Parigi e Disneyland in famiglia
Primo giorno. partenza ed arrivo a Parigi. Volo EasyJet per Parigi-orly prenotato con largo anticipo e soggiorno presso hotel f1 “porte de chatillon” situato nella parte sud della città, zona tranquilla anche di sera – aspetto da considerare assolutamente se si viaggia con la famiglia – e ben servita da trasporti, supermercati, panifici e ristoranti. la struttura è ottimamente collegata al centro città dalla metropolitana (distante 10 minuti a piedi dall’hotel) ed è una sorta di mix tra un albergo e un ostello per la gioventù “formato famiglia”. dopo avere soggiornato posso dire che sicuramente ha alcuni punti di forza: innanzitutto il prezzo (difficilmente troverete cose migliori e più economiche a così breve distanza dal centro della città), le stanze (grandi e pulitissime) e la tranquillità. in compenso l’arredamento è davvero essenziale (non vi sono armadi ad esempio), il bagno è veramente piccolo e la colazione – a pagamento – decisamente “base”.
Per quanto riguarda gli spostamenti occorre considerare che Parigi è una metropoli molto estesa, quindi per visitarla è indispensabile spostarsi mediante gli efficienti mezzi di trasporto. Secondo me la soluzione migliore è rappresentata dalla metro, che raggiunge praticamente ogni angolo della città in maniera rapida ed economica. Si può optare per l’abbonamento giornaliero (costo variabile a seconda delle zone che copre) oppure dei comodi carnet 10 corse (i bambini fino a 12 anni pagano metà prezzo), che a mio avviso rappresentano la soluzione migliore.
Per i viaggi da/per l’aeroporto e per raggiungere Disneyland abbiamo usufruito del servizio taxi della “Olympic car service”, di don, simpatico e disponibile signore originario dello Sri Lanka. Io ero già stato nella capitale transalpina nel 2004 e devo dire che Parigi è, a mio modesto avviso, una delle città più belle al mondo, in quanto rappresenta una meta ideale per ogni tipo di viaggiatore grazie alla sua atmosfera fantastica, ad una meravigliosa architettura, una ottima cucina e tante attrazioni culturali e ricreative. Tanta offerta ovviamente non può essere gustata appieno con pochi giorni di viaggio per cui, almeno che non disponete di molti giorni (e di un sostanzioso budget) dovrete per forza escludere delle attrazioni dalla vostra visita.
La nostra inizia dall’Ile de la cité dove ci accoglie un tempo decisamente uggioso ma che nulla toglie alla bellezza della capitale francese. Qui si trova la cattedrale di Nôtre-Dame, il cui tetto è stato devastato dall’incendio del 15 aprile 2019 e a causa del quale la visita all’edificio non è consentita fino alla conclusione dei lavori. Io avevo auto la fortuna di ammirarla nel mio precedente viaggio e devo dire che vederla in questo stato mi ha messo un po’ di tristezza. A questo si è aggiunta una “simpaticissima” signora francese che si è appiccicata tutto il tempo mentre tentavamo di fare comunque una foto ricordo nel piccolo spiraglio da cui si può ancora ammirare la facciata. Quando le abbiamo chiesto cortesemente di scansarsi ha cominciato ad inveire contro gli italiani… evidentemente il rigore di grosso a Berlino 2006 stenta a farsi digerire da queste parti… a parte gli scherzi e le gioie calcistiche (d’altronde i francesi hanno trionfato a mosca la scorsa estate) Parigi è così bella che il buonumore torna subito, anche perché nel frattempo ha smesso di piovere. Partiamo così lungo la rive gauche della Senna, dove costeggiando il Louvre, il museo d’Orsay e numerosissimi stupendi palazzi attraversiamo il cuore di Parigi fino a raggiungere una delle piazze più belle della città, la place de la Concorde, al cui centro si trovano l’obelisco proveniente da Luxor e le due meravigliose fontane in stile moresco (dei mari e dei fiumi). Da qui, dopo una sosta per le immancabili foto, abbiamo proseguito risalendo gli Champs elysees, probabilmente la via dello shopping più conosciuta di Parigi, ovviamente molto affollata di turisti e di locali come ogni sabato pomeriggio, fino a raggiungere l’arco di trionfo.
Giusto in tempo per l’accensione serale, arriviamo sotto il simbolo della città e della Francia: la torre Eiffel, eretta nel 1889 in occasione dell’esposizione universale, diventata una delle attrazioni più popolari e visitate al mondo (e pensare che all’epoca della sua costruzione fu aspramente criticata). È inutile dire che un viaggio a Parigi non può prescindere da una salita qui. Noi avevamo già fatto questa esperienza e, per oggi, ci “accontentiamo” di fare tantissime foto approfittando della suggestione dell’illuminazione e del tramonto. la giornata volge al termine, ormai è ora di cena e cosi decidiamo di fermarci in un posto vicino al nostro hotel. Grazie alle recensioni decidiamo di provare la cucina indiana (mai fatto prima) e rotti gli indugi ci accomodiamo al ristorante chez vendan. abbiamo mangiato cibi di buona qualità e gusto anche se devo dire che i piatti alla fine sono, a mio personalissimo parere, veramente troppo carichi di spezie, ma per una volta è stata una esperienza piacevole.
