Parigi in pillole
La capitale francese in versione natalizia è imperdibile e con il mio racconto scopriamo alcuni aspetti della Parigi nascosta
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Siamo tornati da uno splendido ponte dell’Immacolata trascorso in una Parigi vestita già con tutte le luci natalizie. In questo racconto non voglio annoiarvi con le solite descrizioni dei luoghi visitati perché è stato già scritto tutto sulla Ville Lumiere, bensì il mio racconto vuole essere un piccolo manuale d’uso di una città alle volte difficile da gestire. Abbiamo approfittato di una bella offerta di Easyjet che con poco meno di 150 € in due (compreso di n. 1 bagaglio) ci ha portato da Roma Fco a Paris Orly. Da qui con il trenino Orlyval e poi la Rer B ( € 10,80) siamo arrivati in 30 minuti a Gare du Nord dove abbiamo preso la metro che ci avrebbe portato in Hotel. Per l’hotel mia moglie non ha voluto sentire ragioni e complice alcune esperienze negative dei 3 stelle in Europa abbiamo preferito optare per un 4 stelle in zona Montmartre. L’hotel Carlton l’abbiamo acquistato tramite il sito Olohotel.com per la modica cifra di 300 € per tre notti (compresa una super/mega colazione che tutte le mattine ci allietava le giornate). Devo dire che questo hotel potrebbe essere considerato un buon 3 stelle italiano, pulito, insonorizzato ma nulla più; il personale è molto cortese e poi è impagabile la vista sul Sacre Coeur (da provare l’ebbrezza del Roof-Garden al nono piano dove è possibile vedere tutta Parigi e scattare foto meravigliose); non può mancare il collegamento wifi gratuito nella hall. Il nostro hotel si trova in una posizione davvero strategica con 3 linee metro che attraversano il quartiere che in meno di 20 minuti ti portano in pieno centro. Arrivati ad ora di pranzo ci siamo fiondati alla brasserie dietro l’angolo dove abbiamo gustato la nostra prima baguette farcita. Un po’ di spesa al Carrefur presente a due metri dall’hotel e poi pronti per iniziare il nostro tour parigino. Piccola premessa, dall’Italia abbiamo acquistato su internet i biglietti sia del Museo d’Orsay (€ 9.50) sia quelli per il Bateaux Mouches (€ 8.00) memori del fatto che 7 anni fa le file interminabile di queste 2 attrazioni ci fecero desistere dalla visita. Purtroppo, mio malgrado ho visto sfumato il vantaggio quando, arrivato agli ingressi di queste 2 attrazioni, mi sono reso conto che la crisi economica è arrivata anche in Francia e che praticamente c’era da attendere pochi minuti per gli ingressi, giusto il tempo della sicurezza al metal detector e si era pronti ad iniziare la visita. Devo dire che il museo d’Orsay merita assolutamente una visita, mentre per il giro in battello sulla Senna è un po’ troppo monotona ma ha comunque un aspetto molto romantico. Per muoverci a Parigi abbiamo acquistato 2 carnet di biglietti (12 € cad.) per la metro che ci hanno permesso di gestire i nostri spostamenti al meglio. Durante questa visita abbiamo apprezzato gli addobbi e le luci natalizie ovunque, dai monumenti ai negozi. Meraviglioso il Trocadero dove è stato installato un mercatino di natale ai piedi della Tour Eiffel che la sera luccica ed illumina il “villaggio natalizio”. Stand gastronomici di ogni parte d’Europa allietano le serate dei turisti (pochi) accorsi per ammirare lo spettacolo parigino. Profumi vari si mescolano per le vie di Parigi ma quelli più forti sono la cannella e il vin brulè che la fanno da padrone e per un attimo crediamo di essere in uno di quei mercatini tipici del Trentino. La Gallerie de la Fayette è tutto tempestata di luci, all’interno i francesi corrono frenetici alla