Pantelleria: consigli per godere la sua semplicità
Il mare Pantesco è qualcosa di eccezionale: cristallino, verde smeraldo, trasparente. E’ consigliato indossare una maschera per assaporarne a pieno i colori, nuotare con i pesci tra le rocce affioranti o sotto gli archi naturali creati dagli scogli. Vi renderete conto che sotto di voi c’è vita: pesci colorati, ricci aggrappati alle rocce, polpi che cercano di mimetizzarsi e qualche stella marina che spera non essere presa da un turista ignaro della sua rarità nelle acque mediterranee. Pantelleria è un’isola in cui si lascia l’orologio in valigia per ritirarlo fuori solo per non perdere il volo di ritorno. Noi abbiamo soggiornato in un dammuso, tipica struttura rurale in pietra con tetto bianco a cupola, trovato sul sito pantellerialink.Com. Il nostro “Dammusino” di “Dammusi Vacanze” è una piccola e semplice bomboniera: essenziale e pratica. Il panorama dal tetto è incredibile, si vede tutta la vallata tra Pantelleria paese e Scauri e la vista del cielo stellato standoci sdraiati è indimenticabile.
Per girare Pantelleria in lungo e largo abbiamo affittato un motorino all’autonoleggio Policardo. Le strade a Pantelleria sono sterrate o in modeste condizioni, ma consigliamo uno scooter anziché la macchina per il parcheggio (specialmente in prossimità degli accessi al mare, dove il parcheggio non è altro che il ciglio di strettissime strade!). Consigliamo di prendere l’opuscolo gratuito nell’agenzia di viaggi “La Cossira”, in paese, dove c’è la mappa dell’isola e informazioni utili.
Mare: preparatevi a nuotare in acque cristalline profondissime, ricche di pesci e a “sdraiarvi” a prendere il sole sulle rocce vulcaniche: che meraviglia, altro che i turistici stabilimenti balneari! Qui il mare si deve conquistare, a volte con 20 minuti di cammino-arrampicata (laghetto delle ondine) o facendo una strada moooolto dissestata (balata dei Turchi). E ne vale veramente la pena… Il secondo giorno a Pantelleria abbiamo fatto il giro dell’isola in barca con Fabio, il proprietario del nostro dammuso, che è anche proprietario della barca “Vivere il Mare”. Siamo entrati in grotte marine scavate dal mare nel nero scoglio vulcanico, nuotato tra piante marine color rubino (…Chi si ricorda il nome!), rilassato in sorgenti di acqua calda (40 gradi!) nel mare… Consigliamo di fare il giro dell’isola ad inizio vacanza per avere uno sguardo d’insieme dell’isola e conoscere i posti più belli, grazie ai consiglio di un vecchio lupo di mare come Fabio.
Le zone del mare Pantesco che ci sono piaciute di più sono state: Balata dei Turchi, con le rocce di colore chiaro; Punta Nicà, con le sue acque calde; Arco dell’Elefante, attraversando l’arco a nuoto; Laghetto delle Ondine, nei giorni di mare in burrasca; Cala 5 denti, dalle acque turchesi; Campobello.
Pantelleria è anche famosa per un lago salato che si trova a nord dell’isola: il lago specchio di Venere. A noi è piaciuto così tanto che ci siamo andati 2 volte per rilassarci dopo una giornata di sole e mare. Anche qui il colore dell’acqua è bellissimo! E’ anche un lago termale, quindi dedicate un’oretta a cospargervi del fango che si trova nel lago, a farlo asciugare (magari facendo il giro del lago a piedi), a risciacquarlo e…Sentirete che pelle! Pantelleria è sinonimo di vino, capperi e coniglio selvatico, ma ci piace aggiungere che è anche ricca di buonissimi forni a conduzione familiare dove il profumo di pane e pizza è più efficace di qualunque insegna luminosa.
Il nostro viaggio a Pantelleria lo ricorderemo anche per le semplici e buonissime specialità culinarie che ci hanno accompagnato in giro per l’isola: la pizza e le arancine di “Pinuzzu lu Palermitano” a Pantelleria paese; il pesce fresco comprato la mattina al porto di Pantelleria paese; il panificio a gestione familiare di Scauri (dopo la chiesa a sinistra); il gelato al pistacchio da Katia a Pantelleria paese; il vino dell’Enopolio (sulla strada litoranea da Pantelleria paese alla spiaggia Arenella); la crema dolce al pistacchio e la marmellata di uva zibibbo di Benito a Pantelleria paese (Via Catania, alle spalle di “Pinuzzu”).
Un paio di volte abbiamo abbandonato la pace serale del nostro dammuso per provare i sapori panteschi nei ristoranti locali. “La Nicchia” di Scauri è un locale molto raffinato e dove si mangia un ottimo pesce fresco, innaffiato dal siciliano Donna Fugata. La trattoria “A Favarotta”, a Kamma Fuori è il posto giusto per gustare il cous cous di pesce e il tradizionale coniglio selvatico in un ambiente rustico e familiare.
Il mare e il vento sono i veri cittadini Panteschi, andate a trascorrere una vacanza a contatto con la natura, la semplicità e i sapori di una volta!