Secondo giorno. Oggi è domenica ci svegliamo di nuovo con la pioggia e la giornata non può quindi che iniziare con una visita a quello che è forse il museo più famoso al mondo: il Louvre. Diciamo che non siamo i soli ad avere avuto questa idea quindi c’era un certo affollamento ma l’organizzazione e la grandezza (direi maestosità) di questa struttura hanno reso il tutto molto piacevole. Non starò qui ad elencarvi la bellezza o la storia delle opere esposte, per quello ci sono libri e guide più dettagliate e sicuramente competenti, voglio solo dire che il Louvre è cosi bello – anche solo come struttura – e così ricco di opere d’arte, da soddisfare qualunque palato. Dalla sezione egizia passando per quella della Mesopotamia, fino a quella greca, romana, islamica, pacifica per proseguire con le migliaia di pitture e statue… beh potremmo stare settimane qui dentro e non annoiarci mai. Personalmente trovo imperdibili il codice di Hammurabi, la Nike di samotracia, la venere di Milo, Amore e Psiche di Canova, i sarcofaghi della sezione egizia, la testa dell’isola di Pasqua oltre ovviamente alla “rockstar” del museo… la mona lisa di Leonardo, per tutti semplicemente la Gioconda.
Il tempo si è aperto e così abbiamo proseguito la nostra giornata passeggiando per Parigi fino all’opera, per poi proseguire verso Chatelet e scoprire il Marais, il quartiere ebraico, uno dei più caratteristici della città. Costeggiamo il centro d’arte George Pompidou, ci fermiamo in uno dei numerosissimi street food (qui c’è solo l’imbarazzo della scelta) fino a raggiungere una delle piazze più belle della città, Place des vosges, con i suoi edifici tutti in mattoncini rossi, il parco al centro ed i bellissimi portici dove intellettuali come Victor Hugo erano soliti trascorrere le loro giornate. per cena, non lontano da Notre dame, ci fermiamo a la Chaumiere en l’ile tipico ristorantino con menù turistico dove si mangia decisamente bene ed il conto, anche in considerazione del contesto, è decisamente ottimo.
Terzo giorno. Oggi la mattinata doveva essere dedicata al museo d’Orsay ed ai suoi capolavori dell’impressionismo ma, purtroppo, solo domenica pomeriggio mi sono accorto che il lunedì il museo è chiuso e quindi, con grande rammarico, abbiamo dovuto rimandare la nostra visita alla prossima vacanza a Parigi. Così ci siamo diretti subito a Montmartre, sicuramente il quartiere più caratteristico della città, su cui svetta l’inconfondibile cattedrale del Sacre Coeur. Dopo una visita alla chiesa ci siamo lasciati rapire dall’atmosfera, davvero unica, di questo quartiere in cui pittori, artisti e turisti si mescolano in un dedalo di stradine leggermente in pendenza in cui si respira veramente un’aria magica. Che vogliate portare a casa uno dei ritratti o dipinti degli artisti (alcuni davvero bravi) che popolano questa zona o semplicemente comprare dei souvenir in uno dei tanti negozietti, non perdete per nessuna ragione una visita a questo quartiere. Dopo pranzo siamo scesi verso Pigalle – il quartiere a luci rosse invero molto tranquillo di giorno – con le immancabili foto al celebre Moulin rouge, e da qui abbiamo ripreso la metro per andare a visitare un altro dei quartieri più caratteristici della città: il quartiere latino, che si sviluppa attorno alla celebre università della sorbona. Dopo una pausa caffè in uno dei tanti locali della zona, giusto in tempo per il tramonto siamo di nuovo alla torre Eiffel, dove acquistiamo il biglietto per salire fino all’ultimo piano in ascensore (vi sono varie combinazioni a partire dalla salita al solo primo piano a piedi fino alla salita completa in ascensore). Dopo l’inevitabile fila riusciamo a “conquistare” la vetta della torre quasi in concomitanza con l’accensione serale ed il tramonto… lo spettacolo è unico e vale interamente il prezzo del biglietto (due adulti e due bambini circa 63 euro). Ci godiamo il panorama a lungo cercando di individuare i vari monumenti, esperienza molto divertente anche per i piccoli, e piano piano riscendiamo a terra veramente soddisfatti.
Quarto giorno. Oggi visita a Disneyland Paris, che si trova a marne-la vallee, un comune a 40 km dalla capitale dove fino a prima del parco non vi era praticamente nulla. Alcune premesse doverose: l’ingresso al parco, specialmente in alta stagione, è decisamente salato (oltre 320 euro per la famiglia di 4 persone), ci sono file ovunque (anche per mangiare) e molte giostre non sono più divertenti di quelle che potrete trovare a Gardaland o a Mirabilandia. Però bisogna anche dire che le attrazioni sono spesso scenografiche e la presenza dei personaggi Disney, che inevitabilmente hanno accompagnato l’infanzia di tutti, rendono questo luogo decisamente magico e quindi un viaggio a Parigi con bambini, non può prescindere da una visita a questo parco, ed un giro sulle attrazioni tipo pirati dei caraibi, Star wars o Indiana Jones. imperdibile lo spettacolo finale con i fuochi di artificio.
Alcune attrazioni come Versailles, museo d’Orsay e centro George Pompidou saranno lo scopo della prossima visita alla Ville Lumière, che ha sempre il suo fascino unico e che non può mancare nell’agenda di ogni tipo di viaggiatore.
Spero di essere stato utile e se andate… buone vacanze!