Pantelleria: oasi di benessere

L’isola ci ha letteralmente conquistato! Sicuramente non è adatta per chi cerca mondanità, ma per chi desidera ritemprarsi da mesi di lavoro e riossigenarsi dalla vita frenetica della città è il posto adatto. Il nostro volo partiva da Roma alle 9.50 del mattino per cui a Firenze la nostra sveglia è suonata alle 3.30 a.m. Ci Siamo messi al...
Scritto da: PSICOMAFALDA
pantelleria: oasi di benessere
Partenza il: 05/07/2008
Ritorno il: 12/07/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
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L’isola ci ha letteralmente conquistato! Sicuramente non è adatta per chi cerca mondanità, ma per chi desidera ritemprarsi da mesi di lavoro e riossigenarsi dalla vita frenetica della città è il posto adatto.

Il nostro volo partiva da Roma alle 9.50 del mattino per cui a Firenze la nostra sveglia è suonata alle 3.30 a.M. Ci Siamo messi al volante della nostra Grande Punto e, navigatore alla mano, ci siamo diretti a Fiumicino. Il viaggio è stato scorrevole e senza imprevisti. Dopo tre ore, compresa pausa caffè d’obbligo, abbiamo raggiunto il parcheggio. Avevamo prenotato il posto macchina tramite internet (spesa per una settimana 84.50 Euro), così facendo eravamo già dentro l’aeroporto e la nostra macchina è stata al fresco per una settimana.

Il volo Alitalia è partito con un ritardo di un’ora e mezzo, causa smarrimento di una ventina di bagagli (fortunatamente i nostri sono arrivati a destinazione ma per qualcuno non è andata così bene!!).

All’aeroporto di Pantelleria è possibile noleggiare macchina o motorini a disposizione ci sono pandine vecchie e nuove e motorini 125…Vi consiglio il motorino perché le strade sono strette e inoltre col motorino è possibile accedere a delle calette veramente suggestive senza scarpinare troppo nella polvere e sotto il sole. Importante gli orari degli autonoleggio sono particolari (8.30-9.30; 15.30 – 17.30; 18.30 – 19.30). Il nostro Dammuso era in zona Bukkaram. Se possibile scegliete questo tipo di sistemazione… alcuni dammusi sono veramente deliziosi, accoglienti, sorprendentemente freschi all’interno e soprattutto rispettosi dell’ambiente circostante. Sono disseminati in tutta l’isola. Alcuni veramente carini e con, immagino, una vista sul mare da togliere il fiato, potete trovarli tra Punta Spadillo e l’Arco dell’elefante.

Una volta rifocillati grazie alla signora Tina del negozietto di alimentari sotto il nostro Dammuso, abbiamo fatto un primo giro esplorativo nel paese di Pantelleria. All’Agenzia la signora e la ragazza ci danno molto gentilmente alcune informazioni. Sempre con loro prenotiamo il giro in barca per lunedì (costo 35 euro a persona) partenza alle 10.00 rientro previsto per le 17.00 con pranzo a bordo. Facciamo un altro giro e scopriamo un ufficio turistico dedicato al trekking che organizza gratuitamente gite per i sentieri dell’isola. Infine in piazza Cavour un giovane ragazzo di turno all’ufficio turistico vero e proprio, ci fornisce una piccola guida con piantina e ci indica i luoghi da visitare tassativamente.

Il secondo giorno ci siamo diretti al lago specchio di Venere. Questo angolo dell’isola resta nascosto fino all’ultimo ma appena appare alla nostra vista si comprende subito il perché del suo nome. Appoggiamo i nostri asciugamani all’ombra di uno dei pochi alberelli presenti su un lato del lago. L’altra sponda ha una piccola spiaggia bianchissima. Facciamo un piccolo bagno e nel frattempo notiamo dei ragazzi completamente spalmati di fango. Parliamo un po’ con loro e scopriamo che dalla parte opposta alla nostra c’è un sito dove si può raccogliere il fango di colore scuro e incremarsi completamente. Non ce lo facciamo dire due volte e dopo 15 minuti eravamo ricoperti di questo fango speciale a farci fotografie. Dopo un’oretta ci sciacquiamo in un angolo di lago da dove esce un soffione di acqua calda. Andiamo via dallo specchio di Venere contenti e con la pelle liscia. Sulle rive del lago c’era un camioncino “il ghiottone” ma non aveva niente da mangiare, solo qualche bibita, per cui torniamo al nostro dammuso a mangiare qualcosa.

