanda abbiamo optato per un Ibis perché, come anche qualcuno ha scritto nel Forum, eravamo convinti del fatto che una grande catena possa offrire uno standard qualitativo minimo (229€ tre notti esclusa colazione). Infatti non ci ha delusi: l’arredamento era assolutamente identico a quelli visti in Irlanda, unica differenza la stanza che era la metà (ma a Parigi sembra essere la norma).

Il nostro era a Montmartre: non è vicino al centro della città ma è a 50 metri dalla fermata della metropolitana (Linea 4). Lo abbiamo scelto anche grazie ai giudizi trovati su Venere e lo abbiamo prenotato sul sito diretto pagandolo poi sul posto.

MANGIARE: se vi dicono che mangiare e, soprattutto, bere a Parigi può essere costoso, vi hanno detto bene. Consigli per risparmiare sul mangiare possono essere: fast food (ci sono Mc e altri praticamente dovunque), baguette farcite a prezzi giusti nelle boulangerie e menu a prezzi fissi (i menu con i prezzi sono correttamente esposti fuori da tutti i locali). Per la cronaca noi abbiamo mangiato due volte presso ‘Leon de Bruxelles’ (ce ne sono una decina in città) specializzato in cozze. Non abbiamo avuto modo però di provare un ristorantino consigliatoci da una ragazza italiana che vive a Parigi da sei anni: ‘Le Relais de Venice’ in zona Porte Maillot. Pare sia specializzato in bistecca che servono con salsa al pepe.

Per quanto concerne l’acqua i prezzi sono pazzeschi quindi al ristorante vada per la caraffa gratuita mentre in giro compratela ai distributori della metro (1,5€ mezzo litro) oppure nei minimarket (tipo Monoprix, che sono in tutta la città) dove i prezzi sono simili a quelli dei nostri supermercati.

TRASPORTI: per quanto riguarda il viaggio Beauvais-Parigi-Beauvais ho detto tutto quanto dovevo dire. Per la città essendo arrivati di domenica, abbiamo optato per la Paris Visite (37,2€ per un uso infinito) zone 1-3 (tutta la città escluso quindi Versailles) per 3 giorni e Carnet da 10 biglietti (10,9€) l’ultimo giorno. Per Versailles abbiamo fatto i biglietti per la RER a parte (10,8€ entrambi A/R). Grazie alle mappe, che si trovano dovunque nella metro, anche un bambino saprebbe utilizzare le 14 linee trovando con facilità la (o le) linee da incrociare. In pochi minuti e con un cambio di linea (raramente capita di doverne fare due) sarete ovunque.

PROGRAMMA/CONSIGLI: adesso veniamo alla parte principale: come altre volte noi siamo partiti da casa avendo raccolto tante informazioni su Parigi su internet e su almeno tre guide diverse. Alla fine, una volta lì, abbiamo disatteso completamente il programma fatto perché Parigi è una città grande con tante (troppe) attrazioni per quattro soli giorni. Siamo partiti da Montmartre e ci siamo fatti prendere dall’emozione del momento movendoci secondo istinto e camminando tanto (veramente tanto). Il primo giorno, dopo Montmartre e le sue principali attrazioni, abbiamo percorso tutti gli Champs-Elysées fino all’Arco di Trionfo (che sembra sempre a due passi ma non si raggiunge mai) e passando per il Trocadero (dal quale si gode una fantastica vista della Torre Eiffel) abbiamo fatto il famoso giro in battello sulla Senna (9€ a testa veramente spesi bene).

Il secondo giorno abbiamo iniziato la nostra visita dall’Ile de la Cité spostandoci poi nel quartiere Latino e poi nella zona di Rue de Rivoli e al Centro Pompidou. Fatta sera avevamo previsto un salto veloce in hotel per poi andare, subito dopo cena, verso la Torre Eiffel ma la stanchezza ci ha presi e non siamo più usciti.

Il terzo giorno levataccia per trovarci alle nove davanti Versailles: visita degli appartamenti reali con comodissima audioguida e giro nei giardini. Nel primo pomeriggio siamo tornati in città per visitare la zona dell’Opera e poi, con il buio, la Torre Eiffel.

L’ultimo giorno, depositati i bagagli alla reception dell’hotel, siamo partiti per vedere le ultime cose in rapida sequenza: Louvre, rapida passeggiata in Rue de Rivoli per un po’ di shopping, Place de la Bastille (dove ormai solo il nome ne ricorda il ruolo nella storia), Marais (veramente bella Place du Tertre), Cimitero di Montmartre e Pigalle (deludente, almeno di giorno, il Moulin Rouge).

Gli unici consigli che mi sento di dare sono: 1. Scegliete con cura quello che volete vedere senza darvi limiti di tempo perché magari potrete rimanere qualche minuto in più sull’erba del prato di fronte al Sacro Cuore o a passeggiare sugli Champs-Elysées; 2. Se decidete di visitare attrazioni che hanno grande affluenza come: Louvre, Versailles o Torre Eiffel cercate di farlo in orari strani per evitare le grandi code. Noi siamo stati a Versailles e al Louvre alle nove di mattima in corrispondenza dell’apertura e non c’era quasi nessuno. Alla Torre siamo andati alle nove di sera e oltre a godere del panorama notturno (che è favoloso) abbiamo anche fatto pochissima fila (non più di una quindicina di minuti); RIEPILOGO COSTI: Volo 126 € ; Viaggio auto + parcheggio 130 € ; Beauvais-Parigi-Beauvais 52 € ; Albergo 229 € ; Mangiare e bere 170 € ; Ingressi vari 72 € ; Trasporti 62 € ; Souvenirs e compere 185 €.

GIUDIZIO FINALE: Parigi è una città bellissima, multietnica e, dal punto di vista dei trasporti, molto ben organizzata. Ma è anche una città, come già detto da altri, sporca. Per assurdo ho visto più volte, e sempre in strade centrali, rivoli di acqua che traboccava dalle fogne e che correvano lungo il bordo della strada. Per quanto riguarda i francesi e la lingua devo dire che quasi dovunque abbia dovuto tirare fuori i soldi ho trovato qualcuno che parlava inglese. Dico quasi perché non tutti nelle biglietterie della metro, nei ristoranti o in giro per Parigi parlano in inglese ma, dopotutto, in Italia è diverso? Personalmente sento di dovere esprimere una opinione sulla città paragonandola ai croissant: sono più volte passato davanti le vetrine delle pasticcerie sempre ricolme di questi e altri dolci dall’aspetto molto invitante e alla fine mi sono fatto tentare prendendone uno; incredibile: al di là dell’aspetto (e della fama, è quasi un simbolo nazionale) non aveva un sapore in particolare, né dolce né salato. Insomma, torneremo sicuramente a Parigi per vedere quello che non siamo riusciti a vedere, ma non molto presto.



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