ricerca degli ultimi regali. Bellissimo è l’albero di natale installato al centro del megastrore. Dopo aver fatto il nostro primo giro turistico, complice la pioggia, ci dirigiamo verso la zona di Saint Germaine de Pres dove visitiamo l’omonima chiesa per poi spostarci verso Saint Suplice per rivivere alcuni aspetti del “Il Codice da Vinci”. La fame incombe e grazie a qualche segnalazione di google.fr troviamo in zona il ristorante belga “Leon de Bruxelles” dove gustiamo un intero menù a base di moules (cozze) cucinate in mille modi per una spesa totale di 45 € in due (una raccomandazione per l’ordine dell’acqua, chiedere sempre l’eau en caraffe che è gratis altrimenti vi chiederanno non meno di 5 € per mezzo litro d’acqua). Il giorno seguente è caratterizzato, come detto in precedenza, dalla visita al museo e al Bateaux Mouche. Nel tardo pomeriggio dopo aver assaggiato la mitica crepes francese passeggiamo per i giardini di Tuilleries e senza accorgerci della distanza percorsa abbiamo attraversato il Louvre, Place de la Concorde e parte degli Champs Elisée fino ad arrivare al ponte de l’Alma. Ci ha colpito molto il mercatino di natale presente sui Campi Elisi che, oltre alle tipiche luminarie natalizie, ha riservato ai visitatori tutti stand con prodotti tipici natalizi che hanno reso la nostra passeggiata ancor più gradevole. Stanchissimi siamo rientrati in zona Montmartre per andare a provare la tipica bourgougne francese; a Pigalle abbiamo scelto uno dei ristoranti più famosi della zona, sto parlando de “Le Refuge des Fondus”, dove abbiamo gustato una buonissima carne accompagnata dalle salse tipiche francesi. Se andate in questo locale dimenticatevi il tavolo riservato o un bicchiere in cui bere quello che si è ordinato, qui tutto funziona “alla buona”, basti pensare che ci si siede su panche in compagnia di sconosciuti e si beve da un biberon (troppo forte), il costo è fisso e si aggira sui 20 € cad. La mattina successiva siamo andati a visitare Notre Dame e l’Ile de la Citè, quest’ultimo davvero un quartiere molto caratteristico e poco frequentato dal turismo di massa; botteghe particolari e persone “sui generis” animano le vie di questa zona parigina. Per pranzo abbiamo optato per una soluzione molto turistica, siamo andati al quartiere latino dove sono presenti un miliardo di ristorante con menu turistici, il più caratteristico ci è sembrato “L’Auberge de St. Saverin” dove abbiamo mangiato un menu tipico francese. Il pomeriggio è trascorso alla scoperta degli angoli più nascosti del quartiere universitario di Parigi. Per cena siamo andati vicino al nostro hotel in un local food chiamato “Bit Buger” (fermata Anvers) dove velocemente abbiamo mangiato un panino accompagnato da una montagna di patatine fritte. Siamo arrivati all’ultimo giorno della nostra breve ma intensa visita di Parigi, non può mancare il classico giro di Montmatre e del Sacre Coeur (stupendo); abbiamo provato anche la funicolare che in meno di 1 minuto ci ha portato fin su in cima da dove si ammira l’intere metropoli francese. A conclusione del nostro tour abbiamo visitato Pigalle e il famoso Moulin Rouge, mentre il nostro ultimo pranzo l’abbiamo fatto da “Buffalo Grill”, una catena di ristoranti presenti in tutta Parigi che propone per lo più menu di carne con rapporto qualità/prezzo davvero molto buona. Andiamo via da Parigi consapevoli del fatto di aver vissuto un ponte dell’immacolata all’insegna del Natale allo stato puro e spero presto di ritornare nella capitale francese magari con qualche grado atmosferico in più. Per ulteriori informazione potete contattarmi al mio indirizzo e-mail.