Parigi col passeggino di e bimbo al seguito
Il volo da Roma è atterrato in orario, ma poi per la riconsegna bagagli abbiamo atteso molto, mi sembrava di essere a casa… Come non bastasse ci hanno perso pure il passeggino e qui essendo a Parigi invece mi hanno dato un passeggino sostitutivo.
Nei sei giorni trascorsi a Parigi abbiamo usato sempre la metropolitana per gli spostamenti, avendo una rete molto estesa consente di raggiungere tutti i luoghi di interesse. L’aspetto negativo della metropolitana sono le scale, tutte d fare a piedi con il passeggino e Mattia sopra, le scale mobili sono quasi inesistenti, ci sono tutti saliscendi, un vero stress. E poi il caldo, non hanno pensato di dotarle di condizionatore evidentemente, ma a luglio li sotto si muore… Non ho mai sentito così caldo in metropolitana, eppure vivo a Roma e uso la metro tutti i giorni. A Parigi abbiamo girovagato per i quartieri e per molti dei principali luoghi da vedere. Molto caratteristica la salita fino alla chiesa del sacro cuore a montmartre, ma che fatica per spingere il passeggino! Le vie che salgono sono molto caratteristiche, con angoli e piazze per gli artisti belle frequentate da orde di turisti, venditori di acqua e souvenir. Due paroline sull’acqua in bottiglia che costa più del Barolo. Mediamente 6€ al litro nei bar e distributori automatici e 10€ al litro se la ordini al ristorante. Noi dopo iniziali fregature abbiamo chiesta l’acqua di Parigi in caraffa che sarebbe acqua del rubinetto, indistinguibile dalla evian e per dissetarci durante il cammino sosta nei market o attingimento dalle rare fontane pubbliche.
Il louvre, Una bolgia dantesca. Ecco il museo per eccellenza, in cui abbiamo girovagato per una mezza giornata, abbiamo saltato a pie pari la parte dedicata a Roma naturalmente, e ci siamo fiondati sulla gioconda, sembrava di essere ad un concerto di Vasco Rossi, e laggiù in lontananza la star monna lisa. Museo Molto affollato in tutti i padiglioni tanto da far perdere la voglia di girare, comunque tappa imperdibile.
La torre Eiffel. Anche qui file su file per salire. Noi siamo andati verso sera quando la file era minore, ma poi causa affollamento ai piani superiori non siamo riusciti a salire in cima ma solo al secondo livello
Arco di trionfo. Fila accettabile salita con ascensore grazie al passeggino e botta di calore sul tetto. Si gode un bel panorama anche da quì.
Museo d’Orsey. Quello che mi è piaciuto di piú, tanta gente ma la visita e agevole. E bello vedere da vicino grandi capolavori visti o studiati sui libri di scuola.
La sera abbiamo cenato quasi sempre nei ristorantini di montmarte nei pressi dell’hotel. Ci sono ristoranti per tutti i gusti, tavoli minuscoli e scordatevi la sedia per il bebè. Ma non fanno figli a Parigi? O non escono per cena i parigini con prole?
Girovagando per la città ho molto apprezzato i tanti e ben tenuti parchi pubblici. Ci sono bellissimi giardini fioriti e curati in cui prendere una pausa al fresco e rilassarsi sulle panchine o su delle poltroncine in ferro che sono messe liberamente a disposizione dei frequentatori dei parchi. Immaginate lasciare delle poltroncine libere in una citta italiana, sparirebbero tutte in un baleno!