Nel pomeriggio ci fermiamo a Khattibugale… scogliera bassa ma che non presenta particolari attrattive quindi tuffo veloce e via!! E’ il momento del giro in barca, io soffro il mal di mare e sono abbastanza tesa ma un po’ di pasticche contro la nausea hanno reso la giornata splendida. Vito è il nostro capitano. Sulla barca siamo una decina di persone e fare amicizia è un attimo. Dalla barca scopriamo l’esistenza di calette e grotte bellissime, l’acqua è limpida e di un colore blu “piscina” che invita anche me (che non so nuotare) ad un tuffo aggrappata ad una tavoletta galleggiante. Le meduse però ci rovinano la tranquillità e ci permettono di fare solo dei brevi bagni… sembra sentano il nostro odore.

La giornata passa velocemente e torniamo a casa belli rossi.

Il giorno dopo l’arrostita in barca decidiamo di prenderci una pausa dal sole andando a fare un giretto sulla Montagna Grande. Un sentiero nel bosco ci porta fino a 800 metri di altezza in una postazione dalla quale possiamo ammirare il panorama di tutta l’isola. Facciamo un po’ di foto e poi scendiamo verso la grotta dei briganti… Niente briganti ma centinaia di moscerini. Suggestivo lo strapiombo sotto la piccola grotta.

Riscendiamo la montagna, mangiamo i nostri panini all’area attrezzata con tavolini, e andiamo alla grotta di Benikulà dove è possibile fare una sauna naturale poichè dalle rocce esce un vapore caldissimo. Fuori c’è una piccola terrazza dove ci refrigeriamo all’ombra, dopo la clamorosa sudata. Facciamo tre o quattro saune in tutta calma e poi belli lessi torniamo a casa.

La sera andiamo a Rekhale e mangiamo un po’ di pesce a “‘u trattu!” Mangiamo abbastanza bene (niente di speciale però) con poco meno di 50 euro in due, e facciamo amicizia con ‘Turi il proprietario che, offrendoci il passito, ci indica dove poterlo trovare a prezzi modici comprandolo direttamente dal contadino. Andiamo quindi da “Francesca frutta e verdura” e compriamo due bottiglie a 10 euro l’una. La Signora è però la prima persona “musona” che incontriamo sull’isola.

La mattina dopo andiamo a Cala Levante, mare limpido pesciolini che fanno il capolino e paguri curiosi. Mangiamo nell’unico barrettino\ ristorante sulla spiaggia dell’isola. Abbastanza turistico ma carino e soprattutto ombreggiato. Restiamo qua tutto il giorno.

Il giorno dopo andiamo al Laghetto delle Ondine… assolutamente niente di chè. Caratteristico perché all’interno di un anfratto nella scogliera, ma l’acqua è un po’ torbida e ci sono molti ricci.

Andiamo verso le grotte di Sataria, vasche termali direttamente sul mare, acqua calda a diverse temperature accoglie tutti, soprattutto i bambini che si divertono con tuffi e bagni sicuri poiché l’acqua all’interno delle vasche è molto bassa. Altro luogo termale molto carino è Gadir Anche qua una piccola piscina permette un bagno temperato e piccole vasche delimitate da rocce contengono acqua veramente calda. In entrambi i posti è carino fermarsi anche dopo il tramonto magari con qualche candela.

Ceniamo a “La Vela” posto veramente carino sul mare illuminato da luci deboli che creano un’atmosfera veramente piacevole. Mangiamo benissimo: impepata di cozze, spaghetto alle vongole, un bel pesciolone sulla griglia e un bacio pantesco (74 euro… NB non accettano bancomat e carte di credito). L’ultimo giorno ci dirigiamo prima all’Arco dell’elefante e poi dopo un pranzo veloce ci avventuriamo verso la Balata de’ Turchi, posto che per noi ha vinto il primo posto. L’acqua è stupenda piena di pesci e stelle marine. Unico neo: è raggiungibile solo in motorino attraverso una strada sterrata veramente impegnativa.

Prima di fare le valige compriamo altri prodotti tipici e un altro po’ di Passito a Sibà Dalla Signora Anna. Suo marito molto più cordiale della Signora Francesca ci vende peperoncino, capperi, origano e marmellate e il passito a 9 euro la bottiglia ( non siamo proprio riusciti a prenderlo a meno!) Purtroppo dobbiamo salutare Pantelleria ed i suoi abitanti, ci promettiamo di ritornare e di fare un’ottima pubblicità a questo luogo incantevole. Dobbiamo ancora vedere molti posti descritti da altri visitatori, come suggestivi e particolari per cui speriamo di poter tornare al più presto e di trovarla ancora selvaggia e incontaminata.

Consigliamo di non andare nel pieno della stagione perché tutti i posti sono piccoli e immagino che, ad agosto, affollati perdano gran parte della loro magia. Non voglio essere pedante ma…Un piccolo appello: non gettate bottiglie, plastica, lattine o mozziconi di sigaretta, portateli con voi e buttateli nel primo cestino!!! Buona vacanza da Monica e Andrea



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